Pensieri e non solo…!!
Scritto da giovanna3rm il 5 Dicembre 2012 | 19 commenti- commenta anche tu!
Il gesto estremo compiuto da un giovane studente mi ha ispirato questo articolo. E' il risultato di una vile aggressione, espressa in diverse forme, soprattutto di violenza morale e persecuzione psicologica, nei confronti di un ragazzo particolarmente sensibile, dai suoi compagni di scuola. Lo avevano preso di mira, insultandolo, in primo luogo per aver indossato un pantalone rosa che la mamma, per errore, aveva schiarito in lavatrice, e per aver messo lo smalto trasparente sulle unghie. Poiché questo prodotto è amarissimo, serve per combattere l’onicofagia (l’abitudine di mangiarsi le unghie).
Obbedisci
I suddetti compagni avevano scritto sui muri: non fidatevi del ragazzo con i pantaloni rosa, è un frocio. Lo avevano scritto anche su Facebook, dove lo stesso appariva in una foto con la sua ragazza. Una storia orrenda ma emblematica che, purtroppo, non può definirsi isolata. I vari branchi di minori “bulli”, nelle scuole e nei rioni di città e paesi, sono molto più numerosi di quello che si vuole ammettere. In gran parte, questo fenomeno è il risultato di una società che parla di borse e mercati, di quanto l’uomo, nella preistoria, fosse più furbo e intelligente di oggi, ma che è incapace di parlare ai cuori delle persone, in modo particolare a quello dei giovani, con l’inevitabile disfacimento dei rapporti umani. Siamo arrivati al punto di avere bisogno di un rivale sul quale scaricare il nostro odio e le nostre frustrazioni.
Una volta ci si creava un amico immaginario: oggi preferiamo i nemici reali, con la presunzione di essere assolti da ogni responsabilità e questo, a mio parere, è un errore enorme. Questo ritorno al medioevo, secondo alcune persone, è sempre e solo colpa di altri, e mai di noi stessi! A parte il caso inqualificabile del giovane di cui sopra, il decadimento dei rapporti, che ha ripristinato la gogna ai danni dei più fragili, è un aspetto che ci riguarda direttamente. Ritengo che una certa la responsabilità va anche attribuita ai giornalisti: essi, infatti, presentano spesso le notizie, riducendole in cifre e percentuali, dimenticando di parlare delle motivazioni che hanno determinato i fatti che vengono raccontati. Noi genitori, inoltre, abbiamo sempre meno voglia di regalare un sorriso ai nostri figli, delegando questo compito ai vari mezzi tecnologici e ai media moderni, che non regalano altro che giochi violenti e tolgono il poco spazio che rimane per stabilire un dialogo.
La famiglia dovrebbe, anzitutto, dare il buon esempio e dedicare un certo tempo giornaliero ai propri figli, insegnando loro l’amore verso il prossimo e, in misura maggiore, verso le persone meno fortunate e coloro che vengono indicati come dei “diversi”. La scuola, infine, dovrebbe insegnare ai ragazzi il rispetto e l’amore per la vita, oltre alle materie classiche di studio. L’abbandono dei ragazzi, da parte della famiglia, li spinge a riunirsi in branco, non certo per procurarsi il cibo, come accadeva in epoca preistorica, ma per accanirsi nei confronti di un disabile o di un altro ragazzo, forse un po’ eccentrico, che loro marchiano come “diverso”, e a scaricare su di lui tutta la loro rabbia.
Chissà se riusciremo mai a superare questa condizione deprecabile e negativa, che non riguarda solo i giovani ma tutti noi. Dovremo pensare a un nuovo rinascimento, nel quale i nostri ragazzi, insieme a noi, possano essere illuminati da una fiamma viva e costruttiva, con le giuste emozioni, la fantasia e la capacità che è patrimonio di ogni persona. Con la volontà e l’amore che risiede nei nostri cuori, potremo uscire da questa notte buia, riaccendendo la luce dell’amore verso il prossimo e il diverso.





Le indagini dovrebbero essere in corso e speriamo che diano qualche certezza in più sul fatto, penoso e struggente. Di certo c’è ora che un ragazzo si è tolto la vita ed era un ragazzo eccentrico, cioè libero e sensibile. Si è immediatamente imboccata, al livello di cazzeggio, la via del peso che i gay sopportano nell’odierna società. Ma il gay oggi non si sente opprresso, semmai è palesemente combattivo e orgoglioso del suo stato, specie il giovane. Dunque, non era gay. Era solo un ragazzo che veniva tormentato da idioti di vario tipo, che fidavano e fidano nella loro impunità. Il gioco non è riuscito a questi esseri immondi perché il ragazzo si è ucciso. Ora ce la prenderemo con tutti. Ma non gli salveremo la vita, ormai. Riflessione e dolore si diffonderanno. Ma non gli salveranno la vita. Grazie Riccardo e Giovanna.
Come sempre si cerca di dimostrare che il difetto sta nel manico e si arriva alla conclusione che la responsabilità è esclusivamente dei genitori ai quali spesso non concediamo nessuna attenuante. Ma con una attenta analisi di riflessione non è difficile capire che molte colpe dell’andazzo di oggi è da attribuire ad un modus vivendi della società di oggi. Famiglie alle quali manca un minimo di sostentamento economico, genitori che abbandonano i figli a se stessi non intenzionalmente o per volontà propria ma perché vivono quotidianamente nell’affanno di dover sbarcare il lunario. É una società sbagliata: mancano le strutture educative e di socializzazione per i giovani. Quelle esistenti sono associazioni a scopo di lucro e già questo crea delle differenziazioni e le diversità con tutte le conseguenze del caso. Ricordo le parole del grande Gino Bartali, uomo di sport ma anche di immensa sensibilità umana: “É tutto sbagliato, è tutto da rifare”. Perché non ci proviamo?
Purtroppo, questo tipo ti comportamento dei ragazzi, è ormai un fenomeno quasi quotidiano, sia nelle scuole che al di fuori.
Sono dell’avviso che ciò avvenga soprattutto per la noncuranza delle famiglie e per l’abbandono dei ragazzi a se stessi. C’è da aggiungere, inoltre, che l’esempio che recepiscono dai propri genitori, è spesso di segno totalmente negativo: l’intolleranza verso gli stranieri, quando si tratta di neri ancor di più, verso i gay, verso i portatori di handicap e così via. Non mancano, naturalmente, esempi d’indifferenza verso il prossimo, in generale, il non rispetto verso gli anziani, l’assoluta noncuranza verso problermi sociali, l’incoraggiamento a usare la violenza per imporre i propri sistemi, ecc. Quando un ragazzo cresce in un ambiente completamente privo di valori umani, di comprensione, di solidarietà, di principi sani, ecc., non potrà che diventare un adulto completamente asociale, violento, incapace di giudizi adeguati, e ricorrerà inevitabilmente a situazioni estreme.
La responsabilità, quindi, è della famiglia, della scuola e della comunità tutta.
Penso che i bulli ci siano sempre stati e che deficenti che insultavano e sbeffeggiavano i più deboli ed i “diversi” ,c’erano anche ai nostri tempi.
La mamma dei cretini è sempre in cinta…e lo era anche allora.
Adesso certamente con spettacoli di “integrità morale” che ci presenta la TV (vedi Maria De Filippi con i tronisti) e lo sfaldamento delle famiglie , è ovvio che i casi possano aumentare.
Il giovane è abbandonato a se stesso , ai falsi miti, ad una trecnologia (cellulare e computer) che lo isola sempre di più in un sintetismo da SMS, che assopisce sentimenti e ragionamenti.
La scuola vilipesa e mal finanziata ,ha perso quella funzione educativa di un tempo.
Voglio vedere un prof. che si azzarda a redarguire un “bullo” ,si troverà subito davanti un padre che dirà …” ma non sa chi sono io”…..ed ovviamente …”chi è mio figlio”…se mai se lo ricorda solo in quel momento.
Non incolperei la stampa, anzi se non ci fosse ,certi casi come questo, rimarrebbero sconosciuti.
Forse è come sempre l’egoismo, l’ignoranza, la mancanza di cultura e di civismo la colpa di tutto questo.
Come ciò che avviene negli stadi, nelle strade , nelle discoteche, nelle file dei supermercati ecc. ecc. ecc.
E’ chiaro che la colpa è anche nostra!
P.S. Sono d’accordo con Giovanna e Giuseppe.
Il problema del bullismo,nella societa’,nelle scuole,nelle varie associazioni,e’ sempre esistito,magari,in tono minore,i vari branchi,li troviamo dappertutto,anche in politica,la violenza psicologica la si potrebbe trovare a ben guardare,anche nei commenti fatti agli articoli postati nei vari blog.Comunque in questi ultimi tempi,vedi per tutta una serie di motivi gia’ citati,questi fatti, a partire dalle scuole,si stanno allargando in modo veramente allarmante,la domanda ,caro Riccardo e’,chi deve intervanire,cosa hanno fatto e cosa fanno le istituzioni per interrompere,questa spirale di violenza,si cerca di trovare ad ogni costo un capro espiatorio,ma noi,cosa facciamo per evitare tutto questo????
Pachino, ho letto il tuo intervento e permettimi di replicare sommessamente a ciò che affermi.
Sicuramente, anche in altri tempi sono esistite forme di bullismo, nelle scuole e altrove: al punto di fungere da elemento scatenante fino al suicidio, mi sembra di non averne contezza. Comunque, è vero che esiste la violenza psicologica sia in politica che in vari altri settori, compreso il nostro piccolo mondo Eldyano. Cosa fa, ognuno di noi, perché ciò non accada? Butta acqua sul fuoco agli interventi accesi e diffamanti – come spesso è accaduto – o li alimenta con risposte provocatorie e sicuramente non pacate per sedare gli animi? Se ciò accade in Eldy, come possiamo ritenere che la violenza, di ogni tipo, non abbia luogo in comunità più ampie. Tutte le istituzioni ne sono implicate, nessuna esclusa. Penso, quindi, sia bene che ciascuno si faccia un piccolo esame di coscienza.
Giovanna,ti ringrazio per aver replicato al mio commento,e ti devo dire solamente,,, parole sante,Giovanna…..
…
il fatto a riempito le cronache e i tg come sempre dopo si cerca di capire la causa di quel gesto insensuale.
l’età adolescienzuale è la più terribile età della vita,
il tuo corpo si trasforma, ma il cervello rimane molto infantile. Perciò i ragazzi si riuniscono in branco, ed hanno un capo branco che incita alla violenza se non fai quello non sei nulla.
loro stessi non si rendono conto dove si sono spinti al quel gioco di dover indurre quel ragazzo al suicidio
Una lezione di vita la meritano questo si e io li manderei al cimitero a pulire le tombe, per rendersi conto che la vita è fatta anche di questo.
loro sono abituati a vedere la finta morte nei film finito li finito tutto,e no cari ragazzi chi muore nella vita reale non ritorna più, rimane solo il ricordo a quei poveri genitori che tanto lo hanno amato anche se fosse stato un
omosessuale
Oggi ho parlato con una mamma di una bambina che frequenta il mio asilo,la quale ha un altro bimbo piccolo di pochi mesi Le ho chiesto se aveva intenzione di portare al nido il prossimo anno,anche questo bimbo Mi ha risposto:No ho deciso ,anche se dovro’ rinunciare a qualcosa,di fare la mamma,mi licenzio dal mio lavoro che nn mi permette di fare ilpart-time Perdo qualcosa certo ma acquisto la possibilita di veder crescere i miei figli,di essergli veramente accanto di cogliere ogni loro sorriso e’ un loro diritto oltre che un mio dovere Ecco Riccardo,nelle parole di questa donna e madre stupenda sta l’essenza del tuo discorso ,i bambini hanno dei diritti ,quelli di essere ascoltati seguiti instradati lungo il cammino della vita principalmente dai genitori Anche le istituzioni dovrebbero Dove sono i bellissimi oratori diun tempo ,dove oltre che alla religione ,si imaprava a relazionarsi in modo sano con i compagni Dove sono i cortili ,luoghi di incontro , di scambio ,di amiciziaRileggendo cio’ che ho scritto sembra di rileggere una pagina del libro CUORE,e vero e molti di voi mi potrebbero dire che se nn si lavora e difficile tirare avanti Questo e vero ,ma dobbiamo fare delle scelte se vogliamo veramente che episodi come ha descritto Riccardo ,nn avvenghino piu esattamente come quella mamma coraggiosa che preferisce dare meno agi ai suoi figli ma piu valori per costriure uomini migliori
per esperienza personale, purtroppo il suicidio colpisce molto più di quel che noi pensiamo, colpisce gli adolescenti e le persone adulte, persone seguite a livello farmacologico e psicologico,nn c’è mai una sola causa, nn c’è mai una sola spiegazione, nemmeno i dottori ti danno una risposta, oltre al dolore x la mancanza, le domande che chi rimane, si pone, sono molteplici e nn si ha una risposta, anzi a seconda del tuo stato d’animo la domanda riceve tante risposte, ma nn ce n’è una che sia assoluta,forse l’unica cosa che si può insegnare ai nostri figli, è di non mollare, che dopo il brutto esce il sole, le indagini finiscono e rimane il vuoto di una perdita, manca la solidarietà, ma nn solo a scuola , tra genitori, perchè si tende a sollevare i propri figli da ogni responsabilità, accusando gli altri, forse una volta il senso dell’onestà riguardava anche il comportamento genitoriale ora, nn si può dire ad un’altro genitore, controlliamo di più i nostri figli, ti rispondono: controlla il tuo il mio è a posto ……. come può un insegnante combattere contro tutto questo, ……e poi succede che un ragazzo….. nn c’è più
cari eldyani vi ho letti e prima di tutto esprimo il mio dolore per il suicidio del ragazzo e per la sua famiglia..poi aggiugno che si vero le considerazioni fatte ..ma credo anche che in altri tempi c era più tolleranza e umanità anche se senza tanti soldini ..oggi si ha molto ma costa carissimo a tutti ..perchè per vivere una famiglia ha meno tempo per tutto …ed i ragazzi si aggregano in maniera a volte sbagliata ..per sentirsi accettati e far parte di qlcs che cercano per colmare i vuoti lasciati dalla famiglia dalla scuola e dalla società ..che propone su tutti i media (grazie anche alla facilità della globalizzazione) fatti guerre ingiustizie e avidità e furbizie ..atrocità gratuite e il brutto dell uomo ..e poche anzi pochissimi modelli a cui far riferimento e crescere con giudizio ..dove ti giri giri si vede solo tante negatività e allora ecco la violenza psicologica su altri più miti e sensibili per sentirsi più … ebbene come risolvere e cercare di superare tutto questo ..un bel problema perchè si è oramai innescata una fase e conclamata direi che ci sarebbe veramente da fermarsi e cambiare tantissime posizioni e modi di fare …ma si vuole veramente o fà comodo sperare e parlarne senza mai costruire nulla ..perchè è questo che mi arriva
è la legge del più forte e furbo oramai che ci sovrasta e di chi sa cavarsela in barba al mondo
…Anche se era omosessuale……anche se era in errore….ma no era solo un ragazzo ….forse aveva pulsioni sessuali diverse dalle mie ….era un essere umano da rispettare.
E’ qui il problena ….dobbiamo insegnare ai giovani …che “l’altro” ..inteso come ” diverso”, lo è …perchè la natura o la società lo hanno fatto diverso…diverso come colore della pelle, diverso come sessualità. diverso come abitudini, diverso come idee politiche, diverso come religione (se ce l’ha), diverso come intelligenza, come cultura, come modo di comportarsi ….quando i giovani capiranno questo e vedranno nell’altro solo un “altro ” uomo …..o come fanno i bambini piccoli …un “altro” compagno di giochi…allora ,forse, il bullismo non esisterà più.
sono una persona che ha subito una perdita del genere, sono una mamma che è rimasta con un figlio di 13 anni, abbiamo subito le critiche di tutti,abito in un paesino piccolo e tutti davano una loro versione sull’accaduto, tutte persone che nn sapevano nulla di me e della mia famiglia, mio figlio si è sentito dire di tutto da alcuni ragazzi della scuola, qualche genitore che riteneva di essere migliore, ad una mia osservazione mi ha risposto che era solo mio figlio, io so x certo che nn era solo mio figlio, c’erano anche i loro figli ,….. eccome se c’erano, nn si sa come solo noi eravamo diventati per alcuni perbenisti e insegnanti di catechismo delle persone indesiderate, so che cosa voglia dire l’essere segnato a dito, io nn ho una famiglia perfetta, e nn lo sono, sono anche una nonna che vive per il proprio nipotino, che nn faccio andare al computer,e che domani compie 9 anni.
Io nn sono brava ad insegnare nulla a nessuno, ma ho insegnato ai miei figli, (nn so se ci sono riuscita ) che l’onestà si guadagna, così come la correttezza, e che per male che faccia la vita, con tutti i momenti bui che ha merita di essere vissuta…..
il bullismo esiste, esistono le cattiverie gratuite, esistono persone che credono di essere meglio, lo saranno sicuramente, ma nessuno di noi ha il patentino dell’eccellenza, in questo mondo c’è posto per tutti se insegnassimo anche questo ai nostri figli, nn ci sarebbe ne bianco ne nero, ne intelligente ne stupido, quando solo per una partita di pallone i tifosi si fanno del male di quale esempio parlate …..
io essendo animatore sportivo ne ho vissute e sentite cosa fanno i bulli in classe.un po di colpa lo sempre data ai proffessori che non sanno far rispettare le regole,
.i presidi che non volevano storie con i genitori,i bulli sfasciavano classi ,poi in il preside faceva pagare i danni
a tutti gli alunni,
,poi sono minorenni, a loro tutto e possibile ,non si puo toccarli con un dito alla fine gionalisti e tv con i suoi commenti gli pubblicizano
le loro marachelle senza farli capire che sbagliano a essere così maleducati,
nn volevo dire che nn ci sono brave persone, anzi ho amiche splendide, chi ti conosce…. o ti apprezza o ti evita, chi nn ti conosce ti giudica dall’esteriorità, come nel caso del ragazzo, solo questo volevo dire e a volte nn ci sono nemmeno le motivazioni x giungere a certe conclusioni ….
Caro Riccardo….mi sono forse espresso male…ma quello che hai scritto è esattamente quello che penso. Forse a volte ad essere eccessivamente sintetici si è fraintesi.
Cara Daniela dobbiamo essere tutti più buoni e pazienti, e combattere la violenza insegnando la tolleranza.
E pretendere dai nostri governanti più impegno e serietà.