Globalizzazione? No grazie….. !!
Scritto da Scoiattolina il 6 Luglio 2011 | 13 commenti- commenta anche tu!



“C’è qualche cosa che non torna nel celebrare la globalizzazione come il nuovo orizzonte della vita. Di più, la globalizzazione non mi appartiene, non mi interessa, la combatto. Il mondo sarà anche grande per l’economia e la finanza, non per gli uomini. Non saprei vivere senza radici, spazi delimitati, certi e conosciuti. Mi basta l’orizzonte che vedo dal terrazzo di casa mia e se mi capita di non goderlo per qualche settimana mi manca. Amo le abitudini, pochi e selezionati amici. Il nuovo mi incuriosisce per professione, non vocazione.
La globalizzazione è un nemico, Facebook una truffa. Avere mille canali sul televisore è peggio di averne uno solo e va a finire che non vedi nulla. Avere mille amici porta alla solitudine. Gettarsi in mare aperto deve essere una trasgressione, non la regola. In mezzo al mare non c’è niente. I navigatori sono uomini in fuga, frustrati e falliti, la vera vita è nel porto. Al mondo non esistono posti meravigliosi per i quali valga la pena di sprecare tempo ed energia per raggiungerli. Esistono solo persone meravigliose con le quali condividere momenti ed emozioni. Che ciò avvenga al chiuso della propria casa, al bar dell’angolo, nel mezzo di un
deserto o in un grande museo nulla cambia. Si vive per amare, non per viaggiare o consumare. Un amore, un figlio: non serve altro. Ho conosciuto persone globalizzate ricche e famose, ma disperatamente sole e fragili. Buone per una serata interessante, un affare, ma inutilizzabili per una relazione che vada oltre. Vogliono cambiare il mondo e forse ci riusciranno. A me il mondo va bene così com’è, con tutti i suoi limiti. Ho un’età per permettermelo. Qualsiasi novità non sarà il centro della mia esistenza. Cinicamente potrò godere di qualche cascame di beneficio: le nuove tecnologie mi aiuteranno a migliorare la qualità della vita, non la vita.
Fino a che avrò la forza e la voglia di stare sulla giostra della globalizzazione ci starò, ma l’idea di scendere non mi fa alcuna paura. Anzi, a volte non vedo l’ora di farlo. Da parte non ho risparmi, ma alcuni cassetti da riordinare e un paio di sogni che aspettano di essere realizzati. Come si dice? Avanti un altro e auguri”.

Certo, non credo di condividere tutte le affermazioni di Sallusti, ma su qualche aspetto si può riflettere.
Sappiamo tutti che molte persone ricche e famose, in definitiva sono spesso molto sole. La mia idea è che dei loro soldi ne fanno un uso banale e completamente inutile. Se lo impiegassero bene, creando situazioni di vantaggio per loro stessi e per altri, forse vivrebbero meglio e più sereni.
Fare il bagno il alto mare è una sensazione piacevolissima, e quando mi è stato possibile, e non necessariamente con lo yacht, l’ho fatto gioiosamente. Per mia fortuna, ho visitato tanti paesi nel mondo e ho sempre apprezzato gli usi e costumi locali, documentandomi da sola, non con le guide turistiche. A me è sembrata una cosa positiva, un acccrescimento di conoscenze.
Amici, ovviamente, amici veri intendo, se ne hanno sempre pochi. Perché se ne dovrebbero cercare a migliaia?
La televisione, basta guardare solo le cose interessanti, quando ce ne sono, altrimenti si legge un libro, si scrive un articolo per un blog, magari di Eldy!, ci si documenta su Wikipedia, si fanno le parole incrociate o che so io, si gioca con i gatti…. Ripudiare le novità mi sembra assai restrittivo e di antichissima memoria.
Insomma, Sallusti, ci hai fatto sapere come ti piace vivere e noi ti rispondiamo. Che il mondo vada bene, così com’è, per te, mi sembra quanto meno un concetto un po’ egoistico, ahimé! Andiamolo a dire a quei popoli che vivono, ancora oggi, in condizini di indigenza assoluta senza cibo, senza acqua, senza poter allevare i propri figli per mancanza di tutto…….
Lorenzo, grazie comunque di farci riflettere, anche su cose che non condividiamo
Giovanna, hai colto il senso della sollecitazione. E, del resto, l’obiettivo di questa rubrica è di far partecipare le persone ad un dialogo che non sarà mai inutile. Tornerò sul concetto di globalizzazione.
Il mondo non è uguale per tutti perché cambia a seconda del punto di vista dal quale lo si guarda. Il punto di vista di Sallusti è quello di un uomo arrivato, forse anche annoiato della vita, cioè è il punto di vista di uno che ogni mattina, quando si sveglia, trova sul comodino ciò che gli serve per la giornata e così sarà per ogni giorno successivo.
Giovanna ha voluto mettere giustamente in evidenza il punto di vista opposto, cioè quello di colui che quando la sera va a dormire è già preoccupato per ciò che gli serve il giorno dopo e non sa ancora cosa inventare per riuscire a procurarselo e non appena si sveglia deve iniziare a correre.
Molto valido l’invito di Lorenzo alla riflessione per discuterne tra noi ed è ciò che facciamo volentieri.
Grazie, Giuseppe. Aggiungo che il principio della globalizzazione non è molto diverso da altri principi di “equilibrio” del passato, tutti basati sull’idea che c’è un’armonia nella natura, che porta al meglio possibile. Io, qualche volta sono d’accordo qualche volta no. Ma ci deve essere una terza via fra “tutto Stato” e “tutto caos” o no?
Sallusti non ha tutti i torti,e forse un pochino la penso come lui;sara’ l’eta’,sara’l’abitudine.Sicuramente il mio mondo è limitato,mi piace avere le mie certezze,le mie abitudini,le mie tradizioni.No,non mi piace la globalizzazione,non voglio essere cittadina del mondo,solo cittadina Italiana.La televisione ha avuto un grosso ruolo facendoci diventare tutti uguali;si va tutti negli stessi supermercati(i negozietti dietro l’angolo dove si poteva scambiare 2 chiacchiere mentre si faceva la spesa nn ci sono piu’,scalzati dalle grandi catene alimentari),ci si veste tutti con le stesse marche,se nn si ha l’automobile,o la tv di quelle extrapiatte si viene guardati come bestie rare per non parlare poi delle palestre(una volta non cèrano,non servivano,ora per fare un po di movimento non si corre piu’in strada,non si gioca piu’a pallone nel cortile,ora si prende la macchina,si va al lavoro,si esce dal lavoro si va in palestra,finita la palestra ci si scapicolla ad andare a riempire il carrello in qualche ipermercato o ci si ferma alla rosticceria.Ne avrei di cose da dire contro la globalizzazione ,mi fermo qui’….ditemi pure retrograde.
buongiorno ho letto questo articolo premetto che il signore che scrive sallusti non mi piace per niente…………
certo è facile parlare lui che la mattina va sul terrazzo la colazione profumante sul tavolino con la tovagliua di lino e la cameriera chew le versa il the e il caffe.
mentre ieri a milano dei giuovani rumeni si prendevano a bastonate per un posto da dormire sotto le stelle………..
il mondo non è uguale per tutti ce chi si sveglia la mattina
e deve fare i conti……questi sono ricchi annoiati se ci sono i poveri è grazie a loro che non si ridistribuiscono le ruicchezze
nel mondo milioni di persone scappano a piedi e in mare dalle guerre dalla fame per un futuro quando ci hanno scippa
to il presente- il mondo non va bene cosi
anche qui nel occidente giovani precari operai che a 5o anni non trovano piu niente. facendo un lavoro umile non riesci ad arrivare a fine mese milioni di uomini che non hanno cibo, acqua bambini che non possono andare a scuola
e i ricchi mettono la dignità sotto i piedi decidono guerre e miserie certo non tutti sorridono come lui no non mi va comunque è sempre importante stimolare
cercherei qualche lettera di cassa integrato o di persone che non ha lavoro per sapere la disperazione che vive tutti i giorni
operai che purtroppo sio son o anche suicidati per la disperazione questi sono i veri problemi chi ha le spalle coperte non puo capire la disperazione
Nadia, sì, ma non sei retrograda, sei una persona che si interroga, come tutti noi. E la cosa che più ci disorienta, ci infastidisce, è l’insicurezza. Quei bei negozietti di una volta. Quelle chiacchierate nei cortili e nelle strade. Io ho vissuto la mia giovinezza e fanciullezza a Catania. nella zona portuale. C’era il freschetto della brezza la sera e noi ragazzi giocavamo a palla in un pezzo di strada.
Grazie, Niko. Ho premesso che le considerazioni di Sallusti non sarebbero piaciute a molti di noi. Ma ognuno è quel che è. Certo, un signore benestante che fa quelle considerazioni potrebbe essere definito un romantico con i piedi caldi che non vuole essere disturbato, mentre incombono i problemi che tu sottolinei. Ma, a proposito di questi problemi, che dire? Se ci sono i poveri, se c’è insicurezza, se i giovanni non hanno futuro, ecc., dobbiamo dire chiaro e forte che non basta recriminare, maledire, inveire contro la sorte ingrata: i problemi sono frutto di situazioni e le situazioni sono frutto talvolta di scelte, talvolta di fattori reali. Uno dei “leit motiv” della globalizzazione è stata la mobilità delle persone (anche se la più evidente è stata la mobilità dei capitali). Ebbene, non è che questi spostamenti massicci abbiano reso difficilissimi i problemi dell’occupazione in alcuni paesi come il nostro?
Nadia, non sei una retrograda, sei una…romanticona! Anche a me piacevano quei negozietti sotto casa, dove si conoscevano un po’ tutti e si scambiavano due chiacchiere. Ma come sarebbe possibile oggi, con i tempi strettissimi che si hanno, dopo il lavoro e la massa di cittadini, nelle grandi città, se non si potesse trovare tutto e subito nei grandi supermercati? Ci si può diversificare eccome, basta non seguire la moda del momento ed essere se stessi. Sono d’accordo con te per la macchina: nessuno fa più due passi a piedi e men che meno usa i mezzi pubblici.
Hai fatto bene a ricordarlo, Nadia.
Ciao e un abbraccio.
sarebbe per me giusto che tutti potessero avere la propria dignità e che non ci siano questi ‘potenti’ che decidono il futuro del mondo chi lavoro muore nei cantieri sui oostii di lavoro chi comanda……………..viene applaudito vedi dirigente trhissenkrupp ma hanno ritratto fanno veramente
disgusto…..non ce etica ne morale per quei ‘signorui” cè il profitto sempre sulla pelle dei piu poveri
Niko, magari il mondo fosse fatto solo di buoni e non ci fosse il bisogno e tutto funzionasse al meglio. Non è così, purtroppo. e dobbiamo resistere e migliorarlo, nei limiti del possibile.
L’articolo di Sallusti, per quanto riguarda la prima parte la posso anche condividere , poiché anch’io amo coltivare il mio orticello e pensare solo alla vita che ci circonda, tutto ciò può rasentare anche un certo egoismo. Non condivido la seconda parte, in quanto furbescamente non approva i mezzi di comunicazione, egli dice che mille canali è un male per la televisione, secondo me bisogna solo saper gestire intelligentemente i programmi che vengono offerti. ognuno ha la facoltà di scegliere quello che più aggrada.
La globalizzazione può avere i suoi risvolti positivi anche economici, infatti il mercato aperto ai russi, ai cinesi e agli indiani hanno modificato radicalmente la nostra economia, imponendo a sottoporsi a certe regole di mercato e a un equilibrio internazionale. Sicuramente Sallusti pende come dice bene Lorenzo, verso una certa parte politica , mi sembra troppo leccapiedi, anche se rispetto tutto quello che scrive, mi sembra poco coerente a quello che succede realmente nel nostro Paese. Leggendo i suoi articoli trova solo critiche all’opposizione ed elogi al governo, giustificando anche certe politiche che non hanno fondamento e iniziative ad personam, d’altronde l’asino tira il carretto dove vuole il padrone. Io ritengo che la globalizzazione tanto osannata in precedenza è avvenuta troppo in fretta è stato fatto il passo più lungo della gamba, non sapendo valutare le conseguenze oggettive per questo importante cambiamento. Ci vorrebbero regole più severe che sappiano dare vita a una gestione di ogni problema che riguardi questo mondo in fase alla sua unificazione e ai rapporti mondiali.
Grazie, Angelo, per il tuo consueto equilibrio. Certo, ci vorrebbe un vero governo mondiale per una globalizzazione globale. Ma non c’è, purtroppo.