Se tutti pagassero le tasse !!

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Leggo sul giornale in rete

Liberalvox   questo articolo che mi sembra ideale per essere sottoposto al dialogo fra noi amici di Eldy. E’ stato pubblicato il 3 settembre 2011 e si intitola  appunto:

calll Se tutti pagassero le tasse...

20080419_FOTO_Calcolo_tasse_d0 Leggiamolo insieme, volete?

“Ormai non è più possibile rinviare. Il conto è lì, sul tavolo del Belpaese, e dopo aver ‘mangiato a quattro ganasce', adesso pagamento-delle-tassebisogna pagare! Siamo vissuti per 40 anni sopra le nostre possibilità e adesso l’Europa - che tanto abbiamo voluto unita, forse ancor più della nostra Italietta - ci presenta il conto. Abbiamo garantito la pensione a gente che ha “lavorato 18 anni sei mesi ed un giorno”, abbiamo pagato lo stipendio ai cassintegrati con il doppio lavoro, abbiamo elargito pensioni ad invalidi che erano più sani di noi, abbiamo sperperato patrimoni pubblici in opere inutili ed incompiute. Abbiamo ingrassato le multinazionali del farmaco permettendo ai cittadini di andare a fare la spesa in farmacia riempiendo buste di farmaci inutili e costosi. Abbiamo assunto personale che non sapeva come passare il tempo per arrivare a fine giornata e che oggi non sa come arrivare a fine mese! E poi… abbiamo permesso ai nostri “cari e costosissimi” politici tonnellate di auto blu, finanziamenti pubblici aboliti con referendum e reintrodotti come “rimborsi”, coca, escort, trans, frizzi, lazzi, voli, pranzi, massaggi di Stato e tutto lo schifo che abbiamo visto in questi anni. E il tutto ‘rigorosamente’ a nostre spese! Ma adesso è arrivato il conto. Chi lo pagherà? I soliti noti, naturalmente! Stanno 'manovrando', ma alla fine paga sempre Pantalone! L’evasione è un alibi perfetto per giustificare il fallimento della politica. Certo l’equità fiscale è una bella utopia! La lotta all’evasione è una delle strade maestre per far quadrare il bilancio dello Stato. Se tutti pagassero le tasse ne pagheremo di meno e staremo meglio, tutti! Ma siamo proprio sicuri che andrebbe così? Se tutti pagassero le tasse, cosa cambierebbe? Arriveremmo a fine mese? I politici diventerebbero come d’incanto tutti onesti, lindi e pinti? Le fabbriche non chiuderebbero? Scajola pagherebbe per intero la sua casa, D’Alema non avrebbe più appartamenti ad equo canone e Fini cognati a Montecarlo?meno-tasse L’inflazione scomparirebbe? Macché! Se tutti pagassero le tasse, ci troveremmo nella stessa identica situazione di adesso, perché i soldi che paghiamo al fisco non 'gli' bastano mai!!! A maggiori entrate corrisponderebbero maggiori spese! Ma supponiamo per assurdo che in Italia si arrivi ad "evasione zero", al Paese dei cittadini ‘onesti’! Bisognerebbe sperare in un altro miracolo: il Paese dei politici ‘onesti’! Ma siccome siamo, fondamentalmente, italiani, gli evasori di razza, quelli non tassati alla fonte, continueranno ad evadere, se non altro per assecondare il proprio istinto, i politici continueranno a ‘distrarre’ denari pubblici, se non altro per deformazione professionale, e le strutture pubbliche a non funzionare, se non altro per analogia con la classe dirigente! Morale della favola: non cambierebbe proprio un bel niente. Il malcontento, insieme al debito pubblico, crescerebbe in maniera esponenziale a quanti si sarebbero immolati al fisco, perché quelle tasse - pagate da tutti - non sarebbero ancora una volta sufficienti a coprire i nuovi ed ulteriori costi della politica! Anzi, stavolta, il malessere sarebbe nazionale, dal momento che le imposte le avrebbero pagate sì tutti, ma non ci sarebbero più ‘gli evasori’: la categoria del 'naufragar m'è dolce in questo mare', il capro espiatorio della mala-politica, la legge del contrappasso di chi le tasse le paga, ma solo perché non può fare altrimenti!”.

Questo è l’articolo. Dateci uno sguardo e dialoghiamo tra noi  se vi va.

Lorenzo.rm

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COMMENTI

  1. il 19 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Questo delle tasse è un argomento di cui si parla e, spesso, si sparla. Ci sono gli evasori, cioé quelli che non pagano pur dovendo farlo. C’è chi sente di pagare troppo in relazione alle proprie possibilità. Insomma, è un tormentone. Penso che ognuno di noi abbia qualche idea. Sulle tasse e sull’uso che se ne fa una volta pagate.

  2. il 19 settembre, 2011 lieve dice:

    Caspita , lorè! l’ho scritto io questo articolo???
    Penso che l’avremmo scritto tutti… che c’è da dire di più??
    Le cose stanno così , e sarà difficile che cambino, mo c’è na pezza , domani n’antra, e via così… Siamo dei “pezzaroli” e nessuno è in grado di cambiare la testa a questi grandi creativi,(nel bene e nel male)…..
    Non esiste legge che ci impedisca di trovare l’inganno…

  3. il 19 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    E’ un modo di leggere, Lieve. Rovesciamo il fatto, vuoi? Se mi metto nei panni dello Stato, ho un programma e per realizzarlo ho bisogno che i cittadini mi sostengano secondo le loro possibilità economiche. Se non lo fanno mi arrabbio. Così dovrebbe essere. Così non è?

  4. il 19 settembre, 2011 lieve dice:

    OK lorè ci sto, ma dammi l’esempio, trova il modo di risparmiare anche tu; vedi se riesci ad andare a lavorare a piedi , o col bus, vedi di andare a fare la spesa al mercato come fanno tante casalinghe,che, per risparmiare, ci vanno in autobus co tutte le borse della spesa…
    vedi di spegnere le luci che non servono, quando esci da una stanza, fai la raccolta differenziata,specialmente negli uffici, dove si butta via molta carta….Vedi di pagare alla mensa almeno quello che si spende,compreso gli stipendi ai cuochi e aiuti vari….
    Prova a vivere con 1000 euro al mese come molti.Vendi la tua casa (comperata chissà come) , affittane una in periferia, e prova a viverci. Incomincia con queste piccole cose, cose di ogni giorno…. vedrai che ti arrabbierai anche di più….
    Cerca di capire che il tuo programma non serve a nulla se non fai niente per spingerci ad essere contenti di pagare,anzi ci sbatti in faccia i tuoi sprechi….sono certa che molti pagherebbero col sorriso se solo li avessero, o forse è solo utopia, ma voglio crederci, una società migliore dipende anche da chi la governa, sempre che sia in grado di farlo…

  5. il 19 settembre, 2011 nikodireggio dice:

    buongiorno convido infatti in pieno a quello che dice lieve
    chi ha non vuole mollare neanche un centesimo io non ho mai vissuto sopra le righe ho semprer fatto fatica prima e ora
    quindi quando si parla di soldi tutti non vogliono perdere i privilegi nessuno vuol dare il pezzo di coperta a chi sta peggio. sta andando in cantina la solidarietà il buon senso
    prima facevano a gara per aver un amico operaio per aiutare un povero ora tutti si vergognano. quante volte fuori dalle chiese cè qualcuno che chiede l’elemosina chi entra e chi esce dalla messa lo schivano sempre lo so potete dire non cambia niente dare un soldino ma ………..fate voi
    anche il cuore dell’essere umano si è inaridito. restiamo umani

  6. il 19 settembre, 2011 marisa8.bs dice:

    pagare le tasse nel mio piccolo lo sempre fatto,concordo con quanto letto nell,articolo,anche se fa tanta tristezza leggere tanta disonesta in italia .eppure ho fiducia che col tempo qualcosa cambiera,le persone oneste si stuferanno di essere tartassate,e chissa che i nostri policici imparino a essere i primi onesti ,e l,italia ritorni come era ONESTA

  7. il 19 settembre, 2011 giovanna3.rm dice:

    Ottima opportunità di discussione!
    Tutto ciò che leggiamo nell’articolo, ahimé, rispecchia la realtà del nostro Paese e le consuetudini dei suoi abitanti.
    Tuttavia, il suo assunto finale non mi sentirei di condividere.
    Scusate, ma essere persone civili, oneste, socialmente impegnate, dare il buon esempio, essere solidali e così via, sarebbe un errore di fondo e, in definitiva, inutile? Cosa ci rimane, solo la disperazione?
    La lotta all’evasione fiscale è sacrosanta e va perseguita, con la speranza di raggiungere un risultato accettabile, cioè un’evasione fisiologica, come avviene in altri paesi. Ma non mi si venga a dire che tutto ciò sarebbe, in pratica, irrilevante, perché aumenterebbero soltanto le nuove esigenze e, non essendoci più il “capro espiatorio”, tutto andrebbe alla malora in maniera definitiva, a livello nazionale.
    Non ci sto proprio con questo ragionamento distruttivo e catastrofico, mi dispiace.
    Lottiamo, invece, per il contenimento delle spese generali e,in modo particolare, per quelle dei politici e di tutto l’apparato, questo si dovrebbe fare con maggiore impegno e a tutti i livelli. E non è accettabile il pensiero che le tasse le paghino solo coloro ai quali vengono detratte alla base e sarebbero ben felici di farne a meno. Non è così, per molti cittadini.
    Si trovi, inoltre, un sistema efficace per tassare i miliardari e si renderebbe più equa la situazione, con risultati sicuramente positivi per tutti.
    Questo è il mio pensiero.

  8. il 19 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Lieve, ho parlato di risparmi? No, ho parlato di programmi. E non miei ma dello Stato, inteso in senso allargato, a cui far partecipare non solo moralmente ma anche economicamente i cittadini secondo le loro possibilità. Quando si parla di tassazione, ho sempre paura che il risultato del confronto possa essere l’antipatia o, peggio, il rancore o addirittura l’odio fra cittadini più o meno poveri o più o meno ricchi, che è lo stesso. Parleremo anche dei problemi della ricchezza (e della povertà) prossimamente. Comunque qui si sta a dialogare e ogni idea sia la benvenuta.

  9. il 19 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Nicoletta, ho imparato a conoscerti e credo che tu abbia quasi sempre ragione, quando ti fai partecipe dei problemi delle persone con minori possibilità economiche. Fermo rimanendo il fatto che occorre stanare gli evasori e far loro pagare il dovuto, e che occorre punire in modo esemplare i ladri di ogni genere e chi li copre, il problema dei più poveri è purtroppo legato a quello delle possibilità economiche del paese. Ovviamente se si vede con gli occhiali del “pubblico”. Sul piano privato, ognuno aiuti come può e vuole.

  10. il 19 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Marisa, condivido personalmente la tua fiducia.

  11. il 19 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Giovanna, grazie, intanto del tuo lungo ed articolato intervento. Sai, tutte le questioni in tema di tassazione si accavallano, si incrociano. Io penso che l’autore del pezzo abbia soprattutto voluto far presente che si deve partire dall’alto, cioé dagli utilizzatori dei mezzi economici derivanti dalle tasse; in caso contrario, le tasse possono alzarsi all’infinito e le polemiche in tema di tassazione non finire mai.

  12. il 19 settembre, 2011 ANGELOM dice:

    Trovo che in questo articolo il comportamento di noi italiani sia stato proprio quello descritto, però tutto questo è passato sopra le nostre teste senza esserne consapevoli, dobbiamo fare un bel mea culpa, perché fino ad oggi la politica ci ha sempre detto che eravamo un popolo che non dovevamo temere il peggio, avevamo la massima garanzia per il nostro futuro. Soltanto quando le nostre tasche si sono completamente vuotate, vedendo intorno a noi la disoccupazione salire, i nostri soldi non avere più valore, lo stipendio e la pensione ristretta, allora abbiamo preso coscienza della realtà, forse un po’ troppo tardi. Gli sprechi, piaga del nostro Paese fino ad oggi non erano considerati, erano invisibili, i grandi evasori non ci davano fastidio, neanche eravamo invidiosi. Ora è che stiamo vivendo in pieno questa grave crisi, saremo sempre noi a farne le spese, Totò diceva “E io Pago”. Chi ci rimetterà sempre di questa situazione è il ceto medio basso, i ricchi resteranno tali. Ora vedremo cosa succederà dopo questa nuova manovra economica, tanto criticata e discussa.

  13. il 19 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Ciao, Angelo. Benvenuto. Il tuo intervento è, come sempre, giusto ed equilibrato. Tu dici: non c’eravamo accorti. E’ vero, però è anche vero che spesso chiudiamo gli occhi o addirittura condividiamo “nel nostro piccolo”. Dobbiamo essere più consapevoli, secondo il mio parere, di come funziona quello che gli economisti chiamano “sistema paese”, per non passare tutto sommato da fessi.

  14. il 19 settembre, 2011 lieve dice:

    Ho risposto a te come stato lorè, e ti ho detto: “ti sostengo ok , ci sto, pago più tasse , ma tu devi fammi capire dove cavolo hai messo tutti quelli che ti ho dato fino ad ora… E poi prima di chiedermi ulteriori sacrifici,vedi ( sempre tu, stato)di farne qualcuno anche da parte tua; caccia via tutti i parassiti che credono di poter vivere a mie spese,facendomi credere di essere in grado di governare,se non puoi, abbassagli lo stipendio, mandali a piedi, fagli pagare la mensa adeguatamente, ecc….
    questo volevo dire…
    Naturalmente parlando come cittadino che ha sempre pagato ciò che doveva,anche nelle estati,durante le pause scolastiche. Per quanto riguarda chi non l’ha mai fatto , non li calcolo x nulla, costoro non sono degni di essere chiamati cittadini, ne italiani.Dovrebbero cancellarli dall’anagrafe

  15. il 19 settembre, 2011 ANGELOM dice:

    Caro Lorenzo, quello che tu dici è vero bisogna essere consapevoli di quello che succede intorno a noi, è una vita che seguo l’andamento che mi circonda ma purtroppo, non posso fare altro che annuire, sono solo impotente di fronte a scelte anche se non condivise che devo subire.

  16. il 19 settembre, 2011 sandra vi dice:

    Caro Lorenzo ho letto attentamente tutti i vari commmenti in ognuno ,in ognuno ci puoi leggere tante vcose vere ,ma che fare?finora ci siamo comportati tutti come tanti struzzi nn abbiamo voluto vedereb che le cose stavano precipitando ….ci swvegliamo adesso piangendo sul latte versato urlando divisione delle ricchezze e..accantonando buon senso ,dignita’ e cercando uniti soluzioni validi partendo dall;alto puntando l,indice su chi abbiamo mandato na governarci……..

  17. il 19 settembre, 2011 franco muzzioli dice:

    Non abbiamo ingrassato solo le multinazionali del farmaco , ma le categorie professionali più lucrose che si guardano bene dall’essere liberalizzate, abbiamo favorito i falsi in bilancio, le evasioni fiscali, i denari portati all’estero le finanziare che posseggono capitali enormi con bilanci negativi artefatti.
    Non mi piace questo articolo, sembra che i colpevoli siamo noi ! Noi siamo le vittime lo volete capire o no!
    Solo perchè un prof. negli anni 80 è andato in pensione con 19 anni sei mesi e un giorno…..è tutta qui la tragedia dell’Italia?
    Come si fa a dire che se pagassero tutti le tasse ci sarebbe il dubbio che tutto andrebbe meglio ……ma scherzate ?
    Poi faremo anche noi i nostri bravi mea culpa ,come dice Angelo ….ma il mea culpa più grosso e quello di aver dato il voto a chi ci ha trascinato in questa situazione.

  18. il 19 settembre, 2011 nikodireggio dice:

    buongiorno condivido anche quello che che dice franco
    e aggiungo ………..che le tasse le devono pagare anche
    i ricchi perche chi è dipendente lo fa gia. non so se ieri sera avete visto presa diretta vengo fatti i momumenti aglui evasori
    ma siaMO MATTI. PO I POVERI DANNO FASTIDIO LO CONSTATO TUTTI I GIORNI

  19. il 19 settembre, 2011 lucia1.tr dice:

    Analisi giusta e veritiera quella dell’articolo presentato da Lorenzo, sono anni che gli italiani vivono sopra le loro possibilità reali, ho assistito sbalordita a giovani famiglie indebitarsi per fare vacanze esotiche e macchine sportive, prestiti per ogni spesa superflua, non c’è stata un’educazione al risparmio, all’oculatezza, complici di tutto questo le banche che hanno elargito prestiti senza tener conto delle effettive possibilità di far fronte ai pagamenti. Oggi che la crisi, spesso volutamente sottovalutata dal nostro Governo, è esplosa in maniera esponenziale, trovare rimedi diventa difficile, non credo che la soluzione si risolva soltanto con un maggior introito delle tasse, ma occorre una politica che investa nel mondo del lavoro e dia slancio all’economia.

  20. il 19 settembre, 2011 ANGELOM dice:

    Forse sono fuori tema, ma vorrei aggiungere un mio modesto parere, analizzando la nuova manovra fiscale, non credo che questa sia sufficiente a soddisfare il raggiungimento del pareggio del debito pubblico, se non è accompagnata da nuove forme di leggi strutturali, tipo quella del lavoro, un maggior impulso finanziario per far decollare le imprese, di una più efficace lotta alla evasione fiscale, di abbattere tutte quelle forme di speco e spese inutili per far sopravvivere Enti, Associazioni e quant’altro. Forse arrivando seriamente a risolvere questi problemi, potremmo alzare la testa. Questa è solamente una opinione personale.

  21. il 19 settembre, 2011 franco muzzioli dice:

    E’ tutto vero quello che dicono Lucia ed Angelo ,come solito, con pacatezza e proprietà di linguaggio.
    Mi dispiace far la Cassandra ……o quello …..che l’aveva detto!. Queste cose le gridavo ai miei figli vent’anni fa , poi ci hanno detto che era bello…anzi indispensabile consumare, che era brutto pagare le tasse…le televisioni ci hanno inondato di spot promozionali e chi non faceva “vacanze esotiche” era un poveraccio ecc. ecc.
    Abbiamo certo la colpa di esser stati sprovveduti, creduloni, immaturi …ma ora penso valga la pena dar le colpe “quelle gravi” a chi ce le ha…..e per cortesia un pò meno buoni.

  22. il 19 settembre, 2011 bonollo giosuè vi dice:

    scusa lorenzo ci mancherebbe ancora che andassimo al voto altri soldi sprecati x una politica di ricchi che pagano sempre i soliti.

  23. il 19 settembre, 2011 nembo dice:

    Il tormentone delle tasse vero, e leggendo questo articolo mi ricorda la canzone: Per colpa di chi chi..Le crisi economiche sono inevitabili nel capitalismo, la prima risale al 1848, poi altre ancora che sfocio poi con la prima guerra 1929. I nostri politici tutti, sono solo dei modesti servitori del capitalismo non hanno la capacità di avere idee chiare per superare questa crisi, ma si invece agli strumenti per farci pagare le tasse sempre ai soliti lavoratori dipendenti e pensionati, cioè quelli cui le tasse sono sottratte alla fonte, cioè in busta paga, che, quindi non potranno mai evaderle. I nostri politici rappresentano loro stessi la borghesia, ovvero la casta dei capitali economici. Per capire il problema della crescita del debito oltre all’evasione bisogna tenere conto della gestione e del livello della spesa pubblica, quest’ultima ha cominciato a divenire non controllabile già negli anni settanta, impennandosi sempre di più, fino ad arrivare ai nostri giorni a un livello molto preoccupante. Noi popolo siamo diventati merce nelle mani dei politici e banchieri, chi pretende di governarci non ci rappresenta, loro stessi tengono ben stretto la loro cassaforte piena di privilegi e risorse che non vengono neppure sfiorati dai provvedimenti economici in discussione in parlamento, o almeno fanno finta con tanto blaterare come la manovra finanziaria sul quale il governo ha portato la fiducia, si limitano nel tempo e nella percentuale gli “immensi” sacrifici per la casta. Caro amico Lorenzo, io vorrei dire come provocazione, i nostri politici sanno ancora cosa è il bene pubblico? Per loro esiste ancora….la politica pulita c’è ancora? Quando in parlamento abbiamo gente rinviata a giudizio che è diverso di essere indagati. Il sistema giudiziario è ancora credibile e giusto? Detto questo mi domando quale immagine positiva possiamo avere partendo da un principio dei paladini e moralizzatori che tutti sono o fanno finta di essere.
    Nel nostro paese un governo che punisca severamente chi evade le tasse e che sia imputato al rispetto delle regole e delle stesse leggi lo possiamo solo sognare, in parlamento ovviamente è quella dell’ottusità. L’Italia è il paese con la più alta evasione d’Europa, perché lo stato non riesce a controllarla, questo vale partendo dal Nord a Sud, tutto è uguale, se si chiede un preventivo per qualsiasi cosa, si ottiene altrettanto risposta come: “senza iva”, pagamenti , cioè, in nero, rigorosamente in contanti naturalmente, chi chiede il servizio risparmia l’iva e chi offre il servizio non emette fattura, per cui evade e guadagna, questo è solo un piccolo esempio. Negli altri stati Europei c’è maggiore organizzazione e lo stato incentiva a non evadere, anche perché si rischia veramente il carcere. L’evasione fiscale in Italia vale oltre 275 miliardi di euro, o meglio valeva (2008) quante finanziarie! Un’indagine afferma che il tasso di evasione raggiunge il 44,6 % per chi ha un doppio lavoro, spingendosi fino a circa il 56% per i lavoratori autonomi e imprenditori. Teorema semplice ma strumentale, perché in Italia qualsiasi campagna contro l’evasione fiscale è destinata a colpire in maniera trasversale, dal punto di vista politico, in modo orizzontale per quanto riguarda l’impatto sociale. Per poi sentire dire che la lotta all’evasione non piace perché non garantisce risorse certe, più sicuro è colpire i soliti poveri cristi. Poi approvano la legge antievasione per chi evade oltre i 3 Mln di euro che non sono spiccioli, ma quanti saranno…in carcere non ci va nessuno perché poi emetteranno il famoso condono, sarebbe più logico punire non in base alla quantità di denaro sottratto al fisco, ma in base alla volontà o meno di farlo. Pagare meno pagare tutti dicono vari –slogan-, pagare le tasse è un dovere, ma non essere sfruttati è un sacrosanto diritto.

  24. il 19 settembre, 2011 carlotta dice:

    Quello che è ormai assodato è che il conto più salato delle due manovre lo pagheranno le famiglie. Un “macigno” da 5.766 euro per ogni famiglia…senza parlare dell’aumento dell’IVA (sempre per chi la paga ne!)che comporterà una notevole incidenza su gas, energia elettrica e acqua ecc…
    SACRIFICI? NOI 6 MILA EURO, LA CASTA ZERO!!
    Parliamo di evasione fiscale?…ancora??

  25. il 19 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Lieve, ho capito. Tutti d’accordo per le forche, morali, sociali ed economiche, agli evasori, ma stiamo tutti capendo che il problema è più ampio: non solo tasse ma serietà di comportamenti da parte di tutti, e di chi più può in particolare, soprattutto dello stato allargato (cioé stato in senso stretto, e altre organizzazioni pubbliche a tutti i livelli). Già parlarne è una rivoluzione, non parlarne è ormai consuetudine (tanto sono tutti gli stessi e, in una certa misura è vero).

  26. il 19 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Sì, Angelo, a volte, spesso , non siamo consapevoli di quello che ci capita, ma spesso siamo a conoscenza e ci sta bene, salvo poi a piangerne le conseguenze. In questo senso condivido tutto quello che scrive Lucia, in un commento equilibrato e complesso. Non sono solo le tasse tutto l’oro che riluce, e lo sanno “lor signori”, anzi, se ci si occupa solo di tasse, corriamo il rischio di fuorviare e di mettere gli uni contro gli altri.

  27. il 19 settembre, 2011 carlotta dice:

    …hanno messo in un cassetto i tagli alla “casta” (non ne avevamo dubbi!!) e i provvedimenti concreti contro l’evasione fiscale (e anche qui…i dubbi erano ancora meno!) ergo : come sempre i nostri governanti si sono accaniti contro le famiglie… pensa te che novità!
    Evasione fiscale??…che cominciassero a fare pagare le tasse a chi ormeggia un 50 mt intestato alla madre 70nne con una pensione da 530 euro mensili… o no?

  28. il 19 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Sandra, qui si parla fra amici e sono d’accordo sul fatto che ben poco possiamo fare noi, come individui, per cambiare le cose. Conosciamo, prima di tutto, le cose, è la mia idea, apriamo bene gli occhi, ragioniamo. E quando sarà il momento partiamo dalla politica. Con riferimento a questa, devo dire che quella attuale non mi piace e non perché ci sono i cattivi da una parte e i buoni dall’altra ma perché, ed è un parere spassionatamente personale, non ci sono vere alternative fra questi e quelli. Ripeto, parere personale. Ma devo dare ragione in proposito a quello che scrive Franco. Con i nostri comportamenti, inconsapevoli o taciti, magari essendone coinvolti in maggiore o minore misura, abbiamo contribuito, con il nostro voto. Solo che, caro Franco, oggi, per tutte le interconnesioni che ci sono al livello internazionale, “siamo tutti capitalisti”, purtroppo, aggiungo. Perché prima c’era qualche speranza di cambiamento, oggi no. Oggi siamo nella greppia di quelli che stanno meglio ma fino a quando? Franco sa perfettamente che gli imperi, come le imprese, come le persone, arrivano al culmine e poi cadono nel precipizio. Vi ricordate l’impero romano? E la tragedia sarà quella di chi è stato sempre povero, mentre precipita assieme ai più ricchi della stessa nazionalità. Si chiedono e ci chiedono: ma che colpa avevamo noi?

  29. il 19 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Nicoletta, non tutti i poveri danno fastidio ma i poveri consapevoli. Questi danno fastidio a tutti, proprio tutti.

  30. il 19 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    D’accordo con i secondi interventi di Franco ed Angelo: siamo più consapevoli e meno buoni. Quanto al famoso decreto, non diamogli un demerito che esso certamente non ha: ha assolto il compito di tenere tranquilla l’Europa e non poteva fare altro. Tutto il resto è un’altra cosa e occorre fare ben altri conti che quelli sul debito pubblico. Ne parleremo prossimamente.

  31. il 19 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Giosué, hai perfettamente ragione. Pagano sempre i soliti, per cui affanniamoci di meno, agitiamoci di meno e aspettiamo tempi migliori. Intanto diamo una rassettata, una pulitina a casa nostra.

  32. il 19 settembre, 2011 NEMBO dice:

    Affermativo Carlotta, se fosse per me farei terra bruciata, siamo arrivati alla pirateria di stato verso i più deboli, e la casta, chiama i nostri sacrifici contributo di solidarietà.

  33. il 19 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Nembo è l’esempio classico di chi sa e nel momento opportuno esprime e prende posizione. Non saprei che cosa rispondergli se non che ha perfettamente ragione. Hai ragione, caro amico, la tua analisi è utile, eccome, per acquisire conoscenza dei fatti ed essere preparati. Il problema, grosso, è che i grandi numeri, sia in senso stretto che in termini di rilievo economico, contrastano più che non si creda con la giustizia e con la libertà. Siamo forse un paese certamente libero, certamente giusto? E anche gli altri paesi davvero lo sono? Si dice, però, giustamente che ognuno deve partire dal suo orticello. Ebbene sì. Partiamo da qui.

  34. il 19 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Sì, Carlotta, pagheremo noi cittadini “normali” e non c’erano dubbi. Non ci saranno mai dubbi in proposito. Siamo davvero tutti nella stessa barca, ma ci sono quelli che stanno sul ponte e quelli che stanno nella stiva. Tutti marinai, però.

  35. il 19 settembre, 2011 nico dice:

    Un giorno mi trovavo press0 un mio amico che mi stava facendo un lavoretto,si presentò un cliente per un lavoro urgente,avevo tempo così dissi accontenta lui,io aspetto.Finito il lavoretto quello gli chiese quanto vuoi? il mio amico disse dammi cinquemila lire,l’altro gli disse mi fai la ricevurta? risposta,se vuoi la ricevuta mi devi dare diecimila lire,come? hai detto cinque,risposta,io per questo lavoro voglio in tasca 5000 lire, perchè mi restino in tasca con la ricevuta, me ne devi dare 10000.L’atro disse,bè lascia perdere se no le tue tasse te le devo pagare io.Risposta,se la Casta vule tanti soldi di tasse io devo chiedere tanti soldi ai clienti se no come faccio a pagarle? Bravo Lorenzo,bene,bis,centro perfetto.Ciao.

  36. il 19 settembre, 2011 franco muzzioli dice:

    Caro Lorenzo non c’è solo la caduta dell’Impero Romano come esempio, c’è la cacciata dei reali di Francia con la rivoluzione francese ,c’è la cacciata degli Zar con la rivoluzione russa. Non sempre quando cade il ricco cade anche il povero, anche perchè chi possiede potere e denaro ne ha ben donde per preoccuparsi mentre chi non possiede nulla …nulla ha da pardere!
    Altro esempio ,quello della nave …i marinai che stanno nella stiva se vedono che quelli che stanno sul ponte non riescono a governare si possono ammutinare ….e raddrizzare la barra.
    Ora non auspico rivoluzioni od ammutinamenti , ma spero in una corale protesta della società civile per spazzare via una politica che ha fatto solo danni.

  37. il 19 settembre, 2011 rosario1.rm dice:

    Si parla tanto di lotta all’evasione fiscale ma siamo sicuri che la si vuole fare sul serio? Faccio un esempio( il canone televisivo)esiste in Italia qualcuno che non ha un
    televisore? Tantissimi non lo pagano. Non ci sarebbe bisogno dei finanzieri per scoprire chi non paga,perchè non lo fanno?

  38. il 19 settembre, 2011 Giulio Salvatori dice:

    Caro Lorenzo ho accettato l’invito ed eccomi a commentare l’ennesimo articolo sul problema :-Tasse. fisco. caste , ladri, etc.etc. Vengo a fare una proposta , perchè le mie idee l’ho già espresse in diversi articoli. Se le cose ce le diciamo fra di noi e non escono dalla valle di Eldy, è come quello/a che scrivono per se stessi, lasciando i loro lavori nel cassetto. Ha senso? No ! Non ha proprio senso.

  39. il 19 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Nico, il tuo ragionamento non fa una grinza. Se si parla di lavoretti c’è poco da fare: non ci sarà mai la ricevuta. Ma questo lo sa anche il fisco che, con gli studi di settore, applica un reddito presunto a determinate categorie. Ed è anche logico il discorso sulla cosiddetta casta: se vogliono tanti soldi da me io tanti soldi devo chiedere ai miei clienti. Ed ecco perché qualcuno pensa che il vero volano per il rilancio dell’economia sia la riduzione delle tasse. Contraddetto subito da quelli che dicono che, senza le tasse, vedi ad esempio i comuni, non si possono effettuare le spese sociali. Insomma, sempre i latini dicevano che “est modus in rebus”. Vogliamo parlare di equilibri? Di fondamentali dell’economia e della politica? Vogliamo prendere atto che le società sono composite e sono formate da gruppi assai diversi tra loro, che tuttavia devono convivere? Parliamo di tutto ma siamo certi che ci sarà sempre un dibattito (meglio dialogo) su questi problemi.

  40. il 19 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Sì, Franco, ci sono stati tanti avvenimenti storici che hanno lasciato il segno, e fra questi le rivoluzioni. Vedo che anche tu condividi l’avviso che le rivoluzioni sono difficilmente realizzabili, qui ed ora. Ma allora non si possono “spazzare via” politiche e caste. Bisogna pazientemente seguire le regole che ci sono fino a quando ci sono. E se vogliamo cambiare bisogna avere idee chiare su nuove eventuali regole. Io ad esempio non mi aspetto, e non perché non le voglia, regole che cancellino i ricchi o i poveri, ma che facciano avanzare la società nel senso di una maggiore giustizia e altre cose belle del genere sì. Quindi, ritengo che, per raggiungerle, ci vuole pace sociale, concordia e impegni comuni. Inoltre, il riconoscimento che altri, tanti altri, stanno peggio di noi, e che ci vuole un collegamento internazionale di tutto rilievo. Se si vuole vivere e, soprattutto, migliorare. Tutto ciò se rimaniamo nell’ambito dei paesi capitalisti. Certo, si potrebbe tentare di fuoriuscire da tali modelli. Ma, in questo caso, ci vogliono modelli alternativi. Solo in certi ambiti della sinistra radicale stanno tentando di studiarne qualcuno, anche apprezzabile, però credo che non solo il solito Berlusconi ma diversi altri glielo impediranno.

  41. il 19 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Benvenuto, Giulio. Stiamo ragionando fra noi, ma se riteniamo che Eldy possa rendersi portavoce di eventuali nostre proposte su questi temi, appoggio senz’altro ciò che dici. Lo vogliamo?

  42. il 20 settembre, 2011 marisa8.bs dice:

    grazie ho letto tutti i vostri interventi è cosi che vedo eldy confrontarci ,

  43. il 20 settembre, 2011 ANGELOM dice:

    Se lo stato regolarizzasse tutte le prostitute in circolazione per le nostre strade, facendogli pagare le tasse come tutti i cittadini, non basterebbe speremersi le meningi per recuperare i soldi per una finanziaria, non si ritengono anche queste evasori fiscali?

  44. il 20 settembre, 2011 franco muzzioli dice:

    Mi piace questo dialogo pacato che coinvolge tutti !
    Caro Lorenzo sino ad ora è stato detto e ridetto che siamo in una situazione molto grave in Italia ed in tutta l’area capitalistica del mondo .
    La gravità è nata proprio per il concetto liberistico di questo capitalismo basato sul debito, sulla speculazione e sulla ricchezza mal distribuita.
    Ergo…dobbiamo uscire da questa situazione!
    1°- La cosa più immediata e più opportuna sarebbe che chi ha governato in nome di questo liberismo faccia un passo indietro ( e non stò ad enumerare le altre ragioni che renderebbero opportuno un allontanamento del nostro Berlusconi perchè ormai le conosciamo tutti a memoria).
    2° – Sarebbe necessario un Governo di larghe intese che avrebbe la forza di effettuare quei cambiamenti “anche dolorosi”, che la situazione impone . Godremmo immediatamente di un maggior credito nel mondo …e non è poco.
    3° – E’ necessaria una maggior ridistribuzione della ricchezza ,senza passare necessariamente ad un neocomunismo che nessuno vuole,
    4° – E’ necessario impostare la società non più sul debito o sul consumo sfrenato ma sulle risorse culturali, sulla ricerca ,sul turismo, sulle innovazioni industriali sino ad ora bistrattate.
    5°-E’ poi necessario pretendere da chi tanto ha avuto dalla comunità come le grandi industrie, i manager, i politici, le caste professionali e le lobbys un pò di quello che hanno ingiustamente ricevuto.
    6° . Riformare, riformare, riformare con spirito socialdemocratico ……..ti ricordi il termine?

  45. il 20 settembre, 2011 carlotta dice:

    Bella provocazione Angelo!!…. che peraltro condivido
    Ma non dimentichiamo che per lo sfruttamento della prostituzione, così come in tante altre realtà come la droga per esempio, lo smaltimento rifiuti tossici ecc…ecc
    sono in tanti a paventare soluzioni drastiche (guarda caso sempre in concomitanza di elezioni…sarà un caso?? mah!) che mai si concretizzano e ancor meno si realizzano perchè sono in tanti a “papparci sopra”…

  46. il 20 settembre, 2011 carlotta dice:

    Curzio Maltese scrive :
    “…La lotta all’evasione fiscale è il segreto di Pulcinella
    In Italia lavorano sessantamila dottori commercialisti e tutti quelli che conosco io hanno ricette infallibile per combattere il fenomeno, a partire dalla tracciabilità dei pagamenti. Con le tecnologie disponibile e l’informatizzazione degli uffici, in tutta Europa, nell’ultimo decennio, l’evasione è stata ridotta.
    Con rarissime eccezioni: una era la Grecia, fallita, un
    altra è il Portogallo, avviato al default… e la terza è l’Italia e tocchiamo ferro
    Il nostro Paese è per metà il più grande paradiso fiscale del mondo e per l’altra metà l’inferno del contibuente onesto. E’ la più clamorosa delle tante ingiustizie italiane
    Ma non si tratta di una catastrofe naturale, è il frutto di una politica corrotta e complice che ora, davanti alla catastrofe, pensa di cavarsela con l’ultimo trucco…”

    Che dire?… siamo in mano a dei vandali!

  47. il 20 settembre, 2011 ANGELOM dice:

    Caro Franco, mi piace molto come hai espresso in 6 punti molto importanti come soluzione per uscire da questa crisi, che fra non molto ci porterà nel baratro.
    Tutto questo non sarà mai possibile con persone orgogliose e arriviste, la sedia gli rimarrà attaccata fino il giorno del giudizio. La politica ormai è diventata un opzional. Qui non si ragiona più, la coerenza e il senso di responsabilità verso tutti gli italiani è diventato un fatto trascurabile.

  48. il 20 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Rosario, scusa se ti rispondo in ritardo. L'”affare” del canone televisivo nasconde davvero molti misteri. Qui siamo nella fase non programmatica ma della gestione. E tu pensi che davvero si raggiungerà il pareggio di bilancio nel 2013, o 2014 o 2015?

  49. il 20 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    OK, Marisa, anche noi vediamo Eldy come te. Ma il confronto inteso come dialogo e non come botta e risposta polemica è ancora agli inizi. Continueremo nel nostro impegno.

  50. il 20 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Sì, Angelo, le prostitute evadono, eccome, le tasse. E non c’è un’azione convinta, consapevole, efficace nei loro confronti. Oso dire che tanti, di tutti i colori, preferiscono così.

  51. il 20 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Franco, tu sfondi una porta aperta. Amico mio, non solo ti dò la mano ma ti abbraccio come si faceva una volta fra compagni socialisti, perché io da lì provengo. E le misure che tu indichi sono giuste, doverose direi. Ma non sarà facile proporle ed attuarle, sia in questa Italia, sia ad un livello più generale. Per varie fasi siamo passati ad una situazione che definire disperata è eufemistico. Di tutti i passi che proponi, poi, proprio il primo mi sembra il più difficile, anzi i primi due. Che vuoi, l’esperienza mi rende scettico.

  52. il 20 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    E hai ragione anche tu, Carlotta, la cosa più difficile da sopportare è, e sarà, l’intervento non realizzato, la misura assunta e caduta man mano nell’oblio. A Roma dicono: “Che te lo dico a fa”?

  53. il 20 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    E così, Carlotta, abbiamo messo in mezzo anche quello che dice Curzio Maltese nei confronti della benemerita categoria dei commercialisti. Il malaffare assume mille facce e nessuna categoria ne è immune. Io però , quando, i malfattori diventano numerosi, tremo perché più difficile sarà intervenire nelle larghe maglie di una giustizia che qui ed ora segue preferibilmente poche, sicure piste e non più.

  54. il 20 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Vedo che anche Angelo manifesta i suoi dubbi in merito alla possibilità che si realizzino le misure indicate da Franco. Condivido il suo intervento anche se non ne sono minimamente felice.

  55. il 20 settembre, 2011 ANGELOM dice:

    Mi dispiace caro Lorenzo che le mie critiche, siano molto pesanti ma è sotto gli occhi di tutti la nostra situazione economica, perchè non dobbiamo prendere coscienza di quello che accade intorno a noi, io non riesco ad essere ottimista in un simile frangente. magari cambiasse tutta la situazione, me lo auguro, forse ci vorrebbe un miracolo come quello di S. Gennaro

  56. il 20 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Meno male, Angelo, che il miracolo della liquefazione del sangue si è ripetuto anche stavolta. Abbiamo qualche speranza dunque, anche se gli stiamo facendo il dispetto di spostare la sua festa alla domenica. Dio non voglia: mi dicono amici di Napoli che il Santo è vendicativo.

  57. il 20 settembre, 2011 ANGELOM dice:

    Caro Lorenzo, è piacevole dialogare con te anche se come sappiamo non la pensiamo allo stesso modo, l’importante è il grande rispetto assoluto.

  58. il 20 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Sai che spesso mi viene un dubbio, Angelo? Ma davvero non la pensiamo allo stesso modo? Sono convinto che ciò che allontana le persone è la preventiva appartenenza ad un gruppo o ad un partito (io ad esempio sono della Lazio). Ma se si affrontassero i problemi e non ci si dividesse a priori quante distanze si accorcerebbero o addirittura si annullerebbero. Quanto al rispetto, è ovvio, è fondamentale.

  59. il 20 settembre, 2011 marino4 dice:

    approvo in pieno le tue parole bravo

  60. il 20 settembre, 2011 anna dice:

    E’ un’articolo che lascia molto amaro in bocca, dinnanzi a tanto spreco e malefatte in genere, ci siamo chiesti quale sarà la via d’uscita? Sembrerebbe quasi impossibile.
    Vale la pena di tornare a sperare in un Italia migliore, io credo di si, cominciamo allora nel nostro piccolo.

  61. il 20 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Grazie, Marino. Ti sono grato.

  62. il 20 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    L’ottimismo è d’obbligo, cara Anna. Io penso che nessuno ci farà dei regali e che gran parte dei problemi dovremo affrontarceli e, nei limiti del possibile, risolverceli da soli. I margini per migliorare si presenteranno se, nel profondo, questa voglia accomunerà tutti gli italiani, a qualsiasi categoria appartengano, a qualsiasi partito facciano riferimento, con nel cuore e nella mente il bene del proprio paese. D’altra parte, chi cade deve rialzarsi. E non possiamo vivere giornalmente con la polemica ed il rancore dentro. Si vive male ed è certo che i problemi non si risolvono, nel nostro piccolo e al di fuori di noi. Ci vuole un grande slancio di solidarietà e di patriottismo. Quanto all’eventuale, auspicabile, cambiamento delle regole, i tempi saranno più lunghi ma niente è impossibile se veramente ci crediamo. Sotto questo profilo, del cambiamento, potremmo farlo oggetto di un nostro successivo dialogo. Quali cambiamenti desideriamo, con quali strumenti, con quali azioni? Io escluderei solo una cosa: la violenza. Tutto potremo chiedere ma soltanto con una condivisione democratica. Meglio tempi lunghi che scorciatoie non controllabili o ambigue.

  63. il 21 settembre, 2011 sandro.ge-alfred dice:

    Io pago ( magari) 50.000 € di tasse e sono felicissimo di pagarle perchè pagandole ad una aliquota ( ipotetica) del 50 % significherebbe che ho incassato 100.000 €.
    Se non sono uno sprovveduto e so fare i mei conti i 50.000 € che mi rimangono sono davvero 50.000 € perchè le mie tasse le ho fatte pagare ad altri.
    Se invece sono un dipendente nelle mie rivendicazioni salariali non mi è concesso fare questi semplici calcoli: mi devo accontentare di quello che mi”concedono” ( ammesso che me lo concedano).

  64. il 21 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Hai ragione, Alfred.

  65. il 22 settembre, 2011 Giuseppe3.ca dice:

    Mio nonno, classe 1869, lui ragazzetto nei primi decenni dell’unità d’Italia diceva, a me ragazzetto nell’immediato dopo guerra della 2a Guerra Mondiale, “FATTA LA LEGGE, TROVATO L’INGANO” e gli eventi anche recenti dimostrano la validità di tale affermazione. Non c’è referendum che valga, la volontà popolare conta ben poco, si trova sempre il modo di aggirarla. L’Italia unita ha compiuto 150 anni ma gli italiani sono ancora da fare.
    Grazie Lorenzo per aver proposto l’importante dibattito, abbiamo dialogato ma ciò non è sufficiente a cambiare grandi e piccoli evasori.

  66. il 22 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    No certamente, Giuseppe. Il problema è, come tu giustamente sottolinei, cambiare le teste delle persone. Io, come sai, mi propongo di coinvolgere sempre gli amici di Eldy negli argomenti, anche quelli più astrusi, e far capire che anche le cose apparentemente semplici non lo sono. Ad esempio, per non andare lontano. Siamo sotto esame dell’Europa e tutti dicono la loro dividendosi quando invece in questo momento tutti dovrebbero parlare la stessa lingua e rinviare ad un domani più o meno prossimo le polemiche. Un altro esempio: chi chiede sostegno e ancora sostegno per le attività economiche sa che lo stato non può dare soldi in questo frangente? Un ultimo: chi lavora prodotti che si devono vendere soprattutto all’estero capisce che ogni minuto strappato alla produzione e ai servizi è un regalo alla concorrenza? Ma, godiamoci comunque la vita, Giuseppe. Se vuoi conoscere la nostra attività del circolo dei sardi di Roma, cercaci: http://www.gremiodeisardidiroma.org. Su google.

  67. il 22 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Giuseppe, sono mortificato ma, nella fretta, ho sbagliato il sito del Gremio. Quello giusto è il seguente
    http://www.ilgremiodeisardi.org
    Ti abbraccio.

  68. il 22 settembre, 2011 Giuseppe3.CA dice:

    Grazie Lorenzo per la preziosa informazione, non mancherò di visitare il sito del gremio dei sardi. A si biri prestu.

  69. il 22 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Adiosu a tie.

  70. il 23 settembre, 2011 lieve dice:

    Lorè!!Allora il 23,24 e 25 di settembre tutti in piazza San giovanni in Laterano per degustare pecorino sardo con un buon bicchiere di cannonau, vermentino, o turriga per sostenere il “gremio dei sardi” e l’isola che non c’è???

  71. il 23 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Sì, Lieve. Ma la manifestazione è dedicata all’Isola che c’è, non a quella che non c’è. La Sardegna c’è, eccome. Fortza parisi.

  72. il 23 settembre, 2011 lieve dice:

    hahahaha hai ragione scusa…. ed è pure MERAVIGLIOSA…..

  73. il 27 settembre, 2011 nico dice:

    se tutti pagassero le tasse,bella parola,con la Casta che ci troviamo a gestirle?Saremmo a posto.Non sò se lo sapete,agli inizi del secolo scorso vi fu un terremoto in Irpinia,il capo del governo mandò un ministro con una somma di denaro per la ricostruzione,il ministro si installò in un vagone ferroviario e avviò i lavori,al termine tornò dal capo del governo con l’elenco dei lavori fatti i soldi spesi e i soldi avanzati.se fosse così le tasse sarebbe anche bello pagarle,non è vero?ciao ragazzi.

  74. il 28 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    E’ vero, Nico, è vero. Dipende dai politici attuali se i politici vengono chiamati “casta” e se vengono odiati da tutti. Eppure bisogna pagare le tasse e rilanciare la politica perché in questo gioco allo sfascio, con i gatti che si mangiano la coda all’infinito, si va letteralmente alla rovina.

  75. il 28 settembre, 2011 lieve dice:

    Ma non si può vivere senza politica?Lorè? Non c’è un modo per togliere di mezzo tutte ste sanguisughe??

  76. il 28 settembre, 2011 bonollo giosuè vi dice:

    ragazzi guardate che ci sono libri ,,COME EVADERE IL FISCO;;
    ma noi non possiamo comperarli,perche non abbiamo niente da evadere il fisco,,\ o forse lo scontrino del caffè??????

  77. il 28 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    No, Lieve, non si può vivere senza politica. La politica è l’arte del possibile e concerne la collettività intera. E’ noto che se ognuno può fare quel che vuole fa di solito il suo interesse. Ebbene, la politica fa, o dovrebbe fare, l’interesse di tutti, della collettività. Se non lo fa non è politica. Dobbiamo tornare alla politica, questo sì. Oggi gli interessi personali e di gruppo prevalgono sistematicamente su quelli generali. Ma guai a dire che si possa fare a meno della politica.

  78. il 28 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Sempre simpatico, Giosué, ti abbraccio. Quanto allo scontrino, se non ce lo danno, potrebbe esserci la guardia di finanza alla porta del bar che ci contravvenziona.

  79. il 29 settembre, 2011 lieve dice:

    Come sempre hai ragione lorè…..

  80. il 29 settembre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Grazie, Lieve, ma nella vita aver ragione non è la cosa più importante.

  81. il 01 ottobre, 2011 lieve dice:

    Comunque , hai visto lorè? 80 interventi so na cifra…..
    Quando si tratta di farci mettere le mani in tasca, siamo tutti pronti a tagliargliele, ste mani…..io per prima….

  82. il 01 ottobre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Lieve, se ci rifletti:
    1. non hanno ancora deciso se;
    2. non hanno ancora deciso come.
    Quanto ai risultati, lasciamo perdere. Non si sa se l’obiettivo in merito al debito pubblico sarà mai raggiunto. MI aspetto altre ipotesi di intervento, ma siamo passati alle misure per il rilancio dell’economia. Tu pensi che ci siano idee unanimi o analoghe? No, certamente.

  83. il 01 ottobre, 2011 lieve dice:

    Che fare? lorè? Certamente un debito pubblico che si è trascinato così, x anni, sarà difficile sanarlo con una legislatura,abbiamo gozzovigliato x troppo tempo, e se tanto mi da tanto ce lo porteremo dietro ancora per chissà quanto…Il rilancio dell’economia è necessario perchè se non si lavora ,non si guadagna e se non si guadagna, nessuno caccia quattrini….. e sarà difficile che li caccino anche così….

  84. il 01 ottobre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Lieve, hai mai sentito parlare del gatto che si morde la coda? Uno degli obiettivi che mi pongo è di fare constatare come tutti i fenomeni siano correlati tra loro e che se si tocca da una parte si tocca da tutte le parti. Ora ognuno fa proposte, ma lo svantaggio è che le proposte non sono condivise. Io non so come finirà, te lo giuro.

  85. il 02 ottobre, 2011 lieve dice:

    Dovranno condividerle, Lorè a meno che, (come penso da un po’ di tempo)non vogliano far saltare tutto per aria….e allora saranno “cavoli amari” x tutti; loro compresi!
    Chissà che non sia il modo di fare a meno di un po’ di sanguisughe…è che, se non cambia la legge elettorale , ne arriveranno delle altre,e saranno anche più affamate….

  86. il 02 ottobre, 2011 Lorenzo.rm dice:

    Ci sono sanguisughe e sanguisughe, Lieve. Quando ero ragazzino, lontani ricordi, conobbi quelle buone: si mettevano per i salassi, allora considerati benèfici. Oggi possiamo dirlo? Ma possiamo dire anche il contrario? Tu sai che io non tifo per il tanto peggio tanto meglio e che desidererei tantissimo un pronto riscatto della nostra Italia. Ma non è questione solo di nuova legge elettorale, credo.


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