La Domenica del Bosco
Scritto da giovanna3rm il 25 Agosto 2012 | 37 commenti- commenta anche tu!
La cara amica Carlotta ci ha inviato uno scritto - ricevuto da un signore Anonimo - che riteniamo particolarmente interessante e di notevoli contenuti, che riguarda i "diversamente giovani", del quale la ringraziamo molto e siamo lieti di pubblicare. Ci sembra, inoltre, importante dar corso all’abituale Rubrica domenicale, curata da Giuseppe di Cagliari, attualmente in vacanza, proprio per non interrompere questa bella consuetudine.
Troppo spesso ci si dimentica di ciò che sono state le persone che ci hanno amato. Le ritroviamo abbandonate a loro stesse nelle case di riposo o di cura... perse in quel loro mondo fatto di ricordi di una vita vissuta intensamente... ma non ancora finita.
Intenso ed emozionante il raccontarsi di questa “anima giovane”... quasi un grido di dolore che un giorno, forse, farà parte anche di noi..
"Cosa vedi infermiera? Cosa vedete? Che cosa stai pensando mentre mi guardi? "Un povero vecchio", non molto saggio, con lo sguardo incerto ed occhi lontani, che schiva il cibo, non dà risposte ... e che quando provi a dirgli a voce alta : "Almeno assaggia" Sembra che nulla gli importi di quello che fai per lui. Uno che perde sempre il calzino o la scarpa, che ti resiste, non permettendoti di occuparti di lui, per fargli il bagno, per alimentarlo e la giornata diviene lunga. Ma cosa stai pensando? E cosa vedi ?? Apri gli occhi infermiera !! Perchè tu non sembri davvero interessata a me..
Ora ti dirò chi sono, mentre me ne stò ancora seduto quì a ricevere le tue attenzioni lasciandomi imboccare per compiacerti.
"Io sono un piccolo bambino di dieci anni con un padre ed una madre, Fratelli e sorelle che si voglion bene. Sono un ragazzo di sedici anni con le ali ai piedi, che sogna presto di incontrare l'amore .. A vent'anni sono già sposo, il mio cuore batte forte, giurando di mantener fede alle sue promesse. A venticinque ho già un figlio mio.. che ha bisogno di me e di un tetto sicuro, di una casa felice in cui crescere. Sono già un uomo di trent'anni e mio figlio è cresciuto velocemente, siamo molto legati uno all'altro da un sentimento che dovrebbe durare nel tempo. Ho poco più di quarant'anni, mio figlio ora è un adulto e se ne va, ma la mia donna mi sta accanto per consolarmi affinché io non pianga. A poco più di cinquant'anni... i bambini mi giocano attorno alle ginocchia , Ancora una volta, abbiamo con noi dei bambini io e la mia amata..
Ma arrivano presto giorni bui.... mia moglie muore.. guardando al futuro rabbrividisco con terrore.. Abbiamo allevato i nostri figli e poi loro ne hanno allevati dei propri. E così penso agli anni vissuti... all'amore che ho conosciuto. Ora sono un uomo vecchio... e la natura è crudele. Si tratta di affrontare la vecchiaia... con lo sguardo di un pazzo. Il corpo lentamente si sbriciola... grazia e vigore mi abbandonano. Ora c'è una pietra... dove una volta ospitavo un cuore. Ma all'interno di questa vecchia carcassa un giovane uomo vive ancora e così di nuovo il mio cuore martoriato si gonfia.. Mi ricordo le gioie... ricordo il dolore. Io vorrei amare, amare e vivere ancora .. ma gli anni che restano son pochissimi.. tutto è scivolato via .. veloce. E devo accettare il fatto che niente può durare.."
Quindi aprite gli occhi gente.. apriteli e guardate.. "Non un uomo vecchio".. avvicinatevi meglio e... vedete ME !!
Ricordatevi queste parole quando incontrate una persona anziana per evitare di metterla da parte senza guardare all'anima giovane che le sta all'interno perché tutti noi un giorno, saremo così.. purtroppo".


