ARTE ……………….. GIOTTO !!
Scritto da Scoiattolina il 19 Novembre 2010 | 14 commenti- commenta anche tu!

A Vespignano nel Mugello, nel 1266 nacque Giotto di Bondello, l’uomo destinato a lasciare una traccia indelebile nello svolgimento di tutta l’arte italiana.
Nulla di ciò che offrivano le scuole pittoriche del tempo poteva lasciar prevedere l’affermarsi di una concezione artistica come la sua.
Con Giotto tramontò di colpo la logora serie di immagini degli ultimi Bizantini e apparvero del tutto superati i canoni precedenti.
Giotto fu il più grande e autentico innovatore dell’arte italiana del ‘300, guardò la realtà e il mondo che gli viveva intorno con occhi sgombri da pregiudizi mistici e simbolici. Egli trovò una nuova dimensione dell’uomo sul piano morale e la risolse con un nuovo stile: i suoi personaggi non appaiono più su uno sfondo vuoto e senza vita, i loro sentimenti non sono più il meccanico risultato di una rappresentazione convenzionale. Nelle sue composizioni non si trovano più complicati simboli, ma compare invece la spoglia verità di uomini che si muovono in un piccolo frammento di spazio, faticosamente conquistato, con il loro bagaglio di sentimenti, sempre veri e mutevoli.
Il complicato repertorio simbolico, che tanta parte aveva avuto nella pittura duecentesca, le
formule ormai viete e stereotipate degli ultimi Bizantini, sono completamente assenti in Giotto: le sue figure si impongono invece per una nuova dimensione umana, che si traduce in una nuova visione stilistica. Egli, infatti, dipingeva con tanta verità di natura, ma soprattutto di spazio e prospettiva.
Dopo il ciclo di Assisi, Giotto diede la misura della sua arte innovatrice negli affreschi della Cappella degli Scrovegni a Padova, raffiguranti scene della vita di Maria e di Cristo, oltre il grande Giudizio Universale.
L’attività di Giotto non si limitò alla pittura ma anche all’architettura: il famoso Campanile del Duomo di Firenze rispecchia un suo progetto, modificato poi dagli architetti sopravvenuti dopo la sua morte.
Pochi anni dopo la sua dipartita fu considerato un genio, come colui che aveva ritrovato un’arte scomparsa.
Nelle Croniche, G. Villani lo rappresenta come “il più sovrano mastro stato in dipintura….e quegli che più trasse ogni figura e atti al naturale”.
Boccaccio scrisse di lui, (Decamerone, Novella V della VI Giornata): “E perciò, avendo egli quella arte ritornata in luce, che molti secoli sotto gli errori di alcuni che più a dilettar gli occhi degli ignoranti che a compiacere allo intelletto de’ savi dipingendo era stata sepulta, meritatamente una delle luci della fiorentina gloria dirsi puote”.....GIOVANNA.RM


