La Domenica del Bosco

     

La  cara amica Carlotta ci ha inviato uno scritto - ricevuto da un signore Anonimo  -  che riteniamo particolarmente interessante e di notevoli contenuti,  che riguarda i "diversamente giovani", del quale la ringraziamo molto e siamo lieti di pubblicare. Ci sembra, inoltre, importante dar corso all’abituale Rubrica domenicale, curata da Giuseppe di Cagliari, attualmente in vacanza, proprio per non interrompere questa bella consuetudine.

 

     

Troppo spesso ci si dimentica di ciò che sono state le persone che ci hanno amato. Le ritroviamo abbandonate a loro stesse nelle case di riposo o di cura... perse in quel loro mondo fatto di ricordi di una vita vissuta intensamente... ma non  ancora finita.

 

 

Intenso ed emozionante il raccontarsi di questa “anima giovane”... quasi un grido di dolore che un giorno, forse, farà parte anche di noi..

 

   

"Cosa vedi infermiera? Cosa vedete? Che cosa stai pensando mentre mi guardi? "Un povero vecchio", non molto saggio, con lo sguardo incerto ed occhi lontani, che schiva il cibo, non dà risposte ... e che quando provi a dirgli a voce alta : "Almeno assaggia" Sembra che nulla gli importi di quello che fai per lui. Uno che perde sempre il calzino o la scarpa, che ti resiste, non permettendoti di occuparti di lui, per fargli il bagno, per alimentarlo e la giornata diviene lunga. Ma cosa stai pensando? E cosa vedi ?? Apri gli occhi infermiera !! Perchè tu non sembri davvero interessata a me..

Ora ti dirò chi sono, mentre me ne stò ancora seduto quì a ricevere le tue attenzioni lasciandomi imboccare per compiacerti.

"Io sono un piccolo bambino di dieci anni con un padre ed una madre, Fratelli e sorelle che si voglion bene. Sono un ragazzo di sedici anni con le ali ai piedi, che sogna presto di incontrare l'amore .. A vent'anni sono già sposo, il mio cuore batte forte, giurando di mantener fede alle sue promesse. A venticinque ho già un figlio mio.. che ha bisogno di me e di un tetto sicuro, di una casa felice in cui crescere. Sono già un uomo di trent'anni e mio figlio è cresciuto velocemente, siamo molto legati uno all'altro da un sentimento che dovrebbe durare nel tempo. Ho poco più di quarant'anni, mio figlio ora è un adulto e se ne va, ma la mia donna mi sta accanto per consolarmi affinché io non pianga. A poco più di cinquant'anni... i bambini mi giocano attorno alle ginocchia , Ancora una volta, abbiamo con noi dei bambini io e la mia amata..

Ma arrivano presto giorni bui.... mia moglie muore.. guardando al futuro rabbrividisco con terrore.. Abbiamo allevato i nostri figli e poi loro ne hanno allevati dei propri. E così penso agli anni vissuti... all'amore che ho conosciuto. Ora sono un uomo vecchio... e la natura è crudele. Si tratta di affrontare la vecchiaia... con lo sguardo di un pazzo. Il corpo lentamente si sbriciola... grazia e vigore mi abbandonano. Ora c'è una pietra... dove una volta ospitavo un cuore. Ma all'interno di questa vecchia carcassa un giovane uomo vive ancora e così di nuovo il mio cuore martoriato si gonfia.. Mi ricordo le gioie... ricordo il dolore. Io vorrei amare, amare e vivere ancora .. ma gli anni che restano son pochissimi.. tutto è scivolato via .. veloce. E devo accettare il fatto che niente può durare.."

Quindi aprite gli occhi gente.. apriteli e guardate.. "Non un uomo vecchio".. avvicinatevi meglio e... vedete ME !!

Ricordatevi queste parole quando incontrate una persona anziana per evitare di metterla da parte senza guardare all'anima giovane che le sta all'interno perché tutti noi un giorno, saremo così.. purtroppo".

 

       


COMMENTI

  1. il 26 agosto, 2012 Lorenzo.rm dice:

    Mi veniva da pensare, leggendo questo splendido “pezzo” di Carlotta, che il vero problema di tutti noi è il pericolo, l’angoscia, della solitudine. Dopo una vita colma di tanto il nulla di un distacco prossimo, senza amore ma, soprattutto, in solitudine. No, non lasciateli mai soli, non lasciateci mai soli. E noi dobbiamo promettere prima di tutto a noi stessi di non lasciare mai soli i nostri cari.

  2. il 26 agosto, 2012 Nembo dice:

    Bellissimo scritto inviato da Carlotta, e su questo scritto, quasi alla fine ci sono delle parole che dicono: Niente può durare, vero, verissimo, e quasto mi porta a pensare che in Italia ci sono circa 12 milioni di ultra65nquenni, quasi tre milioni vivono in solitudine e quà l’amico Lorenzo lo ha detto, tra 12 anni gli anziani di 65 anni saranno 15 milioni, in questo scenario quindi, il rischio di emarginazione e solitudine diventa grande e preoccupante, importante già da ora è favorire a tt gli anziani (anche con una telefonata) loro amicizia, ascolto, opportunità di integrazione, partecipazione, aggregazione a un qualsiasi gruppo, importante è nn lascire mai soli le persone a anziane.

  3. il 26 agosto, 2012 giovanna3.rm dice:

    Molto importanti e di grande sensibilità le tue considerazioni, Nembo, grazie per averle espresse.
    Comer sai, nel nostro Paese ci sono varie associazioni di volontariato, molte delle quali dedicano il loro tempo alle esigenze delle persone di età avanzata, spesso senza aiuto di nessun genere. Ci auguriamo ne nascano molte altre.

  4. il 26 agosto, 2012 Carlotta dice:

    Non è mai piacevole affrontare l’argomernto “vecchiaia”… è uno spettro che ci incute timore e paura. Ma, anche se spinoso va affrontato… perchè c’è una cosa su cui noi non abbiamo alcun potere… ed è l’inesorabile passare del tempo… perchè la corrente della vita non è mai ferma.
    Quando mi è stato passato questo bellissimo “racconto di vita”… che io ho letto più come una “preghiera”…ho provato una forte emozione.
    Il primo pensiero è stato per mio padre, e i ricordi dolorosi di quei giorni passati accanto a lui in ospedale… sono tornati fin troppo vivi e si sono accavallati nella mente…
    Ma non c’è nulla di più vero del fatto che, guardando un anziano, non si vede oltre il suo aspetto.
    Eppure, gli anziani sono una grande risorsa… sono le nostre radici.
    Basterebbe solo ascoltarli…

    “Quindi aprite gli occhi gente.. apriteli e guardate..
    “Non un uomo vecchio”.. avvicinatevi meglio e… vedete ME !!”

  5. il 26 agosto, 2012 Carlotta dice:

    Verissimo Lorenzo… si chiama “paura dell’abbandono”, di venire messi da parte e lasciati a noi stessi… dimenticati
    Giorni fà, lungo il Viale ad Ancona, seduto in una panchina sotto agli alberi per cercare un pò di refrigerio, vedo il papà di una mia amica con altri tre amici, tutti sui 70/75
    Mi fermo a salutare e chiedo : “Ma non è ora che andate a casa a cenare?”… uno dei tre mi guarda e mi dice: “Fìola mia, e te nun sei m’data in vacanza? Cusa ce fai in stò Viale de vecchi? Questi che vedi, tuti chi a sede, enne tuti anziani soli. I fìoli… purini, fatigane tuto l’anno e anne d’andà in vacanza no! ma a noaltri chi ce penza??
    Ma prò, vedessi cume se ricordano a Natale pei fioli de lora che devi levà dala penziò, chi 10 euri pel regalo! Alora sci che s’arcordane!!”
    (Figlia mia, e te non sei andata in vacanza? Cosa ci fai in questo Viale di vecchi? Questi che vedi, tutti qui seduti, sono tutti anziani soli: I figli, poverini, lavorano tutto l’anno e devono andare in vacanza no! ma a noi chi ci pensa?
    Però, vedessi come si ricordano a Natale per i loro figli, quando devi levarti dalla pansione quei 10 euro per il regalo! Allora si che si ricordano!!)
    Beh… sono tornata a casa con una gran tristezza nel cuore.
    Sarà così il nostro prossimo futuro?…Mah

  6. il 26 agosto, 2012 sandra vi dice:

    Quanta veita’ in quelle parole “nn un uomo vecchio”.. avvicinatevi meglio..e..vedete Me,invece quando vediamo una persona anziana ,vediamo solo l’involucro ,nn ci soffermiamo mai a parlargli ,a lasciarlo parlare di se ,eppure quanta saggezza in ognuno di loro.Grazie Carlotta del tuo racconto ,ci hai dato modo di riflettere …..

  7. il 26 agosto, 2012 Carlotta dice:

    Ottimi gli spunti e le proposte di Nembo e Giovanna, condivido e spero vivamente che, davanti alla prospettiva non tanto lontana di un Paese “over”… chi deve, si dia da fare… e anche alla svelta!

  8. il 26 agosto, 2012 Carlotta dice:

    Sandra, io penso che noi riflettiamo fin troppo… sono i nostri figli, i nipoti che dovrebbero leggere questa testimonianza e…”riflettere” sul senso della vita, sul valore delle radici e la conoscenza del vissuto di chi li ha messi al mondo…cresciuti e amati…

  9. il 26 agosto, 2012 cicco53 dice:

    Io penso che la vecchiaia è una conseguenza di una fase di vita, che può essere dato per scontato ecc. I fattori che evidenziano la vecchiaia sono molteplici, con trame di tanti emozioni, e dispiaceri , che nella nostro percorso ci sono capitati. Di conseguenza sono avvenimenti normali di una traccia di vita costruita da noi. Pensare che le cose cambiano , ad una certa età è assurdo perché in essi gli altri si commuovono , che a sua volta compatiti. La vita a mio giudizio è una macchina perfetta collegata al nostro corpo , che serve a compiere tutte le funzioni ad essa connessa. Quindi a mio avviso , anche la vecchiaia si comporta nella stessa maniera, solo che noi ci accorgiamo in ritardo che la vita va vissuta intensamente senza esclusioni di colpe ecc. Poi ogni era della nostra vita coincidano con le nostre scelte di vita, convinti di aver eseguito il progetto che a noi piaceva. Io mi considero fortunato di aver compiuto dei percorsi di vita che mi hanno sempre appagato in tutti i sensi, la vecchiaia non mi crea nessun disturbo ,anzi in questo periodo sto vivendo una bellissima giovinezza, con progetti finalizzati a percossi umanitari a tutti i livelli. Sono consapevole che nella vita tutto si può realizzare basta volerlo anche se si è vecchi ecc. In questo scorcio di anno ho scoperto la passione per la musica, in particolare modo la voglia di imparare a suonare la tromba. bene ho trascorso momenti bellissimo con i ragazzi della prima media ,a suonare con loro la quale hanno creato in me una ricchezza infinita di essere accettato nel gruppo anche se sono anziano. Questi momenti hanno un significato importante della mia vita , perché mi hanno fatto capire quanto è bello suonare e il contesto fatto di tanta armonia perfetta, quindi non mi sento vecchio, sono consapevole che ogni periodo della nostra vita ha uno scopo ben preciso da percorrere, se noi non lo inseguiamo significa che siamo vuoti dentro e vecchi . Buona domenica a tutti

  10. il 26 agosto, 2012 Carlotta dice:

    Mi spiace Cicco, mna il tuo commento è completamente fuori tema.
    Per carità… siamo tutti ben contenti che “hai fatto percorsi di vita che ti hanno sempre appagato… che stai vivendo una bellissima giovinezza con progetti finalizzati a percorsi umanitari a tutti i livelli e non ultimo…che suoni la tromba, quindi che la vecchiaia non ti crea nessun disturbo”…ne siamo ben felici!! Ma non è di questo che stiamo parlando.
    Il concetto ” sono consapevole che nella vita tutto si può realizzare, anche se si è vecchi”… vallo a raccontare a chi ha il Morbo di Alzheimer, il Morbo di Parkinson, a chi è in una sedia a rotelle per la Sclerosi Multipla… a chi si “spara” insulina più di una volta al giorno per il Diabete… e poi me la racconti!
    Ma per favore, piantamola con questo “tripudio del sè”… è irrispettoso verso chi “vecchio, malato e solo” lo è davvero e tutto quello che gli resta da inseguire… sono i suoi ricordi!

  11. il 26 agosto, 2012 lorenzo.rm dice:

    Però, Carlotta, Cicco ci ha fatto riflettere su una cosa non secondaria. Che il vecchio, l’anziano, il diversamente giovane, non deve ad un certo punto assumere la logica del “peggio scontato”, del “chi me lo fa fare”, del “chi mi guarda”. Per tutte le cose positive che lo stesso Cicco diceva. Agli altri, più giovani, l’impegno di considerare gli anziani delle persone e non dei pesi di cui disfarsi. Forse, come spesso avviene, la verità sta in mezzo.

  12. il 26 agosto, 2012 cicco53 dice:

    Be Carlotta, la risposta di Lorenzo è molto esaudente nel senso che lui ha capito il concetto, che è puramente basato sulla filosofia, di come si arriva alla vecchiaia a livello generale. La mia relazione ha una collazione umana a livello psicologico, che spesso si considera l’uomo vecchio, a considerarlo un rottame e un decrepito di mente . Allora prima di sparare sentenze bisogna riflettere, e dare una lettura più precisa ecc. Mi spiace ma fuori tema sei tu, forse ti sei vista nel mio articolo ,al solito vuoi a tutti i costi essere competitiva, ma con il sottoscritto hai toppato come, poi scusa visto che hai rimosso dei concetti, spiegami le tue considerazioni al quesito ecc. Il mio commento ha degli aspetti molto complessi che sono vissuti di casi a livello medico, non entro in merito, ma una cosa deve essere chiara se l’individuo è vuoto da giovane con problematiche svariate , la vecchiaia sarà identica. buona serata

  13. il 26 agosto, 2012 nino43 dice:

    Ci si ricorda della vecchiaia soltanto quando ci tocca personalmente con le sue ali fragili e bianche. Ci troviamo in quella solitudine che prima abbiamo procurato agli altri.

  14. il 26 agosto, 2012 Carlotta dice:

    Lorè… se ti riferisci alla mia citazione sull’anziano che si lamenta di essere stato lasciato solo dai figli partiti per le vacanze… era solo una citazione su un altro aspetto dell’essere “anziani” e, come ben saprai, è una realtà alquanto usuale e non per questo meno sentita e ancor meno da sottovalutare.
    Se poi mi dici che un “diversamente giovane” o “anziano” che sia, debba coltivare degli interessi e non lamentarsi solamente… sono pienamente d’accordo. Sono tantissimi gli “over” che vanno in palestra, a ballare, che fanno viaggi, che utilizzano con maestrìa oramai i social-network o che si impegnano quotidianamente nel volontariato.
    Ma parliamo di persone autosufficienti e non di persone gravemente malate che non sono più in grado di provvedere a se stesse.
    Ed è questo il senso di questa “preghiera”
    Chi racconta… è un uomo gravemente malato lasciato solo, costretto a letto a farsi accudire e imboccare da una infermiera.
    Se mi permetti, è nettamente diverso

  15. il 26 agosto, 2012 Carlotta dice:

    Non è sempre così…sai Nino?
    C’è del grande egoismo e molto poco senso del dovere, del rispetto e della riconoscenza per quanto è stato fatto nel corso di una vita.
    Non dimentichiamo che sono moltissimi quei genitori e, spesso e volentieri, anche quei nonni..che hanno rinunciato o rinunciano ad un piccolo gruzzoletto per assicurarsi una “vecchiaia dignitosa”… per pagare il mutuo ai propri figli. Allora, è giusto, quando non sono più in grado di provvedere a loro stessi… “sbatterli” in un ricovero ??

  16. il 26 agosto, 2012 Lorenzo.rm dice:

    Scusate se intervengo di nuovo, ma lo spirito di queste nostre rubriche è quello di aggiungere valutazioni, osservazioni, riscontri a quanto è stato espresso non certo per assumere vesti di supremazia o di rimprovero nei confronti dell’altro. Mi pare che il campo degli interventi sia complesso abbastanza da approfondire i vari aspetti della questione sollevata da Carlotta. Osservo, quanto al problema del “rispetto” nei confronti dell’anziana o dell’anziano che sta male, che, qualora si entrasse in questo schema, non daremmo certamente all’anziano ciò di cui ha effettivamente bisogno. E ciò di cui ha bisogno è indiscutibilmente l’amore e guai se nella sua vita non avesse dato adito a sentimenti di questo genere nei suoi confronti. Se non ricordo male, e cito a mente, si dice che “raccoglierai quanto hai seminato”. Oltre tutto, se hai dei figli o altri congiunti “ingrati”, non raccoglierai nemmeno se hai seminato bene.

  17. il 26 agosto, 2012 silvana1.ge dice:

    Il fatto che oggi si viva a lungo dovrebbe essere un ulteriore stimolo a prepararsi per tempo all’inevitabile declino fisico. La scienza è in grado ormai di dimostrare che si può arginare e poi convivere con un certo decadimento,con uno stile di vita di cui si conoscono le regole. Rita Levi Montalcini con i suoi 102 anni è l’esempio vivente di una filosofia di vita improntata al fare, allo scoprire, ecc. ha dimostrato che i fattori di crescita neurali restano attivi se stimolati.La mente ha un ruolo importantissimo e invecchia prima e male chi ha la mente pigra, non allenata, priva di modelli culturali, di apprendimento costante, di emozioni positive. Vi è anche l’aspetto che riguarda la visione del mondo, la capacità di adeguarsi ad essere spettatori vivaci anzichè protagonisti. La persona che non ha smesso di arricchirsi e di gustare la vita in tutti i suoi aspetti non sarà mai completamente sola perchè avrà acquisito una ricchezza anche in termini di rapporti sociali, parentali. La salute ovviamente è il vero punto interrogativo, e statisticamente gli ultimi anni sono pesanti da sopportare, alle volte un vero calvario. Per esperienza personale recentissima posso dire che ho avuto modo di osservare tanti grandi vecchi nella residenza protetta dove era ricoverata momentaneamente mia madre. Le differenze a parità di età e di problematiche fisiche erano però abissali. Le persone capaci di reagire positivamente erano di solito quelle che raccontavano di una vita piena, ricca di affetti ed esperienze emotive anche in tarda età, che si dimostravano, ancora capaci di sorridere ed emozionarsi anche per una piccola attenzione.. La malattia può indurre disperazione, ma se si è forti dentro per tutto un percorso di vita positivo, si può forse anche accettare o comunque combattere la depressione e l’inedia.
    Credo infine che occorrerebbe essere lungimiranti nel ruolo di genitori: quando si crescono i figli facendo loro interiorizzare valori forti, universali (anche con il proprio esempio di vita), e si è capaci di costruire rapporti di amore autentici con loro, si pongono le basi per una vecchiaia serena alleviata dall’amore autentico.

  18. il 27 agosto, 2012 giovanna3.rm dice:

    Silvana, il tuo intervento è di grande insegnamento per noi tutti: per me è totalmente condividibile.
    Le persone che con l’avanzare degli anni mantengono intatta la loro curiosità di apprendere – mia madre ne era un esempio perfetto – non invecchieranno mai, e saranno anche refrattari alla depressione. Questa, secondo me, è la grande svolta: interessarsi a ciò che accade, leggere molto; oggi, un certo numero di “diversamente giovani” sannnousare il computer e, anche in questo caso, occorre incoraggiarli a scoprire tutto ciò che il pc può offrire, in fatto di conoscenza. Quando si tratta di persone molto ammalate, certo la situazione è diversa, e lì entrano in funzione i compiti del volontariato. La maggior parte, tuttavia, degli “over” è in ottima salute ed è allora che occorre incentivarli, aiutarli a muoversi attraverso sentieri che possano appagarli e allontanino le forme di depressione. Occorre, tuttavia, impegnarsi molto nei loro confronti, e ciò dovrebbero farlo proprio i giovani, che hanno spesso un buon rapporto con i nonni, ma questo tempo dovrebbe essere proficuo e incentivante. Il caso di Rita Levi Montalcini, ovviamente, è del tutto anomalo. Si tratta di una scienziata, appassionata ricercatrice, che ha trascorso tutta la sua vita nel settore della ricerca e delle scoperte – ancora un anno fa ho assistito ad una intervista divenuta, in realtà, una lezione sui suoi metodi di ricerca, con un’esposizione perfetta e affascinante dell’argomento. Ma non occorre necessariamente avere le sue capacità intellettuali per interessarsi alla vita di ogni giorno, avvicinarsi ai giovani con amabilità cercando, soprattutto, di non intavolare discorsi sulle malattie e i disagi dell’età avanzata. Questo dovrebbe essere il modo migliore per affrontare l’inevitabile trascorrere del tempo, poiché c’è anche “un’arte dell’invecchiare”, ovviamente quando si tratti di casi che rientrano nella normalità.
    Ciò che occorre augurarsi, in ogni caso, è di conservare tutte le capacità della mente intatte ma, ahimé, chi lo può assicurare?

  19. il 27 agosto, 2012 lorenzo.rm dice:

    Già, Giovanna, chi può assicurare che le facoltà della nostra mente rimangano intatte? E mi riferisco alle tue, naturalmente. Non maledirmi. Sherzavo.

  20. il 27 agosto, 2012 Carlotta dice:

    Caspita Lorenzo!…pooovera Giò ahahahah
    Nel frattempo…cerchiamo di mantenerla in allenamento la nostra mente…senza lasciarla addormentare ^_^

  21. il 27 agosto, 2012 Carlotta dice:

    Grandissima “Donna” Rita Levi Montalcini… dotata di una saggezza più unica che rara, dettata sicuramente dalle esperienze della sua “splendida età”!
    L’unica cosa che mi viene da pensare, è che la sua “missione” su questa terra… non è ancora finita se a 100 anni è ancora così lucida e attiva nel portare avanti le sue ricerche.

    Condivido il tuo pensiero Giò…unitamente a quello di Silvana

  22. il 27 agosto, 2012 silvana1.ge dice:

    Giovanna, purtroppo la mente è la centralina…e mantenerla sana non è facile ma nemmeno impossibile. Siamo sulla buona strada però, mi pare, perchè con gli anni abbiamo accumulato un sacco di sapere e di competenze sulla vecchiaia, e sappiamo che dobbiamo impegnarci ogni giorno. Il bello è che tutto questo “impegno” ci diverte tanto, ci emoziona, insomma ci rende appagati e felici. Che dite ragazzi, ce la possiamo fare? Io dico di si. Un abbraccio cordiale.

  23. il 28 agosto, 2012 lieve dice:

    Nelle vecchiaia,(intendo vecchiaia vecchiaia)… vi sono sensibili cambiamenti nel rapporto con la realtà esterna,il calo di estrogeni e di ossitocina, nonchè del famigerato testosterone, porta l’anziano ad un temperamento più calmo; vi è meno emotività,una particolare attenzione ai desideri propri,quindi neno interesse a prendersi cura degli altri.
    Si desidera attenzione, coccole,si desidera raccogliere i frutti seminati. Chi avrà insegnato amore raccoglierà amore.
    Chi ha seminato frutti sterili, dovrà bersi succhi di frutta…
    Per quanto riguarda gli anziani ammalati, (noto che sono diventati trasparenti anche per noi),ci sono strutture adeguate (poche) che si occupano di loro.Mi è difficile immaginare come ci si senta.
    Incrocio le dita , e spero di avere la possibilità di dare dare, dare: e con amore. Solo così potrò essere presente.

  24. il 28 agosto, 2012 lorenzo.rm dice:

    Sì, Lieve, dare, dare, senza alcuna speranza e, meno che mai, pretesa di avere. E dopo, sia come sia. Sperèm.

  25. il 28 agosto, 2012 nembo dice:

    L’argomento in questione visualizzo che ha suscitato molto interesse, non avevo dubbi, la propria sensibilità di ognuno di noi esprime le emozioni vissute anche personalmente in questo mondo che si chiama vecchiaia, e come si è espressa l’organizzazione mondiale della sanità sulla salute degli anziani ha detto: invecchiare è un privilegio e una meta per le società, ma dico anche una sfida, in questo XXI secolo, aumentando con l’età, si aumenta anche il rischio di malattie, tantè che il 49% di degenti sono persone anziane. E’ vero anche che l’uso del tempo che fa per una persona anziana è uno dei più potenti indicatori delle nostre scelte di vita, ognuno fa scelte sulle proprie esigenze, motivazioni, aspirazioni, ecc…, trovando in queste cose nuovo interesse con un nuovo equilibrio, guai se non fosse così, arriverebbe una voragine incolmabile facilitando la depressione oltre che la solitudine che sarebbe la sola compagnia di una persona anziana. Detto questo, condivido quanto ha scritto Carlotta, sulle persone che hanno forti problemi causa malattie di vario genere, e aggiungo anche problemi per questa recessione, anziani che non hanno soldi per pagare il ticket per visite, per medicinali, ( loro non hanno attrezzature, medicine, medico e quattro infermieri h24 come i nostri senatori e deputati che ci costano 700mila euro all’anno) per pagarsi l’affitto, molti sono nel vortice di –equitalia- non possono nemmeno ricevere aiuto dai figli, poiché sono senza lavoro e altro ancora, ci sono persone anziane che vanno al supermercato e aprono le buste dei generi alimentari per mangiare, al “ pane quotidiano a Mi ” i volontari distribuiscono circa 2000 sacchetti al giorno, e in Via Toscana ogni giorno la fila si allunga sempre di più, non è vero che la vecchiaia è identica alla gioventù, le varie filosofie non servono a nulla poiché quando si è soli, abbandonati, tutte le altre cose sono solo chiacchiere, la filosofia, ovvero la sapienza che si pone poi la domanda sull’essere qua non centra nulla, come diceva Aristotele: ciò che impariamo a fare, la impariamo facendolo, perciò come avevo scritto sul mio precedente scritto che basta anche una telefonata a una persona anziana per non farla sentire sola, ora scrivo…scendete in strada e ascoltate la gente anziana, forse si capiscono di più. Un detto che sento da loro è questo: meglio morire sani…che vivere…malati, il senso spero sia chiaro e questo mi aiuta a vivere con coraggio e affrontare le sfide

  26. il 28 agosto, 2012 giovanna3.rm dice:

    Nembo, come sempre, il tuo secondo commento è illuminante, descrive una situazione reale e sconcertante.
    Hai perfettamente ragione: anche una telefonata può alleviare la giornata ad una persona anziana, che viva sola o, comunque, senza interventi sociali. Dobbiamo fare tutti del nostro meglio per permettere a queste persone una vita quotidiana quanto più decorosa possibile. Ognuno di noi potrebbe impegnarsi in tal senso.
    Grazie, ancora, Nembo per il tuo intervento.

  27. il 28 agosto, 2012 Carlotta dice:

    Sempre precisi e dettagliati i tuoi interventi Nemb, grazie!
    Se vogliamo spostare per un momento l’attenzione sullo stato di preoccupante povertà, soprattuto degli anziani, che è in aumento…giusto ieri è passato un servizio della Caritas di Iesi a questo proposito.
    La Coordinatrice Maria Sofia Soffietti afferma che, solo a Iesi, le persone che hanno fatto domanda per accedere alla mensa negli ultimi 5 anni, sono state oltre 8000 e sono in notevole aumento. Vengono predisposti e serviti oltre 2500 pasti annuali e, per alle persone che arrivano dopo la chiusura della mensa o non hanno presentato domanda, non viene mai negato un panino e una bottiglia di acqua.
    La cucina, con 10 volontari – di cui 4 ragazzi che hanno scelto di svolgere il servizio civile – ha oramai i fornelli sempre accesi
    Aggiunge anche che, nei mesi di luglio e agosto il flusso aumenta in maniera esponenziale, a causa anche di quegli anziani che, lasciati soli, si rivolgono al Centro anche per stare in compagnia. Si accontentano anche di un panino e una bottiglietta d’acqua da consumare all’ombra del cortile… pur di stare in compagnia. La vogliamo fare una riflessione?…

  28. il 28 agosto, 2012 Nembo dice:

    Vero Carlotta, sempre più si registra un generale incremento di tutti i servizi erogati dalle varie associazioni di volontariato per aiutare queste persone, a testimonianza di una crisi che provoca sempre più bisogno non solo per i generi di prima necessita, ma anche per socializzare e esternare i propri problemi. Giusto fermarsi un’attimo a riflettere per valutare le difficoltà su tutti i fronti inerenti a queste problematiche, mi piacerebbe che ci potesse essere un’azione collettiva di presa di coscienza, perchè queste cose non possono essere ignorate.
    Altresì fare un passa parola alle persone anziane res. a Roma, che non possono pagarsi visite, andare a Piazza Madama accanto all’aula del senato, dire… nn sto bene…vedere se il personale dell’P.S. aperto h24 a disposizione dei senatori, deputati, compresi i dipendenti rifiutano di visitare…oltre ad essere pagati dai contribuenti, gli stessi andrebbero contro il giuramento di Ippocrate! Magari con un giornalista rampante…Un saluto a tt Voi.

  29. il 28 agosto, 2012 Carlotta dice:

    Bene Nemb…riprendiamo in mano il bandolo della matassa : gli “anziani” non più auto-sufficienti, malati e dimenticati in case di riposo o ospedali a lunga degenza e, visto che lo hai citato, il Giuramento di Ippocrate.
    Nel mese di giugno, durante il Convegno europeo di Kos, è stato segnalato e discusso l’ultimo libro di Domenico Mastrangelo – ematologo dell’Università di Siena:
    IL TRADIMENTO DI IPPOCRATE (La medicina degli affari)
    Si legge nella presentazione dell’editore – “analisi tanto lucida e concreta quanto drammatica della situazione in cui siamo caduti, ma il Lettore capisce chiaramente che questa analisi non è un atto d’accusa, ma un atto d’amore nei confronti della vera Medicina. Infatti, travolta dalla potenza economica dell’industria farmaceutica e dei suoi interessi, la Medicina Moderna è troppo spesso al servizio del ‘business’ più che della gente e nessuno che ami veramente questa professione può e deve tollerare una simile situazione”.
    Accesissimo nelle sue accuse all’industria farmaceutica mondiale e nell’elevare agli altari medici che poco spazio hanno avuto nella scienza ufficiale (Benveniste, Bates, Bechamp, Duesberg), Mastrangelo in un intervista on-line (si veda http://www.informasalus.it) sottolinea che il giuramento
    “alla luce dei più recenti fatti di cronaca è evidente che che ogni medico sottoscrive quando si laurea, cosiddetto
    “di Ippocrate”, è stato tradito. Da qui il titolo del mio libro. Il mancato rispetto è senz’altro legato alle ingerenze dell’industria farmaceutica nella professione medica. Ingerenze di tutti i tipi e a tutti i livelli, rese possibili dalla smisurata potenza economica che l’industria dei farmaci e dei diagnostici ha acquisito e continua ad acquisire con la vendita dei suoi prodotti, che ha un senso CHE HA UN “SENSO” SOLO ED ESCLUSIVAMENTE SE C’E’ GENTE MALATA CHE NE HA BISOGNO…
    Di conseguenza IL BUSINESS DEL FARMACO PUO’ ESSERE SOSTENUTO SOLO ED ESCLUSIVAMENTE DA UN’UMANITA’ MALATA”
    – 08/06/2011 11:42 – Autore: Redazione FNOMCeO Web –

    A dir poco…sconcertante!

    Ora, qual’è il “bene primario” che mantiene in vita l’anziano a lunga degenza ? L’ACQUA – somministrata per via endovenosa 24h su 24
    E quando l’accanimento terapeutico finisce….

    Dovrebbero leggerlo TUTTI questo libro, anche se fa una “fottuta paura”… perchè è così!

  30. il 28 agosto, 2012 Carlotta dice:

    Scusate, l’errore di copiatura …sorry

    (si veda http://www.informasalus.it) sottolinea che “alla luce dei più recenti fatti di cronaca è evidente che il giuramento che ogni medico sottoscrive quando si laurea, cosiddetto “di Ippocrate”, è stato tradito.

  31. il 28 agosto, 2012 giovanna3.rm dice:

    Veramente provocatoria ma interessante la tua proposta Nembo:occorrerebbe proprio un giornalista scevro da riconoscimenti ipocriti e socialmente impegnato per effettuare una manovra come quiella indicata, senza rischiare di esser cacciato o cacciata via dalla Polizia!
    C’è da rifletterci e cercare di realizzarla.

  32. il 28 agosto, 2012 Nembo dice:

    Commennto molto interessante Carlotta che merita di essere approfondito, nel frattempo hai dato una delucidazione molto chiara, e dettagliata di come la potenza economica farmaceutica spadroneggi oggi. Altro argomento interessante che sarebbe utile sviscerare, è lo stato vegetativo dei nostri anziani.

  33. il 28 agosto, 2012 Nembo dice:

    Giovanna hai detto giusto…”proposta provocatoria” ebbene sì, di sicuro farebbe molto clamore in tutti sensi…ed è per questo che sarebbe opportuno farla, anche con l’intervento delle forze dell’ordine, che al massimo ti generalizzano. Ma come dici tu, difficile è trovare un giornalista che nn sia condizionato politicamente. C’un detto che dice: Ammazza più la penna scrivendo, che la spada di un cavaliere.

  34. il 28 agosto, 2012 Carlotta dice:

    Sono pienamente d’accordo con voi…Giò e Nembo
    Un giornalista rampante non basterebbe…ce ne vorrebbe uno che sia anche coscienzioso e umano…
    Chissà….magari lo si trova

  35. il 29 agosto, 2012 giovanna3.rm dice:

    E’ questo il problema Carly, Nembo: il giornalista per questo compito assai particolare dovrebbe avere troppe qualità, ahimé, e trovarlo sarà piuttosto difficile, ma occorrebbe, comunque, tentare.

  36. il 03 settembre, 2012 Giuseppe3.ca dice:

    Argomento interessante e attuale che prima o poi (ma speriamo poi), toccherà tutti noi, perciò prepariamoci.
    Grazie Carlotta e Giovanna.

  37. il 16 settembre, 2012 Bosello Enrica dice:

    sono una vedova mamma e nonna ho 51 anni la vita mi ha tolto marito papà e mammain in 10 mesi, mi è rimasta la suocera, in una casa di riposo, il mio papà è stato ricoverato pochi mesi e seppur persona severa e difficile ,mai mai e poi mai è stato lasciato solo, mia suocera è sola xk a volte si raccoglie quel che si semina, forse nn per tutti è così ma io nn scordo quel che è stato, io sono la nuora, ci sono i parenti i figli dei fratelli, nessuno la va a trovare, eppure anche lei ha avuto una vita intera e ha una vita dentro di se a volte una motivazione c’è


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