La lettura !!
Scritto da Scoiattolina il 6 Marzo 2010 | 10 commenti- commenta anche tu!






L' INFINITA RICERCA DELLA CONOSCENZA
Che cosa cerco nei libri? Che cosa vi ho sempre cercato e ancora oggi vi vado cercando, se pure con lena sempre meno affannata? Me lo sono chiesto di recente, in
previsione dell' ennesimo trasloco e davanti alla necessità di liberarmi di qualcuno dei miei libri, anche se di nessuno dei «miei» libri. Il libro mi dà innanzitutto un piacere fisico e non esiste ambiente nel quale mi sia trovato anche solo per qualche istante, nel quale non abbia «curiosato» fra i libri esistenti. Ma era soprattutto quando ero giovane che il libro rappresentava per me un bisogno vitale: vi cercavo la verità sul mondo e volevo completare la mia preparazione alla conduzione della mia vita. Non so se capita a tutti, ma io nei libri cercavo la verità, la lezione globale, la capacità di seguire lo sviluppo dell' una o dell' altra delle avventure intellettuali che nel loro complesso mi avrebbero portato a conoscere il
mondo. C' era l' avventura della fisica moderna, della matematica, della psicologia, della sociologia, dell' economia, dell' antropologia, dei classici greci e latini, della grande letteratura, della cibernetica, dell' arte, della musica, della storia, della filosofia, della critica letteraria, del teatro... Non saprei mettere una parola fine a questo elenco; di tutto ero affamato e assetato, tutto pensavo di poter capire e apprendere, tutto pensavo di ricordare. Ma a che scopo? Innanzitutto per soddisfare la mia curiosità, veramente insaziabile e, in secondo luogo, perché trascurare qualcosa poteva voler dire perdere l' occasione di capire meglio. Che cosa? La realtà, la vita, il senso della vita, l' intricata e multiforme necessità del tutto. Non esistevano, ricordo, vie di mezzo: o capire tutto o non capire. Ma pensavo veramente di poter capire tutto?
Credo proprio di sì, ovviamente col tempo. Quando si è giovani, davanti a noi c' è un orizzonte infinito. Meglio, c' è il possibile indeterminato, c' è l' ignoto dietro l' angolo di ogni strada, c' è la sfida, ancora più che continenti e continenti da esplorare. Chiamati a dirlo, non lo si saprebbe specificare con precisione, perché nessuno ha mai vissuto due volte la propria vita, ma si ha una gran fede e una perenne aspettativa di saporite verità. Chiaramente molte di queste cose me le potevano dare persone in carne e ossa oppure la scuola, ma non era lo stesso: una cosa che sta in un libro è tutta mia. Solo mia, e me la posso consultare quando voglio e tutte le volte che voglio. Il libro è conoscenza. E promessa di
conoscenza. Tutti questi aspetti riguardano l' ipotetico raggiungimento di un vago obiettivo. Obiettivo importantissimo per me, perché volevo saper tutto, almeno tutto ciò che mi interessava, che non era poco. Ma c' era sotto sotto anche il tema della preparazione. Volevo essere preparato al meglio per affrontare la vita, intellettuale certamente, ma non solo. Ricordo di aver dichiarato a voce alta - spesso le dichiarazioni a voce alta rivelano la verità più vera anche a colui o colei che parla - che volevo consegnare alla mia futura donna un uomo che valesse. Valere, ecco il verbo che unifica tutto quello che ho detto! Il libro vale perche ti dà cose che valgono e perché ti fa valere come uomo. Ma c' è anche di più del valere: c' è il vivere con senso. Il valere è solo una delle estrinsecazioni del vivere con senso. Vivere con senso è una sensazione di «tendere a» nella «pienezza di». Nessuno sa che cosa viene dopo l' «a» di tendere a, né che cosa viene dopo il «di» di pienezza di, ma è nella
percezione vivente di tutto questo che si vive, e io consideravo i libri i compagni essenziali, e quasi i garanti, di questa percezione. Niente poteva, e può, darmi l' eccitazione di aprire un libro nuovo, ma ci sono libri cui è bello o bellissimo ritornare. Molti degli intellettuali adulti che ho conosciuto non leggono le pubblicazioni classiche: affermano di «rileggerle». Io non ho quasi mai veramente riletto un libro. Alla prima lettura ho succhiato, o creduto di succhiare, il succo vitale del libro e se lo riapro a distanza anche di anni è per ripercorre un cammino, è solo per piluccare alcune delle delizie del primitivo banchetto. Per questo esistono libri dai quali mi posso separare e libri dai quali non mi posso assolutamente separare, senza perdere senso.
Boncinelli Edoardo






Il senso della lettura
Amore della lettura, della conoscenza e della vita. Secondo Edoardo Boncinelli la lettura
significa tutto questo, e non solo. Nel corso dell’articolo l’autore si sofferma a piu battute sull’assoluta necessità della lettura come vera e propria fonte di piacere, un “bisogno vitale” e fonte di emozioni. Un libro non nè un mero insieme di fogli nè un passatempo come altri. Attraverso una lettura possiamo attingere alla conoscenza del suo scrittore: parte della vita e delle sue esperienze sono contenute nella sua opera e messe a nostra completa disposizione. Leggere tanti libri è un po come vivere tante vite. E’ per questo che Boncinelli sostiene la convinzione di poter ampliare costantemente le proprie conoscenze e la sua percezione del senso della vita tramite la lettura. “Non esistevano, ricordo, vie di mezzo: o capire tutto o non capire. Ma pensavo veramente di poter capire tutto? Credo proprio di si, ovviamente col tempo”. Capire a fondo il senso della vita è probabilmente un obiettivo troppo ambizioso per qualunque uomo. Ma, come aveva già capito Machiavelli ne “il
principe”, un arciere saggio deve mirare al cielo affinchè la sua freccia vada lontano: Boncinelli sembra averlo capito bene, ponendosi come obiettivo ultimo la conoscenza del tutto e attribuendo “senso” alla vita solo nel caso si abbia una continua sensazione di “tendere a”. Particolarmente significativa è, a mio avviso, la considerazione dell’autore della lettura come forma di preparazione strettamente personale e soggettiva. Boncinelli insiste sull’importanza della lettura per essere preparati “al
meglio per affrontare la vita”. Una preparazione che è tuttavia diversa da quella scolastica o da quella ricavata dall’esperienza quotidiana: leggere è un attività estremamente piu intima e personale. Un libro amato è un avventura della nostra mente, formativa, ma che soprattutto amplia i nostri orizzonti e arricchisce di senso la nostra vita. “Il libro vale perchè ti dà cose che valgono e perchè ti fa valere come uomo”. Le considerazioni di Boncinelli sono certamente consivisibili da chiunque provi soddisfazione e un senso profondo nella lettura. Un senso che resta per sempre conservato nella nostra libreria, e ripercorribile ogni volta che se ne ha voglia. E’ per questo che, davanti al suo trasloco, l’autore non potrà separarsi dai suoi libri senza lasciarsi dietro un pezzo di se.
Niccolò Ferragamo








E’ un intervento, corredato da un commento critico, che vale da solo un’intera biblioteca. Eh sì, perché una biblioteca troppe volte è una “massa” di libri e non una teoria di conoscenze, di emozioni, sentimenti, impegno di vita da mettere al servizio proprio e di altri a cui si è vicini. L’A. dice, da offrire. E poi quanto è affascinante quella rilettura, come è vero il concetto che il libro sia una propria proprietà, molto particolare se si vive con quanto contiene e si apprezza. Non voglio farla lunga, credetemi. Questo lavoro meriterebbe più e più pagine. Ma basti già il suo contenuto ed il suo scritto affascinante per farlo apprezzare ed amare. Consiglio vivamente di leggere , commentare e, soprattutto apprendere.
si lorenzo sai che mi piace gironzolare in internet e questo articolo è stato publicato su Open News.it e è Boncinelli e poi anche il comento di feragamo sono interessanti e spero che lo sia anche x voi .
Condivido in tutto e per tutto le parole sia di Boncinelli Edoardo, sia di Ferragamo Niccolò.Non devo aggiungere neppure una virgola all’importanza che danno al libro nella vita di chi ama la lettura.Anche sul piano sentimentale il libro è un grande amico : lo lasci , ti aspetta,; lo riprendi ,non ti rimprovera;ti dà suggerimenti, se glieli chiedi; se lo leggi con un amico reale,si lascia discutere; trattiene i tuoi ricordi e te li rammenta meticolosamente. Conservate i vostri libri anche se sono un po’ sgualciti : tra qualche anno ti ricorderanno come sei stato!
Ho sempre avuto una grande amore per la lettura: di ogni genere, con preferenza per la storia e le biografie. Il libro mi accompagna sempre e non riesco ad addormentarmi se non leggo a lungo. Nella lettura trovo grandi emozioni, grande curiosità e il piacere di scoprirne sempre delle nuove.
Suggerisco sempre ai giovani di appassionarsi alla lettura e di non accontentarsi dei concisi riassunti trovati in Internet. Il piacere di sfogliare un libro è assolutamente impareggiabile.
Leggere! Leggere!
Era proibito,perdevo tempo dovevo lavorarea fine settimana
la paga non sarebbe arrivata.
Questo a11 anni finito la 5elementare, non scorderò mai le mie lacrime amare che mi bagnavano il viso quando mi dassero la licenza (allora si diceva così)
sapevo che sarei rimasta ignorante per colpa della miseria enon per mia volonta
mentre vedo ora ragazzi che hanno tutte le possibilità enon leggono un libro
Da pensionata col tempo libero sto prendendo in mano i libri ma che fatica mancano le nozioni di base ci metto il doppio a leggere ma alla fine ho vinto, sono arrivata a leggerlo tutto
Che bello questo aricolo , molto interessante e veritiero , grazie di averlo proposto . Mat
Sco’hai scovato un’articolo, sul quale si puo’ essere d’accordo o meno, se si legge attentamente, l’approccio che il Boncinelli ha nei riguardi del libro,è un po’ (diciamo così)da studioso,da persona che + che fruirne , studia…Infatti, lui , oltre ad essere un fisico studioso di genetica,ed essere stato alla direzione della SISSA di trieste,ha pubblicato molti testi,studiando i geni che regolano la disposizione degli organi del corpo umano…di lui ho letto, qualcosa su come nascono le idee, molto interessante… ma non mi è rimasto nulla…perche’la sua scrittura tecnica , non mi ha dato la possibilita’ di sentirmi a mio agio… Per me leggere , oltre ad informarmi, è fruizione , sopratutto quello…
Ok, Lieve, hai senz’altro ragione. Qui abbiamo letto un piccolo saggio ed è stato bello, chiaro ed “attraente”.
Per fruizione , intendo il godimento che si prova per una bella lettura…
e poi , riprendere un libro letto in gioventu’ , e rileggerlo nella maturità, si provano sensazioni nuove , e molto intense…lo consiglio…