…..Pensieri e non solo !!

 ANGELOM DEVE UN DOVEROSO RINGRAZIAMENTO A TUTTI GLI AMICI CHE GLI SONO STATI  VICINO CON LE LORO PAROLE DI SOLIDARIETA', CONFORTO E SPERANZA.  LA MALATTIA Ve lo siete mai chiesti che cosa sia una malattia? La definirei una "situazione" che, quando meno te lo aspetti, ti arriva tra capo e collo senza rendertene conto, e proprio quando i tuoi  pensieri, i tuoi progetti guardano avanti. Affrontarla non è facile, la malattia è sofferenza, ti toglie  la voglia di reagire; ti senti indifeso, stanco. Vi voglio raccontare una storia di un uomo sano, attivo e proiettato verso il futuro, un giorno all'improvviso si sente debole, vuoto, incapace di reagire ad ogni stimolo, apatico, inappetente. Che cosa è successo?  Solo una settimana prima conduceva una vita del tutto normale ... è un mistero. Immediatamente sottoposto a controlli medici, salta fuori che disgraziatamente ha nel suo corpo uno di quei maledetti virus, chiamate malattie immunitarie. Dicono che sia una malattia rara e difficilmente curabile. Ricercare dove si sia ubicata l'infezione non è facile, dopo numerosi esami si riesce a stabilire che gli organi coinvolti sono i reni. Quando si apprendono certe notizie i pensieri volano: cosa fare? Semplicemente affidarsi alle cure dei dottori che studiano e ristudiano il caso per trovare la cura migliore; ma quando dicono che faranno tutto il possibile per venire ad una conclusione positiva nonostante sia un'impresa non proprio facile, il nostro uomo rimane interdetto, sbigottito non rendendosi conto di quello che gli sta succedendo, ha un momento di smarrimento, poi la ragione lo riporta alla lucidità. Il problema ora è come affrontare questa situazione: fare finta che la tua vita continui come niente fosse accaduto, sperare con forza e speranza che qualcosa di positivo prima o poi  avvenga. Non è semplice, questo egli lo riconosce, ma non può fare altro. La speranza non deve essere mai persa. Quest'uomo vuole lanciare un messaggio a tutti gli ammalati più o meno in difficoltà: non arrendersi mai e poi mai. Sono sicuro che qualcuno dall'alto porterà sostegno  ad ognuno nelle sofferenze inducendoci ad essere più fiduciosi di noi stessi e, magari,   darci quella fede che forse ci mancava. Quell'uomo aveva concluso la sua storia aspettandosi un segno di speranza, di risoluzione al suo  problema, ebbene grazie nella molte ricerche e terapie fatte secondo un protocollo di lavoro gli specialisti sono riusciti a bloccare questo maledetto virus, fino al punto di non farlo più reagire. Ora seguendo le opportune terapie previste quest'uomo riprenderà la sua vita da dove l 'ha lasciata. Questa è una grande conquista e non bisogna mai disperare, la fiducia, la fede, la forza portano sempre buoni frutti.

     


COMMENTI

  1. il 10 gennaio, 2012 Lorenzo.rm dice:

    Ho divorato il servizio scritto a due mani da Angelo e Giuseppe.E’ incredibile come mi sento completamente in sintonia, parola per parola, sensazione per sensazione, sentimento per sentimento, volontà per volontà. Così si fa. E andiamo avanti, Perché la storia continua, come opportunamente conclude Giuseppe. Vi abbraccio con affetto, tanto affetto, amici miei.

  2. il 10 gennaio, 2012 giovanna vc dice:

    Amici ne so’ qualcosa ,qnche se non sulla mia pelle sto’ da mesi seguendo una mia cara amicacon altra diagnosi ,che di speranze ne ha lasciate poche ,ma vi posso solo dire chi la volonta’ di reagire contro la malattia ,fa molto ,e poi lassu’ ce’qualcuno ,che ci guarda e noi ci raccomandiamo a lui ,quindi vi dico ,coraggio non siete soli e poi ci siamoanche noi amici che ci teniamo a voi AUGURI.

  3. il 10 gennaio, 2012 titina dice:

    Grazie ad Angelo per la sua testimonianza, è importante per tutti noi leggerla come uno sprone ad accetare, nel modo più razionale possibile, i problemi di salute, più o meno importanti, che ognuno di noi è costretto ad affrontare, ma dobbiamo leggerla anche come un monito a non farsi prendere dal panico e ad avere fiducia nelle cure, ma soprattutto nell’aiuto del buon Dio che non abbandona mai nessuno! Angelo, caro amico di sempre, ti auguro di riprendere al più presto la tua vita normale in salute e voglia di fare… e tu hai ancora tanto da fare!!!! Un abbraccio a te e alla cara Lucia!

  4. il 10 gennaio, 2012 ANGELOM dice:

    Lorenzo,la storia non è scritta a due mani con Giuseppe, la conclusione “e la soria continua” è sempre la mia.Giuseppe mi ha ospitato nella sua rubrica.

  5. il 10 gennaio, 2012 edis.maria dice:

    Una storia raccontata con semplicità, che pur presentando le perplessità , lo stupore e , poi, le angosce profonde , non ricerca pietà o compatimento nel lettore! Vuole solo spandere speranza e fiducia nella medicina, ma soprattutto umanamente dire che il ” coraggio ” lo si può trovare solo in se stessi , senza mai , se non in brevi momenti comprensibili, deprimersi e demoralizzarsi. Angelom presentata così la tua esperienza è salutare per tutti noi ,perchè ci indica un percorso , anche se penso sarà stato più difficile, interiormente e psicologicamente,di quanto esponi. Questa esperienza servirà anche ad altri e di questo ti ringrazio

  6. il 10 gennaio, 2012 franco muzzioli dice:

    Caro Angelo ,come ho già avuto occasione di dirti,anche mia figlia è stata colpita da un “virus” di questo tipo ,che si riconduceva ad una malattia “autoimmune” , Hai descritto bene gli stati d’animo, gli sconforti, i dubbi ,soprattutto di fronte a malattie di difficile gestione.Posso solo dire che comprendo, sono passati quindici anni da allora e mia figlia sta benissimo e non ha più avuto ricadute. C’è chi dice che questi “virus” ,che abitano sempre in noi, “escono allo scoperto” in monenti di debilitazione, calo delle difese o stress, ma che con le nuove tecniche mediche (penso soprattutto al cortisone) ,possono essere ricacciati nei loro piccoli anfratti non offensivi.
    La tua testimonianza è stata utile per capire che il pericolo è sempre dietro l’angolo , ma che se ci approcciamo alla vita con positività , possiamo spesso vincere le battaglie.

  7. il 10 gennaio, 2012 giovanna3.rm dice:

    Caro Angelo, hai descritto perfettamente le varie fasi che accompagnano chi si trova di fronte ad un’improvvisa consapevolezza: ti capisco in modo assoluto e tu sai bene il perché….
    Penso che tale esperienza possa servire da monito e da incoraggiamento per tutti, grazie Angelo.

  8. il 10 gennaio, 2012 cicco53 dice:

    Le sofferenze ,sono spesso momenti brutti e triste ,perché ti cambiano la vita, con una rapidità che non hai il tempo di riflettere dell’accaduto. Si entra in uno stato vuoto senza capire come sia successo , e ci si pone tante domande “perché è successo a me” Tante domande che non trovano mai una risposta Rimane solo la forza di andare avanti ,di reagire con tutte le forze, le speranze,la fede ecc. Anche se ci sono gli amici ,i parenti ,si è sempre soli a soffrire e a combattere il male ,quando poi ti svegli da questa brutta esperienza con i risvolti positivi , si rimane indifferenti ,nel senso voler dimenticare e fare progetti nuovi di vita ,come se si nascesse per la seconda volta, appare un mondo diverso ancora da scoprire con colori vivaci e tanta felicità . Questa esperienza carissimo Angelo ,l’ho vissuta l’otto Dicembre del 99 , così senza preavviso ,una mattina fredda ,con un tiepido sole ,che mi appariva bella visto anche la festività della Madonna. Ricordo ero reperibile , mentre mi recavo dal cliente ho avvertito un lieve dolore al petto e no ho dato peso pensando che fosse un dolore influenzale , non mi sono reso conto di cosa mi stava succedendo , il viso appare sofferente ,dolori atroci in atto,mi ritrovo al pronto soccorso sofferente quasi morente, non capivo nulla sole dolore forte ad un tratto sentii i medici e i vari operatori che dicevo ” il paziente è in pieno infarto sta per morire”. In quell’istante ho visto un luce bella chiara che mi portava in un tunnel , l’aspetto dominante e positivo ,che mi sentivo felice e sorridente come se il dolore fosse passato ,che sensazione stupenda ero morto bene ecc. Al mio risveglio dopo dieci giorni , mi sono rivisto in un letto in terapia intensiva,con tanti strumenti e vari collettori ecc,mi guardai in giro , e non capivo dove ero ,e chiesi a un signore anche egli malato vicino a me ,con un filo di voce metallica ” siamo morti a vivi “Il signore si spaventò e non mi rispose ,a solo eseguito la manovra di suonare il citofono, non so cosa mi fosse capitato , dentro di me ho sussurrato ,sono veramente morto ,e chiusi gli occhi per svegliarmi definitivamente due giorni dopo che ero vivo e con uno semplice sguardo di gioia ho rivisto la luce che mi appariva più bella con le figure stupende dei miei familiari ,mio figlio che mi stringeva la mano e continuavo a baciarmi con le lacrime . Da quel giorno la mia vita è cambiata radicalmente,nel senso che ogni minuto cha passa è prezioso della mia vita, perché ho tanta voglia di vivere e lavorare ,eseguire tanti progetti di vita che sono da compiere . Al mattino quando mi sveglio sono felice perché inizia un nuovo giorno che non vorrei che terminasse ,perché il mio pensiero è quello di eseguire le cose ,aiutare gli altri, sofferenti ,dialogare con persone a me care e creare momenti belli con i miei ragazzi, con un sorriso e uno sguardo di vita serena ringraziando la madonna che mi ha fatto la grazia di tenermi in vita , Un abbraccio sincero Angelo goditi anche tu la vita ,ciaoooooo

  9. il 10 gennaio, 2012 giuseppe dice:

    Precisiamo che Lorenzo per l’amicizia e la fiducia che ci tiene uniti ha pensato ciò che ha scritto nel suo commento ma non assumo nè voglio assumere meriti che non ho perciò diamo pieno onore ad Angelo non dimenticando che al di sopra di tutti c’è la nostra solerte, operosa e infaticabile Scoiattolina, come scritto in testata all’articolo. Bravissima Sabrina.

  10. il 10 gennaio, 2012 giuseppe dice:

    Angelo, complimenti per il modo come hai affrontato la malattia e ti sei approcciato alle cure senza mai perdere la speranza, anzi infondendo fiducia e serenità in chi ti stava accanto. Ne dai ampia dimostrazione nel tuo validissimo compendio scritto. Avanti sempre con fiducia.

  11. il 10 gennaio, 2012 ANGELOM dice:

    Cicco il tuo racconto ci aiuta del resto come la mia malattia,ad essere fiduciosi e saper credere in noi stessi. .Ringrazio di cuore tutti gli amici che hanno commentato e che commenterano questa mia testimonianza.
    Come ho già detto l’ho fatto solamente per dare fiducia ed essere da monito per quelle persone sofferenrti.

  12. il 10 gennaio, 2012 nadia rm dice:

    Coraggio? fiducia? ottimismo?,per fortuna ne ho tanto per me e per mio marito,è vero che spesso mi butto giu’ma mi rialzo immediatamente,guai se cosi’ non fosse.Auguri Angelo

  13. il 11 gennaio, 2012 silvana1.ge dice:

    Angelom, l’esperienza della malattia ci pone di fronte alla alla precarietà della vita che di solito riusciamo a rimuovere, ma ci rimette in contatto con energie nascoste che ci permettono di sopportare le sofferenze senza smettere di sperare, di avere fiducia nella medicina, nella scienza. Penso che lasciarsi alle spalle un periodo così difficile e rientrare nella normalità della propria esistenza possa dare un significato nuovo alla quotidianità, alle piccole cose che ci stanno intorno, agli affetti, ai progetti di vita. Molto significativo il messaggio di speranza, di fede che ci hai trasmesso: ci fa riflettere però anche sul fatto che la salute non è un diritto, ma un dono che bisogna caparbiamente riconquistare ogni volta che ci viene a mancare,mettendo in campo ogni nostra risorsa, come del resto hai fatto tu.. Grazie!

  14. il 11 gennaio, 2012 pino1.sa dice:

    Caro Angelo, anche a me è capitato un ricovero ospedaliero a Padova, a cavallo della Pasqua del 2009, per una malattia molto importante ed anche io potetti sperimentare, sia l’Amore di Dio che dei miei cari, tanto che affrontai la cosa così serenamente che, quasi non mi interessava l’esito finale; comunque tutto andò bene tanto che sono ancora qui a raccontarlo. Dici bene la storia continua, la vita è un’avventura che ci riserva sempre sorprese, sta a noi essere pronti a qualsiasi risvolto ed in questo la fede aiuta molto. Auguriamoci di rimanere sempre noi stessi, anche quando la sofferenza fisica sembra avere la meglio! Buona Vita a tutti!

  15. il 11 gennaio, 2012 carlotta dice:

    Mi è piaciuto come hai raccontato questo tuo percorso nella malattia, la tua pacata umiltà e la tua generosità nel voler dare un “messaggio positivo” anche ad altre persone che soffrono…non ti smentiscono mai.
    Bentornato a casa Angelo e…lasciati abbracciare.
    Allo stesso modo abbraccio Lucia e tutta la tua famiglia… il tuo “valore aggiunto”.

  16. il 11 gennaio, 2012 Lorenzo.rm dice:

    Grazie della precisazione, Giuseppe. Tutto il merito del meraviglioso saggio sui suoi problemi di salute va esclusivamente ad Angelo. Qui vorrei dire che lo stesso ci ha dato una prova di grande amicizia alla quale non dovremo mai più sottrarci.

  17. il 11 gennaio, 2012 nikodireggio dice:

    UN ABBRACCIO GRANDE AD ANGELOM E GRAZIE PER LA CONDIVISIONE CHE LA VITA TI SORRIDA

  18. il 12 gennaio, 2012 lieve dice:

    Come sempre , quando assisto ad un dolore altrui,specialmente se sono persone a me care, mi chiudo a riccio,ed immagino quanta sofferenza e quanta speranza ci sia nella vostra casa. Sopratutto penso a Lucia , alla quale voglio un mondo di bene, so quanta forza d’animo ci sia in lei, e immagino che te la trasmetta, caro Angelo, affonterete questo percorso insieme, e lei ti accompagnerà come sempre ha fatto con tutto l’amore e la fiducia che c’è in lei. Siete un esempio da imitare nel momento del bisogno.
    Grazie per la vostra testimonianza!


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