Archive for ottobre 31st, 2012

Il Bullismo

       

 

Il  fenomeno del bullismo è tutto da  sviscerare. Parlo di questo poiché sono stato a contatto con questo problema nei miei ultimi anni lavorativi. Se ne parla ora con il susseguirsi di episodi a volte tragici, che scuotono l’opinione pubblica, episodi ai quali assistiamo ogni giorno,  e che rimangono impuniti a causa  della minore età dei soggetti che ne sono  i protagonisti. I bulli ignorano volutamente la legge,  anche se nei loro abituali comportamenti si ravvisano  reati veri e propri. Loro stessi ne sono consapevoli e ne approfittano, in maniera sempre più estesa.  Occorre riflettere molto seriamente su quale potrebbe essere il modo migliore per rieducare questi ragazzi. Il profilo del “bullo” è quello di una persona insicura, debole, incapace di recepire qualsiasi consiglio. Per compensare i suoi problemi di autostima,  sfoga la sua aggressività su chi  è più debole di lui.

   

Da solo,  non ha alcun  punto di forza: è pericoloso solo in gruppo.  Esso sceglie i timidi, i silenziosi, quelli che non hanno il coraggio di reagire o di segnalare questi soprusi. Questi adolescenti sono pieni di ira, che esplode nei modi più violenti. Tempo fa la media era intorno ai 14-18 anni;  purtroppo, ultimamente,  questa media  è diminuita e riguarda anche ragazzi di 11 anni. Quando un tredicenne prende a bastonate un compagno, quando una ragazzina brucia i capelli alla professoressa e il tutto viene ripreso col cellulare, per poi vantarsi, essere superiore rispetto  agli altri, sono davvero importanti le frasi a effetto? Per me siamo arrivati a un punto di  non ritorno. Occorre abbassare l’età dell’impunibilità. E’ pur vero che vale sempre la regola ”prevenire è meglio che reprimere”.  Dico questo perché la maggior parte dei ragazzi con cui ho avuto a che fare dicevano: “non potete farci nulla”! I bulli se ne fregano di tutto e di tutti. Di fronte ai compagni devono emergere, devono dimostrare che non hanno paura di nulla, nemmeno della forza pubblica e guai, dico guai, se un agente si dovesse permettere di dire una parola fuori codice…!!! I genitori direbbero “ che non sono capiti”, ecc.  Posso anche affermare di aver visto compiere dell’autolesionismo per poter incolpare gli agenti. Forse è nel comportamento e nella vita  familiare la vera risposta a quell’immersione di benessere, che rafforza l’urlo “ voglio avere tutto

   

e subito”. Si tratta spesso di ragazzi abbandonati a se stessi fino a sera,  e magari a fine giornata non si sentono nemmeno dire…”come ti è andata a scuola ecc.” A questi potenziali lupi con gli occhi dolci, occorrerebbe far prendere visione di quanto dolore e quanta fatica c’è nel mondo, dove i loro coetanei muoiono di fame, di guerra, di soprusi, altro che comunità, e sono sempre una minoranza che finisce davanti a un tribunale per minori …. Il bullismo rappresenta una nuova forma di devianza propria dei giovani, che necessita di  grande attenzione, in quanto spesso si manifesta con azioni di gruppo nei confronti di un singolo  o più studenti incapaci di difendersi. Il bullismo, secondo il mio modesto parere, va analizzato e compreso nelle diverse sue forme e sfaccettature,  con un impegno costante:  in primis dai genitori, dalla scuola,  dai centri di aggregazione ecc… Una particolare attenzione al fenomeno potrebbe favorire il recupero di questi ragazzi, altrimenti avremo futuri individui sordi al rispetto di qualsiasi regola  della società, avviati alla criminalità, oltre che diventare soggetti irrimediabilmente depressi o tendenti al suicidio.

 

 

E’ possibile che  proprio in questo contesto si possa individuare e giustificare la violenza: forse   la chiave di accesso a questo problema è   un forte disagio familiare, ma che riguarda anche le varie istituzioni. Un maggiore interessamento e l’ascolto attento di ciò che accade giornalmente ai propri figli, l’esempio di rapporti corretti verso tutti, da parte dei genitori, essere il più possibile presenti nel loro percorso, sia scolastico che privato, è sicuramente un modo per una normale formazione educativa dei ragazzi. E’ necessario, comunque, combattere  questa società bullistica, formata da ragazzi minorenni,  a volte bambini. Occore anche riflettere su tre aspetti  di ingiustizia: il primo è la vittima, quella etichettata “ sfigata”, lacerata e contusa, non solo fisicamente  ma anche nell’anima, che è la cosa peggiore; la seconda  sono i compagni - complici nel silenzio -, quelli che fiancheggiano i violenti per paura, per non voler ammettere  la verità, ecc.  Abbattere l’infamia dell’omertà è molto faticoso e richiede un grosso impegno, e sarebbe una vera dimostrazione di coraggio; la terza  colpisce l’eroe- negativo, lo  pseudo-furbo del gruppo, il  rambo, quello che non è mai escluso da nulla, quello che si fa riprendere col telefonino, quello che minaccia, quello sempre al centro della commedia e dell’attenzione, ecc. Il bullo, in realtà, è un individuo che ha perso il senso e il contatto con la realtà quotidiana,  che è portato ad imitare gli atteggiamenti di segno violento e spregevole  (visti o fatti da altri), che  man mano lo faranno cadere sempre più in basso, sostenuto anche dall’omertà di alcuni suoi simili. Tutto ciò sarà dirompente e,  su questa strada,  l’ulteriore pericolo della droga sarà molto vicino. Infine, questo fenomeno del bullismo, come dicevo all’inizio,  andrebbe sviscerato, parlandone a scuola con i docenti, con i professori e i genitori in  famiglia con i propri figli. Non  bisognerebbe avere timori  di dichiarare tutti gli episodi cui si assiste quotidianamente, non solo in classe, ma nelle strade, sui mezzi pubblici, ecc…Mi rendo conto che alcune persone potrebbero aver  paura di ritorsioni,  di minacce e altro,  ma ignorare questi eventi  e subirli è  sicuramente peggio.

 

 

Per esperienza personale, onde evitare questi problemi, suggerisco un sistema semplice ed efficace al tempo stesso: distribuire in classe un questionario a tutti gli studenti, rendendoli anonimi per salvaguardare la privacy.   Settimanalmente, a giorni alterni, un docente che li dovrà custodire, chiederà ai ragazzi di scrivere tutto ciò che è accaduto nella giornata,  chi è stato ecc.., o semplicemente scrivere tutto. In questo modo bulli, bulletti/e, sapranno che ogni intimidazione, soprusi e violenze saranno resi noti alle autorità scolastiche le quali, dopo i necessari controlli e accertamenti del caso, prenderanno provvedimenti disciplinari, o segnalando episodi più gravi alle autorità competenti. Il punto debole di questi bulli è l’isolamento. E’ giusto che chi usa violenza venga punito ed  è  altrettanto  giusto che chi è vittima di questi individui  tenda, il più possibile, a prendere coraggio per spezzare questa  spirale. Sono certo che questa piaga verrà eliminata, ma ci vuole coraggio e, soprattutto, l’aspetto  più importante rimane sempre il contesto familiare.

 

   

Il Mondo che vorrei - Laura Pausini

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