Ingiustizia delle parole

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Ingiustizia delle parole

Ho letto sul Corriere della Sera Sette del 17 febbraio 2011, a pagina 17, un articoletto di Pierluigi Battista intitolato Ingiustizia delle parole, che mi ha fatto molto pensare. blaterareTratta delle stesse espressioni dedicate a uomini o donne. Come cambiano significato! Insopportabile. Non si scherza con la lingua e con le persone di sesso diverso. Leggiamo l’articolo; abbastanza breve, che si riferisce al libro di Bartezzaghi “Non se ne può più”. Scrive Battista: “Nel libro di Stefano Bartezzaghi, Non se ne può più, ci sono pagine che descrivono magnificamente la natura maschilista e sessista del lessico che comunemente usiamo. Il pregiudizio si deposita lì, nel linguaggio e nei modi di dire, nei “tormentoni” che adoperiamo senza pensarci. Nota Bartezzaghi che se diciamo “cortigiano” noi tutti, uomini e donne, abbiamo in mente un “uomoparole14 che vive a corte”. Ma se diciamo “cortigiana”, subito pensiamo ad una poco di buono (Bartezzaghi è più esplicito: invece di una “poco di buono” scrive “mignotta”). promozioneparolefrasiGli esempi sono infiniti. Proviamo a seguire l’autore con un sommario florilegio di esempi. “Un uomo di strada”? Un uomo del popolo. ”Una donna di strada”? Una poco di buono. “Un uomo pubblico”? Un uomo in vista. “Una donna pubblica”? Una poco di buono. Un “segretario particolare” è un portaborse. Una segretaria particolare è una poco di buono. ”Un uomo facile” è un uomo senza pretese, una donna facile è una poco di buono. “Un intrattenitore” è un uomo dalla conversazione divertente, l’intrattenitrice, facile capirlo, è sempre una poco di buono. gioco-comporre-paroleMica è finita.”Un uomo disponibile”? Un uomo gentile e premuroso. Una donna disponibile? Per forza, è una poco di buono.”Un cubista” è un uomo che dipinge al modo di Picasso ma una cubista è una poco di buono (nella considerazione di parte del pubblico maschile delle discoteche, specifica Bartezzaghi). “Un passeggiatore” è un uomo che cammina, una passeggiatrice una poco di buono. ”Un uomo allegro” è un buontempone, ma una donna allegra è, per forza di cose e per sempre, una poco di buono. “Un mondano” è troppo ovvio che cos’è: “un gran signore”, una  mondana è troppo ovvio che cos’è: una grandissima poco di buono. parole-706515 L’ingiustizia lessicale dilaga. “Uno che batte” è un tennista che serve la palla, ma una che batte non c’è nemmeno il bisogno di dirlo. “Un accompagnatore” è un pianista che suona in sottofondo. Ma un‘accompagnatrice? parole-dadiBartezzaghi scherza: “un uomo leggero” è un elegante seguace della prima lezione americana di Calvino, ma una donna leggera non può aspirare a tanta eleganza letteraria. E se “uno squillo” è solo e soltanto il suono del telefono, una squillo, lasciamo perdere. Da piccoli “un amichetto” è un compagno di giochi ma un’amichetta è sempre quella cosa lì. parole Il lessico è davvero ingiusto e reazionario. Urge riforma, conclude Battista." Concludo anch’io invitandovi ad un dialogo liberatore. Che ne pensiamo? Lorenzo.rm

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COMMENTI

  1. il 28 giugno, 2011 giovanna3.rm dice:

    Hai proprio colto nel segno Lorenzo, non c’è alcun dubbio.
    La terminologia descritta è sfacciatamente favorevole, piacevole e scherzosa per i maschietti ed esattamente il contrario per le donne: offensiva, deteriore, pesante e volgare.
    E pensare che tutto ciò è talmente consolidato che gli uomini, anche quelli che rispettano e ammirano le donne non possono fare a meno di usarle.
    Mi sembra di ricordare che esiste una Commissione ad hoc per difendere tutto ciò che può ledere le donne ma, evidentemente, non se n’è mai accorta. Ci voleva proprio Stefano Bartezzaghi con il suo articolo – ma soprattutto con il suo libro “Non se ne può piu” – a dimostrare quanto false e odiose possano essere queste espressioni se rivolte alle donne Mi auguro che vi sia presto un seguito a tutto ciò, ma sta a noi donne prendere posizione, una volta per tutte, affinché cambino queste insopportabili definizioni, a doppia facciata.
    Diamoci dunque da fare, ovunque, attraverso i giornali, con petizioni in Parlamento, in Radio, in Televisione e così via: NON SE NE PUO’ PROPRIO PIU’.
    Un grazie di cuore a Stefano Bartezzaghi e a Lorenzo per avercele segnalate.

  2. il 28 giugno, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Essendo mattiniero mi trovo davanti articolo e commento davanti agli occhi e sono sollevato. Questa è davvero materia per indignarsi. E sul serio.

  3. il 28 giugno, 2011 lieve dice:

    Hahaha! lorenzo , bell’articolo davvero!Io ci rido, ma mi rodo….Insomma gira che te rigira, sempre poco di buono siamo…Chissà perchè…

  4. il 28 giugno, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Già, Lieve, chissà perché. Forse perché i concetti di bene e male sono saldamente nelle mani degli uomini? Forse?

  5. il 28 giugno, 2011 Giuseppe3.cA dice:

    “ATTENZIONE” – L’emancipazione femminile avanza e le parti potrebbero invertirsi: allora poveri maschi. Che ne sarà di noi? Ai posteri l’ardua sentenza.

  6. il 28 giugno, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Io la penso come te, Giuseppe. Penso pure che il cosiddetto potere degli uomini è sempre più una concessione delle donne. Che dimostrano nei confronti degli uomini una disponibilità e generosità inaudite. A dispetto di tutte le mancanze e le offese che gli uomini percepiscono e attuano nei loro confronti. Come l’articolo di Battista ed il libro di Bartezzaghi dimostrano.

  7. il 28 giugno, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Una precisazione a Giovanna: l’articolo è di Pierluigi Battista ed il libro di Stefano Bartezzaghi.

  8. il 28 giugno, 2011 Mariuccia dice:

    Millenni di cultura maschilista hanno portato a questo…magari si invertissero le parti per un pò, così certi “maschi” capirebbero come si sta’ in certi panni!Basti pensare che, fino a pochi anni fa,l’adulterio femminile era punibile per legge e quello maschile no…

  9. il 28 giugno, 2011 Giuseppe3.CA dice:

    Una piccola nota per Mariuccia e per le donne in genere, ora non siate troppo drastiche passando da un estremo all’altro, con rivendicazioni varie: la legge è sempre uguale per tutti solo che c’è chi la rispetta e la applica e chi no. Come in tutte le cose del resto e tutto è relativo al contesto che si vive, spesso sulla propria pelle.

  10. il 28 giugno, 2011 franco muzzioli dice:

    Per dirla con Bartezzaghi…di queste cose non ne ho la più squallida idea…!!!(titolo di un suo piacevolissimo libro).
    Il gioco delle parole se rapportato al passato non c’è dubbio che sia maschilista ….ma a dire il vero “cortigiana” era madame Pumpadur (mondana di lusso) e cortigiano era Macchiavelli (filosofo letterato)….forse un pò di differenza c’era….Ma si sa naufraghiamo un pò tutti nel caos linguistico…l’italiano è poi lingua del dubbio…..mi mangio una “pera”….mi faccio una “pera”…..eheheh! Ma come ha detto Bartezzaghi ..”quando muoio mi faccio cromare “…..e tante altre amenità del genere.

  11. il 28 giugno, 2011 giovanna3.rm dice:

    Ho trovato degli aforismi che, a mio avviso, si sposano bene con ciò che afferma Bartezzaghi. In un senso e anche in quello contrario.

    – Un uomo può mentire, rubare, perfino uccidere, ma finché resta attaccato al proprio orgoglio è sempre un uomo. A una donna, invece, basta uno scivolone ed è una sgualdrina. (Nicholas Ray).

    – Ciò che gli uomini amano ed ammirano nelle donne, senza saperlo, è la loro fatuità. (Igino Ugo Tarchetti)

    – Essere donna è un compito terribilmente difficile che consiste principalmente nell’avere a che fare con gli uomini. (Marie von Ebner Eschenbach – 1880)

    – Le donne per lo meno hanno le “toilettes”, ma gli uomini con che cosa possono coprire il loro vuoto? (Karl Krapps -1909).

    – Dopo aver riflettuto bene sul destino delle donne in tutti i tempi e in tutti i paesi, ho finito per convincermi che ogni uomo dovrebbe dire a ogni donna invece del buongiorno: “Perdonateci!” perché i più forti hanno fatto la legge. (Alfred de Vigny – 1887)

  12. il 28 giugno, 2011 ANGELOM dice:

    Non ho mai posto attenzione alle frasi e ai significati contrastanti fra loro, in rapporto alla donna, penso che Battista con il riferimento a libro di Bartezzaghi abbia voluto scherzare e civettare calcando la mano evidenziando proprio queste differenze di opinioni. Purtroppo noi con le forme lessicali troviamo tutto e il contrario di tutto. Lorenzo, un ottimo spunto per un sondaggio di opinioni.

  13. il 28 giugno, 2011 Lorenzo.rm dice:

    E’ vero, Mariuccia, come è vero che qui si parla solo di “sessismo delle parole”. Il fatto è che le parole (e i loro sottintesi) vengono tollerate e non è minimamente giusto. Su queste cose si fanno le battaglie, senza se e senza ma.

  14. il 28 giugno, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Certo, Giuseppe. E la pelle delle donne è coriacea davvero se riesce a sopportare una quotidiana ironia del non rispetto e magari ci ride sopra.

  15. il 28 giugno, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Grazie, Franco. Hai idea di come possa apparire un morto “cromato”? Io no. Ma nel caso del sessismo nelle parole c’è poco da ridere, mi sembra. E, fatta la denuncia, seppure nei termini gradevoli di Bartezzaghi e, soprattutto, di Battista, occorrerebbe l’azione. Se non altro per coerenza e giustizia. So che ognuno di noi, nel suo piccolo, si sente immune dal problema, anche perché rispetta le donne, le onora, le ama, ecc. Tuttavia le parole sono pietre e fanno male, specie se pronunciate con quel classico sorrisetto da ebeti che orna spesso l’eloquio dei maschietti.

  16. il 28 giugno, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Un grazie a Giovanna per gli aforismi. Per dirne un’altra nuda e cruda; “hai visto che bella f….ca”? Contenuto per contenente, certo irrispettoso.

  17. il 28 giugno, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Ciao Angelo. Certo, un buon motivo per “agitare” e far riflettere, uomini e donne.

  18. il 28 giugno, 2011 sandra vi dice:

    mi sentivo molto perplessa fare un commento ,certo molte parole sono nel lesico comune,nn per questo colpiscono e danno fastidio veramente specia se dette co tanto di sottintesi avoi signori uomini cercare di farne uso migliore possibile……..

  19. il 28 giugno, 2011 scooo dice:

    l’uomo maschilista esiste ed è sempre esistito , ma che ci si può fare ? nulla direi ognuno è libero di pensarla come vuole , però voglio fare un esempio : quando ero + piccola 15 16 anni, con i miei amici del quartiere, ci radunavamo in strada, un signore passava spesso e guardava noi ragazze, sempre dall’alto in basso ….Bene lui pensava che la donna doveva stare a casa ….non in strada e soprattutto in compagnia del sesso maschile …andava dai genitori delle ragazze (anche dai miei ) e gli diceva loro che non era morale lasciarci in strada con i ragazzi e che le sue ragazze (all’epoca avevano 10 anni) lui le teneva in casa e le faceva uscire solo x la scuola …… Un giorno questo signore tornò a casa e nn trovo + nessuno, né moglie né figlie, erano scappate di casa xchè esauste di come venivano trattate ….Le figlie davvero nn avevano vita e tantomeno la moglie; nessuno aveva mai parlato con lei …poi con il tempo loro tornarono in quella casa ma lui fu costretto ad andarse ….Dal giorno in cui se n’era andataa, la moglie ricominciò la sua vita. Ci spiegò che lui era un maschilista, quando lo conobbè nn era cosi …era gentile, premuroso, ma dopo il matrimonio si trasformò in quello che era ….. Lui ordinava e doveva essere servito, se non si faceva come diceva erano botte. Lui pensava a tutte le spese …solo lui poteva uscire, e la moglie solo e sempre con lui …… portava a scuola le bambine e lui decideva se occorreva una cosa in casa piuttosto che un’altra! ,,,,,Un’altra facciata del maschilismo che non viene citato qua sopra …… non so se è una malattia …..ma direi è troppo comodo … A certi individuii nn so che farei o forse nulla nn so, ma di sicuro li guarderei dal’alto in basso e poi gli direi “VERGOGNATEVI”……cmq i termini che usati per un uomo significano una cosa e x la donna significa altro, per me non hanno importanza, alla fine trovano il tempo che trovano. Oggi come oggi però se si eliminassero mica sarebbe male …..kissone

  20. il 28 giugno, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Grazie, Sandra. Mi ha colpito il tuo equilibrio quando raccomandi agli uomini di fare un uso migliore del loro vocabolario evitando i sottintesi sgradevoli alle donne. Certo, esistono gli uomini a cui si può dare un consiglio del genere e forse lo seguiranno. Ma c’è un problema generale della lingua che si usa e su questo bisogna essere più severi: lo stesso vocabolo non può indicare concetti diversi a seconda che si riferisca a uomini e donne. Le battaglie si fanno anche per queste cose, che peraltro non sono secondarie.

  21. il 28 giugno, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Che bella storia che ci hai raccontato, Sabrina. Il primo commento che mi è venuto in mente è stato: Ben gli sta a quel disgraziato, solo e abbandonato come un reietto. Ma dobbiamo guardare lontano, hai ragione. La storia va avanti e le donne hanno alzato la testa da tempo e hanno stretto all’angolo quelli che tu chiami con ragione maschilisti. Quanti bocconi amari hanno inghiottito questi signori, quante umiliazioni. Ma nel sottofondo anche i migliori fra gli uomini talvolta cedono a quello che sopra ho definito “sorrisetto”, a quell’ironia da quattro soldi, che è racchiusa in un termine a doppio senso. Certo, non li si può condannare all’ergastolo ma bastano occasioni di discussione per farli precipitare nel ridicolo, come meritano.

  22. il 28 giugno, 2011 carlotta dice:

    Nel lessico femminile della “donnaconlagonna” la parola “femminilità” ha da sempre offerto all’uomo il fianco per una infinita serie di allusioni affatto velate e vessazioni di ogni genere, sprezzante nonché privo di una qualsiasi forma di rispetto e buona educazione.
    Simili atteggiamenti sono oltre modo peggiorati con l’avvento di internet e delle chat.
    Oggi ci sono loro… i “pavidi corteggiatori online” che, protetti dallo schermo, devono ad ogni costo esternare la loro “virilità” con parole sempre più volgari e deprecabili nei confronti di una donna, in grado solo di proporsi con
    machissimi esercizi erotici virtuali fatti di parole porche dette più che altro per compiacere se stessi.
    E’ pur vero però che non sono tutti così.
    Ci sono anche i “santi”… Ma molti, anche quelli della serie “io ti salverò” teneri, loquaci, che hanno imparato dalla vita l’arte della dolcezza effimera, nascondono un ingiustificabile desiderio di rivalsa.
    Allora perchè ostinarsi a fare il loro gioco “illudendosi a scatola chiusa” che sotto la maschia crosta si nasconda
    l’uomo che abbiamo sempre cercato come simpatico interlocutore, amico o compagno, anche solo di giochi?
    Contrapposto a questo, purtroppo, troviamo donne sempre più scurrili, volgari nei modi e nelle espressioni lessicali, ormai avvezze ad un modo di porsi e ad un linguaggio che ha ben poco di femminile.
    Quello che manca, che è latente in ogni sua sfacettatura è l’educazione.
    Nell’educazione non servono intrusioni ma serve l’esempio, servono modelli diversi (proposti, non imposti), serve un modo di porsi alternativo a quello dominante. Un modello che non rinneghi nulla della sua femminilità, ma che rifiuti completamente la falsa idea della donna “preda” dell’uomo “predatore” e della “donna nemica di se stessa”.
    Abolire dal lessico alcune parole e concetti gravemente lesivi della dignità altrui, aiuterebbe a scremare a priori
    la selezione delle persone con cui rapportarsi.
    Se non altro, si corrono meno rischi e ci si salva dalle delusioni e dalle offese gratuite.
    Del resto, come sottolineava Arthur Schoperhauer:
    “L’insulto, la menzogna, le insinuazioni gratuitamente infamanti altro non sono che gli espedienti
    ai quali ricorre chi non ha – o non ha mai avuto – validi argomenti per sostenere un confronto a far valere le proprie ragioni. E quando ciò accade, è bene che la società ne venga informata”.
    E allora, cominciamo a fare qualcosa : informiamo
    Stralcio di un fax inviato ieri dalla Regione Carabinieri Marche :
    ……………………………………………………………………………..
    “La l. 547/93, che ha introdotto nel nostro ordinamento una serie di nuove ipotesi di reato classificate genericamente come “crimini informatici”, non ha però nulla aggiunto in ordine alla possibilità di configurare anche il reato di ingiuria o diffamazione perpetuato attraverso le reti informatiche o telematiche.
    Non è difficile sostenere, tuttavia, che le fattispecie di reato di cui agli artt. 594 (ingiuria) e 595 (diffamazione) del codice penale, sono sufficientemente generiche da ricomprendere anche tutti quei comportamenti offensivi che si compiono attraverso le reti informatiche e le moderne tecniche di comunicazione in generale (SMS, Chat, Newsletter etc.).
    La stessa Corte di Cassazione, in una recente pronuncia, avalla tale posizione, affermando che è addirittura intuitivo che “i reati previsti dagli articoli 594 e 595 c.p. possano essere commessi anche per via telematica o informatica; basterebbe pensare alla cosiddetta trasmissione via e-mail, per rendersi conto che è certamente possibile che un agente, inviando a più persone messaggi atti ad offendere un soggetto, realizzi la condotta tipica del delitto di ingiuria (se il destinatario è lo stesso soggetto offeso) o di diffamazione (se i destinatari sono persone diverse)” (cass. sez. V penale, 27.12.2000, n. 4741).
    La Corte afferma, in particolare, che il reato di diffamazione si perfeziona nel momento in cui il messaggio viene percepito da parte di soggetti che siano terzi rispetto all’agente ed alla persona offesa. Non è infatti necessaria la contestualità tra l’offesa e la sua percezione “ben potendo i destinatari trovarsi persino a grande distanza gli uni dagli altri, ovvero dall’agente”.
    Da quanto ora affermato, può ricavarsi con certezza che la diffamazione e l’ingiuria, oltre che per il mezzo dell’e-mail, possono realizzarsi anche attraverso tutti i diversi servizi della rete: le mailing list, le riviste telematiche, le newsgroup, le pagine Web e le chat.
    “L’INGIUSTIZIA DELLE PAROLE” SI CONTRASTA ANCHE CON
    L’INFORMAZIONE…

  23. il 28 giugno, 2011 scoiattolina dice:

    Lorenzo più che una bella storia è una storia reale …. Però ricordiamo che ci sono molte donne che proteggono questi uomini ……. che credono che loro comandano e si possono prendere la libertà di insultare le donne, sia verbalmente che fisicamente ….. Chiedere un urlo di ribellione alle donne nn serve. alcune trovano il coraggio ma altre mettono la testa sotto la sabbia ….
    Una di quelle che mette la testa sotto la sabbia è mia zia…. Le abbiamo parlato, detto le cose …..ma nulla, si inventa che si è ferita sbattendo contro uno sportello o che è caduta dalle scale, e noi non possiamo fare nulla. Solo lei lo potrebbe, per la legge, quindi anche se vediamo cose orrende abbiamo le mani legate. Comunque sia, le cose stanno così. Fanno tante leggi ma una reale per risolvere cose di questo tipo nooo? Troppa fatica elaborarla?

  24. il 29 giugno, 2011 giovanna3.rm dice:

    Sabrina leggo il tuo commento e immagino perfettamente la situazione che riguarda tua zia e me ne dispiace molto. Ma una cosa potreste fare, convincerla a denunciare i fatti,insistendo senza darvi per vinti. La legge esiste, Sabry, eccome, ma occorre anche avvalersene per far cambiare le cose.
    So che è un compito difficile, soprattutto se le cose vanno avanti da tempo, ma è il solo modo per permetterle una vita più accettabile e renderle,comunque, giustizia.
    Provateci con forza.
    Un abbraccio.

  25. il 29 giugno, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Carlotta, Sabrina, Giovanna, ho letto i vostri commenti e sono rimasto senza parole. Quando dal lessico si passa al fatto il cammino è davvero brevissimo: malizia, ironia, sopraffazione, violenza. C’è davvero di tutto. E allora, come giustamente dite, cominciamo con l’informare. E rendiamo consapevoli le donne della loro situazione concreta, com’è e come potrebbe essere sotto la crosta della rispettabilità formale. E tutti, uomini e donne, combattiamo per la reale dignità e parità della donna, in tutte le occasioni e a tutti i livelli.

  26. il 29 giugno, 2011 scooo dice:

    giovanna vero , ma se una donna non vuole deunciare le violenze tra le mura domestiche , non si può fare molto , e mia zia non ne vuole sapere , non abbiamo rinunciato , ora abbiamo cambiato la mira , siamo andati da quell’uomo che tra l’altro è mio zio , sembrano + calme le cose xchè sa che se la tocca nuovamente , trova la famiglia (che tra l’altro già non gli parla + ) che non guarderebbe solamente

  27. il 29 giugno, 2011 edmondo dice:

    Stefano, ma non trovi altro modo per qualificare le donne? Qualunque esse siano… sempre donne, con le loro virtù, avvenenze, sinuosità e con tanti altri aggettivi positivi o no che le si possano attribuire, ma sempre divinamente DONNE… che vorresti un mondo di soli uomini?…
    Mi dilettavo col mio passatempo preferito… ora con diniego.

  28. il 29 giugno, 2011 marisa8.bs dice:

    sono perplessa nella mia memoria tutti questi detti nei confronti della donna ci sono sempre stati,ma sono convinta che non sono le frasi che offendono ma i fatti e acora più convinta che sta alla donna farsi rispettare

  29. il 29 giugno, 2011 nikodireggio dice:

    buongiorno confido che ci ho pensato molto se intervenire o no
    il discorso è complessoe non è solo di lessico e parole
    ma soprattutto culturale in questi ultimi anni la situazione è peggiorataè chiaro che gli uomini non vogliono perdere i privilegi e alcune donne sbagliano pensando che lemancipazione passa attraverso lo scimmiottare i lati peggiori degli uomini.
    noi donne non siamo oggetti ma soggetti quindi al primo posto cè la nostra dignità e chiaro che è al comando non la pensa così è un mondo al maschile e il potere affascina e le donne ci cascano
    ogni giorno cerco di vivere nel mio quotidiano con dignità
    non so se sono uscita fuori tema
    .

  30. il 29 giugno, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Edmondo, secondo me Stefano Bartezzaghi non ha parlato contro le donne ma in difesa delle donne. Ha fatto rilevare che la stessa locuzione verbale assume un diverso significato se si riferisce agli uomini e alle donne. E come,usando le stesse parole, le donne appaiono sempre come “poco di buono” come dice Battista, “mignotte” come dice Bartezzaghi, “puttane” come dice la traduzione di mignotte (termine romano) in italiano. Il Bartezzaghi non è d’accordo, naturalmente, come non è d’accordo qualsiasi uomo che ami e rispetti le donne.

  31. il 29 giugno, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Marisa, d’accordo con te, sono soprattutto i fatti che offendono. Ma purtroppo anche le parole. E sono d’accordo che anche le donne devono rifiutare ogni ambiguità e devono farsi rispettare.

  32. il 29 giugno, 2011 Lorenzo.rm dice:

    No Niko, non sei uscita fuori tema. Sono sicuro che nel quotidiano vivi con dignità e ti fai rispettare. A volte basta procedere senza cadere nelle provocazioni per isolare gli ignoranti ed i violenti (a parole e con i fatti).

  33. il 29 giugno, 2011 scooo dice:

    però non dimentichiamo di di dire una cosa …questo linguaccio e anche di donne ….che dice mign… o put….. ad un altra donna ….. un pò x invidia o altro però non è giusto mancare di rispetto a nessuno …. e purtroppo non è solo un linguaggio maschile ma anche di donne (se cosi vogliamo chiamare queste individuee )

  34. il 29 giugno, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Sì, Sabrina, è vero, ci sono delle donne che non hanno rispetto per altre donne e le apostrofano con insulti di tipo “maschilista”. Non dovreste mai farlo, amiche.

  35. il 30 giugno, 2011 ANGELOM dice:

    Il racconto di Sabrina,ci lascia esterrefatti, fortunatamente gli uomini non sono tutti così, il comportamento maschile verso le donne dipende da molti fattori, la cultura, l’intelligenza, la famiglia che ti ha allevato, la mentalità ristretta e ottusa, la religione,ecc, Non dobbiamo fare di tutta l’erba un fascio, ritengo che il rispetto per il genere umano in generale sia fondamentale. Il rapporto uomo donna è stato sempre conflittuale, ma nel nostro tempo, credo che siano da rivedere tutti i comportamenti da ambo le parti.

  36. il 30 giugno, 2011 scoiattolina dice:

    ANGELO IO NN HO FATTO DI TT UN ERBA UN FASCIO ……MIO PADRE è IL CONTRARIO DI MIO ZIO E DIRE CHE SONO FRATELLI ….MIO PADRE DISCUTE CON NOI MAI LAZATO UN DITO ……MIO ZIO SOLO CON LE BOTTE RISOLVERE LE COSE …..QUINDI OGNIUNO E A SE’ X FORTUNA MA DI UOMINI MARCHI COME MIO ZIO C’è NE SEO TANTISSIMI QUESTA è LA COSA BRUTTA

  37. il 30 giugno, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Ciao Angelo. Hai perfettamente ragione. Come ha ragione Sabrina nel rilevare la differenza fra uomini, in questo caso addirittura fratelli.

  38. il 30 giugno, 2011 ANGELOM dice:

    FORSE NON MI SONO SPIEGATO BENE, DIRE DI NON FARE TUTTA ERBA UN FASCIO SIGNIFICA CHE APPUNTO COME DICE SARINA, NON SIANO TUTTI UGUALI E CHE IL COMPORTAMENTO E’ SOGGETTIVO.

  39. il 30 giugno, 2011 Lorenzo.rm dice:

    TI SEI SPIEGATO BENISSIMO, ANGELO. GRAZIE ANCORA.

  40. il 04 luglio, 2011 cicco53 dice:

    quante parole,per esprimire realtà che si avvicino molto,in eldy,quasi per dire ma come sono brava/o ,per definire comportamenti che provocono una reazione negativa,senza riflettere.Queste parole provocano bisogni a tutti i livelli,dal sentirsi diversi,ma secondo il mio modo di vedere,vi è tanta contraddizione.La cultura è citata in modo gratuito,quindi crea conflitti,basti pensare che il profilo è molto basso.Se si considera sotto il proflilo psicologico,l’interpretazione di un concetto di natura diverse,viene inteso all’opposto quindi da persone normale si passa realmente a quello che si è.La consapevolezza non esiste neppure la coerenza,pensate quante parole si sprecano,giudicando individui che fa da specchio mandando segnali opposti per mascherare la propria invidualità ecc.Che stranezza poter e voler cambiare, senza conoscere se stessi e gli altri,questo contenitore chiamato Eldy non potrò mai dimostrare che lo spirito di aggregrazione,e di nozioni culturali ecc,possa dare un’impronta,perchè alla base ci sono tante sofferenze di tipo armonico,di solitudine,per finire tanta competizione e arroganza.Questo mio pensiero non vuole evidenziare che io sia diverso e migliore di voi,solo una mia capacità di vedere misurandomoi con la quotidiamità che eldy offre,e con rammarico mi fa riflettere che non servano le persone che vogliono a tutti costi salire sul gradino più alto per sentirsi importanti,che forse nella realtà in cui si vive ,sono poco considerati.Forse mi rendo conto che ci siano variabili di varia natura ,la più eclatante è senza dubbio che la filosofia del vivere insieme non esiste,perchè non siamo pronti per il salto di qualità,bisogna avere il coraggio di esporlo senza problemi invece di calvalcare l’onda dell’io superiore agli altri ,cercando di essere più umani e usare rispetto senza sparare nel mucchio non serve a nessuno si compie solo violenza.Buona serata

  41. il 04 luglio, 2011 scoiattolina dice:

    cicco veramente in eldy ci sono molti soggetti come li descrivi tu , ma sappi che si fanno terra bruciata intorno da soli , quindi vabene cosi eldy nn è un contenitore ma un mezzo per scambiare qualche idea e non x altro

  42. il 05 luglio, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Stavolta non t’ho capito, Cicco. Ma amici come prima.


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