L’Angolo del dialogo – Pianeta Donna

       

 

               

“A Palermo Rosy, a volte, è il diminutivo di Rosalia. Non so se questo è il caso. Quello che so è che la morte di una Rosy riecheggia negli spazi di chi si nutre di orrori, dove ad un assassinio più che premeditato si aggiungono tesi preconfezionateletture di una realtà che neppure si conosce, richieste che con lei, Rosy, così come le altre vittime dello stesso tipo, non c’entrano niente.

Giovane e con un figlio piccolo. Tante denunce, nulla che potesse fermare l’assassino, e c’è chi si illude, pensate un po’, che più galera, più Stato, più sorveglianza potessero prevenire quel delitto, come se il delitto si prevenisse chiudendo in galera un uomo per un tempo infinito per liberarlo, poi, quando sotto ipnosi si convincerà a non pensare che sia stata lei a rovinargli la vita.

E’ l’occasione ghiotta per giustizialisti che non fanno altro che esigere repressione e “certezza della pena”, la stessa gente che non ha la più pallida idea di cosa sia la reale prevenzione e di come la cultura possa incidere in simili contesti. E’ l’occasione ghiotta per le tante D’Urso, le tante Mussolini, quelle che avuta per le mani una dichiarazione della madre della vittima la accompagnano con dichiarazioni stracolme di enfasi per guadagnare audience assieme all’altrettanta ovvia, rituale, idiota fiera delle banalità sciorinate per queste occasioni.

Per prima cosa ci si incazza, e giustamente, non lo nego, con chi ti dice che devi denunciare e poi però ti lascia sola a gestirti una situazione che diventa la premessa di un femminicidio. Allora, giacché lo Stato non può dirti che una denuncia serve solo a fare inferocire di più il denunciato, giacché lo stesso Stato non può dirti che non ha strumenti preventivi o di protezione da offrirti perché logica vuole che punisci un assassinio quando ci sarà stato e non prima di quel tempo, si celebra il lamento di chi dice che c’è stata  sottovalutazione.

 

Per non sottovalutare la questione, le voci d’ursiane che si infiammano sull’argomento, immaginano un’Italia in cui il garantismo è carta straccia, metti in galera per vent’anni qualcuno perché t’ha picchiato o ti ha stalkerizzato, e queste cose è anche comprensibile che le pensi o le dichiari una persona che ha subìto una perdita e sta piangendo una figlia morta ammazzata, ma quel che non è comprensibile è che ci siano attorno alla questione della violenza sulle donne delle madonne addolorate che sulla faccenda costruiscono il solito repertorio di strumentali affermazioni.

Uno che è denunciato per stalking, come si diceva nella nostra petizione rispetto alla quale invitavamo a ripensare le politiche contro la violenza sulle donne, proprio sapendo quel che sappiamo in relazione alla totale inefficacia delle denunce e all’impotenza delle istituzioni armate solo di strumenti repressivi e con nessuna idea di cosa sia la prevenzione, è inutile che lo metti in galera pensando di recuperarlo. Non c’è recupero che tenga perché la galera, la sovraesposizione, le denunce, rafforzano l’idea che quello lì non abbia più nulla da perdere. Bisogna intervenire con quell’uomo e non contro di lui perché lui abbandoni l’idea che l’unico risarcimento possibile per lui sia la morte della sua ex.

   

Dopodiché non c’entra nulla la questione dei bambini in situazioni in cui i bambini neppure vengono tenuti in considerazione. C’è la malsana abitudine di usare il femminicidio per buttare fango su tutti i padri che fanno richiesta di affido condiviso, come fossero tutti mostri, i padri in assoluto e gli uomini più in generale, anche se qui parliamo di una situazione in cui l’affido condiviso neppure si sa che diamine sia.

Andate in giro per Palermo e provate a chiedere se un ex vuole occuparsi, in molti casi, di quel figlio, perché non è così. E’ già abbastanza se vuole vederlo una volta ogni 15 giorni, dopodiché farà di tutto per non avere nulla a che fare con il suo passato e a meno che non avrà voglia di riprendersi la ex non si presenterà sotto la casa in cui ella vive né vorrà mai parlarle d’altro che non sia di tornare assieme per fare coppia.

 

Questo a Palermo è successo, e lo  chi ha contato con noi le morti ammazzate, che tu sia una ragazza di 17 anni alla quale viene uccisa la sorella che voleva difenderla, che tu sia una prostituta che sfugge al cliente decisamente “troppo” affezionato e che tu sia una ex, con figlio o senza, perché se è vero che queste morti ammazzate hanno qualcosa di culturale, relativamente ai ruoli di genere ad esse attribuiti, in comune questa cosa non è certamente il fatto che potranno avere a che fare con un uomo che usa la paternità per raggiungere la sua ex.

Ho passato tanto tempo per raccontare ai padri arrabbiati circa stereotipi e generalizzazioni, a loro volta esagerati nella loro linea di difesa demonizzante contro le donne e le madri, che il femminicidio non trova NESSUNA giustificazione e che non é di certo il frutto di una situazione esasperata in cui trovi una totale incomprensione con lei che lo mette in mezzo alla strada e gli toglie tutto, figlio incluso.

Ora bisogna che si dica alle persone che si occupano di diritti genitoriali delle madri (e quando parleremo di genitori e basta sarà un gran giorno) che i femminicidi, ovvero i delitti compiuti per attribuzione di ruolo di genere e possesso, non sono riconducibili ad un ex marito che usa la richiesta di paternità per fare a pezzi l’ex moglie. E’ uno stereotipo sessista e basta guardare con attenzione i delitti di quest’anno per capirlo. Ci sono donne adulte che con la condivisione di affido non c’entrano niente. Donne con figli adulti. Donne senza figli. Donne e basta che non muoiono in quanto madri - anche se a certe categorie che sbagliano nella loro analisi, come a suo tempo ho sbagliato anch’io, assumendo pose un po’ anacronistiche e d’ursiane, piacerebbe così fosse – ma muoiono per il ruolo di genere che è stato loro attribuito: quello di proprietà, innanzitutto.

Succede oggi, accadeva trent’anni fa quando l’affido condiviso neppure esisteva, e l’unico tratto comune che nella maggioranza dei casi trovo è l’impossibilità economica di farsi un’altra vita smarcandosi dalle dipendenze o comunque la mentalità di base che le incastrava in una situazione che coinvolge l’intero contesto nel quale esse vivevano.

 

Ne è morta un’altra. Per mano di un uomo la cui cultura di base era il possesso. E’ morta perché la mentalità dalle mie parti, così anche altrove, è purtroppo ancora quella, ed è quella mentalità veicolata da chiunque che bisogna combattere, non gli uomini, non la paternità. E’ la stessa mentalità che rende le donne, vive o morte, degli oggetti, di Stato innanzitutto, utili a fare sulla loro pelle campagna elettorale, un po’ di business e marketing istituzionale, un po’ di chiacchiere nella tv, un po’ di prime pagine e titoli emergenziali, un po’ di leggi repressive e autoritarie. Utili a fare sulla loro pelle tutto salvo rispettarne l’autodeterminazione.

 

Davvero, io lo so, è comprensibile il dolore di una madre ma noi che siamo qui a ripensare questo genere di situazioni da decenni, a lottare affinché tutto ciò possa cambiare, abbiamo il dovere di restare lucide. Per Rosy, per noi, per loro, e un po’ anche per me che quella sorte l’ho sfiorata e sono sopravvissuta”…

   

Questo è l’articolo. Secondo me, su di esso si può innestare un ragionamento. In tutta libertà. Fuori dai luoghi comuni, come chiede esplicitamente l’autrice dell’articolo. Perché l’avversione per le donne in questa società che si ostina a chiamarsi avanzata è giunta a livelli inaccettabili e richiama cumuli inestricabili di cause e concause con i quali occorre fare i conti. Tutti.

 

     

§ - La grafica, l'impaginazione, le immagini e il video musicale sono a cura di Giovanna3.rm

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 André  Rieu  - Annie's song

http://www.youtube.com/watch?v=JjoVfVikUG8&list=FLNSrLyPMe3ffjMLZJhkN44g&index=4


COMMENTI

  1. il 08 agosto, 2013 Lorenzo.rm dice:

    Non passiamolo sotto silenzio questo enorme problema che abbiamo e non affrontiamo con il dovuto rigore. Per stanchezza’ Per noia? O perche non riusciamo a capirne l’essenza? Forse è giunto il momento di buttarci la cenere addosso e di strapparci le vesti, come ai tempi della Bibbia. Iddio ci avrà fatti eguali, maschi e femmine, o no?

  2. il 08 agosto, 2013 eiccardo2.co dice:

    Lascio all’autore il commento condiviso su l’on Satanche e sulla signora d’Urso. ( l’errore è voluto)
    Mi sembra molto riduttivo prendere ad esempio Palermo e i Palermitani, questa è una piaga nazionale, un cancro che allo stato terminale in quegli “uomini”, per fortuna non tutti, sono cresciuti con la convinzione che tutto all’uomo deve essere permesso, questi “uomini” ormai ogni giorno ci ritroviamo di fronte all’ennesimo caso di morte violenta o stupro, addirittura infanticidio come forma di punizione alla ex compagna, per essere stato abbandonato, senza che nessuno possa intervenire, io stesso un giorno in un centro di salute mentale ho assistito alla terribile scena di una donna che chiedeva aiuto, perche aveva paura di rientrare in casa, visto che l’ex compagno tossico dipendente e alcolita violento, le rimproverava di averlo abbandonato peggiorando cosi la sua situazione( ma il bastardo non pensava al dolore che procurava alla ex compagna solo per avere i soldi per droga e alcool?) la risposta che ottenne la signora fu” dobbiamo chiamare carabilnieri, messo comunale, aspettare che arrivi lo psichiatra di turno, quando avremo l’autorizzazione andremo, per ora si accomodi)
    nessuna parola di conforto per quella disperata, dopo tre ore finalmente entrarono in azione. sapete come è finita? dopo una settimana l’animale è stato dimesso perche riconosciuto dai medici non pericoloso per se e per gli altri. La povera signora ancora oggi vive quest’incubo, con in più l’umiliazione di sapere che la legge ha le mani legate.
    Tutto questo grazie anche a quei politici vedi Pannela e soci che nel nome della libertà gridano che ogni uno di noi è libero di fare uso di certa sostanze o di ubriacarsi se vuole, ma non tengono conto che in seguito a questa libertà negano quella altrui, e nei casi più gravi anche la vita.
    Tutto questo non nella tanto discussa Sicilia, ma nella ricca Lombardia.
    P.S
    Queaal signora ancora oggi corre spesso al C.P.S per chiedere aiuto.
    Io sono convinto che lo riceverà solo dopo che si sarà verificato il peggio, e che avremo letto sui giornali, dell’ennesima morte annunciata, o violenza subita.
    Dobbiamo renderci conto che se non cominciamo ad insegnare l’educazione e il rispetto verso la donna ai nostri figli.
    Io aggiungo ma questo è il mio pensiero, che in questi casi una punizione violenta non sarebbe male.

  3. il 08 agosto, 2013 Giuseppe3,ca dice:

    Possiamo sentirci vicini al dolore dei diretti interessati, possiamo capire l’indignazione popolare al verificarsi di certi delitti ma non è perdonabile chi utilizza questo tipo di reazione per propri fini pur conoscendo come realmente stanno le cose.
    Grazie Lorenzo, hai fatto bene a proporre l’articolo che espone con doviziosa analisi la disamina dei fatti sull’argomento sempre attuale.

  4. il 08 agosto, 2013 giovanna3.rm dice:

    Caro Lorenzo, ci hai fatto un ambìto regalo: un servizio assolutamente attuale, pregno di riflessioni ben ponderate e serie per la gravità del problema, insomma un compito per le vacanze di grande rilievo.
    Comincerei col domandarmi come mai assistiamo, praticamente ogni giorno, ad eventi tragici come l’assassinio di donne, talvolta anche della famiglia intera, da parte di uomini che, si direbbe, impazziti improvvisamente? Non si tratta di pazzia, ahimé, ma di consapevole incapacità di misurarsi con la donna odierna, soprattutto quando ella è conscia delle sue prerogative, capacità, pretende il dovuto rispetto, in altre parole, rivendica una effettiva parità col marito, compagno, fratello ecc.
    A questo punto emerge, senza esitazione, l’insito convincimento maschile – forse anche inconscio ma sicuramente ben radicato – della sua superiorità: la donna deve essere sottomessa, obbediente e pronta ad appagare le esigenze maschili… con tutta la proposopea dei secoli andati, che conosciamo tutti a memoria. Fondamentalmente, per alcuni uomini, nulla è cambiato, anzi, appena fa capolino la parvenza di una diversa visione di vita di coppia, che la donna vorrebbe impostare, si scatena l’ira incontenibile che spesso si conclude con il femminicidio. Perché questi aspetti si susseguono così frequentemente? Proprio perché la consapevolezza del ruolo femminile va espandendosi con una certa continuità, quindi entra in tutte le fasce sociali. Da qui l’odio dell’uomo si concretizza, come ho già descritto. Quando non finisce in tragedia, si esprimerà con botte, calci, pugni, da lasciare la donna in condizioni pietose, come molte immagini dimostrano.
    Quando non si giunge ad eventi tragici e definitivi, accade spesso che l’uomo vada alla ricerca di propri simili, vedi Trans, poiché risulta che qualcuno, di molto conosciuto, ha affermato che in loro compagnia si trovava assolutamente a proprio agio, tranquillo….!!!
    Riflettere su cosa fare per arrestare questo odio atavico verso la donna – e ora anche di timore-paura di colnfrontarsi con lei – non più oggetto, ma consapevole del proprio ruolo e diritti, rimane per me un aspetto difficilissimo da raggiungere, perché presuppone grande rigore e principi basilari. Detto questo, occorreranno generazioni prima di vederne gli effetti positivi. D’altra parte, si dovrà pure affrontare questo enorme problema ma, qualora ciò accadesse seriamente, le condizioni non saranno indolori.
    In primo luogo, il rispetto verso la donna va insegnato in famiglia……..ma chi lo insegnerà ai genitori? Sarà necessario, quindi, preparare gli insegnanti ad una diversa visione verso il genere fmminile, rispetto ad oggi….. e così via, tutte le istituzioni dovranno farsi carico di un approccio serio e indiscriminato verso le donne ec.ecc.
    Non mi sembra necessario andare oltre: il mio pensiero credo di averlo espresso. Mi piacerebbe sentire come la pensano altri lettori dell’articolo propostoci, tanto consapevolmente, da Lorenzo.

  5. il 08 agosto, 2013 giosue1.vi dice:

    mi spiace ma io sono dalla parte degli uomini,come mai i colpevoli non vengono condanati??? ci sara un motivo ,anche voi donne avrete le vostre colpe x innescare questo conflitto, vogliamo una volta sentire perche’ succedono queste cose dalla parte dell ell’uomo ,io penso che x un uomo amazzare i propri figli non sia facile e solo x una vendetta provocata da voi donne, certo come vedete i giudici al processo sono dalla mia parte ,

  6. il 08 agosto, 2013 giovanna3.rm dice:

    Caro Giosuè, ma come si fa a dire che la colpa di essere uccise o massacrate di botte è delle donne, che non saprebbero gestire l’odio e la ferocia dell’uomo che, notoriamente – ma non per questo superiore – è più forte della donna, per i suoi muscoli e fattezze varie? Inoltre, parli di vendetta, e per questo un padre ammazzerebbe i figli, per fare un dispetto alla moglie? Suvvia Giosuè…..Sicuramente anche le donne avranno delle colpe, ma, vedi caso, sono loro a rimetterci la pelle….e i giudici, tu dici che danno ragione agli uomini? Certo, si conferma proprio quello che ho appena scritto nell’articolo precedente: atavicamente l’uomo è convinto che la donna deve essere sottoposta, obbediente, completamente votata ai suoi desideri…. anche i giudici sono uomini, educati come ho detto, quindi, inevitabilmente e atavicamente predisposti in modo distorto verso le donne, per questo parlavo anche delle istituzioni che vanno cambiate, ovvero dovrebbero avere comportamenti seri e scevri da discriminazioni. Ti va di rifletterci su un po’ Giosuè?

  7. il 08 agosto, 2013 Cecilia Zenari dice:

    Leggere un articolo così induce a riflessione e arreca tanta sofferenza!

    E’ giusto informarsi, sapere, non ci si gira dall’altra parte, per non guardare in faccia la realtà!

    Io sento che chi usa violenza e prepotenza, è ben lontano da quel Dio che io chiamo Amore.

    Il genere umano spesso nega Dio e si sente superiore, si crede onnipotente e così rovina ogni cosa!!! Distrugge, in primis, gli affetti!

    Rende impossibile la Vita, la normale sopravvivenza!

    Spesso l’uomo corre dietro a delle illusioni e … chiama illusione la Fede!

    Ma l’illusione più grande è quella della felicità senza l’Amore.

    Il Creatore di ogni uomo ci ha insegnato la fratellanza e, invece, l’uomo usa l’odio, la vendetta, la ritorsione…

    Non si giudica chi si considera ateo, ma conta apprezzare chi è degno di questa vita, chi non si pone come il migliore, chi sa di non essere superiore a nessuno.

    A volte, nella mia profonda ignoranza, mi chiedo perché Dio ha dato tanta libertà all’uomo. Difficile comprenderlo: perché l’uomo delude, l’uomo sa fare cattiverie, a volte anche senza rendersi conto, nella sua totale confusione.

    Ma nella libertà c’é anche la possibilità di cambiare, c’é la gioia di intraprendere la via verso nuovi orizzonti: orizzonti di Pace e di Giustizia. Non importa davvero se non li raggiungeremo alla grande in questa vita, ma conta tantissimo il percorso di sobrietà, in ogni momento e situazione.

    Questo è ciò che possiamo fare in prima persona, perché solo su di noi possiamo: qui ed ora.

    Questo comportamento è voce per i nostri figli, è Vita nelle nostre famiglie, è accoglienza per ogni fratello confuso e sofferente.

    Accogliamo il Dio dell’Amore, con l’Amore che abbiamo tutti insito nell’animo e la Giustizia prenderà radici non solo ora, ma porterà frutti anche in futuro, quando i nostri figli e nipoti potranno portare avanti, come noi, comportamenti e realtà ammirevoli, colme di pace interiore.

    Non soffochiamolo questo Amore!

    Non serve fare poi tanto, il poco crea le sue radici! Ognuno secondo le proprie capacità!

    Conta la Verità!

    Grazie di tutto, a Voi, carissimi!

  8. il 08 agosto, 2013 Lorenzo.rm dice:

    Sì, Pino. Condivido quanto scrivi. C’è l’altra metà del cielo che è sottoposta giornalmente a violenza ed i rimedi non si vedono. Ma soprattutto non si avverte l’aria di rivolta, di schifo, che dovrebbe essere propria di tutte le società di tutto il mondo. Dobbiamo spargere allarme e riprovazione. Non dobbiamo o non dovremmo parlare d’altro. Non esistono argomenti così importanti come questo che riguarda l’intero genere umano. Non nascondiamo la testa come gli struzzi.

  9. il 08 agosto, 2013 Lorenzo.rm dice:

    Grazie a te, Giovanna. Secondo me non dovremmo cadere nella trappola della libertà, nel senso che ognuno faccia come gli pare. Qui è in ballo non la libertà di singoli ma la dignità, la serietà, del genere umano, che comprende uomini e donne, maschi e femmine. E non si vada, come giustamente tu dici, alla ricerca di succedanei, di comode vie d’uscita. Non certamente alla ricerca di amore facile, o meglio di sesso facile. Mi viene in mente una bellissima canzone di Antonello Venditti, che recita: non c’è sesso senza amore. Ma poi, si guardi, per favore alla natura, che quando va secondo le sue regole è il più delle volte armonica e gradevole. Lo vogliamo dire e ripetere? Dio li fece maschio e femmina e li benedisse.

  10. il 08 agosto, 2013 Lorenzo.rm dice:

    Che cosa dire a Cacilia se non dichiararmi completamente d’accordo con lei? E’ nella ricerca e nella quotidiana conquista dell’amore che possiamo uscire dai nodi sempre più inestricabili della violenza. Con l’occasione ti abbraccio forte, Cecilia e ti faccio tanti auguri per la meritoria attività di volontariato che svolgi.

  11. il 08 agosto, 2013 Lorenzo.rm dice:

    Non posso esimermi dal dare la solita tiratina d’orecchi all’amico Giosué, al quale peraltro mi pare che abbia ben risposto Giovanna. Tranquillo, Giosué, muoviamoci tutti per costruire un mondo migliore. Ci staremo tutti meglio.

  12. il 08 agosto, 2013 enrica bosello dice:

    non volevo più commentare, ma non riesco a starne fuori, questa volta, gli epiloghi che Voi scrivete fanno parte di un cammino che parte con le violenze psicologiche, chi le ha subite può capire. Sei inizialmente talmente innamorata da non vedere e non capire anche se ti viene detto… “stai attenta”…Questi uomini sono anche capaci di farti credere quello che tu non riesci a vedere proprio perchè sei innamorata, sono astuti e ti mettono in condizione di non avere aklternativa, se non di dipendereda loro, poi fuori casa sono le persone più educate e brave che ci siano ma, è in casa che sfogano le loro frustrazioni.Quando sei completamente legata per le responsabilità che hai contratto, (per es un mutuo) o hai dei figli piccoli iniziano col farti pesare anche una semplice dimenticanza che diventa un errore, e tutto quel che fai è sbagliato, e inizi veramente a credere di essere totalmente incapace, poi si passa al non essere una brava moglie, ti senti dire che non lo sai soddisfare,in tanti aspetti di una vita coniugale, e sai che lui ha altre donne,

  13. il 08 agosto, 2013 enrica bosello dice:

    ad alimentare tutte queste cose c’è chi li giustifica, solitamente le madri ignoranti di questi figli animali, quella che ho conosciuto io, pregava sempre Dio e professava la parola amore,e diceva il rasario sempre, per cui, su anche su questo sono molto scettica, tutto quello che fai è sbagliato, tutto diventa causa di una tua colpa, ne sei quasi convinta, arrivi a giustificare le botte,fino a che ti ribelli ,chiedi aiuto ma in realta non sai da chi andare, e le associazioni non possono fare molto,o non vogliono fare molto. Una vita così è un calvario,per cui mi sento in dovere di dire sopratutto a Giosuè ti auguro di non provare mai, le botte, nel caso in cui si ribaltassero i ruoli,

  14. il 08 agosto, 2013 giosue1.vi dice:

    guardate che io sono x la non violenza mai riuscirei toccare una donna con un dito ,Cara Giovanna non aspettarti qualcosa dalle istituzioni ,loro non possono fare niente, solo aspettare a fatto accaduto ?? —-☺ scusami enrica non tutti i casi sono uguali ,ma ricordati che certe volte x sfidare le vostre ingustizie fate innescare la violenza ,dell’uomo e ci scappa il morto ,

  15. il 08 agosto, 2013 giuseppe57 dice:

    io non sono dalla parte ne degli uomini ne delle donne,sono dalla parte di quelle persone che usano bene la testa arrivando ad una soluzione pacifica senza arrivare al dramma che spesso sentiamo dalle cronache quotidiane.la vita è sempre bella ,perche rovinarsela con le proprie mani.

  16. il 08 agosto, 2013 giuseppe57 dice:

    e li è il punto giosuè,se si usa la testa bisogna abbandonare le sfide, perche nel tempo si vede che non cè un vincitore , ma dei comportamenti da analizzare

  17. il 08 agosto, 2013 Lorenzo.rm dice:

    Scusami, Riccardo, se ho ritardato a rispondere al tuo commento, che non era passato, mi dice Giovanna per un errore nel nome -è vero, l’ho potuto constatare). Ben vengano le tue valutazioni. Hai ragione, questi fenomeni non sono solo caratteristici di Palermo (anche se il servizio veniva da lì), né dell’Italia. Sono fenomeni mondiali, ma hanno una caratteristica che li rende insopportabili: riguardano un intero genere, che ha pari dignità ed importanza rispetto all’altro e costituisce, come l’altro, elemento essenziale del mondo. Per questo è letteralmente terribile. Sentivo stamattina che il governo è particolarmente orgoglioso delle norme che è riuscito ad emanare sul femminicidio. Bene. Io penso però che non sia questione solo di pene e di rigore, è qualcosa di malefico che ci sovrasta: il pensare, cioé, che si possa fare a meno di un intero genere e che si possa sistematicamente maltrattarlo e usargli violenza. Non sottovalutiamolo questo fenomeno, per carità. Perché viene dalla profondità delle idee e permea di sé sensazioni e comportamenti. Chissà che anche l’abnorme sviluppo di tendenze di tipo omosessuale possa essere legato anch’esso alla persistente, insopportabile pratica del misconoscimento del valore e dell’importanza di un genere benedetto come quello femminile.

  18. il 08 agosto, 2013 enrica bosello dice:

    Giosuè io non innesco niente, proprio niente, vuoi sentire la voce degli uomini, che non vengono condannati, puoi sentire solo quelle voci, perchè le donne sono state uccise, e non possono più parlare, questa è la prima cosa, la seconda è che mentre tu dici che non tocchersti mai una donna, giustifichi,gli altri uomini, a prescindere, certo ogni caso è a se e io sono stato un caso per cui parlo con cognizione di causa, mi fa rabbia davvero molta, ci sarà caso e caso ma le violenze sono violenze.

  19. il 08 agosto, 2013 Lorenzo.rm dice:

    Enrica, come sempre sei concreta, con valutazioni di vita e comportamenti passati al vaglio di attenta valutazione. Sì, la donna è molto più giudicata dell’uomo, perché, si sa, “gli uomini sai come sono fatti e, poi, basta prenderli per il verso giusto….”. No, non ci sono versi giusti o sbagliati: gli uomini violenti sono nemici del genere umano, punto. Facciamo sentire il disprezzo, tutto il disprezzo, di cui siamo capaci. E denunciamo, denunciamo, denunciamo.

  20. il 08 agosto, 2013 Lorenzo.rm dice:

    Giosué, grazie. Hai precisato il tuo pensiero e va bene così. Nel concreto delle situazioni ci possono essere anche comportamenti errati delle donne ma, in un contesto generale, esse sono vittime del predominio e della violenza maschile.

  21. il 08 agosto, 2013 Lorenzo.rm dice:

    Giuseppe 57, grazie di essere venuto. E’ proprio come dici tu: bisogna uscire dalla polemica e usare il cervello. E trovare soluzioni in termini di amore e rispetto. Siamo tutti fratelli e sorelle.

  22. il 08 agosto, 2013 Nembo dice:

    Si Accende un dibattito purtroppo d’attualità, che già parecchie volte abbiamo sviscerato per questa mattanza in questo blog, ma è sempre importante parlarne perché è divenuto un problema con percezione sociale ovvero nazionale e, anche perché esiste una soggettiva difficoltà di rilevare il fenomeno e la sua diffusione veritiera e non solo per fare pubblicità in certe trasmissioni televisive. Si è sempre affermato che il grado di civiltà di una nazione si misura anche dalla civiltà dei cittadini conseguentemente alla relativa vita politica di un paese. Detto questo il nostro Governo formato da PDL-PD-SEL, ha approvato il decreto “svuota carceri” con effetto a mio parere a “effetto a ricominciare” e, questo lo dico per esperienza personale dovuta al mio ex lavoro, dico solo questo usciranno circa per ora 7.000 persone attualmente detenute in carcere chi agli arresti domiciliari, chi andrà a lavori socialmente utili, ( messa in prova) il decreto è stato approvato con la motivazione del sovraffollamento delle carceri, posso dire e i nostri cari politici lo sanno bene, che in Italia abbiamo decine e decine di EX caserme militari in disuso, abbiamo un numero di carceri mandamentali chiusi da anni, abbiamo delle carceri nuove mai usufruite, mi fermo per non andare oltre. Si ricorda che dal carcere usciranno anche persone detenute per il reato di Stalking
    Mi auguro che il Governo agisca con un valido approfondimento con attuazione di normative regionali provinciali e soprattutto locali per un efficace sostegno alle donne per scongiurare questo femminicidio.

  23. il 08 agosto, 2013 giosue1.vi dice:

    lorenzo grazie x la solita tiratina di orecchie ?????

  24. il 09 agosto, 2013 Lorenzo.rm dice:

    Grazie Fiorenzo Nembo per il tuo appassionato intervento. La civiltà di un popolo si misura in relazione ai suoi comportamenti effettivi e non alle misure che intraprende in base ai problemi che è costretto ad affrontare. Ciò è vero anche per il sovraffollamento delle carceri. Già, chissà quanti potenziali nuovi reati potrebbero verificarsi. Speriamo che proceda di concerto anche il miglioramento complessivo della società. Speriamo ma non possiamo garantirlo.

  25. il 09 agosto, 2013 gabriella dice:

    Mi è molto difficile da cristiana commentare. Io metterei
    quei pochi troppo pochi assasiniche trovanoai lavori
    forzati.Dopo aver uccisodonne e bambini,magari la propria donna e il propio figlio ,il carcere ??Lavori forzati
    Ci sono tantestrade da rifare ,ebbene i lavoratori ci sono
    ,gli ospedali sono mezzi diroccati ? altri lavoratori .
    Perchè tanti non entrano neppure in carcere??
    no ,non è un mondo bello questo.Se si deve uscire la sera
    devi poi farti accompagnare ,o prendere un taxi.
    E solo perchè gli uomini sono più forti di noi .Bravo
    Lorenzo …..e chi ti ha dato lo spunto

  26. il 09 agosto, 2013 Cecilia Zenari dice:

    Diamo sicuramente importanza alla prevenzione, all’informazione, all’educazione! Voler conoscere per vivere meglio! Far conoscere a chi sta crescendo, assieme a noi … (noi che possiamo essere genitori, zii, nonni, far parte comunque di una società che chiede informazioni adeguate!).

    Dialogare amorevolmente nelle nostre famiglie e, di conseguenza, prevenire.

    Se si desse spazio e importanza a ciò tante situazioni non accadrebbero proprio!

    Si inizia da bambini e non si finisce mai di imparare, chi crede di sapere e di non aver bisogno di istruirsi sempre di più, non progredisce.

    Chi previene prima ci guadagna in salute, affetti … in un miglior approccio alla vita.

  27. il 09 agosto, 2013 Lorenzo.rm dice:

    Grazie Gabriella. Nessuna pietà per i violenti, certo. Puniteli, metteteli a lavorare per fare cose utili alla società. Ed educate la società stessa a fare dell’amore il principio basilare della convivenza fra i generi e fra i cittadini.

  28. il 09 agosto, 2013 Lorenzo.rm dice:

    Sì, Cecilia, occhio soprattutto alla prevenzione. E alla cultura. E all’amore.

  29. il 09 agosto, 2013 marisa8.bs dice:

    ho letto i vari commenti.
    tutto giusto quello che ho letto.ma credo che finche non si abitueranno i maschietti gia da piccoli,considerare maschi e femmine con stessi diritti,partendo dalle care mamme ,inscegnare che non ci sono maschi e femmine ,ma persone ,nulla cambierà

  30. il 09 agosto, 2013 Lorenzo.rm dice:

    E anche tu hai ragione, Marisa, l’educazione alla parità dei sessi è essenziale, soprattutto nella fase dell’infanzia e della prima giovinezza. Educare alla parità è essenziale in una società che deve crescere includendo tutti i suoi cittadini.

  31. il 09 agosto, 2013 gianna dice:

    Ciao, Lorenzo sarò molto sintetica, per vari motivi, ma la violenza andava e va fermata!quanti omicidi orrori violenze,come non si è potuto fermare quella mani asassine, perchè fare pagare con la vita bambini, madri, e anche padri ,solo con la morte, per colpa di un genitore folle,sono d’accordo che devono essere puniti i criminali con lavori sforzati, ma servono leggi rigidissime che non vadino nel dimenticatoi,comunque la violenza non deve esistere se in certe famiglie esiste!! bisogna parlarne ci sono centri, spicologi e psichiatrici, senza avere vergogna di sottoporsi a visite !ci ci sono strutture per il ricupero di certe persone malate, alcolisti, drogati,la gente folle devono essere curate e escludere dalla società, finche sono violenti! e basta il perdono scusatemi.

  32. il 09 agosto, 2013 Lorenzo.rm dice:

    Grazie anche a te, Gianna. Hai dato ilo tuo contributo utile e appassionato sul problema. Certo, di fronte alla violenza non si può mostrare soltanto il volto buono del perdono o, peggio, dell’arrendevolezza. Chi fa il male lo paghi.

  33. il 11 agosto, 2013 wanda dice:

    ma chi deve educare? se oggi rifiutiamo tutti il rigore, il rispetto, la tolleranza,perchè IO sono il centro dell’universo, e guai a chi si frappone tra me e ciò che VOGLIO fare. Questo e ciò che sento e vedo quando mi guardo attorno. Nessuno rimprovera il proprio figlio perchè disturba il vicino. Nessuno lo riprende se dice parolacce o risponde in maniera sgradevole perche ” è piccolo” o ridono alle loro bravate. L’educazione viene insegnata fin da piccolissimi,e chiedere scusa non deve essere una vergogna. Chi sbaglia va punito! sia esso piccolissimo o uomo fatto, donna o padre ,politico o sacerdote. Chi sbaglia deve assumerne le conseguenze.

  34. il 12 agosto, 2013 Lorenzo.rm dice:

    Grazie Wanda. Non è facile ma le dobbiamo tentare tutte. Intendo un mix di educazione, riprovazione, punizioni. Le dobbiamo tentare tutte. Ma dobbiamo riuscirci. Così si va verso la rovina. Ma già ci siamo.


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