Scritto da Scoiattolina il 24 Dicembre 2013 |
18 commenti- commenta anche tu!
VIDEO
STORIELLA DI NATALE
Durante il periodo di Natale, tanti anni or sono, il nome
del Bambino Gesù, nato così Povero e così Grande, era
spesso presente nei nostri pensieri e nei nostri discorsi.
Nelle letterine dorate,
che lo rappresentavano appena nato,
scrivevamo, con impegno, poche righe colme d’amore e di
riconoscenza, ai nostri genitori; ogni anno, il papà le
ritrovava, commosso, sotto il piatto, al pranzo di Natale.
Anche i semplici doni contribuivano a rendere gioiosa
l’atmosfera: un orsetto dal pelo corto, ricciolino; un
bambolotto di plastica; la tradizionale tombola; l’oca coi
dadi; una pistola da cowboy; un’armonica a bocca; un
trenino, con le rotaie, che funzionava a molla: quello era
il massimo!
Ricordo, papà, quel lontano mattino di Natale, quando tu
salisti pian, piano, le scale di legno, con aria
compiaciuta e ti sedesti tra noi, sul lettone, portandoci
dei doni dentro al paniere: tre mandarini, poche arachidi
ed alcune noccioline. E noi, un po’ stupiti, un po’ delusi,
cercavamo di comprendere se quello era uno dei tuoi soliti
scherzetti… Rimane, così, in me, indelebile la tua
immagine di giovane papà, il tuo grande affetto, il tuo
entusiasmo nell’insegnarci i sentimenti veri del cuore.
…Il tuo grande presepe, con lo sfondo dipinto a pennello,
le luci colorate, le casette ed il castello che tu avevi
costruito con tanto impegno e passione.
Quel presepe l’avevi promesso in un momento di grande
dolore… e la promessa fu mantenuta, fino a che noi
diventammo adulti e le tue forze, papà, vennero meno.
La sera, ci riunivamo, davanti al Bambino, commossi,
a dire una preghiera o ad ascoltare, mentre suonavi, col
tuo “prezioso” violino, le dolci lodi all’Altissimo.
Al pranzo di Natale, il nonno Vittorio non mancava mai.
Sette, otto tortellini a testa, in brodo, (allora erano
una novità), carne di manzo e gallina lessa, un po’ di
sottaceti ed infine il panettone coi canditi, riscaldato
nel forno della stufa a legna o vicino al caminetto.
Per la gioia di noi piccini, nonno Vittorio s’improvvisava
un po’ prestigiatore e un po’ pagliaccio. Faceva così
scomparire l’orologio, per poi ritrovarlo dentro le nostre
tasche. E, ancora… le espressioni buffe e gli occhi storti,
che ci divertivano tanto!
Caro papà, dopo tanti, tanti anni, poco prima di Natale,
decisi di comprare un bel giaccone, per te, volevo farti
una bella sorpresa. Arrivati alla tua casa, te lo facemmo
indossare e qualcuno, gentilmente, con tono quasi
supplichevole, ti chiese se, anche tu, potevi fargli un bel
dono. Subito lo assecondasti, non sapendo, però, di che
regalo si trattasse… e la risposta fu: “Se può venire una
settimana da noi, a trascorrere insieme il Santo Natale”.
Ti fu impossibile, stavolta, negare e quel Natale, in
famiglia, passò all’insegna della Pace e del Perdono.
Diventasti, per tua scelta, un papà e nonno super protetto
e, in due giorni, decidesti di rimanere per sempre con noi.
Se quel Bambino è nato povero per noi, l’ha fatto per
renderci ricchi di solidarietà, fratellanza ed amore.
Il Piccolo Signore aspetta sempre, in silenzio, un nostro
gesto di Pace, un sorriso Sincero, un semplice Sì.
Cecilia