Archive for settembre 15th, 2012

La Domenica del Bosco

 

   

Ogni tanto un po’ di gossip tiene sveglia la mente e stimola la curiosità. Ho scoperto che è l’argomento che intriga di più, nessuno escluso, e allora perché non cercare, in qualche modo, di rendere contenti amici ed amiche della Buona Domenica di questo Bosco incantato con un raccontino che coinvolge passione, sentimenti e suspance?  Provo a sollecitare il vostro pensiero invitandovi a giudicare questa storia, di pura invenzione ma che ho cercato di rendere più vera possibile o almeno credibile. Non so se ci sono riuscito ma mi è doveroso segnalare che ogni eventuale riferimento a persone o fatti reali è puramente casuale anche se storie simili, oggi, si ripetono con frequenza.

Auguro una buona lettura a tutti.

                                                                

 

 

Storia dei nostri tempi

 

Paolo aveva in borsa il compromesso degli accordi sottoscritti con l’Azienda Chemical Industry s.p.a. per la concessione di deposito e vendita nella sua regione di prodotti per l’agricoltura e questo era già un risultato positivo: la prima spedizione del materiale sarebbe avvenuta nella settimana successiva, tutto poteva procedere per il meglio e con questo aveva raggiunto l’obiettivo che si era proposto di creare una occupazione e una fonte di reddito per il proprio figlio affidandogli la gestione del nuovo lavoro.

Questo era il motivo per il quale Paolo si era recato nella città di residenza di Sara e aveva quindi potuto incontrarla. Nella sua testa continuava a rimuginare il pensiero di questa signora bella, distinta e nel pieno della sua maturità di donna che si era legata, prima virtualmente in chat, poi nella realtà di questi due giorni ad un uomo come lui che ormai aveva un’età sulla soglia di potersi già considerare di terza età e per di più era vincolato da un matrimonio. Misteri della psicologia femminile, pensava e che cercava di capire, ma anche lui si rendeva conto che era completamente ‘preso’. Nel salutarsi non avevano precisato  quando si sarebbero rivisti perché era scontato, e non c’era bisogno di conferme, si sarebbero sentiti per telefono e in chat, come già avveniva prima di questo incontro. “Chiamami appena arrivi” aveva sussurrato Sara nel dargli ancora un bacio prima che Paolo scendesse dall’auto con la quale lei lo aveva accompagnato al terminal.

   

Paolo prese la sua borsa da viaggio e si avviò verso gli sportelli della sala d’imbarco per effettuare il check-in, pensando ancora ai piacevoli due giorni trascorsi con Sara ma soprattutto agli avvenimenti delle ultime ore prima della partenza. Avevano pranzato insieme guardandosi negli occhi più che mai innamorati e pieni di desiderio. Quando mancava poco meno di due ore alla partenza dell’aereo che avrebbe riportato Paolo a casa avevano sentito entrambi il bisogno di appartarsi ancora per un ultimo scambio di affettuosità prima del distacco. Sara guidava l’auto dirigendosi verso l’aeroporto ma deviò di proposito per inoltrarsi in una stradina secondaria isolata e lì ebbero modo di scambiarsi affettuosità ed approcci come due ragazzini alle prime schermaglie amorose. È proprio vero che l’amore fa fare cose pazze a tutte le età, pensò ancora Paolo e in cuor suo ne era sottilmente felice.

Le operazioni di imbarco erano già iniziate e mentre si incanalava nella fila davanti agli sportelli Paolo lanciò una imprecazione: “Accidenti”. Si rese conto solo allora di aver  lasciato il suo marsupio sul sedile posteriore dell’auto di Sara. Ricordava di averlo sganciato nel momento dello scambio delle affettuosità. I documenti personali e quelli necessari per l’imbarco si trovavano proprio nel marsupio. Cercò di chiamare Sara col telefonino ma non riceveva risposta, probabilmente la schermatura all’interno della struttura aeroportuale non consentiva le comunicazioni con i telefonini. Uscì all’aperto e provò di nuovo ma senza alcun risultato, forse non risponde perché sta guidando pensò e ritentò ancora. Finalmente dopo vari tentativi riuscì a comunicare a Sara la situazione. Anche lei non si era accorta del borsello di Paolo lasciato accanto alla sua borsa. Aveva già percorso una ventina di km. “Torno subito indietro le disse”, “Vai piano, c’è tutto il tempo” rispose Paolo anche se ciò non era vero ma non voleva far correre a Sara rischi inutili. Sapeva che c’era poca possibilità di prendere un volo successivo se avesse perso quello prenotato. Già al momento della richiesta dei biglietti di viaggio gli avevano comunicato che tutti i voli di quella sera erano completi per effetto del rientro dei tifosi che erano andati al seguito della propria squadra per una importante partita di calcio prevista in quella città. Se avesse perso il suo volo molto probabilmente sarebbe dovuto partire il giorno successivo con tutte le complicazioni relative e le giustificazioni da inventare.

   

Sara raggiunse uno svincolo dove poteva effettuare l’inversione ma era entrata in tensione e, con il cuore che andava a mille, si lanciò a tutta velocità percorrendo la corsia di emergenza: non voleva che Paolo avesse delle noie e altre spese con la perdita del volo. Paolo l’aspettava nello stesso punto nel quale si erano lasciati poco prima, lei lo raggiunse, gli consegnò il borsello e scambiandosi ancora un bacio le disse, “affrettati, non perdere il volo e disse ancora “Non scordare di chiamarmi appena arrivi”, il pensiero dell’aereo le creava un po’ di ansia. Erano stati momenti veramente concitati, un vero thriller, ma tutto andò per il meglio.

   

Era stato proprio l’ultimo passeggero a registrarsi per il check-in e l’addetta allo sportello, nel restituirle il ticket di volo gli disse: “Uscita nove, si affretti, stanno imbarcando”.

Paolo salì sull’aereo e mentre la hostess le indicava la poltrona assegnata pensava a questa inaspettata vicenda amorosa con una donna conosciuta poco tempo prima in una chat. I casi strani della vita moderna diceva a se stesso.

Aveva gli occhi chiusi ed era assorto nei suoi pensieri con le cinture ancora allacciate quando fu richiamato alla realtà dalla voce del Comandante che annunciava ai passeggeri che il velivolo aveva raggiunto la quota di 10 mila metri e viaggiava alla velocità di crociera di 800 km/orari. Pensava che alla sua età era bello trovarsi a 10 mila metri d’altezza, chiudere gli occhi e avere la visione di una donna come Sara, bella, innamorata, disinteressa e romantica.

Disinteressata? Lo era veramente? Questo era il dubbio latente che si era insinuato e martellava la mente di Paolo. Come sarebbe proseguita la storia? 

Questo lo scopriremo forse in una prossima puntata, per ora provate a dire cosa ne pensate formulando la vostra opinione o ipotesi perché da queste potrò trarre gli spunti per i possibili sviluppi della vicenda.

Grazie cari amici, buon divertimento e

Buona Domenica

   

   

Richard Clayderman - Ballade pour Adeline

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