Cosa succede in ufficio !?
Scritto da Scoiattolina il 9 Marzo 2010 | 7 commenti- commenta anche tu!
scusate non mi sono ancora presentata, sono l'antica carta di Fabriano tenutaria di antiche tradizioni, la mia origine va indietro molto nel tempo.... ho partecipato a tanti trattati ,bolle papali e documenti di case regnanti, tanto che mi posso definire senza peccare di presunzione “nobile carta“. Adesso che mi sono presentata vi voglio dire dove vivo, sono felicemente posata sopra un favolosa scrivania in legno di mogano che fu' di qualche lord inglese contemporaneo di Queen Elizabeth , l'ufficio, anche se è molto riduttivo definirlo cosi, direi piuttosto che si tratta di una “suite”operativa del maggior azionista di uno famosa multinazionale, che opera in più di trenta paesi del mondo ,e questo signore quando è solo, è depresso, per darsi coraggio ama ripetersi”sul mio ufficio il sole non tramonta mai” parafrasando Carlo V. Ma non perdiamoci dicevo che ero posata sopra la scrivania, ora dovete immaginare ..... sulla destra ci sono le cose della “tradizione” , appunto ci sono io e sopra di me il
mio compagno un magnifico giaguaro di bronzo fermacarte liberty di Bulgari..bello si ma un po pesante....poco più in là uno splendido codice miniato Benedettino del 1300 a fianco una splendida penna stilo M.B. e poco sotto, a terra una rigogliosa pianta di papiro ,tutto un mondo di carta, pergamene, papiri e penne, stavamo a top della tradizione con un non mascherato snobbismo . Sulla destra regnava invece la più alta espressione della tecnologia “l'evoluzione” dove il re era il computer un “Apple” yankee mica un coreano o peggio ancora un cinese con il suo luogotenente “il duro” l' hardisk esterno il braccio violento dell' informatica,e il suo complice lo “scanner”, il suo harem di stampanti per tutti i gusti, se voleva una serata Masoc c'era quella ad aghi, se la voleva elegante e
raffinata c'era la stampante ,che in ogni circostanza si dava un “toner” ma che accadde quella notte???? alle cinque minuto più minuto meno il magnate, ops!!!! ho qualche dubbio il magnone...o il mag...ccia se ne va a casa, e con lui sue segretarie -veline . Cosi pure i suoi sottoposti che spengono le luci e lasciano tutto l'edificio come le formiche il formicaio durante un dannoso temporale ma molto più rumorosi. A questo punto tutti gli oggetti dell'ufficio si animano e cominciano a parlare ,ad esprimere giudizi , commenti sulla giornata , gossip ; ma come avete capito esistono due mondi paralleli,due sistemi solari ognuno con le sue orbite, che si sfiorano ma non entrano mai in collisione altrimenti saremmo di nuovo al “big Bang”al brodo primordiale. Ma mentre “l'evoluzione” era propensa al
dialogo anche con la plebe, parlava con il posacenere, il secchio della cartaccia ,la gomma e altri oggetti di basso lignaggio. Noi della tradizione stavamo arroccati su comportamenti molto snob e non concedevamo confidenza. Non so come è successo ma quella sera i due sistemi sono entrati in contatto. Quello sfacciato dello “yankee” mi guardava con la coda del monitor e quando percepi la mia attenzione, si fece intraprendente, forse a causa dei troppi” bit” tirò fuori dalla cartella delle immagini i “file” più spettacolari fino al gran finale, una splendida e colorata ruota di pavone ,poi modulo' i toni bassi dei suoi altoparlanti e con voce suadente mi chiamo' “ HEI NOBILE CARTA “perché non vieni a fare un giro con me? E continuo' sempre più audace, se vuoi ti punzecchierò con gli aghi, e se la cosa non ti piace, ti copriro' con il mio inkjet rosso di petali di rosa. Io dico la verità ero sconcertata e al tempo stesso attratta da tanta audacia, ma si sa i farabutti, i pirati sono più attraenti degli impiegati.
fattaccio si era compiuto. Fui di Apple e mi fece fare tutte le esperienze che mi aveva promesso , aghi, inkjet, toner, con gran disappunto delle gelose stampanti ma si sa quando Apple ordina bisogna eseguire. Fu un esperienza indimenticabile..ma da non replicare pensai perchè una volta passati i “piaceri della carta” quella società evoluta non faceva per me, tornai nel mio mondo dove tutti mi accolsero con gran compassione per il torto subito...... i meschini non sapevano e mai seppero. Io continuo la mia solita e austera vita e mi faccio scrivere solo da Mont Blanc, rigorosamente stilografica.....LEONARDO6.RM
Ciao Leonardo, ho letto il tuo racconto, mi sembra il racconto di un nostalgico della carta,cmq è vero l’uso del pc, ha ridotto di molto l’uso della carta e della scrittura, e con esso le belle lettere d’amore scritte con bella grafia!
La CARTA …….. vero il pc ha cambiato le nostre abitudini ….ma io scrivo ancora bigliettini e poi li metto nella mia agenda nn so il perchè ma è una miao cosa personale ….!! la mia scrivania è un disatro nn è cosi ordinata
Bravo Leonardo, bei ricordi la carta. Bigliettini passati di nascosto fra i banchi di scuola, piccoli bigliettini scritti nelle prime cotte di gioventù, ma quanto ci facevano sognare. Bravo leonà, io conservo ancora qualcosa scritto sulla carta circa sessant’anni fa, e in questo momento sono ritornato indietro nel tempo felice della gioventù. unica cosa buona è usando meno carta si abbattono meno alberi, ma ci priviamo di tanti ricordi scritti e indelebili sulla carta. Ciao leonà, una stretta di mano
leonardo7rm autore
il racconto puo avere 2chiavi di lettura la prima quela nostlgica che avete colto, ma si fa avanti una seconda.
il racconto ha la presunsione di rappresentar due ceti sociali che gravitano fra le proprie amicizie MA LA FISICITA’,LA CURIOSITA dell altro del socialmente diverso l’aristcratica è attratta dal pirata, il pirata dalla bellezzadell’eristocrstica poi tutto torna come prima, ma un primo mattone del muro è stato abbattuto vi ringrazio per iltempo che mi avete concesso Leo 7
Ciao leonardo,a parte la carta il tuo racconto mi ha divertito tantissimo,è molto molto originale.Complimenti leonardo
E’ uno scritto originale e fantasioso. La chiave sociale proposta dall’autore promette un sempre più intenso rapporto fra i ceti nell’impiego di un unico mezzo di trasmissione. A me è piaciuto, Leonardo.
deliziosa la carta,ha fatto cio’ che la incuriosiva,si è arricchita di sapere e di piacere, senza arrecare danno, e senza sporcare la sua liscia facciata…(come tutti desiderano che sia)….heheheh la carta è femmina! Bel racconto leonardo!