La Palestra : seconda parte !!
Scritto da Scoiattolina il 13 Dicembre 2009 | 2 commenti- commenta anche tu!
Il tapis roulant o nastro trasportatore costituisce il sistema ergonomico più razionale in quanto comporta dei movimenti fisiologici e naturali, come il normale passo, la marcia o la corsa. Durante la deambulazione del corpo umano sono attivati in sinergia quasi tutti i muscoli del corpo per cui, per una fluida escursione, sono molti importanti le fasi di coordinazione tra arto inferiore e superiore. I principali errori della corsa sono da riferiri all’appoggio plantare e alla postura della colonna vertebrale. Nell’appoggio plantare gli errori sono, in particolare, l’eccessivo scarico sui talloni oppure, all’estremo opposto, il limitato utilizzo del retro piede a favore solo del avampiede. L’errore di dissipare la maggior parte dell’energia cinetica sul retro piede è tipica dei soggettti obesi e di chi, per anomalie strutturali ( come il piede piatto) presenta un abnorme movimento elicoidale del piede. A livello del piede sono i tendini i primi a risentirne, a livello di schiena, tale
modalità comporta invece fastidiose lombalgie, a volte complicate da un risentimento sciatalgico. Esasperare lo scarico sulla punta del piede, errore opposto a quello precedentemente analizzato. Accorgimenti utili per chi utilizza il taois-roulant per più ore alla settimana sono quelli di munirsi di scarpe idone oppure di utilizzare delle tallonerie in grado di ridurre il trauma dell’atterraggio. Per i podisti la tendinite del tricipide è il problema più serio, soprattutto per quanti abitualmente si allenano su terreni duri. Per le persone anziane che hanno vari problemi di deambulazione, alcune recenti ricerche hanno evidenziato la minore traumaticità a livello della rotula nel camminare a ritroso, rispetto alle stesse condizioni in avanti. Bisogna però sottolineare che per correre o camminare all’indietro c’è bisogno di una maggiore coordinazione e, quindi bisogna stare molto attenti perché una caduta sul tapis-roulant potrebbe risultare davvero rovinosa .Infine va ricordato che chi corre in discesa deve essere molto allenato poiché lo stimolo eccentrico su un substrato muscolare non preparato produce delle microlesioni che si manifestano a distanza di circa 48 ore dall’esercizio
coordinazione dei diversi gruppi muscolari chiamati in causa, il più frequente di questi è sicuramente costituito da una ritardata azione del tronco e delle braccia, tale errore fa perdere fluidità e suddivide il gesto tecnico corretto, prima estensione completa delle gambe e, successivamente, l’estensione del tronco e la flessione delle braccia. Attenzione al movimento giusto altrimenti si sovraccarica la colonna vertebrale. A tal proposito bisogna sapere che un qualsiasi peso o una forza realizzata dalle braccia, con il tronco flesso,realizza a livello delle ultime vertebre lombari un carico superiore a quello reale; infatti, per la legge biomeccanica del momento, la forza torsionale applicata alle vertebre è uguale al peso per la lunghezza del tronco. Si nota a che sforzo è sottoposto il disco intervertebrale, la cui lesione più frequente
Con tale ergometro si realizza un movimento che richiama l’azione di salire le scale; nel salire un gradino, però, il baricentro si innalza mentre nello step rimane costante perché si abbassa il piede. L’energia spesa, quindi, serve non tanto ad innalzare una massa ma a mantenerla ad uno stesso livello, come se galleggiasse in un sistema fluido. L’impegno muscolare è realizzato direttamente dell’arto inferiore mentre il tronco e le braccia vi compartecipano come elementi di coordinazione. E’ buona norma iniziare l’esercizio utilizzando in appoggio le mani, e non i gomiti; solo dopo aver trovato la giusta coordinazione si possono liberare le mani e coordinarle con il resto del corpo. Gli errori più frequenti riguardano l’estensione incompleta del ginocchio e la postura della colonna vertebrale. Una non completa estensione del ginocchio predispone alle tendiniti del rotuleo e del quadrici pitale con il meccanismo identico a quello descritto della bike. La colonna vertebrale deve essere leggermente sbilanciata in avanti in modo da scaricare il baricentro sull’avampiede e non creare compensi lordotizzanti della
zona lombare. Ad ogni modo, le controindicazioni all’utilizzo dello “step” sono sovrapponibili a quelle del run e della bike.