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Elaborati da inviare a:

tittisilvestro.sa@gmail.com  (Sabrina) deemin@libero.it                  (Giovanna) giuseppe.pau@tin.it              (Pino)

             

   

Vorrei parlare di un problema grave e sempre più diffuso nella nostra società,  e  oggi ancora più preoccupante,   poiché  il suo incremento  si verifica alla luce della crisi economica che stiamo attraversando, seconda solamente a quella del 1929. Si tratta precisamente  del gioco sconsiderato  alle  infernali slot machine e del ricorso ai  “compra-oro”,  da parte di molta gente.  E’ bene parlare anche di questi ultimi, perché sono direttamente collegati a queste  pericolose macchinette mangia-soldi. Molte persone, infatti,  si riducono a vendere il proprio oro  pur di continuare a cimentarsi nel gioco. Questo fenomeno, si è diffuso a macchia d’olio, ed  è  divenuto legale con vari emendamenti  tra il 2006- 2007.

 

Persone alle prese con i Videopoker

 

Oggi   può considerarsi una vera piaga sociale.  D’altra parte,  a questo punto,  proibirlo  sarebbe  impensabile. Lo  Stato non  rinuncerebbe  facilmente alle consistenti entrate,  che passerebbero nelle mani della criminalità organizzata rischiando,  peraltro,  di incrementare ulteriormente l’attrattiva del gioco proibito.  Resta,  quindi,  il dovere  di  non consentirlo  ai    minori,  esponendoli  a pericolose  pratiche, con l’illusione di  un facile guadagno.  Com’è  ben noto,  da queste dannose  macchinette, sono attratti,  oltre ai minori,  anche moltissimi adulti : pensionati, disoccupati, esodati, casalinghe, gente che insegue la chimera della vincita,  perdendo tutto.  Si conoscono  storie e situazioni drammatiche:  il vizio del gioco, purtroppo,  colpisce proprio le persone più deboli, quelle  già in difficoltà,  che pensano  di uscire dal tunnel del disagio  giocando, senza rendersi conto che in tal modo  non possono che peggiorare definitivamente  la loro situazione

 

 Ragazzi alle Slot machine

 

In Italia, il  gioco  non conosce crisi. Nel 2011 ogni Italiano ha speso 1260 €  pro-capite,  tentando la fortuna: è quanto emerge del dossier Azzardopoli. Non si può definire il numero esatto di queste infernali macchinette  sul nostro territorio,   poichè  la loro presenza cresce giornalmente.  Se ne  stimano, tuttavia, intorno alle  500-700mila circa,  forse più,  senza  parlare   dello stesso gioco on-line. Questo fenomeno può definirsi una piaga sociale,  poiché è simile alla droga,  ma  viene sottovalutata dallo Stato.   Dove un tempo  c’erano negozi di scarpe, salumerie, mercerie, ecc…, ora,  in bella mostra,  si vedono le insegne di locali del tipo:  “ Las Vegas” , “Nevada Poker ” e altro ancora.  Nella sola Milano città,  si stima  vi sia  una slot-macchine ogni 80 abitanti.

 

Slot machine  e Videopoker

 

Nel  2012, queste   macchinette-mangiasoldi  hanno fruttato all’Erario  circa 90 miliardi di euro, 4 punti del Pil.  Nel 2011 le slot,  si sono ingurgitate 29,7  Miliardi di euro,  8,3 ml in più del 2008, un grande giro lucroso,  un tesoretto che  viene diviso anche  tra i vari  gestori  dei locali dove  queste sono situate. Occorre precisare   che queste società devono allo Stato circa 98 ml di euro, un contenzioso che va avanti da anni,  un vera  presa in giro.  Nessun governo, fin qui, ha avuto  il coraggio e la determinazione di esigere  questi tributi: ha preferito  tassare i soliti noti.  Ora è in atto  una proposta di transazione una “tantum” , ma  si teme che anche  questa finirà   “all’italiana”. Utilizzando questi apparecchi,  si stimano milioni di Watt consumati ogni giorno dalla rete nazionale,  che inquinano e creano aumenti delle tariffe a tutti gli utenti. Occorre considerare anche  il disagio sociale, dovuto a ricoveri ospedalieri di persone con  serie patologie provocate dal  gioco - GAP - (in psichiatria questo termine indica la perdita di con trollo),  favorendo altresì la criminalità e il  riciclo di denaro, calcolato in un  profitto illegale  di circa 10 miliardi di euro annui.

 

 

Questo vizio è diventato una  patologia che dissangua chi lo pratica, riducendo sul lastrico  intere famiglie.  Il numero stimato  di persone dedite a questo gioco è di circa 900  mila,  il 2% della popolazione.  Quando il gioco diventa compulsivo,  un vero e proprio vizio-disturbo,  incontrollabile ( includendo anche il  lotto, il gratta  e vinci ecc.),  e colpisce  oltre 2 milioni di persone,  si tratta di una  pericolosa dipendenza,  una  malattia, come  l’assunzione di droghe, che procura euforia, eccitazione e altro,  con relativi  risvolti drammatici. Negli ultimi anni  sono state costituite  delle Equipe specializzate presso le Asl, con medici psichiatri, e  la presenza preziosa di psicologi.  Il compito svolto da questi  ultimi è  molto  importante, allo scopo di  ristabilire una situazione normale del paziente, verificando le cause del soggetto e il contesto familiare, sociale, che lo hanno portato al vizio del gioco. Lo psichiatra, invece,  si avvale della moderna farmacoterapia. Queste sedute, talvolta,  hanno avuto successo,  talaltra no,   vanificando il lavoro degli specialisti, riportando il soggetto di nuovo al gioco. A mio parere, il gioco compulsivo  è un fatto culturale ed esistenziale,  e non credo  possa essere  superato attraverso i farmaci, che avrebbero solo l’effetto  di placare  l'ansia, momentaneamente, ma di rimandare il problema, né tantomeno con le sedute dallo psicologo,  che rischierebbero di teorizzare il problema stesso. L’unica efficace terapia può trovarla solo l’interessato,  con una  grande forza di volontà, valutando  la cruda realtà della propria vita,  attraverso una seria riflessione che riesca ad allontanarlo  dalla rete del gioco,  anche con  sofferenza fisica e psichica,   ma  con l'obiettivo finale di recuperare  la stima  di se stesso e  della  famiglia,  debellando la dipendenza dal gioco.

   

Slot machine

 

Pur trattandosi  di  giochi legalizzati dallo Stato,  diciamo “ Stop  alle Slot macchine” in modo definitivo. Ricordiamo  sempre che il relativo giro d’affari è pari a quasi tre  volte il salva Italia!  Inoltre,  quante vite umane sono state sacrificate, quanti disagi familiari si sono  verificati e si verificheranno? Dobbiamo augurarci che il nuovo governo-di servizio faccia sentire la sua forza emanando nuove regole. In  Francia, ad esempio,   nessun bar  è munito di  slot, ma  queste sono confinate solo nei casinò. Lo Stato, infine, dovrebbe prevedere  incentivi,  con  sgravi  fiscali  (Imu,Tarsu ecc..), per i  gestori dei bar,  che  dovrebbero rimuovere  queste macchinette dai loro locali, per il bene dei disperati che cercano nelle Slot e nel Jackpot un rimedio anticrisi. Siamo il primo paese  in Europa, e terzi nel mondo, nel quale  si gioca di più. Sarebbe interessante conoscere le vostre opinioni  in merito a questo grave problema  sociale dilagante, che interessa  l’etica della nostra società,  attraverso una seria   riflessione. Vogliamo provarci?

       

Richard Clayderman  - Nothing's gonna change....

http://www.youtube.com/watch?v=O9yHOCWj5ZQ


COMMENTI

  1. il 08 maggio, 2013 enrica.co dice:

    In ogni Asl (Azienda sanitaria locale) della regione Lombardia,c’è il SERT (gestisce tutti i tipi di dipendenza, è gratuito e garantisce, se richiesto, l’anonimato,aiuta ad uscire dalle dipendenze,ci sono medici, psicologi,assistente sociale, educatori infermierie altri operatori, per la dipendenza da gioco è fondamentale che gli psicologi il medico di famiglia e l’assistente sociale operino in stretta collaborazione con i famigliari , sopratutto sul territorio, la dipendenza da gioco, è diversa dalla dipendenza da sostanze(non si diventa pericolosi come un tossidipente o un alcolista, che sotto l’uso della sostanza non hanno la percezione della realtà) il giocatore al di la dell’impulso al gioco non è ritenuto pericoloso per gli altri e nemmeno per le forze dell’ordine è facile intervenire.
    Sono i famigliari a pagarne lo scotto più grosso e sapere che in questo caso, lo stato ne trae vantaggio è un’altra vergogna. E vero in tutte le dipendenze, nessuna esclusa conta la voglia e la forza di volontà dell’interessato ad uscirne, ma gli psicologi aiutano, le dipendenze (tutte)anche il fumo, hanno bisogno di essere elaborate e loro possono essere di aiuto, insieme alla famiglia, non bisogna lasciare solo chi è tentato ….questo insegnano…a volte è così difficile però metterlo in pratica.

  2. il 08 maggio, 2013 lorenzo.rm dice:

    Un grande saggio, caro Nembo. Il gioco è un’insidia particolare, da cui sembrerebbe che possiamo liberarci con facilità. Non è così, purtroppo; è come per l’alcol, o per la droga. Forza, parliamone, scriviamone, intanto. Qualcosa succederà.

  3. il 08 maggio, 2013 Giuseppe3.ca dice:

    Il problema è molto diffuso alla stregua di rappresentare un male sociale e, in questi casi, la soluzione non è facile ma già il fatto di parlarne e affrontare l’argomento può essere una mezza soluzione, cioè è sempre meglio parlarne che tenerlo nascosto.
    Ha fatto bene Enrica a illustrarci come è organizzata la ASL nella Regione Lombardia ma penso e spero che le stesse strutture siano state messe in piedi anche nelle altro Regioni. Possiamo sempre indagare ed eventualmente sollecitarle: se una cosa funziona perché non estenderla?
    Grazie Nembo, sempre interessantissimi i tuoi quesiti.

  4. il 08 maggio, 2013 Giuseppe3.ca dice:

    Giovanna, delizioso e rilassante il video musicale: grazie.

  5. il 08 maggio, 2013 Nembo dice:

    Vero Enrica, in ogni ASL,dovrebbe esserci un Sert specializzato per ogni tipo di dipendenza, ma purtroppo per il gioco in tanti Sert, non sono preparati. Il nuovo ministro della Regione Lombardia ha annunciato che la Regione non starà più a guardare e che, interverrà per arginare questa epidemia, (visto che siamo anche la prima regione dove si gioca di più)Con il dramma della sparatoia davanti a palazzo Chigi forse ha contribuito a portare alla luce questo problema, speriamo che per una volta i nostri politici non riescono a litigare ma dare forte impronte su percorsi e prevenzione per arginare questo fenomeno.

  6. il 08 maggio, 2013 Nembo dice:

    Caro Lorenzo, è nostro auspicio parlando anche tra di noi scambiandoci opinioni e suggerimenti raggiungere una meta per sconfiggere quasta patologia nazionale.

  7. il 08 maggio, 2013 riccardo2.co dice:

    L’errore più grosso è proprio nascondere il problema, o meglio la malattia, dovremo anche ribellarci verso certe pubblicità che istigano al gioco, nascondendosi dietro ad un falso, gioca si ma con moderazione, è come dire ad un tossicodipendentem o ad un alcolista, fatti una sola dose, o un solo bicchiere al giorno.
    Siamo invasi dalle droghe di stato, e non ci rendiamo conto che mas media e politici liberisti ci istigano ogni giorno ha fare uso.

  8. il 08 maggio, 2013 Nembo dice:

    Giuseppe condivido quello che hai commentato, i problemi vanno affrontati con coraggio e determinazione per arrivare al meglio e, non evitati come hanno fatto le istituzioni fino ad ora, questo perchè queste macchinette “ruba soldi” danno un forte introito allo Stato. la soluzione per arginare questo problema non è facile, perchè questo problema dei malati del gioco è riconosciuto anche se non ababstanza solo a livello sanitario e non da quello politico statale.Parlarne è sempre molto importante come stiamo facendo noi nel nostro piccolo.

  9. il 08 maggio, 2013 Nembo dice:

    Riccardo come darti torto, hai espresso il tuo pensiero che condivido, certe pubblicità vanno eliminate perchè istigano a farne uso. Credo che ci vorrebbero degli spazi comuni già dal mattino presto, per favorire occasioni di socializzazione tra persone magari sfogliando dei quotidiani insieme e parlarne…può essere utile per evitare di socializzare davanti alle slot.

  10. il 08 maggio, 2013 Nembo dice:

    Condivido il pensiero di Giuseppe-Ca, veramente rilassante la musica proposta da Giovanna.

  11. il 08 maggio, 2013 franco muzzioli dice:

    Non capisco perchè lo Stato non potrebbe mettere fuori legge le “slot machine” …incassa un percentale bassa che potrebbe compensare con l’aumento delle tasse sul fumo e sui superalcolici (altra bella piaga!)
    Non capisco neppure perchè questo businnes dovrebbe passare nelle mani della criminalità organizzata….lo è gia!
    Fanno un fatturato superiore a quello del commercio di droga.
    Poi queste infernali macchinette ,se messe fuori legge, dove le vanno ad installare? Negli scantinati….in appartanmenti privati? Voglio vedere la vecchietta che si gioca la pensione perchè trova la slot machine bella e pronta in tabaccheria o al supermercato, suonare furtiva ad una porticina con la parola d’ordine .
    Tutto il resto ,sulla salute fisica e mentale, è giustissimo , ……manca solo un pò di coraggio politico.

  12. il 08 maggio, 2013 sandra vi dice:

    Sono anch’io nconvinta che solo un intervento mirato dello Stato puo’risovere il problema,messe le slot -machine ,fuori legge o sistemate nei vari Casino’ gia esistenti ,studiando un apposita legge ,non credo che possano cadere nelle mani della mafia.Come sempre un brava a Giovanna per la scelta del video.

  13. il 08 maggio, 2013 Nembo dice:

    A Franco Muzzioli, a mio modesto parere lo Stato,non metterà mai “fuorilegge” le slot, visto che lo stesso le ha approvate, altresì queste slot danno un elevato introito allo Stato, da aggiungere che nel 2012 solo i proventi dai giochi su Web, è stato di 14Miliardi di euro. Lo stato Italiano ha favorito l’apertura delle sale da gioco senza precise regole, senza dare poi dei poteri alle amministrazioni locali, dicendo che non si tratta d’azzardo perchè il tetto di vincita è limitato. Falso dico io, perchè il vero problema è che ad essere illimitato è la frequenza con cui una persona gioca e investe denaro.Oltre ai casinò famosi, vi è da aggiungere anche le migliaia di sale in tutte le regioni, e quà subentra anche la criminilità anche s già ora è presente, ma diciamo che anche la stessa non fa da padrona, però la stessa da Nord a sud, da un dossier, risulta che 14 clan spartiscono il territorio sul raket del gioco d’azzardo, l’obbiettivo è sempre il riciclaggio, ovevro imettere sul mercato lecito denaro sporco,fare usura e, evadere il tutto. La stessa criminalità, usa anche questi punti di sale slot, per segnare il proprio territorio e, scollegando nelle proprie sale le -smart-card- del monopolio di Stato. Speriamo che con un pò di più di coraggio politico come hanno promesso qualcosa cambi in meglio per questa malattia patologica.

  14. il 08 maggio, 2013 Nembo dice:

    Giustissimo Sandra quello che hai espresso nel tuo commento e ti ringrazio, lo stato deve permettere di instalalre queste diaboliche slot, solo in appositi locali (vedi Svizzera) per le leggi che regolamentano questo gioco ci sono, ma come sempre…es. vietato ai minori ecc…,pochi sono i controlli anche perchè i locali dove sono installate le slot sono migliaia. Queste leggi che sono contemplate nel T.U.L.P.S. (Art.110)erano state introdotte nella finanziaria 2002, all’epoca l’obiettivo era quello di dare un freno al dilagare del” videopoker” Modifiche poi fatte nel 2006 e 2008,che è il tempo delle slot con una vincita massima è di euro100 per vincita che si incassa subito, e,…subito la si perde! Ultimamente con un DL, ha introdotto una prescrizione che portano nuove distanze da scuole, ospedali, chiese ecc.., l’autorizzazione di apertura di locali inerenti alle slot, però questa è valida solo per nuove aperture. Speriamo che i nostri politici abbiano il coraggio di mirare su altri settori per incamerare denaro, mettendo un freno a questo gioco che è diventato una piaga sociale.

  15. il 08 maggio, 2013 franco muzzioli dice:

    Caro Nembo ,vorrei farti presente che uno dei cespiti maggiori dello Stato erano i tabacchi , quindi in teoria era impensabile che mettessero bastoni tra le ruote per un così importante introito.
    Ma con la legge antifumo dell’on. Sirchia del gen.2003 …” non si può più fumare nei luoghi pubblici “, inoltre negli ultimi anni hanno applicato salatissime tasse sui pacchetti di sigarette .
    Se lo si è fatto per il fumo ,ben più diffuso, si potrà ben far qualcosa per le slot machine?
    Se mai ,imponendo che siano presenti solo nei Casinò e al limite, creare in ogni regione una di queste strutture ,più controllate e dove la vecchietta che si gioca la pensione sia più difficile che possa accedere.

  16. il 08 maggio, 2013 Anna B. dice:

    La Ludopatia rappresenta una delle piaghe più pericolose del nostro tempo.
    Puntare denaro attraverso scommesse, slot machine, gratta e vinci, ma anche Lotto e Superenalotto può creare una dipendenza simile a quella da stupefacenti, causando danni ingentissimi per i giocatori, per le famiglie. Si rivela sempre più spesso anche anticamera dell’usura.

  17. il 08 maggio, 2013 Carlotta dice:

    Lo Stato ??
    Il gioco d’azzardo ha avuto – solo dal 1990 al 2011 – una crescita esponenziale dell’ 810% incrementata ulteriormente dalle normative che lo hanno liberalizzato e dalle nuove tecnologie, che hanno portato il gioco d’azzardo su pc e smartphone. Nonchè, dal proliferare delle slot machines – che una volta si trovavano solo nei casinò, mentre ora le installa pure il tabaccaio o il bar sotto casa – e la miriade di spot in TV.
    In Italia, il gioco d’azzardo è diventata la terza industria, con un giro d’affari che non conosce crisi ed è stimato intorno a 76 Mld di euro. Quello illegale, si aggira intorno ai 10 Mld di euro con un coinvolgimento di 41 clan, tra mafia, camorra e n’drangheta.
    Lo Stato, non ha alcun interesse a promuovere un’attività di prevenzione, anzi, sembra voglia creare nuovi strumenti che favoriscano il gioco d’azzardo stesso, tanto che, alcuni mesi fa aveva deciso di aprire ben mille sale per il poker dal vivo. Decisione, opportunamente disposta attraverso una norma, abilmente occultata all’interno di un pacchetto di provvedimenti economici. (!!)
    A fronte di uno Stato che latita, numerose amministrazioni comunali, invece, sono piuttosto attive ed hanno promosso delle iniziative, come quella di togliere o rifiutarsi di installare ogni genere di macchinette nei bar o altri esercizi pubblici del centro, oppure di chiudere la maggior parte delle sale gioco. Iniziative, a cui hanno già aderito i sindaci di oltre 160 città italiane.
    Prima fra tutte Pavia, dove è nata la prima mappa italiana dei bar “liberati”, che ha pubblicato on-line l’elenco di tutti i locali della città nei quali i gestori si sono rifiutati di installare macchinette.
    Offrendo però, intrattenimenti alternativi.
    Gli introiti mensili, certamente diminuiscono, ma ne sarà sempre valsa la pena…

  18. il 08 maggio, 2013 Nembo dice:

    Vero Franco i migliori cespiti erano i tabacchi e credo ancora oggi,anche se ora ci sono le sigarette elettroniche o simili e la sanità dice che fanno comunque male (tutto da verificare) per non perdere altri introiti.Per il fumo comunque visto la legge che vieta di fumare in luoghi pubblici,i gestori hanno dovuto inventarsi strategie tipo spazi riservati ai “fumatori” per non perdere la clientela, gli stessi gestori dal 01 Agosto 2005 con una sentenza del Tar,e poi confermata dal consiglio di Stato 07 Ottobre 2009, non sono più soggetti a sanzione se non segnalano alle forze dell’ordine chi non rispetta la legge, tantè che…come sempre qualcuno già inizia ancora a fumare nei bar. Speriamo che lo Stato, in questo caso per le slot, inventi sale da gioco più controllate e con nuove regole, ma credo che non abbia nessun interesse debellare questo fenomeno di ruberia legalizzata.

  19. il 08 maggio, 2013 Nembo dice:

    Concordo Anna, è una piaga sociale che coinvolge tutta la famiglia e non solo specialmente se subentra anche un’altra piaga l’usura. Poichè la dipendenza patologica dipende non dall’entità della spesa ma dallo scollamento tra quello che una persona spende e quanto vorrebbe spendere. Man mano che cresce l’impulso di giocare, dettato sopratutto dal desiderio di recuperare le perdite, perchè non cè non c’è un bilancio positivo ma sempre in perdita.

  20. il 08 maggio, 2013 Nembo dice:

    Carlotta hai descritto nel tuo commento una delle iniziative che molte amministrazioni comunali stanno facendo e, che mi sono scordato di menzionare, per questo ti ringrazio. lo Stato è assente per convenienza e, molti sindaci della lombardia si sono riuniti in un Worshop per discutere nuove linee guida e strategie da prendere per bloccare le sale gioco slot per poi presentare alla regione iniziative contro questa piaga sociale. Molti sindaci con propria iniziativa hanno tentato di fare ordinanze a doc, del tipo… evitare apertura durante orari mattutini, distanze, numero chiuso di slot per bar ecc…, ma finora sia il Tar che i tribunali impediscono di applicare tale ordinanze autonome. Speriamo che uniti si vince, che lo Stato sia meno distratto su questo problema nel bel mezzo di una crisi economica che peggiora sempre di più.

  21. il 08 maggio, 2013 giovanna3.rm dice:

    Renzo, hai fatto molto bene a sottoporci la riflessione su questo grande problema, anzi, su questa piaga, ormai estesa su tutto il territorio.
    Ti assicuro che, entrando la mattina nel bar vicino a casa mia, sono colta da un senso di grande sconforto vedendo signori attempati e, spesso anche signore in età avanzata, interamente assorbiti da queste macchinette mangiasoldi….
    Anche a Roma, presso ogni ASL, c’è il Sert, e mi risulta che psichiatri e psicologi svolgano il loro compito in maniera molto responsabile ed efficace.
    Sappiamo tutti che il gioco d’azzardo procura cospicue entrate allo Stato, pertanto è praticamente impensabile che voglia limitarne l’uso, non illudiamoci. Tuttavia, almeno potrebbe imporre che le Slot machine, i Videopoker ecc. siano installati solamente nei Casino, come avviene nei vari paesi Europei e che siano rimossi dai bar e da tutti gli altri luoghi non autorizzati.
    Non c’è dubbio che è determinante la volontà del giocatore per riuscire ad allontanarsi da questa pericolosa assuefazione, ma è necessario che sia aiutato in maniera diretta a superare il suo problema. Pertanto, occorre potenziare le strutture sanitarie nelle varie regioni, con personale ben preparato.
    Sarebbe già un notevole passo positivo se si verificassero questi due ultimi aspetti.

  22. il 10 maggio, 2013 Nembo dice:

    Giovanna condivido quello che hai scritto, Queste slot, sono sirene di attrazioni per tutti senza limite di età, credendo in vincite per rimpinguare il proprio budget semplicemente introducendo delle monetine, ma è soltanto un’illusione per questa abitudine malinconica e indotta.
    Vinci, perdi, per caso, spendi sempre, non hai mai una certezza. Il gioco ci insegna a vincere, e se si gioca a spendere, alla fine, si diventa perdente anche nella vita. Spero che il nostro Governo adotti con un forte senso di autorevolezza politica per adottare decisioni rapide, chiare, e risolutive con nuove norme per questo grave problema sociale.

  23. il 10 maggio, 2013 marisa.8bs dice:

    quante verità ho letto,tutto vero ,ma come far capire a tante pensionate.che giocare al lotto è un buttare i soldi dalla finestra,loro ti rispondono che è il solo vizio che hanno.e allora vai tre volte alla settimana ,perchè guai. a perdere una uscita potrebbe essere la volta buona.quindi sono anchio dal parere che dovrebbe essere lo stato di dare un freno.e limitarsi a una sola volta al sabato.come era una volta.forse si vedrebbero meno infelici in giro

  24. il 11 maggio, 2013 Nembo dice:

    Marisa.8bs, Saggio consiglio, speriamo che ci siano al più presto nuove linee guida del governo che regolamentano tutti questi giochi dilaganti.


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