Scritto da Scoiattolina il 3 Dicembre 2011 |
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"ESSERE DISABILE"

Disabili, frasi degli stati d'animo di chi vive la propria condizione specchiandosi negli occhi della gente:
Sono costretto alla solitudine
Mi danno subito del tu solo perché sono una persona con disabilità
Sono inutile, non faccio niente, potrei anche non esserci
Vengo trattato come un soprammobile
Ho 40 anni e i miei genitori non mi hanno ancora svezzato
Vengo punito se esprimo la mia sessualità
Mi prendono in giro e non mi fanno giocare
Dopo la scuola nessuno si interessa a me
Non posso uscire perché non ho amici
Sono obbligato a stare sempre con i miei genitori
Diventiamo più poveri per far fronte alla mia disabilità
Mi faccio degli scrupoli per chiedere aiuto
Sono percepito come un peso
Non mi lasciano uscire per il mio aspetto e mi sento in colpa perché si vergognano di me
Non credono nelle mie possibilità e non mi fanno proseguire gli studi
Non posso esprimere come gli altri il mio pensiero
Devo subire le scelte dei miei familiari
Dipendo dai miei genitori anche per andare a trovare la mia ragazza
Per colpa delle barriere sono sempre gli altri che devono venire a trovare me
Non posso innamorarmi di chi voglio
Quando mi innamoro vengo sempre respinto a causa della disabilità
Perdo le amiche
Mi chiudono la porta a priori
Mi osservano con insistenza
Tutti mi guardano in modo diverso
A 40 anni mi fanno infilare le perline
Sono in libertà vigilata
Sono confinato in casa
Non posso comportarmi come sono capace perché gli altri non si sforzano di capirmi
La diversità viene accettata come una malattia
Vengo aiutato quando non ne ho bisogno
Mi trattano come un bambino
Sono isolato
Di me, non gliene frega niente a nessuno
Non posso partecipare alle gite scolastiche e alle uscite
Mi costringono a stare fuori dalla classe durante l'ora di educazione fisica
Mi tengono sempre con l'insegnante di sostegno
Durante l'intervallo devo stare in disparte
Mi fanno fare sempre gli esercizi scemi
La mia classe è al secondo piano e l'ascensore non è stato ancora collaudato
E' così difficile trovare lavoro che non mi considero neanche disoccupato
Sul lavoro sono pagato di meno
Non faccio carriera
Non mi ritengono adeguato
Sono l'unico a cui regalano dolci per Santa Lucia (come se fossi ancora un bambino...)
Non posso andare in quel locale con i miei amici perché ci sono le barriere
Non posso entrare nei musei
I mezzi pubblici non sono accessibili
Mi dicono "poverino"
C'è sempre qualcun altro che mi rappresenta
Prima di salire su un aereo mi chiedono se sono infettivo
Il medico mi visita lasciando la porta aperta come se non fossi un paziente come gli altri
Il posto auto è occupato abusivamente
I luoghi di divertimento sono falsamente accessibili (ad es. Gardaland)
Il mio reddito non mi consente di supplire alle carenze di accessibilità e fruibilità
Vengo trattato come un pacco
Nessuno mi chiede quali siano i miei interessi.
La Fish ha lavorato dodici mesi, durante i quali i rappresentanti dell'associazione hanno girato l'Italia e organizzato giornate di approfondimento con scolaresche,gruppi di genitori, realtà associative. Hanno raccolto il punto di vista di chi vive la propria disabilità specchiandosi negli occhi e nei comportamenti degli altri.:
(a cura di Alessia Ripani)
FONTE: La Polizia di Stato
E’ tutto disperatamente vero. Facciamo qualche cosa per questi nostri fratelli. GRAZIE, ALESSIA, DI AVERCI POSTO I LORO PROBLEMI.
se la questione non ti tocca da vicinoc ci si dimentica di queste persone una triste verita complice l egoismo umano
Non molto tempo fa, nel visitare un parco pubblico con spazi destinati ai giochi per bambini e al relax per adulti e persone della terza età, mi capitò di trovare, davanti ad una breve scalinata, un ragazzo vincolato su una sedia a rotelle sospinta da una ragazza. Non sapevano come superare l’ostacolo in quanto non esisteva nelle immediate vicinanze un piano inclinato per il passaggio delle carrozzelle. Mentre altre persone passavano indifferenti voltando lo sguardo dall’altra parte, per me fu istintivo offrire l’aiuto ma capii subito che quel ragazzo si sentiva fortmente mortificato e non sapeva come ringraziarmi. Lo rincuorai dicendogli “Tranquillo, sono certo che quando ne avrò bisogno io sarai tu a darmi una mano” Dicendomi “Grazie” sorrise più con gli occhi che con la bocca perché capì che il mio era un augurio per una sua pronta guarigione. Ad una mia telefonata all’Assessorato responsabile della struttura (tra l’altro di recente costruzione e pomposa inaugurazione), mi venne risposto che ci stavano pensando e che presto avrebbero provveduto (sic!). Ebbi la prontezza di ribattere che avrebbero dovuto provvedere prima. Comunque leggendo l’articolo di Alessia e Sabrina mi son reso conto che ho sbagliato nel rivolgermi a quel ragazzo dandogli del “tu” e vorrei scusarmi con lui ma, in quel momento, l’ho fatto solo valutando la grande differenza d’età, non per il suo stato di diversamente abile. Scusate la lungaggine ma ho sentito di dover raccontare la storiella. Grazie per l’attenzione.
Ho letto tutto l’articolo,la cosa mi tocca da vicino,pero’ ,permettimi di dirti che nel tuo scritto noto qualche incongruenza,mi spiego,dici che non hai amici e poi dici che non puoi andare in discoteca con loro per le barriere architettoniche(allora gli amici li hai),dici che nessuna si innamora di te pero’ hai la fidanzata,insomma,chiunque tu sia,un po di coraggio e soprattutto ricorda (e lo dico con molta umilta’)il mondo non gira attorno a te.
ho letto l’articolo ::ricordati che ci sono molti che stanno peggio,bisogna accontentarsi .
Condivido quanto scritto da Morena, la vita di oggi ci lascia poco tempo per le relazioni umane e rapporti con le persone diversamente abili, se nn ti toccano da vicino o se si è nell’ambito del sociale, l’essere umano ai giorni nostri, ha ancora pregiudizi ad affrontare certe cose e si rifugia nell’indifferenza, ci vuole un cambiamento dal punto di vista culturale poichè le persone diversamente abili sono persone che, hanno tutte le capacità e potenziabilità per affrontare le sfide di ogni giorno che si trovano davanti, gli stessi rappresentano una risorsa per tutti noi che andrebbe più valorizzata.
nadia e tt ogni frase è un pensiero di un disabile diverso nn è la stessa persona ….sono pensieri di molti disabili messe insieme ogniuno descrive il suo stato nn è solo di una persona
Allora chiedo scusa,pero’non smetto di dire nonostante tutto,andare avanti,non abbattersi,so che non è facile,iniziando dalle istituzioni che si riempiono la bocca di belle parole ma fatti pochi.Ora per completare l’opera sono stati fatti ulteriori tagli alla sanita’e sicuramente i primi ad esserne toccati saranno i disabili.Io sono pronta a fare la guerra per far valere i loro diritti,e voi?
La buona domenica di questa settimana mi fa sentire in colpa per essere sana e fortunata…
So che i sensi di colpa non portano da nessuna parte, e che la situazione non cambia; so anche che affrontando l’angoscia che mi pervade non mi libera dalla tristezza….
Mi dispiace per chi è sfortunato e sofferente,ed anche per i genitori di ragazzi disabili, se mi sarà data l’oppurtunirà, lotterò x i loro diritti.
ciao, l’articolo che mette in relazione i vari disagi dei disabili,ognuno la vive propria,è una verità. Le condizioni e i disagi che vivono questi ragazzi ci possono aiutare che il problema è di una dimensione vasta ,e subiscono passivamente inerti alle risposte della società e delle Istituzioni che in alcuni casi sono lasciati soli. Dobbiamo prendere atto che la società,noi ha un dovere verso le persone disabili, anzitutto bisogna considerarli persone normali come soggetti umani che anche loro hanno gli stessi diritti e doveri,con adeguati spazi per poter svolgere tutte le attività di individui inseriti in un contesto sociale. L’emarginazione è un fenomeno che si deteriora con il tempo,essa calpesta la dignità di questi ragazzi ,con risultati molto gravi in tutti i sensi,a mio giudizio loro chiedono tanta solidarietà per non essere lasciati soli in mezzo ad una giungla di persone che pensano solo per se stessi ,alle proprie ricchezze ecc Oggi è il giorno che ricorda la solidarietà, informarsi e chiedere il significato di solidarietà può assumere un momento di riflessione per capire il pianeta del disabile a tutti i livelli. Dalle miei esperienze vi posso dire che è un mondo stupendo con risvolti di crescita e di convivenza speciale , ogni istante è scandito di bisogni reali che con una spinta alla carrozzella si raggiungono traguardi impensabili ,senza nessuna barriera .
i peggio disabili cmq so quelli de la mente, del cuore de l’anima, i grandi soli ke spesso ovunque credon de illuminà il mondo solo loro, persone ke non si crean scrupoli alcuni eliminà persone da spa ke so solo loro secondo loro avviso, i malati de mente spesso so + disabili di ki ha handicap fisico ma supportato da grande vitalità mentale
è bello che persone come te parlano di questa realtà..una realtà sconosciuta per molti,o forse cè chi non se ne frega perchè non gli tocca direttamente,io ho una bambina così..e condivido tante delle tue frasi citate…continua così…forse non cambierai il mondo,ma almeno diffondi una realtà che non và nascosta perchè,non cè da vergognarsi a uscire,parlare,giocare con chi ha una disabilità,ma gli fà onore,del resto siamo tutti figli di Dio.grazie