Arte – Amedeo Modigliani
Scritto da giovanna3rm il 15 Maggio 2012 | 14 commenti- commenta anche tu!
(1884-1920)
Amedeo Modigliani nacque a Livorno nel 1884 da una famiglia ebrea, un tempo agiata: madre francese e padre italiano. In casa si parlava francese, spagnolo, inglese. Sia pure nelle ristrettezze si respirava un’aria di cosmopolitismo e di abitudine al lusso.
Amedeo, chiamato “Dedo”, è un bambino viziato, segnato da subito da quella tubercolosi che in qualche modo contribuirà a farne un genio della pittura: lui vorrebbe scolpire, ma la polvere di pietra è micidiale per i suoi polmoni.
Frequentò lo studio livornese di G. Micheli, un allievo di G. Fattori e studiò alle scuole di belle arti di Firenze e di Venezia, dove entrò in contatto con i maggiori esponenti europei della cultura figurativa contemporanea. La sua formazione artistica si completò a Parigi, dove si stabilì dal 1906 e rimase quasi ininterrottamente fino alla morte.
La vita di Modì, il suo strappo da Livorno e dalla frequentazione dei macchiaioli, le avventure parigine all’insegna dell’emarginazione rappresentano anche uno sforzo estremo di staccarsi da una provincia rassicurante e soffocante.
In questi anni il suo percorso stilistico venne influenzato da Toulouse-Lautrec, Gauguin, van Gogh: ma fu la conoscenza di Cézanne a imprimere il segno decisivo alla sua pittura (la costruzione delle figure per grandi masse cromatiche) che trovò la sua prima espressione in opere come Il mendicante di Livorno, e Il suonatore di violoncello, entrambi del 1909.
Nello stesso anno stabiitosi definitivamente a Montparnasse, Modigliani impose una battuta d’arresto alla sua attività pittorica: l’amicizia di C. Brancusi, che con le sue forme ovoidali tendeva alla massima essenzialità plastica, e la comune scoperta del linearismo e della forza espressiva e











Modigliani, artista dallo stile inconfondibile che, una volta visto, rimane indimenticabile. Giovanna, non conoscevo la storia che hai descritto, mi ha commosso e ti ringrazio per avercela raccontata.
Purtroppo i riconoscimenti ai grandi artisti sono quasi sempre postumi e questo dispiace.
Sono d’accordo con te, Pino, non è possibile dimenticare il tratto e il tocco particolari di Modì, nonché l’leganza delle sue figure. Non mi ero mai soffermata a lungo sui suoi paesaggi del Midi della Francia – pochi per la verità – ma molto suggestivi. Vale proprio la pena di richiamarli e ammirarli.
Cara Giovanna, benchè io non ami molto la pittura del Novecento devo complimentarmi con te per questo bel resoconto del pittore Modigliani. Riconosco in lui un grande artista, sfortunato in salute. L’apprezzo soprattutto per quella sua cultura artistica che spaziava dal gotico italiano a quello rinascimentale (a me tanto cari..!), con particolari riferimenti a Simone Martini e a Botticelli. E che si può dire di più? Ma prima di essere pittore, Modì, è scultore e, come tu hai ben detto facendo riferimento alla forza espressiva della scultura negra, le sue sculture ricordano le maschere africane. Con l’esempio della schematizzazione della figura umana, Modigliani riprende, in pittura, le forme allungate e, a volte, deformate in una realtà trasfigurata di perfezione stilistica. E che dire dei nudi? Seduti o languidamente sdraiati come moderne “Veneri” tizianesche? Brava Giovanna, da te imparo sempre qualcosa. Ti abbraccio virtualmente.
Ah quei “colli” da ammirare, accarezzare, stringere anche (mi ricordo che da ragazzo quella voglia c’era). Quelle donne indimenticabili. Quei colori. Tutto è particolare in Amedeo Modigliani, pittore molto amato. E ora anche la natura. Imitato, anche (vi ricordate lo scherzo di quei ragazzi che qualche anno fa fecero trovare in acqua delle sculture erroneamente attribuite a Modì in un primo momento? O mi sbaglio?). Comunque, un bel lavoro, Giovanna.
Franci, grazie di cuore del tuo commento. Poiché tu ed io siamo piuttosto votate alla storia dell’arte, che dire di più….ci capiamo, punto. Anch’io non sono molto portata per l’arte moderna, tuttavia ci sono delle eccezioni, come Modì. Sono sempre molto curiosa e attenta ai tuoi articoli sui vari artisti. L’ultimo che hai scritto sulle “Donne del Caravaggio” mi è piaciuto moltissimo.
Anche a te un caro abbraccio, anche se virtuale!
Sì, Lorenzo, ricordo benissimo lo scherzo di quei ragazzi. Ma la cosa più esilarante fu che anche degli addetti ai lavori, credo la direttrice di un museo, confermò che quelle teste erano di Modigliani. Incredibile!
Le donne, le bambine con quei colli così allungati ed eleganti e il tocco sempre molto delicato sono l’emblema di Modì. Peccato se ne sia andato così giovane: avrebbe avuto tante cose ancora da dire ed esprimere, ne sono sicura.
Nel campo dell’arte Modigliani costituisce un ottimo esempio per le sue caratteristiche pittoriche. La sua pittura è passata attraverso vari cambiamenti di contenuti e artistici, nelle sue figure di donne rappresentate, traspare qualche forma di purezza e di erotismo, da richiamare artisti famose come Gouguin. I tratti eleganti e le forme del corpo e dei volti, con la caratteristica dei colli allungati esprimono una sinuosità della figura. Non dimentichiamo le innumerevoli sculture di teste femminili realizzate, esse hanno una valenza tutta particolare per la cultura artistica italiana.
Modì …che passione!
Giovanna ti prego , se puoi , metti uno dei meravigliosi nudi del grande maestro , quello che vuoi ,tanto son tutti capolavori
Mi associo alla richiesta di Franco, Giovanna, e ti prego di provvedere con cortese urgenza.
Va bene Giovanna, ma interpretando il tuo pensiero sono propenso ad immaginare che stenderai un velo….. pietoso di censura….., ma dai per una volta fai eccezione…. l’arte è sempre arte.
Avete ragione tutti e tre: speravo ci fosse del tempo per preparare un video con una vasta gamma delle opere di Modì compresi, ovviamente, i bellissimi nudi. Comunque, provvedo subito a completare il servizio!
Grazieeeeeeee…. a nome di tutti gli estimatori dell’Arte e degli artisti, italiani e non.
Grazie e fa’ presto.
Belle, bellissime. Grazie.