……..Banchi con lo sponsor !!

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Banchi con lo sponsor

Ricordo un trafiletto sul Venerdì di Repubblica n.  1178 a pag. 192, a firma di Michele Mirabella.Ve lo voglio leggere. Scrive Mirabella: 48251a“ Il mio banco di scuola era nero e grigio. Austero, sobrio, robusto. Si era fatto carico di archiviare le testimonianze degli occupanti. A saperlo leggere e decrittare era una specie di catasto in cui si poteva conoscere la sequela di alunni titolari che ci si erano seduti. Chi sa quanti poi quelli che, come unico utilizzo, l’avevano solo scaldato, come rimproveravano i maestri. Gli epigrafisti e gli incisori non avevano mancato di lasciare tracce e contributi alla stesura della storia patria. Come imparammo più tardi, essa si serve di fonti e testimonianze banchi di scuoladiverse, plurali. Io ricordo un “Mussolini capacchione” a fianco di un “Uelì uelà la Bari in serie A” e un immancabile “W la … “, che ribadiva la fiducia in una sineddoche femminile incrollabile per quasi tutti i maschietti di sempre. Innumerevoli le firme, e gli evviva alle classi che s’erano avvicendate. Reperti, insomma. Storie. Oggi qualcuno propone le banchi-di-scuolasponsorizzazioni dei banchi da parte di ditte e aziende che avranno il diritto di etichettarli con nomi e marchi. E questo per lo storico a venire sarà l’eloquente testimonianza del decadimento della scuola italiana agli albori del terzo millennio”. Certo, Mirabella ha ragione, ma dimentica il particolare che i banchi vanno comunque rinnovati quando cadono a pezzi. E i soldi molte scuole non li hanno. Ne vogliamo discutere fra noi?

Lorenzo.rm

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COMMENTI

  1. il 06 luglio, 2011 giovanna3.rm dice:

    Vero, Lorenzo, i banchi vanno rinnovati quando cadono a pezzi, ma che squallore trovare il marchio della “Coca Cola”, il nome di un detersivo o quello delle merendine!
    Che belli i banchi che avevano il calamaio con l’inchiostro, che tenerezza!
    Michele Mirabella è una persona simpatica e anche molto spiritosa, ricordo un suo programma radiofonico della mattina, spassoso e intelligente.
    Un abbraccio.

  2. il 06 luglio, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Veramente, la scritta completa era “Viva la f..ca, che Dio la benedica”.

  3. il 06 luglio, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Ricorderei a Mirabella che l’uso dei banchi “intestati” c’è ancora in molte chiese, ma si tratta d’altro.

  4. il 06 luglio, 2011 sandra vi dice:

    infatti molte panche in chiesa hanno l’etichetta “dono della famiglia…..” li vedete nelle scuole …no comment..

  5. il 06 luglio, 2011 nikodireggio dice:

    che dire non ci sono i soldi per i banchi…..sono belli quelli di legno senza pubblicità apriamo una voragine-
    la scuola pubblica è un bene comune come l’acqua la stanno affossando………….figuratevi nella scuola di mio figlio non hanno neanche fatto i corsi di recupero….
    anche di matematica vergogna e decaadenza bla bla gelmini non è stato tagliato niente la scuola va……………

  6. il 06 luglio, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Ecco che giustamente si è passati dalla nota di colore, il banco con l’etichetta, al banco come espressione delle condizioni della scuola pubblica nelle varie realtà locali. No, non mi piace davvero che vi siano i banchi con le etichette pubblicitarie però mi dicono che qualche comune ha aderito all’idea in quanto necessitato dal bisogno. Se in Italia oggi non prevalessero le divisioni di carattere politico e si ragionasse secondo le esigenze delle comunità, in questo caso scolastiche, si cercherebbero di volta in volta le soluzioni migliori insieme. Qualche anno fa, molti, c’era un grande fermento nelle scuole per l’elezione degli organi scolastici ed i genitori partecipavano con dedizione ed impegno. Oggi non so ma purtroppo il distacco fra amministrazione scolastica e società è misurata dalle polemiche. Oggi si parla fra sordi e non si risolvono i problemi. E, di polemica in polemica, e non entrando nei problemi, si accrescono le distanze fra cittadini e scuola. Sarà colpa del governo che non dà i soldi. Ma al governo chi deve dare i soldi se non i cittadini? E perché quando si tratta di problemi così importanti come quelli della scuola non si firma un armistizio fra le varie forze politiche per trovare soluzioni? Ripeto, soluzioni e non chiacchiere o polemiche?

  7. il 07 luglio, 2011 lieve dice:

    A dire il vero , Lorè , non ci trovo nulla di male se i banchi vengono regalati,con l’etticchetta di chi l’ha donato. Certo non devono essere a forma di lattina rossa, o a tubo o che ne so…. Penso che se sono funzionali e l’etticchetta non è esagerata, non sarà certamente un banco di scuola che riempie la testa dei ragazzi con la pubblicità. e poi è bene che anche loro sappiano che lo stato non riesce a comperarli!

  8. il 07 luglio, 2011 ANGELOM dice:

    l’articolo di Mirabella che io ammiro,ci riporta indietro a vecchi ricordi, con le macchie d’inchiostro sopra il banco, ora i banchi di formica non rendono più quel calore,quella atmosfera scolastica rigida,composta e attenta.

  9. il 07 luglio, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Lieve, è tutta questione di come la si vede la cosa: è il simbolo di una scuola pezzente o di un interesse anche privato a dotarla di strumenti come i banchi? (ma potrebbero essere altre dotazioni). Io ritengo che tutto si possa fare con il clima giusto, ma oggi certamente non c’è il clima giusto.

  10. il 07 luglio, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Sì, Angelo, l’articolo è bello e colorito, e speriamo che il clima generale, alla fine, sia positivo.

  11. il 08 luglio, 2011 lieve dice:

    Infatti lorè, semo pezzenti sempre di più, ipocriti e teste vuote,almeno per quanto riguarda la classe politica e chi ci governa… Meglio evitare di chiudere gli occhi,e renderci conto….
    il clima è rovente,ma di parole,i fatti sò da fa….
    Nulla si fa senza fare….
    ……manco i banchi di scuola…..

  12. il 08 luglio, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Mi piace il tuo spirito battagliero, Lieve. Conservalo.

  13. il 08 luglio, 2011 lieve dice:

    …. sai a quanto serve? Lorè???
    I mugugni sono tipici genovesi, ed io non smentisco, un po’ mi secca….


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