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La legge del branco

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La legge del branco

Per semplicità ho modificato leggermente il titolo dell’articolo, che riguarda una lettera e relativa risposta comparse nella posta di Michele Serra del Venerdì di Repubblica del 9 luglio 2010 a pag. 174.

Scrive una lettrice a Serra:

0K6GXO4A--346x212“Caro Serra, sabato pomeriggio ho preso un treno locale per Firenze, all’arrivo a Santa Maria Novella sono scesi una  cinquantina di ragazzetti tutti vestiti di nero, con cappucci e felpe, che hanno tirato fuori bandiere nere e rosse, lanciato un fumogeno rosso in stazione e un  petardo rumoroso appena fuori.

Ma chi erano?

Di destra?

Di sinistra?

Ultrà da stadio?

Omofobi?

Ho prestato attenzione agli slogan, dicevano di essere antifascisti. Ma che tristezza facevano…Gli slogan erano vecchi, ilteppisti-250x177 loro modo di atteggiarsi era arrogante e violento, e il loro vestiario era ben curato nell’essere così anticonformista. Possibile che i giovani di oggi siano già così vecchi? Vecchi nel modo di contestare, di approcciarsi alla politica, così simili a quelli che tanto dicono di odiare….”.... Alessandra

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Risponde Serra:

polizia_italia_serbia-300x156“L’estremismo politico ha quel tanto di tribale (o sei dei nostri o sei un nemico) che dovrebbe bastare per tenersene alla larga. Se non altro perché, come scrive Alessandra, rende ogni estremista “così simile a quelli che dice di odiare”. Purtroppo la tentazione di autocostituirsi in avanguardia militante (in questo caso antifascista) è molto forte specie quando si è giovani, maschi, carichi di adrenalina e alla ricerca di un’identità forte……. L’episodio è prima di tutto triste perché racconta di un vuoto politico desolante, riempito con rozzezza da qualche slogan da stadio….Potremmo cavarcela dicendo che ogni forma di estremismo attecchisce laddove la politica nel suo complesso tradisce aspettative, latita (non è presente) sulle grandi questioni, abbandona il campo (come ai giorni nostri).scontri-ultras Non è sempre così: l’estremismo degli anni 60 e 70 nacque e prosperò in un momento storico in cui la politica era forte, parlava ad alta voce e stava mutando i rapporti di forza nel Paese. L’estremismo riuscì a fare danni incalcolabili, in termini di vite umane, di discredito delle idee per le quali sosteneva di battersi, di ipocrisia etica e di confusione culturale. Temo che la verità sia un’altra: il solo vero argine alla violenza di branco e all’arroganza ideologica è (o meglio sarebbe) la coscienza di sé, dei propri diritti come dei propri doveri. E (soprattutto) dei propri limiti. Ma non tutti hanno lucidità e forza psicologica bastanti per farlo”.....Michele Serra

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Quello della filosofia del branco è un argomento che, a mio parere, si presta bene ad un dialogo che faccia riflettere discutendone. Anche a prescindere dalle nostre idee.  Dunque, facciamolo se ne abbiamo voglia. Potrebbe dare un onesto contributo alle forme della politica in questo particolare, difficile momento.....Lorenzo.rm

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