Pensieri e non solo…!!!
Scritto da giovanna3rm il 21 Maggio 2013 | 16 commenti- commenta anche tu!
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Elaborati da inviare a:
tittisilvestro.sa@gmail.com (Sabrina)
deemin@libero.it (Giovanna)
giuseppe.pau@tin.it (Pino)
La sicurezza urbana è frutto del controllo del territorio, delle capacità di far rispettare le regole, ma anche della visibilità rassicurante di agenti sul territorio, che favorisca la vicinanza con i cittadini, al fine di rinsaldare la fiducia nelle istituzioni. La sicurezza urbana è un bene pubblico e, come tale, è da tutelare. Su questo problema, in Italia, si riflette e si discute intensamente solo quando succedono tragedie, come quelle recenti di Roma, Napoli, Milano e altre ancora nelle varie province, che fortunatamente non hanno avuto esiti nefasti.
Anche in Europa questo argomento è oggetto di attenzione da diversi decenni. Si tratta ormai di una dimensione della qualità della vita, che interessa tutte le città del mondo. Molti sindaci si trovano sempre più coinvolti a intervenire, su richiesta dei propri cittadini, e rispondere della crescente violenza nelle loro città, adoperandosi per la prevenzione della criminalità e per garantire ai propri cittadini la sicurezza ( art. 50-54-T.U.E.L. e succ. modifiche del 2008).
Sono, peranto, chiamati a farsi carico della sicurezza urbana, in quanto rappresentanti di governo e delle loro comunità e, attraverso la loro azione, possono imprimere alla sicurezza cittadina i tratti propri della coesione sociale e della partecipazione civile, utilizzando gli strumenti di cui dispongono . Questi riguardano la tutela della vita urbana, le risposte ai bisogni sociali, l’adeguatezza dell’offerta abitativa, l’appropriata disponibilità di spazi pubblici, il controllo dei cittadini stranieri, gli abusi di droghe ecc…
Purtroppo, per una serie di motivi, dalle risorse umane, alla mancanza di fondi ( patto di stabilità), alle leggi dello Stato che prevalgono su quelle comunali e regionali, e ancora altri aspetti, gli stessi sindaci non possono garantire la sicurezza ai propri cittadini. Il tema della sicurezza e della sua percezione da parte dei cittadini è divenuto uno degli aspetti più importanti dopo il lavoro, nell’agenda politica dei comuni e delle regioni. Pur considerando il traguardo assodato e condiviso, ciò che lo anima e lo rende vivo è il dibattito e la ricerca di strategie d’intervento efficace e l’eterogeneità degli aspetti della vita sociale, in ambito locale, con il rispetto delle regole che presiedono alla convivenza tra i cittadini e alla cooesione sociale.
Essere entrati nel ventunesimo secolo senza aver eliminato, o quanto meno, ridotto la violenza, che ha già registrato i venti secoli precedenti, è uno degli aspetti vergognosi della nostra storia civile e politica, senza esclusioni di settori. Inoltre, mentre si dibatte, a livello centrale, con leggerezza e malafede, sull’immigrazione, se concedere o no la cittadinanza, se è reato essere clandestino, sulle intercettazioni, ecc…, la gente muore nelle strade per mancanza di sicurezza e alcuni stravolgono la verità ai propri fini elettorali e propagandistici. Tutto ciò è senza meno da condannare.
Spero tanto che le istituzioni Statali si ravvedano e, con gli enti locali: Regioni, province, comuni, formino un coordinamento per contrastare il fenomeno della violenza, creando sinergie e mettendo in pratica la conoscenza e le risorse istituzionali perché si giunga ad una maggiore presenza di agenti in strada, al fine di eliminare i gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana, per il bene di tutti noi. Sarebbe interessante sapere se gli Eldyani si sentono sicuri nelle loro città, quartieri o paesi. Vogliamo promuovere un dibattito su questo argomento che, ritengo, interessi tutti i cittadini?






