ARTE : Benozzo Gozzoli !!
Scritto da Scoiattolina il 26 Aprile 2010 | 8 commenti- commenta anche tu!
Benozzo Gozzoli
(Firenze 1422 – Pistoia 1497)
Abside della Chiesa di S.Francesco nella Chiesa di Montefalco
Benozzo di Lese, dopo aver collaborato con il Ghiberti all’esecuzione delle bronzee porte “del Paradiso” per il battistero fiorentino, iniziò la sua documentata attività di pittore, quale si qualificava a Roma, al Vaticano, al seguito del Beato Angelico, nel marzo del 1447. S’impegnò nel dipingere con il suo maestro la “cappella Nuova” del Duomo di Orvieto. Il fatto certo è che, già nei primi mesi dell’anno santo 1450, il giovane pittore doveva trovarsi a Montefalco, dove
avrebbe affrontato alacremente una gran mole di lavori impagnativi. Così, nel mentre il Beato Angelico si recava definitivamente a Fiesole, per assumervi l’incarico di priore del convento domenicano, Benozzo rimasto veramente solo, iniziava, per la prima volta, in maniera assolutamente autonoma, la sua carriera artistica. La cappella maggiore della chiesa francescana di Montefalco fu costruita tra il 1336 e il 1340 e decorata da Benozzo Gozzoli tra il 1450 e il 1452. Il ciclo di affreschi raffigura i più importanti episodi della vita di san Francesco - fondatore
del rinomato ordine -, secondo un programma elaborato forse dallo stesso committente, fra’ Jacopo di Mattiolo. La fonte primaria individuata dalla critica è il De Conformitate Vitae B. Francisci ad vitam D.ni Jesu, un testo composto tra il 1385 e il 1390 dal colto fra’ Bartolomeo da Pisa. Le storie si sviluppano sulle pareti divise da sei pilastrini che proseguono sui costoloni della volta. I dodici riquadri, (per un totale di 19 episodi) disposti su tre registri, hanno un ordine di lettura che
procede da sinistra verso destra e dal basso verso l'alto. Il ciclo si conclude sulla volta con la rappresentazione di Francesco e di cinque santi appartenenti all’Ordine, in gloria tra gli angeli; sull'intradosso compare nuovamente il Santo, effigiato nell'atto di mostrare le stimmate e circondato dai suoi primi dodici compagni. La cappella maggiore della chiesa francescana di Montefalco fu costruita tra il 1336 e il 1340 e decorata da Benozzo Gozzoli. Il ciclo di affreschi raffigura i più importanti episodi della vita di san Francesco - fondatore del rinomato ordine -, secondo un programma elaborato forse dallo stesso committente, fra’ Jacopo di Mattiolo. La fonte primaria individuata dalla critica è il De Conformitate Vitae B. Francisci ad vitam D.ni Jesu, un testo composto tra il 1385 e il 1390 dal colto fra’ Bartolomeo da Pisa. Le storie si
sviluppano sulle pareti divise da sei pilastrini che proseguono sui costoloni della volta. I dodici riquadri (per un totale di 19 episodi) disposti su tre registri hanno un ordine di lettura che procede da sinistra verso destra e dal basso verso l'alto. Il ciclo si conclude sulla volta con la rappresentazione di Francesco e di cinque santi appartenenti all’Ordine in gloria tra gli angeli; sull'intradosso compare nuovamente il Santo, effigiato nell'atto di mostrare le stimmate e circondato dai suoi primi dodici compagni. Le storie si sviluppano sulle pareti divise da sei pilastrini che proseguono sui costoloni della volta. I dodici riquadri (per
un totale di 19 episodi), disposti su tre registri, hanno un ordine di lettura che procede da sinistra verso destra e dal basso verso l'alto. Il ciclo si conclude sulla volta con la rappresentazione di Francesco e di cinque santi appartenenti all’Ordine in gloria tra gli angeli; sull'intradosso compare nuovamente il Santo, effigiato nell'atto di mostrare le stimmate e circondato dai suoi primi dodici compagni.
Gli episodi raccontati non rispettano, volutamente, una sequenza cronologica; tale modalità descrittiva era stata ufficialmente autorizzata da san Bonaventura, (biografo ufficiale di Francesco), per favorire un approccio tematico alla vicenda terrena del poverello.
Con questo ciclo si poneva l'accento sulla vita di Francesco, in particolare sulle analogie tra il suo modo di vivere e quello di Gesù Cristo. Allo scopo di renderle più comprensibili per i contemporanei, Benozzo attualizzò queste antiche storie ambientandole in un contesto ‘moderno’, fatto di architetture e di paesaggi caratteristici della sua epoca. Un espediente questo che il pittore utilizzerà nella sua intera produzione, come ad esempio nella cappella dei Magi a
Firenze, nella chiesa di Sant’Agostino a San Gimignano e nel tabernacolo di Castelfiorentino.
La vicinanza della città di Montefalco ad Assisi, dove si trova l’edificio francescano per antonomasia, non impedì a questo ciclo di differenziarsi sensibilmente, rispetto all’impostazione e agli episodi rappresentati, dalle Storie di san Francesco affrescate da Giotto nella Basilica superiore, alle quali tradizionalmente gli artisti tendevano riferirsi.
Nella basilica di San Francesco ad Assisi Giotto dispose le ventotto scene occupando una sola parete e su di un solo registro. Benozzo raffigurò le storie su tre livelli cercando di adattare le pitture alla preesistente struttura dell’abside (alta e stretta), rappresentando spesso più eventi all’interno di uno stesso riquadro. L’altra caratteristica del ciclo di Montefalco, che riguarda invece il tema iconografico, è l’esclusione dei miracoli avvenuti dopo la morte del Santo, contrariamente ad Assisi dove invece assumono una maggiore importanza rispetto ai prodigi compiuti in vita.
Angelom aprile 2010


Non lo conoscevo, Benozzo, ma mi è piaciuto subito, con quei colori sfumati e quei tratti essenziali, quei personaggi lustrati a festa, quelle pieghe armoniose nei vestiti. Benvenuto, Benozzo e bravo, Angelo.
Ma che bel servizio! Benozzo Gozzoli è un artista molto interessante, con il suo tocco leggero ma efficacissimo.
Grazie Angelo per avermelo ricordato.
Un grazie anche a Giuseppe per il video assai accurato e un accompagnamento musicale molto indovinato.
Un caro saluto e un invito a continuare su questo cammino.
Benozzo , devo dire che non conosco questo pittore ma il vostro articolo spiega bene , complimenti angelom , e bello anche il video . Mat
Bravissimi!!, avete fatto un bel lavoro.Speriamo che questo serva a far conoscere Benozzo Gozzoli e i luoghi in cui ha operato,in particolar modo la mia città: MONTEFALCO.Un grazie particolare ad ANGELOM
Giovanna,Sco,Giuseppe,
vi sono molto grato di come avete realizzato il mio lavoro, con professionalità e sensibilità dell’argomento presentato. Spero che questa pagina dedicata all’arte e ai grandi maestri della pittura sia seguita e rafforzata con altri lavori da parte di altri eldyani. Con entusiasmo collaborerò a presentare altre importanti progetti. Un saluto e un riconoscente ringraziamento.
Angelom, lavoro encomiabile, non conoscevo l’artista e la sua produzione pittorica, ma voi tutti Angelo, Giovanna, Sabrina e Giuseppe, ognuno per la propria parte, mi avete fatto gustare un momento di cultura artistica di ottimo livello. Se posso esprimere una piccola osservazione, io rallenterei un pò la velocità di successione delle foto esposte lungo il testo anche se poi le stesse con una velocità inferiore si gustano bene nel filmato preparato da Giuseppe, sembra che l’eccessiva velocità disturbi un pò la lettura; però, per carità non vuole assolutamente essere una critica, anzi vi esprimo i complimenti più sinceri, a voi tutti, ed un ringraziamento del lavoro svolto che va a tutto beneficio dei frequentatori di Eldy.
Angelo, premesso che non mi intendo molto di arte, desidero dirti che se gli artisti (soprattutto quelli meno consciuti) fossero presentati con la maestria che hai usato nel farmi conoscere Benozzo Gozzoli, sicuramente, anche una profana come me, si appassionerebbe all’arte, appunto! Grazie per avermi permesso di aggiungere un piccolo tassello alla mia scarsa conoscenza dell’argomento. Bravi anche i tuoi collaboratori che hanno realizzato l’impaginazione dell’articolo e l’interessante video.
Grazie per continuare l’opera di divulgazione del maestro fiorentino a Montefalco.