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Buona Domenica

     

 

Non è facile trovare le parole per ricordare Nicoletta, Nic, Nikol o Nicol come le piaceva farsi chiamare. Una persona eclettica, versatile, disponibile , amica di tutti quelli che avevano necessità di conforto, di beni di prima necessità, di coloro che vivevano nell’indigenza, dei diseredati, dei bisognosi, degli oppressi. Solo lei sapeva capirli ed era capace di immedesimarsi in loro e mettersi al loro fianco perché lei stessa aveva vissuto e provato in prima persona le stesse esigenze, le stesse diversità. Debole lei stessa ma dall’animo forte, sempre in prima linea in aiuto e difesa dei deboli. Una persona di grande umiltà, che sapeva farsi voler bene. Per chi l’ha conosciuta non servono altre parole: ci lascia un ricordo indimenticabile. In ogni occasione la sua frase ricorrente era:

“Cerchiamo di essere umani” Il suo eccesso di altruismo l’ha portata a trascurare se stessa e quando se ne è resa conto si è dimostrato che ormai era troppo tardi. Nel rassegnarci alla Suprema Volontà del Signore ci uniamo all’immane dolore di Davide e Hakim che saranno sempre orgogliosi di avere avuto Nicoletta come moglie e madre.

Grazie Nicol, continueremo a volerti bene nei nostri pensieri e con la nostra  anima.

 

La vogliamo ricordare ancora con la pubblicazione di questi suoi versi poetici dai quali emerge tutta la sua sensibilità anche per la natura.

Metto gli scarponi e prendo il sentiero, le castagne con tanti ricci mi cadono in testa. Sento le voci degli uccelli e  degli altri animali del bosco, i primi raggi di sole sono chiari e dorati con riflessi rosa e arancione. Una folata di vento dal sapore un po' dolce, il fiume scende da montagne lontane tra pini, libellule narcisi e iris lungo le sponde, ninfee a pelo d'acqua. Mi siedo, annuso, arriccio il naso, rimango così a contemplare il miracolo della natura.

 

   

Ora nel bosco ha smesso di piovere rimane l'odore di muschio, di felci,  di terra, qualche lumaca cammina sul sentiero, la luce sembra dorata. Senti il vento come scuote le foglie, la sua voce possente, dammi la mano stringila forte.

 

 

Il vento mi portava odori e profumi forti del mare, della pioggia, profumi dolci e piccanti di capperi in fiore, di ginestre vestite, di inebrianti zagare.

e riempiva il mio cuore di immensa felicità e di gioia infinita, dimenticando gli affanni della giornata trascorsa e di quella a venire.

 

 

 

Il bosco ci avvolgeva ogni pomeriggio d'estate la luce trapelava tra alti faggi e abeti. Una pigna cadeva, il solito scoiattolo rosso si divertiva saltellando di ramo in ramo. Seduta su un sasso ti cullavo con la dolce ninna nanna bambino mio bello come il primo fiore di primavera, dolce come il cinguettio di un uccellino, vivace come la lepre che vive nei boschi.

   

Immagine da un suo viaggio in Medio Oriente

   

Manifestazione a Venegono

 

 

Nicoletta con i bambini di una scuola

   

Nicoletta

   

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