LA DOMENICA DEL BOSCO
Scritto da Giuseppe il 12 Gennaio 2014 | 28 commenti- commenta anche tu!
Dotato di intelligenza non comune, grande capacità di riflessione, acume e perspicacia, fece in gioventù una scelta apparentemente sbagliata secondo il giudizio di molti ma che, alla lunga, diede ragione a Ottorino che aveva scelto il modo di vivere la sua vita. Mentre fratelli e sorelle furono avviati agli studi e iniziarono la loro vita di pendolari per raggiungere la città, sede degli istituti scolastici, licei prima e università poi, Ottorino scelse di restare al paese, accogliendo l’invito di uno zio paterno che lo aveva preso a benvolere e gli chiese di affiancarlo nei lavori della coltura di uliveti e vigneti per la produzione dell’olio extra vergine e di vini doc, in particolare del rinomato ‘malvasia’ di Bosa. Lo avrebbe poi avviato al commercio di questi rinomati prodotti della terra.
Affascinato dall’idea, accettò la proposta dello zio ma la mente di Ottorino non restò inoperosa nei confronti della cultura: studiò da autodidatta dedicandosi alla lettura di tantissimi libri prima e successivamente divenne scrittore egli stesso raccontando le sue storie e le storie dei personaggi della sua terra, l’amata isola di Sardegna.
La sua indole lo portò ad esprimere i suoi pensieri in poesia, tantissime poesie. Autore di affermate opere letterarie in prosa e in versi. Socio onorario di validi Circoli Nazionali di cultura letteraria, partecipò a importati concorsi, aggiudicandosi numerosi primi premi e risultando sempre tra i primi classificati. Corrispondente giornalistico dei più importanti quotidiani isolani e non solo. Fu insignito del più alto riconoscimento onorifico della Repubblica: Grande Ufficiale della Repubblica Italiana. Ha assolto i suoi obblighi militari come Ufficiale nel periodo più tragico e triste della storia bellica dell’Italia.
Tre donne accompagnarono il suo percorso di vita: la prima gli diede cinque figli ma lo lasciò presto per una malattia che non le ha lasciato scampo. La seconda, sorella della prima moglie e quindi sua cognata, si prese cura dell’uomo rimasto solo con cinque pargoli da accudire ma anche questa abbandonò presto la vita terrena e Ottorino rimase nuovamente solo. Infine incontrò la sua adorata Lollina che gli è stata sempre vicino, compagna inseparabile negli ultimi 34 anni della sua vita arrivata alla soglia dei 99 anni.
Questa, in breve, la storia del Poeta Ottorino Mastino che tante volte, ha allietato, con i suoi versi, arguti, sagaci e soavi allo stesso tempo, le domeniche del nostro meraviglioso Bosco incantato. Un grazie meritato da parte della Redazione e di tutti i lettori che lo hanno apprezzato e ne conservano sempre una grandissima stima.
Non possiamo trascurare il pensiero di Ottorino relativamente all‘elogio sempre espresso nei confronti della donna considerata compagna indispensabile nella vita dell’uomo, punto fermo del focolare domestico e sostegno insostituibile della famiglia per la crescita e la formazione dei bambini, educandoli ed accompagnandoli, mano nella mano, giorno per giorno, momento per momento, ad una consapevole e responsabile vita da adulti.
Riportiamo oggi questa sua composizione scritta come omaggio in occasione di un compleanno della sua amata Lollina, ma che risulta essere anche una traduzione in versi di quando abbiamo appena detto relativamente al percorso di vita dell’uomo Ottorino.
Grazie Ottorino, sarai sempre tra noi.
Nella mia vita
due neri turbini
mi avvolsero tra lampi e tempeste.
Rimase la barca mia
con vele a brandelli
ed a poppa i miei cinque “Gabbiani”,
in balia dei cicloni.
Un giorno riuscii a portare
la barca in acque tranquille.
Con Fede, forza e coraggio
e i miei cinque “Gabbiani”
volarono felici
per lidi tranquilli,
aurore di luce
e vita serena.
Un mattino in uno sfolgorio di
astri lucenti
rividi un sole radioso
in un cielo azzurro,
tra una fioritura di rose rosse,
gerani e di verdi
mirti e rosmarini.
Con gioia ritornai alla vita
ed alla felicità,
immerso nei tuoi occhi
Lollina.
Ricordi? Ci demmo la mano
per mai lasciarci.
Ancora felice mi sento
perché tu, dolce sposa
la vita mi hai ridato.
Oggi, Lollina,
per il tuo compleanno,
con l’aiuto del Signore,
ti faccio gli auguri
più dolci e cari,
assieme ai nostri amici,
parenti ed ai tuoi meravigliosi alunni.
Permettimi di brindare,
cara sposa,
con la fragrante
malvasia di Bosa.



