BUONA DOMENICA

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Le donne soldato in Italia hanno compiuto 10 anni

110In premessa alla nostra Buona Domenica di oggi riporto uno stralcio di un articolo di Vincenzo Sinapi pubblicato sul Corriere della Sera il 21 ottobre 2010, giusto per mettere in evidenza alcuni dati statistici relativamente alle conquiste del pianeta femminile anche nel campo militare:

93“Dieci anni fa, quando le caserme sono state aperte per la prima volta alle donne, la novità e' stata accolta con un misto di curiositaà e scetticismo: nessuno probabilmente pensava che oggi (dati aggiornati al primo luglio 2010) le soldatesse sarebbero arrivate a quota 10.551. Nel dettaglio: 6.942 nell'Esercito, 1.733 nella Marina, 809 in Aeronautica e 1.607 nell'Arma dei carabinieri.89 Non solo. Ci sono donne comandanti di compagnia, alla guida di carri armati e a bordo di navi, bersagliere, alpine, paracadutiste e top gun, tanto brave da essere selezionate come future astronaute. Solo due ambiti restano ancora, rigorosamente, al maschile: le forze speciali e i sottomarini, nel primo caso per un fatto di requisiti fisici, nel secondo di spazi ristretti non adatti a una vita promiscua. Il primo esperimento di "donne soldato" risale al 1992: lo realizzò l'Esercito nella caserma dei 17'Lancieri di Montebello', dove fu consentito a 29 ragazze di svolgere per 36 ore le normali attività di addestramento. Ma bisogna aspettare sette anni (arrivando ultimi a livello europeo) perché il disegno di legge presentato dall'onorevole Valdo Spini ed altri venisse approvato, a larghissima maggioranza, il 29 settembre 1999.”

115L’articolo prosegue per raccontare la storia di “Anna”, una ragazza che nello sviluppo di carriera ha avuto il comando di uno squadrone di blindati composto in  prevalenza da uomini.  La domanda finale rivolta da Sinapi alla protagonista è stata: “Pentita ?” Anna, orgogliosamente ha risposto “Per niente”.

110Noi del Bosco auguriamo ad Anna il proseguimento di una brillante carriera, senza dover rinunciare alle sue peculiarità femminili di Donna, Moglie e Madre.

Ora leggiamo una poesia scritta dal nostro amico Ottorino molti decenni or sono, quando il servizio militare era riservato esclusivamente agli uomini.

Lascio alle gentili lettrici e cortesi lettori ogni ulteriore considerazione sull’evolversi dei tempi, grazie.

Giuseppe3.ca

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Le stellette responsabili14

Movimenti di truppe,

reparti, batterie,

acqua, sole e vento;

tuoni, mitragliamenti,

tiri frontali e d’infilata.

Come in sogno

ricordo attendamenti

e fragranze di paglia.

Pezzi, goniometri

falsi scopi, topografie,

stadi e calcoli di quote.

E ancora: eliografi,

velocità dei venti,

marce forzate

con automezzi vuoti.

Trombe stonate e ordini.

14Montare in sella

e andare a pelo

con cavalli e muli.

Felici galoppate al sole

con puledri e ronzini

tra selve ombrose

e pianure infinite.

A volte uffici, furerie,

moduli, rapporti,

fogli, elenchi.

Sempre riso e brodo

dal mistero tenebroso;

anche fame e pidocchi….

caffè amaro

condito con rampogne.

14Ricordo compagni leali,

amici sinceri,

superiori stimati,

canti e cori,

musiche e romanze,

vino e gamella.

Giovinezza viva

irruènta, spensierata;

sogni di pace, di libertà.

Voglia di baci,

della luce degli occhi

del sorriso della ragazza.

Ottorino Mastino

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COMMENTI

  1. il 18 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Eh sì, Giuseppe. In ogni attività, anche la più ingrata, la donna, una volta inserita, fa bene. Così perfino fra i corpi militari. Ci mette del suo oltre tutto: la sua voglia di vincere una battaglia di riconoscimento. La donna, questa battaglia per contare ed essere riconosciuta, continua a combatterla. Grazie, Giuseppe, di averci voluto ricordare quello che accade nei corpi militari. E grazie, incomparabile Ottorino, per la delizia dei tuoi versi.

  2. il 18 settembre, 2011 carlotta dice:

    Condivido il commento di Lorenzo… le donne sanno sempre distinguersi, specie in ruoli prettamente “maschili” come quelli in ambito militare.
    Anna ne è di certo un valido esempio che ci rende fiere.
    Se penso a quanto è emerso in questi giorni riguardo ai NOCS – atti di nonnismo ed iniziazione cruenti – beh… sono felice di sapere che alle donne non è consentito accedere a questi corpi speciali…quanto a violenze, abbiamo già dato!

    Un abbraccio a Ottorino… il mio poeta preferito che è sempre una gioia leggere, sempre attento all’universo donna

    BUONA DOMENICA A TUTTI!

  3. il 18 settembre, 2011 Giuseppe3.ca dice:

    Lorenzo e Carlotta, questi due commenti determinano già da soli il successo della nostra Buona Domenica e dell’argomento trattato, grazie. Tutto ciò che seguirà dopo servirà a confermare ed arricchire le ottime qualità del nostro amato Bosco.

  4. il 18 settembre, 2011 nadia rm dice:

    Giuseppe permettimi di dirti che non sono d’accordo,sicuramente mi creero’parecchie inimicizie.Quello che voglio dire è che la donna,o sceglie la carriera (qualunque essa sia),o sceglie di essere madre.Abbiamo visto e vediamo ancora che le famiglie si disgregano continuamente.La donna nella societa’aveva un ruolo importantissimo,quello di crescere ed educare i figli,i padri?,i padri lavoravano e lavoravano tutti.Allora secondo me se la donna vuole far carriera e realizzarsi in ambito professionale deve scegliere.Posso sapere come fa Anna (e cito Anna come esempio)ad essere donna, moglie, madre,e comandare un plotone di blindati?.Io so per certo che per tirare su una bella famiglia ci vuole dedizione,amore,tempo,comprensione,dove lo trova Anna il tempo e tutto cio’,lasciando che i figli vengano accuditi da una baby sitter o dai nonni?,nossignori,troppo comodo. Con tutto cio’faccio i miei complimenti ad Anna

  5. il 18 settembre, 2011 edmondo dice:

    una piccola osservazione, senza togliere alcun merito alle donne che primeggiano ovunque, perchè la donna militare? Avrebbe altra opportunità al giorno d’oggi? Un omaggio a Ottorino, sempre grande, gradita la canzone di LB. In verità attendevo poter rivivere i momenti salienti del Forum di Milano on alcune foto, filmati… già dimenticato? Gli amici Eldyani non presenti, ne avrebbero gioito… scusate…

  6. il 18 settembre, 2011 giovanna3.rm dice:

    Come sempre, la domenica ci riserva belle sorprese.
    Sicuramente la donna ha voluto mettersi alla prova, anche in un ambito non proprio a lei congeniale, per dimostrare che è in grado di affrontare ogni aspetto della vita. Grazie Giuseppe per avercelo ricordato.
    A Ottorino il mio abbraccio più affettuoso.

  7. il 18 settembre, 2011 giovanna3.rm dice:

    Nadia, perché la donna dovrebbe soltanto allevare figli e dedicarsi interamente alla famiglia? Può scegliere di essere madre ma non di annullare altre prospettive nella sua vita. Mi dirai che il raggiungimento di questi obiettivi le renderanno la vita difficilissima, e questo è senz’altro vero. Ma ti sei mai domandata il perché? Se ci fosse collaborazione e intesa per la crescita dei figli, anche da parte maschile, questo compito sarebbe alleggerito, come bene sa fare l’uomo, ignorando molto spesso i suoi compiti di divisione di responsabilità.
    Non mi pare sia un dogma quello della donna riproduttrice, madre, ecc.
    Questo è il mio pensiero, Nadia, mi spiace non essere d’accordo con te.

  8. il 18 settembre, 2011 lieve dice:

    Cosa significa troppo comodo? Nadia? troppo comodo cosa??

  9. il 18 settembre, 2011 nadia rm dice:

    Lieve,si,comodo perche’si sceglie di far carriera per sentirsi realizzate,pero’ si vuole anche una famiglia,e intanto i figli si sbaraccano o all’asilo o dai nonni o dalla baby sitter, come gia’ detto sopra.

  10. il 18 settembre, 2011 Giuseppe3.ca dice:

    E` bene che i pareri siano diversi, altrimenti non ci sarebbe confronto, naturalmente senza inutili polemiche.
    Nadia posso concordare in parte con te memore dei retaggi del passato ma i tempi cambiano e pongono, oggi soprattutto, la donna a dover effettuare delle scelte: se ha scelto la carriera (leggi lavoro), spesso per esigenze di vita più che per passione o vocazione, non può scordare che la sua natura femminile la porta comunque a pensare al suo innato bisogno di maternità. Abbiamo moltissimi esempi di donne che per la carriera hanno rinunciato alla maternità ma pongo una domanda: quando arriveranno a fare il bilancio della propria esistenza si sentiranno appagate dalla carriera o avranno il pesante rimorso di non essere divenute madri, di non avere un figlio e non aver contribuito alla continuità della vita? Solo in quel momento capiranno di essere state donne a metà. Il giusto, come sempre sta nel mezzo, cioè un pò meno carriera e un pò più mamma.
    In questo concordo ampiamente con Giovanna.

  11. il 18 settembre, 2011 nadia rm dice:

    Giovanna,hai detto bene,le renderanno la vita difficilissima,e la gioventu’ di oggi non è molto propensa alle difficolta’.Io credo che la collaborazione per la crescita dei figli ci sia sempre stata,certo,ora con la donna che lavora i padri sicuramente collaborano di piu'(se sono buoni padri,proprio come una volta).comunque Giovanna,non fa nulla se su questo argomento non la pensiamo alla stessa maniera,come si dice…tante teste tanti cervelli e sarebbe davvero una noia pensarla tutti allo stesso modo

  12. il 18 settembre, 2011 nikodireggio dice:

    buongiorno leggo swempre con grande interesse cosa ci regala il bosco, ci stimola sempre e anche le discussioni i confronti ci fanno crescere.leggo questa poesia di ottorino
    riesce sempre ad una grande espressione certe cose sembra che si tocchino. ma per quanto riguarda il servizio militare dico che non ero e non sono d’accordo ne per uomini ne per donne rispettando le differenze di chi è contro e chi a favore senza nessuna vena polemica. comunque i confronti sono sempre positivi e ci arricchiscono grazie

  13. il 18 settembre, 2011 NEMBO dice:

    Salve a tt, il ruolo delle donne soldato è una realtà a oggi, nonostante la riluttanza dei primi tempi quando iniziarono ad indossare la divisa, con l’approvazione della legge 380 ottobre 1999,l’E.I., SI è aperto anche alle donne con le prime reclute della riforma sulla leva nel 2000-legge 331.Non dimentichiamo comunque che nn è una novità di donne soldato, se andiamo indietro nella storia dell’Italia lacerata 43/45, le donne,partigiane o fasciste che fossero, già combattevano con gli uomini, quanto gli uomini, per pura curiosità, solo nella R.s.i., furono circa 6.000. Tutt’ora nel nostro esercito abbiamo circa il 3%, su un totale di circa 115.000 militari (solo esercito). Notiamo pure che le donne non le abbiamo solo nell’E.I.,ma anche nei vari corpi di polizia, le stesse sanno combattere a volte meglio di certi uomini, tantè che l’esercito italiano,da anni manda soldatesse in giro per il mondo nei vari teatri di guerra, non solo in afghanistan, il contingente rosa, si fà onore onorando la nostra Patria e bandiera, solo nella brigata K-For, ce ne sono circa 60, anche con grande responsabilità operativa ricoprendo incarichi sempre più importanti. Allora diciamo:Monopolio maschile addio…,io sono per le donne,e auguro a tt loro parità per il cielo, terra, sopra e sotto il mare, per le donne oggi è una vittoria della cultura femminile,in cui la vita di una donna diventa la vita di un soldato mantenendo la propria identità femminile.

  14. il 18 settembre, 2011 sandra vi dice:

    Leggo semp0re con molto piacere ed interesse i commenti che seguono ai vari argomenti proposti ,ammiro le ns soldatesse e penso a quanti sacrififi vavvo incontro ma ….nn riesco ad inguadrarle madri di famiglia scusatemi se mi sento piu vicina al commento di nadia……

  15. il 18 settembre, 2011 carlotta dice:

    Ho sempre pensato che, non è il tempo che si dedica ai figli ma quello che conta è il COME… NON E’ LA QUANTITà…MA è LA QUALITA’ a fare la differenza
    Allora vediamo donne (io direi genitori, perchè i doveri verso i figli sono esattemente gli stessi, a prescindere)
    che sfogano le loro frustrazioni per sentirsi irrealizzate con ogni genere di vessazioni, quando non si arriva alle violenze psicologiche o fisiche, proprio sui loro figli. Donne che hanno scelto o è stato loro imposto di fare solo la madre, la moglie e l’angelo del focolare ma… il tempo che passano in casa spesso lo vivono come una vera e propria
    costrizione che si riperquote quindi inevitabilmente sulla formazione del carattere e l’educazione dei figli stessi
    Poi ci sono le altre mamme, quelle che lavorano o, come sta succedendo proprio ora, sono costrette a lavorare per poter contribuire al bilancio famigliare…donne che, pur facendo i salti mortali, riescono a conciliare gli impegni fuori casa con la famiglia e che puntano tutto invece proprio sulla “qualità” del tempo che dedicano all’educazione e alla formazione dei figli
    Secondo voi, chi crescerà maggiormente responsabilizzato, con il giusto equilibrio di autostima e… più sereno?

  16. il 18 settembre, 2011 Giuseppe3.ca dice:

    Nembo, leggo con piacere il tuo intervento che ritengo utilissimo per completare, con molta chiarezza, il quadro della situazione. Grazie per il tuo prezioso contributo.

  17. il 18 settembre, 2011 Giuseppe3.ca dice:

    Sandra, molte donne in divisa trovano anche lo spazio per assolvere al loro compito di moglie e madre. Normative specifiche create in difesa della maternità consente di assolvere entrambi i compiti entro determinati limiti, chiaramente. Per fortuna, nella maggior parte dei casi, ci si può avvalere del prezioco contributo dei “nonni” ma anche questo fa parte della vita. I pareri possono essere discordanti e questo rientra nella natura umana perché ognuno è libero di pensarla come vuole ma proprio questo è utile al confronto.

  18. il 18 settembre, 2011 Giuseppe3.ca dice:

    Carlotta, bellissima la tua disamina, ampia, attenta e precisa: mi trovi in linea con il tuo pensiero.

  19. il 19 settembre, 2011 lieve dice:

    Quindi , se ho ben capito , Nadia ,le donne che lavorano , e fanno carriera perchè sono brave anche nel lavoro , sono cattive mamme?
    Quindi,sarebbe meglio che decidessero di non formare una famiglia?
    Tu pensi che una madre non possa essere stimata ed apprezzata da un figlio, perche è riuscita ad affermarsi nel lavoro?
    Pensi che non sia in grado di occuparsi della qualità di vita dei propri figli? pensi che sarà una famiglia che si sfascerà quanto prima?
    Hai mai guardato quante famiglie, dove le mamme si occupano a tempo pieno dei figli, si sono sfasciate? hai mai visto la disperazione negli occhi di quelle donne? che hanno dedicato la loro vita ed hanno rinunciato a se stesse per dedicarsi a chi una presenza tanto assidua e soffocante ai fini del proprio sviluppo ,non la desiderava?
    Ci sono delle famiglie , Nadia, che stanno in piedi con il nastro adesivo, che viene messo e rimesso sempre da quelle donne; sono famiglie che stanno in piedi , ma fra di loro nessun dialogo , nessuna stima,nessuna comprensione x chi è stata una presenza troppo a lungo tollerata….
    Oggi i giovani si guardano intorno , giudicano, e apprezzano chi nella vita riesce a fare tutto,mica so’ accecati…

  20. il 08 ottobre, 2011 nico dice:

    avrei un pensiero,lo lascio?a proposito di curiosità,se qualcuno è curioso di sapere quello che c’è in questo mozzicone di matita,faccia un segnale,vediamo l’effetto di questo sassolino nello stagno.salve a tutti.


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