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Storia dello sport per disabili

Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze

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pronunciata da EunicetennisKennedy Shiver a Chicago, ai primi giochi internazionali Special Olimpics nel 1968, è la frase che è entrata a far parte del rituale che ne apre ogni manifestazione: è il giuramento dell’atleta diversamente abile, il principio etico a cui s’ispirano tutte le attività organizzate, proposte, attuate con e per gli atleti. Il mondo dello sport delle persone disabili è arrivato ad imporre i suoi atleti e le loro “gesta” anche nei media, il fenomeno comincia ad essere rilevante e, per fortuna, non passa più inosservato. Se guardiamo all’origine degli sport per persone diversamente abili, 6111_n7r144notiamo subito che il loro inserimento nel contesto sportivo è un fatto relativamente recente: individui affetti da paralisi spinale traumatica sono stati i primi disabili a praticare sistematicamente un’attività sportiva; la quale ebbe origine in Gran Bretagna, nell’ospedale di Stoke Mandeville (Aylesbury), non lontano da Londra, grazie all’entusiastica opera del neurochirurgo Ludwig Guttmann che ebbe l’intuizione di creare un contesto adattato, un ambiente favorevole, nel quale gli stimoli fossero adeguati alla condizione fisica del disabile, in modo da proporre dei nuovi interessi e ricreare i presupposti per un’adeguata motivazione alla collaborazione del soggetto. Così il 28 Luglio 1948 si tennero i primi Giochi di Stoke Mandeville per atleti disabili, cui parteciparono sportivi con handicap ex membri delle Forze 3995Armate britanniche.

Nel 1952 per la prima volta divennero Giochi Internazionali, e nel 1960 si svolsero nel contesto delle Olimpiadi di Roma. Nel 1964 fu fondata l’ISOD, e nel 1980 si formarono l’ISBA ed il CP-ISRA: associazioni che si occupano di amputati, ciechi, cerebrolesi e di individui affetti da altre patologie invalidanti. Nel 1982 tutte queste associazioni fondarono un comitato disabili-calcio-campionato-europeo_162346internazionale delle organizzazioni sportive mondiali per i disabili (ICC) preposto alla codifica ed alla stesura delle regole tecniche ed organizzative dei Giochi paraolimpici. Lo sport per portatori di handicap nato dunque come terapia per la riabilitazione e recupero delle lesioni gravi, ha impiegato anni per spogliarsi dei luoghi comuni, intrisi di pietismo e facile retorica, che consideravano lo sport “lo zucchero sulla medicina amara che i disabili avrebbero dovuto bere per tutta la vita”. Lo sport-disabile_sport_530disabili è una disciplina, rispettata in tutto il mondo. Ha una struttura organizzata in maniera capillare che fa capo alla International Paraolympic Committee : ogni paese ha la sua federazione che raccoglie tutte le società sportive che praticano attività agonistica per portatori di handicap; in Italia c’è la Fisd (Federazione Italiana Sport Disabili). Tutte le nazioni organizzano campionati e partecipano ai grandi eventi internazionali come mondiali e tornei spes-disabili-bocce-ventimiglia_216174continentali per ogni disciplina. Il disabile che vuole praticare sport ha ora a disposizione un ampio ventaglio di scelta tra varie discipline, in base al suo gusto, ma anche al tipo di handicap di cui è affetto, alcune sono gli sport classici come l’atletica, il basket, il nuoto e la scherma, adattati in funzione delle tipologie di disabilità; altri sport sono stati inventati appositamente, come le discipline per non vedenti, quali il Goalball, sorta di calcio dove è obbligatorio giocare bendati. E’ un mondo sportivo parallelo ma spesso convergente a quello più conosciuto. Gareggiare alla pari con i normodotati infatti sport_disabili_bignon è più un tabù: a spezzarlo è stata la nostra arcera Paola Fantato scoccando le sue frecce sui bersagli dei Giochi Olimpici “normali” di Atlanta ‘96. A Sydney 2000 la statunitense Maria Runyan, non vedente, i_laboratori_di_danceability._una_ragazza_diversamente_abile_danza_assieme_all_insegnante_caterina_campagna_largesi è fatta onore nella corsa dei 1.500 m. Il nuotatore sudafricano sordomuto Terence Parkin ha conquistato l’argento nei 200 rana, battuto solo dal nostro Fioravanti. Grandi risultati che sicuramente ci dimostrano che la persona con disabilità è una risorsa sulla quale la collettività deve investire per un pieno recupero sia sul piano del lavoro e della produzione intellettuale, sia del tempo libero e, quindi, dei rapporti e delle relazioni interpersonali.

pist1Lo sport sano, sia esso agonistico o dilettantistico, si potrebbe definire come una palestra in cui esercitarsi alla vita, un momento di grande libertà in cui ricaricarsi, uno spazio in cui mettersi in gioco e sfidare i propri limiti, in cui cercare la vittoria non per appagare manie di successo ma per arricchirsi della tenacia di non demordere, e se tutto questo viene trasferito alla persona diversamente abile lo sport diventa, anche, momento di Wheelchair athleteemancipazione ed accrescimento, praticarlo consente agli “atleti speciali” di acquisire delle abilità motorie, generali e specifiche, di ampliare lo sviluppo delle proprie competenze; a meglio identificare l’efficienza fisica e quindi a fornire un feedback continuo sulla prestazione motoria e cognitiva per favorire lo sviluppo della propria autostima.

sabrina


COMMENTI

  1. il 30 ottobre, 2009 lorenzo.rm dice:

    Sì, amici disabili, o diversamente abili, ci siete anche voi. Dovete esserci anche voi se questa nostra società vuole continuare a mostrare un volto umano. E, stando in campo costantemente, dimostrate che siete bravi, capaci, forti, generosi, desiderosi di raggiungere traguardi, di valere, in una parola. E quanto sei stata brava, Sabry, nell’aver realizzato questo articolo, semplicemente meraviglioso.

  2. il 31 ottobre, 2009 scoiattolina dice:

    si lorenzo ci sono e cavolo se ci sono …sono dinamici e soprattutto nn mollano mai so grandi sti ragazzi !!

  3. il 20 febbraio, 2010 DomesticClean dice:

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  4. il 01 giugno, 2010 lieve dice:

    l’unica diversita’ che c’è fra noi e i nostri amici “diversamente abili”, è che loro hanno molta piu’ forza di volontà di noi…Per questo sono abili diversamente. Dovremmo prendere esempio da loro….
    Grazie sco!

  5. il 12 giugno, 2010 lieve dice:

    non è possibile avere delle traduzioni?io leggo e capisco solo “viagra” e spero che non si parli della pilloletta rosa…

  6. il 05 luglio, 2015 Sac Longchamp Noir Grande Anse Et Bleu dice:

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