Archive for settembre 24th, 2012

L’angolo del dialogo – Pianeta Donna

   

 

Ho letto  sul Venerdì di Repubblica n. 1278  del  14 settembre 2012,  a pag. 19,  nella rubrica Questioni di cuore di Natalia Aspesi, questo scambio di lettere fra una lettrice e la Aspesi. Lo sottopongo al nostro dialogo sperando che possiamo trarci una piacevole lettura e, perché no?, degli insegnamenti.

Ho lasciato il titolo della rubrica, che mi sembra dia il senso del discorso.

 

 

 

Che grande fascino

le cinquantenni vere

ma gli uomini giusti

scarseggiano un po’ (questo è il titolo che ha dato la Aspesi).

 

 

“ Ho 52 anni, un lavoro che faccio con passione, una figlia di 18 anni bella e ribelle, sono una  bella donna.

Ho vissuto una lunga, intensa e appagante relazione con mio marito, finita per colpa di una malattia che non gli ha dato scampo. Dopo un periodo in cui sono stata molto attenta a mia figlia e al suo dolore, ho cominciato a sentire il peso della solitudine. In quattro anni non ho mai smesso di coltivare i miei interessi. Ho avuto qualche occasione di relazioni con uomini più giovani, persone che mi avrebbero solo complicato la vita. Ora, invece, mi è tornata la voglia di piacere, di allegria, di serenità, di suscitare interesse, curiosità ed emozioni, e vorrei riprovare questa sensazione per un uomo con il quale trascorrere del tempo per condividere affinità e interessi.

 

Ci sarà rimasto un uomo intelligente, aperto alla conoscenza e al confronto leale e coerente, che sia stufo di andare al cinema o a cena da solo o con i soliti amici? Forse io sono troppo riservata e discreta, selettiva, ma non essere più giovani non vuol dire rinunciare a sogni e speranze, né ci si può accontentare pur di non essere soli. Ho anche risposto a due lettere pubblicate nella sua rubrica di uomini desiderosi di aprirsi a una nuova vita sentimentale. In entrambi i casi mi sono trovata di fronte a persone molto diverse da come si descrivevano, entrambi chiusi sull’idea di donna che era nella loro testa, non riconoscendo ciò che gli sta davanti in quel momento, risultando infantili, superficiali e contraddittori.

La curiosità e la conoscenza, a qualunque età, devono essere fonte di arricchimento personale, gli incontri sono esperienze e possono provocare anche belle contaminazioni  e piccoli grandi cambiamenti. A me è successo, dopo tanto dolore sono diventata più leggera, meno perfezionista, più tollerante, più disponibile al confronto”.

 

 

“Bisognerà cominciare a cambiare atteggiamento sull’età delle donne.

Bisognerà cominciare a smettere di dire, ha 50 anni ma sembra una trentenne. Oggi le donne prolungano la loro giovinezza soprattutto se non la mostrificano con labbroni e zigomoni: sono circondata da più o meno cinquantenni che nulla hanno a che fare col vecchio stereotipo della loro età. E’ vero, la giovinezza per secoli è stata (con la verginità) l’unico valore mercantile delle donne. 

 

Oggi è l’immagine della giovinezza se non dell’adolescenza, a invaderci ovunque, ma le donne vere sono cambiate: aggiungono al corpo mantenuto sottile, all’abbigliamento da “ragazze” (termine che peraltro detesto riferito alle donne adulte), il fascino dell’esperienza, dell’autonomia, della coscienza del proprio valore. Bisogna imparare a dire, è una cinquantenne bella come una cinquantenne, cioé con un valore in più rispetto alle più giovani. Purtroppo tutto questo le rende più selettive, non possono più accontentarsi: e se un uomo è come lo si vorrebbe, difficilmente un’altra donna se lo lascia sfuggire. Gli uomini dei nostri sogni, in più liberi, scarseggiano sempre di più: ci vorrebbe pazienza e aspettare il colpo di fulmine”.

 

Questo lo scambio di lettere cui ho accennato prima. Ho trovato tutto ciò molto interessante, con elementi che spingono ad osservazioni, valutazioni, approfondimenti o, semplicemente, validi come in tutti i racconti di esperienze vissute. Possiamo parlarne fra noi?

 

 

 

 

 Richard Clayderman - Feelings https://www.youtube.com/watch?v=
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