LA DOMENICA DEL BOSCO
Scritto da Giuseppe il 17 Novembre 2013 | 22 commenti- commenta anche tu!

Ci ritroviamo ancora insieme per augurarci la tradizionale Buona Domenica nel nostro Bosco Incantato e per una lettura delle piacevoli storie che ci inviano le simpatiche amiche per la pubblicazione, nella speranza di far cosa gradita a tutti gli affezionati lettori boscaioli/e.
Trattasi, prevalentemente, di storie che ritornano alla mente e riemergono dal nostro passato con tanta lucidità quasi per dirci che non dobbiamo dimenticare com’eravamo.
Questa settimana ancora una storia dell’Amica Gabriella che ci propone il racconto di una sua gita scolastica quando ancora frequentava la scuola elementare.
Buona lettura per tutti.
Ero piccola quando sentivo parlare della diga di S. Giustina, capivo che era una novità importante, una cosa tanto grande e mai vista. I lavori per la costruzione della diga iniziarono nell’anno 1946 e finirono nel 1951. Cinque anni di duro lavoro che comportò anche la perdita di molte vite umane e la rinuncia forzata di una vasta area di terreni produttivi per l’agricoltura ma, alla fine, si arrivò all’inaugurazione della colossale opera della fatica umana.
Arrivarono autorità da Trento e Roma. Finito il tutto, anche l’atmosfera si quietò. Cominciai le scuole elementari e quando frequentavo la terza classe, la maestra ci disse: avvisate i vostri genitori, domani andiamo a visitare la diga di S. Giustina. Dal nostro paese non dista molto ma per noi scolari era una piacevole novità. Il giorno prima l’insegnante ci aveva detto, tutto quello che avremmo visitato e saputo raccontare ai genitori, una volta arrivati a casa.
La diga di Cles
Con cestini per la merenda, bibite e noi bimbe una bambola da mostrare alle compagne, ci si incamminava verso la diga. I compagni avevano solo il cibo negli zainetti. Si aveva voglia di correre, ma eravamo su una strada statale e con i marciapiedi non tanto larghi.
Deliziosa antica chiesetta di San Vigilio - Pez (Cles)
Era pur vero che a quei tempi macchine ne passavano poche, ma il pericolo esisteva comunque. Qualche scolaro più vivace faceva correre il supplente che la maestra si era portato, ben sapendo che girando su una strada era difficile tenerci tutti buoni.
La diga prende il nome da un antico eremo situato nella forra alla base della diga, con la cappella dedicata ai santi Giustina e Cipriano.
E’ possibile raggiungere l’eremo, passando dall’abitato di Dermulo, si può arrivare in 30 minuti, scendendo per un sentiero scosceso. Di questo eremo si avevano notizie fina dal 1537, quando si facevano le processioni contro la pestilenza e fu abitato fino al 1782. La diga semicircolare è alta 152 metri, ha una capacità invasiva di 182 mila metri cubi, si stende per 8 km ed ha una larghezza massima di un km. Barra il fiume Noce dove si è formato il più grande lago artificiale del Trentino, con il maggior volume d’acqua di tutti i laghi della regione. A quei tempi era la diga più alta dell’Europa. Ora mi è difficile dire se è la seconda o no, oggi ci sono pareri divergenti in merito ma questo ha poca importanza.
Arrivati a S. Guiustina, l 'insegnante coadiuvata dal supplente, con una evidente apprensione, ci fecero vedere, a gruppi ridotti, la profondità dell’orrido. Capii allora che la titubanza degli insegnanti era giustificata dal fatto che alcuni alunni, probabilmente sofferenti di vertigini, hanno avuto paura e si misero a piangere, immediatamente soccorsi e rincuorati dai bravi insegnati. E’ vero che guardando verso il vuoto venivano un pò di capogiri, per quanto era profondo, ma per me era bello vedere la diga della quale avevo tanto sentito parlare fin da piccola.
Lago di Santa Giustina
Il ponte sul quale eravamo per vederla, aveva sostituito l’antichissimo Ponte Romano che, per moltissimi secoli, aveva unito le sponde della Val di Non attraversate dal fiume Noce. Il ponte è alto 144 metri (la versione attuale in cemento armato, risale agli anni ‘60), mentre quello originale, la cui costruzione iniziata alla fine del 1800 e inaugurato nel 1909, ha un’arcata di 67 metri gettata in verticale sulle pareti di roccia.
L'Orso si rilassa nel lago di Prà da Stua
Nelle immediate vicinanze alla diga è stata scoperta una zona archeologica di grande interesse. Sotto l’acqua, quando il livello è basso si trovano ruderi di antichi masi. Dopo qualche anno dalla costruzione della diga, è stato costruito un secondo ponte molto bello perché lo si vede nella sua lunghezza, ed ha un arcata che attraversa sempre le due sponde della valle, un viadotto ferroviario per far passare il treno della linea Trento-Malè.
Viadotto ferroviario Trento-Malè
Nel viaggio di ritorno abbiamo avuto modo di notare ancora la bellezza della valle con i suoi meli, il lago con la sua grandezza ed il Castel Cles che sorge maestoso su un dosso che era stato eretto dalla famiglia Cles. Il suo più illustre cittadino fu il Principe Vescovo Bernardo Clesio.
Castel Cles
Tutt’attorno tanti paesi. Siamo tutti stanchi, i km non sono tanti ma l’emozione per la visione di una diga così imponente, per noi bambini, è stata grande e incredibile.
Con il rientro a casa la gita è terminata ma ricordo ancora tutto chiaramente.



Benvenuta, Domenica, con le storie promosse da Pino e illustrate da Giovanna. Benvenuta Gabriella. Che vi devo dire: quanto mi piacciono! Grazie Gabriella per i tuoi vivi e coinvolgenti ricordi.
Lorenzo , come puoi capire , sono ricordi semplici , ma per qualche motivo sono impressi dentro me . Ti ringrazio
Ricordi, emozioni giovanili, storia di un’Italia che si avvia alla ripresa economica e sociale dopo il devastante periodo bellico della Seconda Guerra Mondiale, descrizione di un’Italia che faticosamente lavora e con sacrifici non indifferenti si avvia a riconquistare la sua dignità di Stato in Europa, illustrazione di località meravigliose anche dal punto di vista turistico/economico.
Si, c’è tutto questo e altro ancora in questo bellissimo racconto della memoria. Grazie Gabriella, te ne siamo infinitamente grati.
Un ringraziamento particolare a Giovanna per il suo proficuo lavoro che questa settimana le ha comportato un impegno e una fatica non indifferente.
È vero, hai trovato delle novità non annunciate ma con la tua perspicacia e determinazione sei riuscita a superarle e hai ottenuto il bel risultato che abbiamo sotto gli occhi.
Il tutto è destinato a migliorare ancora e te ne siamo ampiamente riconoscenti. Bravissima.
Un altro bel racconto di vita vissuta,rivissuta negli anni ,raccontata con quel po’ di romanzato che la rende piacevole alla lettura, ci ha augurata una domenica piacevole! Grazie a tutti nel Bosco, che con sapienza, sanno fare della collaborazione un pregio!
che dirvi io aspetto la domenica per leggere il vostro giornalino, come ai vecchi tempi leggevo il corriere dei piccoli.
A diversità non siamo giornalisti e tutto è fatto con amore,i complimenti sono sinceri come è sincero il racconto di una bimba cresciuta.
noi Liguri amiamo il trentino e molto spesso tra quelle montagne senti parlare genovese.
Gabriella ha fatto una veduta incantevole e poi molto belle le foto di un posto ancora libero da contaminazioni.
Certo qualche brivido se fossi su quel treno mi verebbe, ma la visuale mi paga di tutto
Giovanna ti ringrazio per le foto che sei riuscita, a trovare, la grafica della chiesa , non l’avevo mai vista …….e per finire l’orso , magnifico !!!
Un abbraccio
Alba , sono felice che tu attenda la domenica per leggere i racconti , come una volta si attendeva di leggere il corriere dei piccoli , ma a differenza non ci sono giornalisti , ma una vecchia signora che si diletta a scrivere annedoti di vita vissuta .Grazie per il tuo amore per il Trentino. Ciao
Edis Maria , fono felice che la tua domenica cominci bene
con un semplice racconto .Spero sempre che chi legge ,capisca il mio modo semplice di raccontare i fatti . Grazie ciao
Un ringraziamento a Giuseppe-ca, all’instancabile Giovanna e, alla narratrice del racconto, pieno di ricordi, e nostalgia del passato.
Grazie Nembo, com’è nel tuo stile hai saputo sintetizzare con poche parole l’essenza dello spirito del Bosco. Come ha detto poco più su Edis Maria che ringrazia tutti per aver saputo fare della collaborazione un pregio, tu ora ne hai dato conferma. Questo ci incoraggia per continuare come abbiamo fatto finora. Grazie a tutti
Nembo , quanti i ricordi del passato , e tutti belli ,ci si accontentava di poco ed eravamo felici
un saluto ciao
Quando entro in questo bosco …..mi perdo sempre nelle sue meraviglie.Grazie Gabriella di far partecipi anche noi dei tuoi ricordi .GRAZIE A TUTTO LO STAF che come sempre ha fatto un bellissimo capolavoro*
Elisabetta , grazie di entrare in questo bosco incantato, e leggere i racconti dei tempi passati .
Bello leggere i tuoi racconti Gabriella ,cosi’ semplici e freschi,ci riportano ai tempi passati quanto eravamo felici con poco ,Epoi rivedere le tue stupende vallate,magnifico Trentino con la sua VAl di NON …..La guarda ,la guarda quanti pomi ,xe’ la vita per sta gente’mi diceva un sacerdote di uno dei paesini,Grazie di cuore GABRIELLA.Giovanna nn so xche\ nn ho video
Sandra che meraviglia ! ricordi ancora il mio amato dialetto””i pomi per farte star ben “. Ho scritto una frase che tutti possono capire .Sono felice che i racconti semplici ti piacciano ,e come hai detto con poco si era felici . Il Trentino ,con la sue valli belle e la mia in particolare!!!!PS. Dovresti sentire la musica nuovamente. Se per quando leggi non senti ancora musica avvisami .
Un abbraccio
belli, come sempre, i vecchi ricordi e belli i tempi passati che erano più freschi e più coinvolgenti, anche se allora non ce ne accorgevamo.
e belli e coloratissimi i nuovi avatar, mi piacciono molto, grazie a chi li ha ideati.
Tutto a posto Gabriella,grazie,Probabilmente si era incastrato,Ne ho approfittato per rileggere il racconto tivedere le belle foto con nostalgia .e ringrazio Giovanna per il bel pezzo do CLaydedermann che sempre mi gusto.
Wanda , come dici bene , vecchi ricordi che sempre ci apassionano, ed erano freschi e semplici . Grazie
Mi sembra scontato ripeterlo, ma sempre dolce e appassuionato il tuo racconto. Si respira la sua autenticità e la bellezza incomparabile dei luoghi: il tuo modo di raccontare, inoltre, è assolutamente trascinante. Grazie, cara amica, mi auguro di leggerti ancora tante altre volte.
La ricerca delle immagini è sempre stimolante, soprattutto quando si parla di luoghi strtaordinari. In ogni caso, è un altro dei miei pallini, quindi scovare delle immagini un po’ particolari è una scommessa con me stessa.
Un abbraccio, Gabriella.
Giovanna ,mi fai arrossire con i complimenti. Sono tanto felice che un racconto messo in un angolino perchè mi chiedevo , a chi piacerà? Ti sia piaciuto tanto. Per la scomessa con te stessa ci sei riuscita in modo assoluto .Un grazie particolare, per essere riuscita ad inserire la musica . un abbraccio