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LA DOMENICA DEL BOSCO

         

Anche oggi, come in altre occasioni, nel formularvi l’augurio per una Felice Domenica, voglio raccontarvi  una vicenda risalente al periodo tra agli anni ‘60/’70 del secolo scorso. È una storiella simpatica che può dare un’idea di come si svolgeva la vita sociale mezzo secolo fa.

 

Marco, ottimista, estroso, allegro, sempre disponibile, sapeva prendere la vita come viene, non si abbatteva mai e per ogni contrarietà sapeva trovare le risorse giuste per risolvere sempre in modo positivo. Aveva un’ottima intesa in tutti i sensi con la moglie Marisa che amministrava l’economia familiare ma che, per le decisioni sulle spese importanti, la gestione della casa ecc., si consultava sempre preventivamente con il marito e decidevano insieme anche in dipendenza delle scarse risorse disponibili.

Emilio, timido, chiuso, senza volontà propria, dipendeva completamente dalla moglie Anna, brava donna che, nel bene e nel male doveva dirigere il marito ed era costretta a prendere le decisioni da sola per tutte le necessità della casa e della famiglia in quanto tutte le volte che aveva tentato di coinvolgere il consorte nelle decisioni sul da farsi, aveva ricevuto la risposta “Fai tu, va bene come decidi tu”, per cui andava avanti da sola.

 

Emilio e Marco, entrambi tecnici elettricisti lavoravano in una importante Azienda di Stato, addetti alla manutenzione degli impianti delle stazioni nella principale linea  ferroviaria della Regione. Abitavano in una cittadina a circa 40 km dal capoluogo ed erano vicini di casa. Il ‘27’, giorno dello stipendio, arrivava puntuale ogni mese e i due bravi colleghi consegnavano in casa la busta paga e l’intero importo in lire.

Le loro mogli erano amiche e ogni mattina uscivano insieme per andare a fare la spesa così avevano modo di confabulare e confrontarsi sul lavoro e sui guadagni mensili dei propri mariti. Anche una piccola differenza di qualche migliaio di lire in più, a volte dell’uno, a volte dell’altro, derivante dalle competenze accessorie per gli incarichi svolti, era motivo di orgoglio sul valore e l’importanza in Azienda del proprio coniuge.

 

Al lavoro sui tralicci dell'alta tensione

 

Mentre Emilio riceveva di ritorno da Anna una quota di 10 mila lire per le sue piccole spese, comprensive delle sigarette, Marco lasciava tutto alla moglie, non fumava ma soprattutto aveva un suo geniale sistema per guadagnarsi quanto poteva essergli utile per le spese personali e, all’occorrenza, per offrire un caffè ad un collega o amico. Marco, infatti, nei suoi spostamenti per lavoro viaggiava portandosi sempre appresso un grosso borsone dentro il quale trasportava di tutto: bottiglie riciclate riempite con moscato o malvasia acquistati nella cantina del paese e che poi andava a rivendere a prezzo maggiorato ai colleghi del capoluogo spacciando il tutto come se fosse di produzione propria. In effetti, per eredità paterna, possedeva un vigneto con pochi filari di viti, dal quale poteva ricavare giusto un centinaio di litri di vino appena sufficiente per il fabbisogno di casa ma lui lasciava intendere che aveva anche una abbondante produzione di moscato e malvasia riuscendo a convincere gli ignari acquirenti della genuinità del prodotto. In senso inverso trasportava qualche bottiglia di brandy nazionale che acquistava all’ingrosso in città e rivendeva agli amici del paese sempre a prezzo maggiorato ma comunque inferiore a quello corrente dei bar locali. Anche in questo caso riusciva a convincere gli acquirenti che si trattava di un prezzo di vero affare. Lui ci guadagnava comunque sempre qualcosa ma lasciava intendere che lo faceva solo per amicizia senza scopo di lucro. Veramente furbo oltre che bravo Marco.

Tra Anna e Marisa continuava il loro incontro quotidiano per andare insieme al mercatino a far la spesa. Anna aveva confidato con orgoglio all’amica che nel mese in corso avrebbe pagato l’ultima rata del frigorifero e che il mese successivo avrebbe acquistato le scarpe e un po’ di abbigliamento ai suoi due bambini Giorgio e Laura in continua crescita e che dopo, finalmente, avrebbe potuto impegnarsi con un’altra rata mensile per l’acquisto del televisore che ancora non avevano. Marisa, con malcelata modestia rispondeva che se le cose si fossero messe bene, forse l’anno successivo avrebbero pensato di acquistare l’auto, magari una utilitaria anche se di seconda mano perché Marco ci teneva tanto ad averla.

 

Treno regionale anni'65 a due piani

 

Erano anni difficili con una inflazione senza controllo che riduceva consistentemente il potere di acquisto soprattutto per le famiglie a reddito fisso come quelle di Marco ed Emilio.

I due amici aspettavano la conclusione delle interminabili trattative sindacali per il rinnovo contrattuale e speravano in un cospicuo miglioramento salariale che avrebbe potuto portare beneficio alla ormai precaria situazione economica familiare. Anche allora arrivare a fine mese era sempre un grosso problema.

Finalmente le trattative arrivarono alla conclusione con la firma degli accordi che stabilivano, a sanatoria del periodo pregresso, una erogazione immediata ‘fuori busta’, di un importo variabile sulla base della qualifica rivestita. 

 

Sia Marco che Emilio ricevettero 160 mila lire ciascuno. Marco voleva tenersi per sé questa cifra al fine di poter ampliare il suo traffico commerciale porta a porta e consigliò ad Emilio di tenersi quei soldi per lui senza dire niente ad Anna. Gli disse che lui voleva fare una sorpresa a Marisa per il Natale ormai prossimo e gli consigliò di fare altrettanto. Ad Emilio parve buona l’idea e acconsentì dicendo che avrebbe fatto così anche lui. Marco si senti tranquillo, tenne i soldi per sé e non disse niente a Marisa. Emilio invece dopo qualche istante del suo arrivo a casa consegnò il gruzzoletto ad Anna dicendole “Ecco, ci hanno pagato gli arretrati” ma non dire niente a Marisa. Manco a dirlo è chiaro che Marisa il giorno dopo venne a sapere proprio da Anna del pagamento di questi arretrati e se la prese giustamente con Marco non tanto per i soldi ma per non averla informata e per la brutta figura fatta con Anna. Marco riuscì a rappacificarla spiegandogli quali erano le sue intenzioni sul regalo a sorpresa che avrebbe voluto farle e tornò la pace in famiglia. È chiaro che la grossa litigata avvenne il giorno dopo tra Marco ed Emilio. Quest’ultimo venne trattato da deficiente, buffone e incoerente per cui l’amicizia tra i due colleghi di lavoro fu fortemente incrinata. Anna e Marisa, invece, continuarono ad uscire insieme raccontandosi vicendevolmente le loro cose e quelle dei rispettivi ignari mariti.

 

Marco riprese i suoi traffici commerciali di moscato e malvasia dal paese alla città e di liquori, cioccolati vari ed altro in senso inverso. Tutto procedeva secondo i piani ma nel suo animo meditava vendetta.

Trascorsero diversi mesi e Marco, dai suoi traffici, riuscì ad accumulare una cifra e un giorno nel rientrare a casa consegnò a Marisa la somma di ben 300 mila lire dicendole che era il pagamento di ulteriori arretrati di competenze ancora relative al nuovo contratto di lavoro. Marisa ne fu felicissima e la mattina dopo, ovviamente, chiede ad Anna quanto aveva ricevuto Emilio di ‘arretrati’. Anna rimase di stucco, lei non aveva ricevuto proprio niente e la sera chiese giustificazioni all’ignaro Emilio. Questi negò vivacemente ma vista l’insistenza di Anna chiese di essere messo a confronto con Marco.

Marco confermò la sua versione alla presenza di tutti dicendo ad Emilio: “Senti come li ho presi io quei soldi, li hai presi anche tu, che ne hai fatto, perché non li hai dati a tua moglie?  Fu la rottura definitiva dell’amicizia tra i due colleghi ma anche una bella lezione per Emilio.

 

Carissime Amiche ed Amici del Bosco, dopo aver letto questo spaccato di vita del secolo scorso, fatto realmente accaduto, come giudicate i due personaggi Marco ed Emilio e le loro gentili signore Anna e Marisa? Cosa avreste fatto voi al loro posto e come pensate che si sia conclusa la vicenda? Grazie per la cortese partecipazione.

                                                                          

 

 Umberto Bindi - Il nostro concerto - 1960

http://www.youtube.com/watch?v=cdsGSi-uoIo    
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