La Pagina della Musica
Scritto da giovanna3rm il 2 Ottobre 2012 | 14 commenti- commenta anche tu!
Abbiamo pensato di continuare a dar vita alla Pagina della musica. In attesa del ritorno di Angelo, curatore della Rubrica, ne farò le veci, di tanto in tanto, proponendo le interpretazioni di alcuni cantanti, di ieri e di oggi. Qualcuno ricorderà che sono appassionata di arte e di animali, ma lo sono altrettanto di musica: dalla classica al pop, dal jazz al blues e allo spiritual. Vi presenterò, quindi, dei cantanti italiani e stranieri che, dal mio punto di vista, ritengo molto interessanti. Forse non saranno i vostri preferiti ma penso sia opportuno conoscerli o rivisitarli. Se avete delle preferenze, fatecelo sapere; sarà nostra cura ricercare le loro produzioni, farvele ascoltare e parlarvene. Con l’aiuto di notizie ricavate da Internet e sintetizzandole, ho preparato una breve biografia di un grande cantante e compositore Belga, che divenne famoso intorno agli anni ’55-’60 e venne annoverato tra i mostri sacri francesi dell’epoca: (Georges Brassens, Léo Ferré, Serge Gainsbourg, etc.). Si tratta di Jacques Brel. Di uno dei suoi dischi più famosi, "Ne me quitte pas", ho pensato di farvi ascoltare la sua intensa interpretazione seguita da quella molto dolce di Dalida, in italiano.
E’ stato un cantautore e compositore belga di lingua francese. Nacque vicino Bruxelles, ma visse la maggior parte della sua vita a Parigi.
Nei primi anni cinquanta si trasferì a Parigi, dove iniziò a scrivere musica e cantare nei cabaret e nelle sale-concerto della città. Portava le sue canzoni sul palco, accompagnate da grandi gestualità fisiche. Nel 1956, mentre girava l'Europa, registrò la canzone "Quand on n'a que l'amour", che gli permise di ricevere il primo importante riconoscimento. Nei suoi testi esplorava l'amore e fu un "pittore" creativo ed innovativo della quotidianità. Era dotato di una facilità poetica assai rara: l’'utilizzo intelligente delle parole era singolare e semplice e rivelava una forte capacità visuale. Pochi autori sono stati considerati in grado quanto lui di infondere attualità e senso ai testi, utilizzando poche parole di uso comune. Brel possedeva anche un intenso senso della metafora. In "Je suis un soir d'été" , una sera d'estate, racconta cosa osserva mentre scende la sera sulla città. Benché fosse considerato un maestro dei testi, i suoi temi musicali non erano da meno, e pure qui non si limitò ad un unico stile. Compose melodie ritmiche, accattivanti e vivaci, così come canzoni tristi e solenni. Il romanticismo lirico di Brel a volte si dispiegava con amara ironia, e in certi versi le sue canzoni d'amore mostravano frustrazioni e risentimenti sommessi. Nei suoi perspicaci e compassionevoli ritratti dei "rifiuti della società" - alcolisti, vagabondi, drogati, prostitute - ("Jef" e "Jacky"), evitava facili sentimentalismi e dipingeva il lato sgradevole della vita. Nel 1964 Brel scrisse uno dei suoi più acclamati capolavori: “Amsterdam”. La qualità del testo, la prepotenza della musica, la straziante interpretazione che Brel saprà regalare al pubblico dell’Olympia, renderanno quel recital un evento unico.
Compose e registrò quasi esclusivamente in francese, ed è tuttora considerato, nei paesi francofoni, uno dei migliori compositori di tutti i tempi. Occasionalmente includeva nei suoi testi parti in olandese (nella variante fiamminga), come in "Marieke". Il suo atteggiamento verso i fiamminghi era contraddittorio: a volte presentava se stesso come un cantante fiammingo ma, al tempo stesso, irrideva il loro stile di vita rozzo, con canzoni come "Les Flamandes". Più tardi nella sua carriera, Brel si scagliò contro i "flamingants" (i sostenitori del movimento fiammingo). In La, la, la (1967) scrisse il verso: "Vive les Belgiens, merde pour les flamingants" e in "Les Flamandes" dipinse i "flamingants" come "Nazis durant les guerres et catholiques entre elles": ("Nazisti durante le guerre e cattolici tra di esse"). Per Brel tutti i "flamingants" appartenevano alla destra estremista. Sebbene Brel considerasse la Francia come la propria "nazione spirituale" ed esprimesse sovente dichiarazioni negative sulla propria terra, alcune delle sue migliori composizioni sono un accorato omaggio al Belgio: "Le plat pays" e "Il neige sur Liège".
Per vent'anni fu una delle maggiori stelle della musica pop ad avere grandi riconoscimenti, al di là del pubblico francofono. Nel 1973 sì ritirò nella Polinesia francese, rimanendovi fino al 1977 quando tornò a Parigi e registrò il suo ultimo album.
Morì di cancro ai polmoni nel 1978 e fu sepolto nel "Calvary Cemetery" ad Atuona, Hiva Oa, nelle Isole Marchesi, nella Polinesia francese, a pochi metri dal pittore francese Paul Gauguin.
- Les bourgeois - Le moribond - Madeleine - Le plat pays - Marieke - Les Flamandes - Mathilde - Les vieux - Ces gens là - Je ne sais pas - Le diable (ça va)
Nel 1999 Rossana Casale ha dedicato un intero album di cover a Brel, dal titolo Jacques Brel.
Jacques Brel - Ne me quitte pas
Dalida - Non andare via





Mi piace dire: Ben tornato, Angelo. E grazie a giovanna che ne fa le veci.
Bene, mentre aspettiamo il ritorno di Angelo la bravissima Giovanna assicura la continuità della rubrica della Musica nel nostro amato Bosco e lo fa in modo veramente egregio. Grazie.
Aspettando il ritorno di angelo, ascoltiamo musica e conosciamo un pò la biografia dei vari cantanti che ci propone Giovanna, alla quale auguriamo buon lavoro in musica.
Grazie Giovanna, che posso dirti: esperta appassionata di Animali, Arte, Musica nelle sue molteprici versioni… e non solo, il Manzoni avrebbe detto di te “Anima di multiforme ingegno” quindi, consentimi, vorrei dirlo anch’io. Brava!
ari amici, sieti tutti molto generosi e vi ringrazio: in realtà sto soltanto portando avanti qualcosa che altri avevano iniziato e ora, per motivi seri, hanno dovuto interrompere. Ebbene, poiché l’argomento è di notevole interesse per me, cercherò di continuare proponendo, ovviamente, anche personaggi attuali, più noti e di talento.
Grazie ancora e un abbraccio a tutti voi.
Un saluto al caro Amico Angelo.
Giovanna ,bella la scelta di Jacques Brel ,più che cantante , grande chansonnier , ma sooprattutto grande poeta.Cito una strofa di “Ne me quitte pas” (ovviamente tradotta)
“Non mi abbandonare”
Non mi abbandonare
Bisogna dimenticare
Tutto si può dimenticare
Chi fugge già
Dimenticare il tempo
Dei malintesi
Ed il tempo perso
A sapere come
Dimenticare queste ore
Che uccideva talvolta
A colpi di perchè
Il cuore della felicità.
Non c’è bisogno di una musica, mi pare!
Ciao Franco, mi fa piacere che ti sia piaciuto Jacques Brel che, come saprai, ne ha scritte tante di canzoni avvincenti e particolari.
Grazie anche per la traduzione di “Ne me quitte pas”: per questa ragione avevo inserito anche la versione in italiano, cantata da Dalida.
Bella pagina Giò… accurata e interessante.
Rinnovo qui il mio abbraccio ad Angelo e gli auguri di una pronta guarigione.
Angelo…torna presto!
Rossana Casale… è di casa nel Conero.
Moglie di un noto albergatore della zona, scomparso per un incidente stradale a Santo Domingo… nei periodi in cui non è impegnata o in tournèe, è spesso qui.
In occasione della serata di benvenuto allo sceicco Al Marktum nel Conero, certo non poteva mancare.
In una cornice molto suggestiva del giardino a strapiombo sul mare, al chiaro di luna… ha incantato tutti proprio con alcune delle canzoni di Jacques Brel.
Vedi Giò… quando si dice “il caso” ^_^
Carly, non sapevo proprio che Rossana Casale fosse “di casa” dalle vostre parti! A me è sempre piaciuta come cantante, bravissima quando canta il jazz e sapevo che aveva dedicato un album a Jacques Brel con molte sue canzoni.
Veramente……il caso sorprende sempre!
Giovanna, hai presentato veramente un grande! E chi non ha sognato con le sue canzoni, riprese anche dai nostri migliori cantanti.. J.Brel ha dato sempre voce ai sentimenti forti, alle situazioni emotive laceranti in cui tantissimi si sono identificati, usando un linguaggio semplice, alla portata di tutti, e poi quella sua voce calda e passionale. Anche la sua scelta di vivere in Polinesia, è stata ancora controcorrente. Una personalità di quelle che rimangono per sempre nella memoria di tutti per quel non so che unico, irripetibile, al di là del talento.
Grazie !
Silvana, sono proprio contenta che tu l’abbia gradito: anch’io ho sempre amato quella sua voce calda e struggente e le sue canzoni. Ricordi “le plat pays qui est le mien?”,
Amsterdam…..irripetibili davvero!
Giovanna, hai citato due canzoni stupende. L’interpretazione accorata, la gamma infinita delle emozioni modulate attraverso la sua voce, che fanno vibrare. Ci si sente “dentro” alle sue canzoni e forse, adesso, arrabbiati quanto lui, che però era capace di cogliere la poesia e la bellezza della vita e di tradurla in musica. Un uomo autentico.
CIAO ANGELO,BUON VIAGGIO CARO AMICO,,,,,