REFERENDUM …. NUCLEARE SI O NO !!
Scritto da admin il 7 Giugno 2011 | 58 commenti- commenta anche tu!
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Nucleare: non ne capisco nulla ma mi piacerebbe ragionare
Ho detto più volte che non ne capisco nulla. Ma, come tutti, sono coinvolto nella polemica di ogni giorno, come per il riscaldamento del pianeta, il buco dell’ozono, ecc. La cosa curiosa è che, sull’onda della polemica, si fanno trascinare a discutere milioni di persone, che parlano a volte come scienziati senza, come me, capirne niente.
C’è stata la tragedia del Giappone, le decisioni, anche del governo italiano, di fermarci un po’ e riflettere sul nucleare. Ma ci sono i referendum e la lotta divampa come al solito. Sì o no al nucleare? Sempre in termini terroristici, senza ragionare, non partendo mai da ciò che serve, da ciò che si deve fare: quale tipo di impianti, con quale sicurezza, dove localizzarli, ecc. Sì o no, sì o no. Io, per come sono fatto, non posso seguire questo tipo di impostazione. Non ce la faccio. Quindi personalmente mi astengo. E, in via soltanto provocatoria, riporto stralci di un vecchio articolo sul nucleare, sulle scorie in particolare, sperando che si esca quanto prima da questo inferno. Ma se vincono i sì al referendum ne usciremo?
Dunque, questo è l’articolo che ho tirato fuori, pubblicato su il Giornale di mercoledì 23 dicembre 2009 alla pag. 11, un articolo a firma di Franco Battaglia che riproduco per una riflessione ed una eventuale discussione.
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Scrive Battaglia:
“…… quello delle scorie –stanno ripetendo, come un disco rotto- è un problema irrisolto. Lo hanno ripetuto talmente tante di quelle volte che è diventata una verità data, urbi et orbi, per assodata. Ma è una delle tante leggende metropolitane, perché l’allocazione sicura dei rifiuti radioattivi è invece un problema di ingegneria semplicissimo e facilmente risolvibile.
Innanzitutto, senza sapere né leggere né scrivere, basta guardare i fatti. Avete mai visto qualche cittadino francese o giapponese additare il problema da cui la Francia o il Giappone –che pure hanno quasi 60 reattori nucleari ciascuno- dovrebbero essere assillati, nel caso fosse, quello delle cosiddette scorie, come un problema veramente irrisolto? Per capirne meglio la portata, dovete poi sapere che per produrre 1 gigawatt-anno elettronucleare è necessaria 1 t (tonnellata) di uranio fissile. I consumi elettrici italiani si attestano, oggi, a 40 GW, quindi, se tutto il fabbisogno elettrico italiano fosse soddisfatto dal nucleare, gli elementi di combustibile (che contengono il 99% della radioattività) conterrebbero 40 t di scorie radioattive, di volume nominale di circa 4 metri cubi. I volumi reali sarebbero molto maggiori, anche perché l’uranio fissile (U-235) è solo il 5% dell’uranio nell’elemento di combustibile, essendo il 95% U-238, che non è fissile. Esso, però, sia chiaro, non è rifiuto prodotto dalla centrale, ma è presente in natura, e dalla natura è stato prelevato per essere poi utilizzato. E non è neanche rifiuto in sé, perché, pur non essendo fissile, l’U-238 è però fertile, cioè è ottimo combustibile per i reattori cosiddetti “veloci”, come lo sono alcuni reattori della ventura IV generazione.
A ogni modo: sarebbero questi volumi di rifiuti radioattivi -5 o 5000 mc/anno che siano- un problema? C’è un’altra cosa che dovete sapere: ogni anno l’Italia produce 50 milioni di mc di rifiuti solidi urbani e 5 milioni di mc di rifiuti tossici altamente pericolosi (cioè pericolosi come le scorie radioattive). Come si vede, i volumi di rifiuti radioattivi in più –anche nell’ipotesi che tutto il fabbisogno elettrico italiano fosse soddisfatto dal nucleare- non sposterebbero la realtà attuale più di tanto.
Un’altra scemenza che viene detta e a pappagallo ripetuta è che le scorie radioattive sarebbero pericolose per migliaia di anni. Chi la dice non capisce che è, questo, un pregio e non un difetto dei rifiuti radioattivi: la pericolosità dei rifiuti radioattivi diminuisce nel tempo, fino ad esaurirsi del tutto; al contrario di ciò che accade per i (mille volte più voluminosi) rifiuti tossici altamente pericolosi che già produciamo, la cui pericolosità è, invece, per sempre.
L’allocazione sicura dei rifiuti radioattivi, lungi dall’essere un problema irrisolto, è invece, dicevo, un problema di ingegneria semplicissimo e facilmente risolvibile. Ma esso diventa un problema risolto a una sola condizione: che si individui il sito per un deposito, anche solo di superficie, di questi rifiuti, e si metta in cantiere la sua rapida realizzazione. Energia elettronucleare o no, il paese produce rifiuti radioattivi, e allocarli in un appropriato deposito come fa tutto il resto del mondo non è un’opzione, ma un dovere, verso noi stessi e verso le generazioni future.
Il successo di quanto detto dipende solo dal successo con cui si veicola il seguente messaggio: un deposito di rifiuti radioattivi non è, come irresponsabilmente strillano gli ambientalisti, una discarica radioattiva, ma è un centro di radioprotezione a tecnologia avanzata, e gli abitanti vicini a esso –oltre a godere dei benefici per la presenza di tale centro e per gli inevitabili compensi da chi vi alloca i propri rifiuti radioattivi - potranno vantarsi di essere, senza alcun dubbio, i cittadini meglio radioprotetti del Paese.”
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Così scriveva Franco Battaglia in tema di scorie nucleari, in epoca non sospetta. Certo, poi c’è stato Fukushima, con il suo tsunami. E le conseguenti polemiche, polemiche, polemiche. E ora c’è il referendum. Io continuo a non capirci nulla ma le argomentazioni sopra riportate mi sembrano degne di nota quanto altre. Almeno credo. Non mi piacciono i massimalismi, i fondamentalismi, da qualsiasi parte giungano. Rimango tiepido, quindi, e, ripeto, mi astengo. Mi piacerebbe però che questo genere di argomenti fosse trattato senza lotte al coltello ma approfondendo davvero i problemi. Partendo dalle nostre esigenze energetiche e dal modo più opportuno per soddisfarle. Ma si sa, i politici, la politica, ha paura dei problemi e non li risolve. Soprattutto in Italia, paese di santi, navigatori, ecc. ma anche dei pressappochismi di tutti i generi. E delle strumentalizzazioni facili, di quelle che scavano solchi insuperabili fra i cittadini e lasciano sempre le cose come stanno.
Lorenzo.rm
FOTO PER DARVI UN IDEA DI QUANTE CENTRALI NUCLEARI CIROCANDANO L'ITALIA
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