LIBIA UN VERO MASSACRO
Scritto da Scoiattolina il 24 Febbraio 2011 | 71 commenti- commenta anche tu!
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LIBIA UN VERO MASSACRO
Vedendo quello che sta succedendo, notando che il mondo sta solo a guardare, spinto dalla emotività-rabbia, mi chiedo se un pazzo-tiranno che dista in linea d’aria 200 Km. da noi, possa fare tutto questo bagno di sangue ritenendoci complici di un complotto internazionale per rovesciare il suo governo. Mi chiedo altresì in che cosa consiste la politica italiana ed europea, e dove sono rintanati tutti i cosiddetti pacifisti che si stracciano le vesti!!! Dove sono tutti i moralisti? Possibile che non analizzino il quadro strategico di questi giorni e non capiscano che non siamo di fronte a rivolte spontanee, ma indotte, che mirano a replicare in tutto il nord Africa quanto avvenuto anni or sono?
Le vittime della guerra civile in Libia sono più di 10.000 e 50.000 i feriti. In questi giorni di scontri si è assistito ad un particolare fenomeno che non si era mai verificato nelle altre rivoluzioni mediorientali: i ragazzi sono scesi in piazza a dorso scoperto, un gesto per dimostrare che non sono intimoriti dalle forze di regime e che sono pronti a morire per i propri ideali.
Così purtroppo è stato, perché si è sparato su questa gente inerme. Il movimento per il cambiamento in Libia ha lanciato un appello, attraverso le pagine di un quotidiano Asharq-Al Awasat, ai piloti dell’aviazione nazionale chiedendo loro di bombardare il rifugio del tiranno, ossia il covo di Gheddafi a Bad al-Aziza, un gesto che, sostengono, restituirebbe al popolo indipendenza e libertà; altro invito è stato rivolto a tutti i paesi del mondo affinché intervengano in aiuto dei manifestanti, travolti in una spirale di violenza scatenata dal rais che non è disposto a cadere senza trascinare l’intera Libia con sé. Un milione di essere umani sono in ostaggio di Gheddafi a Tripoli, sono
rintanati in casa terrorizzati perché l’ordine dato ai miliziani fedeli e ai mercenari è di sparare a vista su qualsiasi cosa che si muova. Nessuno osa uscire, i casi di furti, stupri, saccheggi, omicidi, sono all’ordine del giorno, l’unica salvezza è la fuga. La frontiera, almeno sul lato egiziano, è sotto controllo dei militari del Cairo; secondo informazioni dell’OMI, organizzazione mondiale migrazioni, migliaia di stranieri libanesi-turchi-siriani- tedeschi-forse anche italiani, si sono uniti ai tunisini e stanno passando in Tunisia per tentare di tornare nelle loro patrie. Intanto tre navi della Marina Militare sono in movimento verso la Libia; le stesse potrebbero essere impegnate per il rimpatrio dei nostri connazionali poiché in Libia molti ce ne sono per lavoro. Ora ci sono i C-130 ma, se l’aeroporto dovesse essere chiuso, i nostri connazionali sarebbero rimpatriati via mare. Oltre un milione di profughi arriveranno sulla nostra terra, e mi chiedo se il nostro Paese sia pronto e, soprattutto, capace di tenere sotto controllo questa situazione.
Amnesty International ha accusato oggi la comunità internazionale di aver abbandonato il popolo libico nel momento di massimo bisogno. Proprio mentre il colonnello Gheddafi minaccia di ripulire casa per casa, l’organizzazione per i diritti umani ritiene la risposta del Consiglio di sicurezza vergognosamente al di sotto di quanto necessario per fermare la spirale di violenza; la stessa chiede un’azione concreta, incluso l’embargo immediato sulle armi ed il congelamento dei beni. Amnesty International ha chiesto da subito l’espulsione della Libia dal consiglio dell’Onu per i diritti umani; invitando altresì questo organismo ad inviare immediatamente una missione d’inchiesta nel paese per fermare l’eccidio. Oltraggioso, altresì, che il Consiglio per la pace e la sicurezza dell’Unione africana non si sia neanche riunito per esaminare la situazione di emergenza in uno dei suoi stati membri.
Ricordo che le richieste fatte al nostro governo da Amnesty sono tre: la richiesta, in virtù dei rapporti di amicizia esistenti tra i due paesi, dell’immediata e incondizionata fine delle violazioni dei diritti umani; la sospensione della fornitura di armi, munizioni e veicoli blindati alla Libia fino a quando non sarà cessato completamente il rischio sui diritti umani; la sospensione delle operazioni congiunte con la polizia libica sul controllo dei flussi migratori.
A prescindere delle decisioni politiche (che non ci competono) noi potremmo far sentire la nostra solidarietà a questo popolo nelle varie manifestazioni.
Tra qualche settimana ci ritroveremo invasi da questi rifugiati e non solo libici, ma anche tunisini, egiziani, ecc..; la virtù dell’accoglienza dei lampedusani non ha mai fatto difetto, ma c’è anche un Consiglio Europeo che è assente …, E noi cosa siamo in grado di offrire ai rifugiati, nella nostra situazione in cui ogni giorno fabbriche chiudono, la disoccupazione aumenta? Si pensi pure al fatto che tutta questa gente è sprovvista di documenti, e che è in ballo anche la nostra sicurezza: ricordo che solo in Tunisia circa 15.000 detenuti sono evasi, questa gente transiterà soltanto in Italia o rimarrà nel nostro territorio? Una direttiva CE del 2004-n°83 richiama le norme di protezione umanitaria ed è valida 3 anni con tanto di sussidiarietà, mentre per i rifugiati politici il permesso è di 5 anni; il nostro paese come definirà lo status di queste persone?
Inoltre, questi paesi sono pronti ad integrarsi nel modo occidentale o non sono ancora preparati a camminare da soli e autogestirsi dopo la fine delle barbarie che
stanno subendo? Pensando anche a molti terroristi infiltrati di Al Queda, che potrebbe forse far nascere uno o più emirati islamici, e che la stessa Cirenaica è forse già una teocrazia religiosa forse sul modello iraniano, tant’è che due sue navi –guarda caso- tutt’ora si trovano nel canale di Suez, un tratto di mare che, all’epoca di Mubarak, non avevano mai potuto attraversare.....Nembo
Tutto questo porta a una profonda riflessione, Voi Eldyani cosa ne pensate?
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