L’Angolo del dialogo – Fatti e opinioni

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Leggo l’articolo nella News Letter di Tempi.it.

Confesso che non sapevo che esistessero questi corsi sull’affettività nelle scuole. Vi sottopongo l’articolo, che leggeremo insieme.

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“Un consiglio ai genitori: fate obiezione di coscienza e tenete a casa i figli nelle ore di educazione gender”.

Febbraio 25, 2014,

di Emmanuele Michela

 

Il Forum delle associazioni familiari dell’Umbria pubblica un manifesto con 12 consigli per i genitori contro i corsi di educazione all’affettività. Intervista al presidente Simone Pillon.

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“ «Contro la teoria del gender si sta muovendo un vero popolo». È quello delle famiglie umbre, sempre più preoccupate dai corsi di educazione all’affettività e simili diffusi nelle scuole dei propri figli: a raccontare di come stanno reagendo questi genitori è Simone Pillon, avvocato e presidente del Forum delle Associazioni familiari della regione. La scorsa settimana, quando tanti bambini degli asili sono tornati a casa con favole gay e libretti dell’Unar, era lui a condannare i programmi educativi seguiti negli istituti, basati su «una visione antropologica ideologica, diffusa senza criteri scientifici».

Gif animate snoopySnoopy

Oggi invece, proprio per offrire un supportoai tanti genitori impensieriti da ciò che le maestre insegnano sui banchi di scuola, assieme all’associazione di cui è presidente ha redatto un dodecalogo di “autodifesa dalla teoria del gender”: 12 consigli su come muoversi per evitare l’indottrinamento Lgbt dei propri figli. Avvocato Pillon, con quale intento nasce questo manifesto? Siamo stati subissati da richieste di moltissimi genitori, perché quanto sta succedendo con questi libretti e questi corsi preoccupa molte persone, abituate a fidarsi della scuola, e invece ora spiazzate dal passaggio di contenuti del tutto contrari alle loro scelte educative. Il concetto dei 12 consigli ai genitori è quello di riappropriarsi della propria titolarità educativa sulla prole.

Winnie the PoohWinnie  the  Pooh

 

Ormai non ci si può permettere più delegare, a maggior ragione su questi argomenti. In Umbria la scorsa settimana è apparsa sui giornali la vicenda del libro distribuito negli asili, ma di corsi simili ve ne sono in atto da tempo. Come stanno reagendo le famiglie? Due settimane fa abbiamo avuto un convegno e, quasi dal nulla, c’erano con noi 250 persone. È sorta quindi la richiesta di un incontro urgente, che faremo a Perugia con molte famiglie intenzionate a intervenire su quanto sta accadendo. Si sta muovendo un popolo: gente che ha deciso di prendere in mano la situazione. Anche perché nelle scuole superiori sono anni che l’Arcigay viene chiamata per tenere corsi sull’educazione alla sessualità, e questo senza che venga opposto alcun contraltare. E poi c’è una ricerca condotta dall’Asl 2 di Perugia semplicemente drammatica. Perché?

Mafalda 2Mafalda

 

In questa ricerca le associazioni gay danno conto del lavoro fatto nelle scuole elementari della città contro gli stereotipi. All’inizio hanno formulato un questionario per i bambini sull’omosessualità: cos’era, se la ritenevano un problema o una variante naturale, ecc… Poi hanno portato avanti i loro corsi, e due mesi dopo hanno riproposto il questionario: e il risultato che veniva sottolineato è che l’80 per cento dei bambini aveva cambiato idea: da problematica, l’omosessualità era vista ora come una cosa meravigliosa. E le associazioni per i diritti si vantano pure di fare questi corsi… Ma questa è la punta dell’iceberg. Sul sito dell’Asl di Perugia viene spiegata alla perfezione la masturbazione per maschi e femmine, e questa viene poi portata nelle scuole, e si spiegano le modalità per avere rapporti omosessuali sicuri.

Snoopy 4Snoopy   pilota

 

Il tutto è accaduto all’insaputa dei genitori? Sì, anche se lo negano. La scorsa settimana l’assessore del Comune di Perugia con delega alle Pari Opportunità, Lorena Pesaresi, ha negato in un’intervista di avere una qualche responsabilità su quel che stava succedendo negli asili. Così ho mandato io al giornalista le delibere firmate da lei relative a questi corsi. È da tempo che noi combattiamo questa battaglia in silenzio: è da almeno quattro anni che c’è questo andazzo. Vanno nelle scuole per catechizzare i ragazzini, già dall’età di 8 anni, per renderli edotti del fatto che l’omosessualità è una variante naturale della sessualità. E venivano incoraggiati a provare se la loro natura era gay o etero.

Spider manSpider Man

 

Siete arrivati fino al punto di suggerire di tenere a casa i bambini. Sì, nelle ore in cui vengono somministrati questi corsi io invito a fare una sorta di obiezione di coscienza. A me non interessa la morale, davvero, sono un liberale, ma mi interessa la realtà delle cose: se inventiamo le bugie e le somministriamo come fossero verità, stiamo facendo danni molto seri ai nostri figli”.

 

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Personalmente non mi piacciono le crociate, da qualsiasi parte vengano E mi sforzo sempre di considerare le ragioni dell’altro o degli altri. Ma questi gridi di allarme non penso possano passare sotto silenzio. Ne vogliamo parlare tra noi?

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Ed ecco il manifesto al quale si riferisce l’avvocato Pillon:

Dodici strumenti di autodifesa dalla “teoria del gender” per genitori con figli da 0 a 18 anni *** Cosa fare prima di scegliere la scuola per i vostri figli

Snoopy 2Snoopy con le cuffie

 

1. Prima dell’iscrizione verificate con cura i piani dell’offerta formativa (POF) e gli eventuali progetti educativi (PEI) della scuola, accertandovi che non siano previsti contenuti mutuati dalla teoria del gender. Le parole chiave a cui prestare attenzione sono: educazione alla effettività, educazione sessuale, omofobia, superamento degli stereotipi, relazione tra i generi o cose simili, tutti nomi sotto i quali spesso si nasconde l’indottrinamento del gender. Ricordatevi che i genitori sono gli unici legittimati a concordare e condividere i contenuti di una seria e serena educazione alla affettività dei loro figli, rispettandone la sensibilità nel contesto del valore della persona umana.

Cosa fare all’inizio dell’anno scolastico

 

Mafalda ascolta  musicaMafalda  ascolta  musica

 

2. Durante le elezioni dei rappresentati di classe esplicitate la problematica del gender e candidatevi ad essere rappresentanti oppure votate persone che condividano le vostre posizioni in materia. In ogni caso tenetevi informati con gli insegnanti, i rappresentanti di classe e di istituto per conoscere in anticipo eventuali iniziative formative in materia di “gender”.

Cosa fare durante l’anno scolastico

3. Controllate ogni giorno quale è stato il contenuto delle lezioni e almeno una volta a settimana i quaderni e i diari scolastici, parlandone con i vostri figli. Non siate in alcun modo pressanti verso i figli ma siate coinvolgenti e attenti al loro punto di vista, pronti a render ragione della vostra attenzione.

Snoopy 3Snoopy  fa  il  cavallino

 

4. Visitate spesso il sito internet della scuola per verificare che il gender non passi attraverso ulteriori lezioni extracurricolari (es. Assemblee di istituto o altre attività straordinarie).

Cosa fare se la scuola organizza corsi sul gender per genitori o insegnanti

5. Se le lezioni sulla teoria del gender sono dirette a genitori o insegnanti, chiedete la documentazione e confrontatevi con le associazioni di genitori o col Forum delle associazioni familiari della vostra regione per verificare e valutare i contenuti proposti, spesso lontani dalle verità scientifiche. www.forumfamiglieumbria.org Cosa fare se la scuola organizza lezioni o interventi sul gender per gli studenti.

 

Captain AmericaCaptain   America

 

6. Date l’allarme! Sentite tutti i genitori degli studenti coinvolti e convocate immediatamente una riunione informale, aperta anche agli insegnanti.

7. Chiedete (è un vostro diritto!) di conoscere ogni dettaglio circa chi svolgerà la lezione, che contenuti saranno offerti, quale delibera ha autorizzato tale intervento formativo, quali sono le basi scientifiche che garantiscono tale insegnamento.

8. Dopo la riunione informale potrete chiedere la convocazione d’urgenza di un consiglio di classe straordinario per discutere della questione, eventualmente inviando una lettera raccomandata al dirigente scolastico e per conoscenza al dirigente dell’ufficio scolastico provinciale in cui chiedete le stesse informazioni e, qualora tale intervento non sia previsto dal piano dell’offerta formativa, chiedere che sia annullato.

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9. Informate immediatamente le associazioni dei genitori del territorio e il forum delle associazioni familiari e, eventualmente, i consiglieri comunali e regionali del vostro territorio o i vostri parlamentari di riferimento. Ricordatevi che più la notizia è diffusa meglio è.

Cosa fare se la scuola vuole comunque costringere i vostri figli a ricevere educazione basata sulla teoria del gender nonostante le vostre iniziative.

10. Nel caso in cui la scuola rifiuti di ascoltare ogni vostra richiesta, inviate una raccomandata al dirigente scolastico e per conoscenza al dirigente provinciale in cui chiedete che l’iniziativa sia immediatamente sospesa e comunicate che in caso contrario eserciterete il vostro diritto di educare la prole come sancito dall’art. 30 della Costituzione e che pertanto, nelle sole ore in cui si svolgeranno tali lezioni terrete i vostri figli a casa.

Captain America 4Captain America

 

11. Fatevi aiutare dalle associazioni di genitori o dal Forum delle associazioni familiari per ogni azione più decisa quale, ad esempio, la segnalazione al ministero di eventuali abusi oppure eventuali ricorsi al TAR oppure per la redazione di formali diffide.

Cosa fare IN OGNI CASO

12. Custodite i vostri figli, alleatevi con loro, fornite loro fin da ora un adeguato supporto formativo e scientifico in base alla loro età così da proteggerli e prepararli a fronteggiare la teoria del gender. Spiegate loro il perché di ogni vostra azione, coinvolgendoli nelle scelte della famiglia. Fate in modo che non si sentano mai soli in ogni vostra iniziativa, ma coinvolgete anche altri genitori e conseguentemente anche altri loro compagni di classe. L’unione fa la forza. Anche in questo caso. CORAGGIO!!

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Giovanni Marradi   - Innocence


COMMENTI

  1. il 11 marzo, 2014 Lorenzo.rm dice:

    Cari amiche ed amici, stavolta l’argomento che propongo è difficile e delicato. Vi prego di prestargli un’attenzione in più. Osservo, per ora, soltanto una cosa: non lasciamo fare al caso, non trattiamo tutto ciò di cui ci occupiamo in termini di libertà (che spesso diventa disinteresse). Dall’andamento di certi fatti e atti dipende il destino del mondo.

  2. il 11 marzo, 2014 franco muzzioli dice:

    A un piccolo cucciolo di uomo o ad un piccolo cucciolo di donna insegnerei che cosa è la sessualità, soprattutto quella generativa, perchè è per quello che l’evoluzione ci ha così formati. Capire che cosa è il concepimento , la gestazione, la formazione sessuale dell’individuo.
    Poi si spiegherà che la sessualità è legata all’affettività ed al piacere e mamma e papà ne sono un palaese esempio…….poi……poi si potrà dire che possono esserci altre affettività di tipo sessuale .
    Trovo questa iniziativa aberrante…..scusate il termine ,ma mi viene quello!

  3. il 11 marzo, 2014 Lorenzo.rm dice:

    Franco, non ne sapevo nulla e la cosa mi ha alquanto scosso, come hai confessato tu. I pasticci della natura, alla fine, potranno essere tanti (c’è chi ha contato non so quanti generi nelle preferenze sessuali), ma i bambini lasciamoli in pace, no? Insegniamo a loro, prima di tutto, che sono bambino e bambina.

  4. il 11 marzo, 2014 elisabetta8.mi dice:

    Sono rimasta senza parole,ma dico siamo fuori di testa?in nome di questa liberta’ sbandierata ai 4 venti e ci si riempie la bocca di paroloni che nn si conosce nemmeno il significato,dove vogliamo portare i nostri bambini,e dico piccole creature che sono da proteggere e da amare,che cosa vogliamo ?finire di distruggere quel poco ch’è rimasto in questa societa’ allo sbando,nn capisco come questa stupida iniziativa sia potuta passare e mettere in un programma di dattico e x di piu’ in una scuola materna,che cosa si vuole dimostrare che siamo un popolo con una mentalita’ aperta e avanzata?No siamo solo senza senza dignita’ e senza coscienza se pensiamo di educare le nostre creature con questo sistema,creando confusione nelle piccole testoline e qui’mi fermo x se vado avantiad esternare tutto quello che sento,,,,ci bloccherebbero eldy,,,,sono troppo indigniata,,,

  5. il 11 marzo, 2014 Lorenzo.rm dice:

    Elisabetta, ti capisco e non sopporto che, magari, qualcuno ci possa definire retrogradi. Per me la prima cosa da preservare e proteggere è la natura, soprattutto nelle giovani generazioni.

  6. il 11 marzo, 2014 giovanna3.rm dice:

    Leggo basita il servizio che Lorenzo ci propone sull’argomento Educazione gender.
    Fino a qualche tempo fa, parlare di sesso a scuola era praticamente tabù, anche perché gli insegnanti non erano preparati ad affrontare questo delicatissimo problema. Non che lo siano ora, intendiamoci! Allora, si ricorreva alla natura, spiegando, più o meno, come nasceva un fiore. Nelle famiglie, era altrettanto imbarazzante rispondere ai propri bambini quando chiedevano come nascevano. Poi, fortunatamente, uscì una serie di libricini molto ben fatti che, a seconda dell’età, davano spiegazioni sempre più adeguate fino a giungere, verso i 12-13 anni a spiegare in maniera molto pacata, ma realistica, la procreazione vera e propria. Che senso ha, invece, parlare a bambini di 7-10 anni di omosessualità e di masturbazione? Ma dove ha riposto la sua sensibilità l’ideatore di questi corsi? E gli insegnanti? Nessuno ha ritenuto di riflettere che a bambini così piccoli questi argomenti erano assolutamente fuori luogo e, quindi, ribellarsi ai presidi o al Provveditorato agli studi o all’organismo che oggi si occupa dei progammi scolastici? Una condotta veramente da irresponsabili, che usano termini inappropriati, in modo brutale e con estrema leggerezza .
    A seguito del dodecalogo formulato dall’Associazione genitori dell’Umbria, mi auguro che altre associazioni similari prendano coscienza e si muovano contrastando
    questo pessimo metodo di insegnamento a bambini dai 7 ai 12 anni e, perfino, a bimbi dell’asilo che tornano a casa con libretti a loro inadatti e fiabe gay!!!
    Ma cosa sta succedendo alla società odierna?

  7. il 11 marzo, 2014 Nembo dice:

    Decadenza Italiana sull’educazione scolastica.Lorenzo ho iniziato con una esternazione, ed è vero quello che tu hai scritto, argomento delicato e difficile, difficile sopratutto per i ragazzi genitori e, insegnanti. Questo progetto denominato “Gender” approvato con un DL n°104 del 2013 allora governo Monti, inserito nel decreto nuove funzioni al personale scolastico asserisce nuove linee con appositi opuscoli e testi, l’identità biologiche e sessuali con più componenti che si dovrebbero insegnare ai ragazzi a scuola. A mio parere una grande- porcata- per non scrive altro, si pensi che gli insegnanti dovranno fare come gioco la masturbazione, con i propri allievi per provare emozioni e sentimenti. Altresì l’insegnante/i dovranno tramite filmati e figure appropriate fare immaginare famiglie differenti es. due padri, due madri e un bambino e altro ancora…,come si amano e come si dovrebbero adattare. Intanto già ci sono formulari che non indicano più -madre o padre- credo che tutto questo sia un intensissimo lavaggio di cervello completo anche se nel decrreto legge è inserito “strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto alle discriminazioni e orientamento sessuale” contrarietà a questo progetto perchè la funzione della scuola è molto delicata, ed è come una bottega di civiltà e tutto questo è un modo brutale per insegnare loro la differenza di uomo e donna con relativa funzione sessuale. Accettare forme di indottrinamento dei ragazzi, dei giovani attraverso programmi governativi (Monti e tutta la casta che lo sosteneva) è in netta contradizione, con l’art. 26-terzo comma, della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, firmata a Parigi il 10-12-1948, il quale sancisce che i genitori hanno il diritto PRIORITARIO nella scelta e formazione che deve essere dato ai loro figli ciò che,poi, è intollerabile che questo programma è fatto con i soldi pubblici,(dieciMilioni di eruro) quando abbiamo centinaia se non migliaia di scuole obsolete e non più confacenti alla sicurezza dei scolari es. eternit come copertura degli edifici scolastici. Mi auguroche moltre altre associazioni di genitori facciano sentire la prorpia disapprovazione a questa linea di insegnamento tramite le loro associazioni locali-regionali fino all’attuale governo di “Fonzie” visto che lo stesso le piace girovagare nelle scuole.

  8. il 11 marzo, 2014 Giuseppe3.ca dice:

    Mi sorge spontanea una frase nel mio dialetto campidanese:
    “Su mundu a fundu in susu” = “Il modo capovolto”.
    Si passa da un estremo all’altro: mentre prima si lasciavano le bambine completamente ignare, sole e traumatizzate al primo manifestarsi del loro ciclo mestruale (la mamma interveniva quasi sempre solo a posteriori per dire che non dovevano preoccuparsi e, nell’aiutarla a mettere il primo pannolino, spiegava che da quel momento in poi, ogni mese avrebbe dovuto sopportare questo disturbo), oggi si vorrebbero emancipare i bambini alla sessualità anche in modo distorto. La verità, come sappiamo, sta sempre nel mezzo e ci vuole la giusta misura in tutte le cose. Saranno comunque i genitori a poter decidere, avvalendosi dei loro sacrosanti diritti nei confronti dei propri figli, comprensivi dei vincoli di patria potestà.
    Mi congratulo con Lorenzo per aver reso noto il problema.

  9. il 11 marzo, 2014 lucia1.tr dice:

    Leggo stupita e sorpresa quest’ articolo, do il giusto valore a quello che ha scritto l’autore, con tante riserve e tanti dubbi. Conosco da vicino i problemi dei ragazzi, mia figlia insegna da anni in un liceo, ho una nipote di 17 anni e ogni giorno si parla della crisi della scuola e della famiglie. Chi vive, come molti di noi lontano da queste problematiche, non conosce i comportamenti dei giovani di oggi, le famiglie sono sempre le ultime a sapere cosa fanno i loro figli e sono pronte a stupirsi e difenderli malgrado stiamo sbagliando. L’affermazione “riprendiamoci l’educazione dei nostri figli” la trovo sbagliata, nessuno ha intenzione di escludere la famiglia, al contrario sono gli insegnanti a sollecitare i genitori ad essere più presenti e farsi carico dei problemi. L’educazione sentimentale è importante, deve essere fatta dalle persone giuste e con un linguaggio adatto, in famiglia non è semplice, ci sono tabù che permangono, genitori che considerano i figli bambini innocenti che non hanno interesse per il sesso, un equipe di ginecologi e psicologi può essere di aiuto in un’età difficile come quella dell’adolescenza.

  10. il 11 marzo, 2014 Lorenzo.rm dice:

    Grazie, Giovanna. In questo quadro cosiddetto educativo mi sembra importante stare con gli occhi aperti in difesa dei piccoli. Oggi, purtroppo, vige l’esclusivo tema della libertà, per tutti ed in qualsiasi modo. Personalmente non sono d’accordo.

  11. il 11 marzo, 2014 Lorenzo.rm dice:

    Fiorenzo Nembo, e meno male che erano dei tecnici quelli di Monti. Sta a vedere che, per favorire la non discriminazione, i nostri figli e nipoti dovrebbero rinnegare il proprio sesso. Una parola d’ordine dovrebbe essere chiara per le famiglie: difendere i propri piccoli dalla possibile contaminazione dei loro cervelli nella delicata fase della fanciullezza.

  12. il 11 marzo, 2014 Lorenzo.rm dice:

    Hai ragione, Pino. I genitori dovranno avere gli occhi bene aperti per impedire che si diano ai loro figli insegnamenti inadeguati e tali da distorcere le loro coscienze. Non tutte le novità sono positive e non tutte le libertà producono effetti di crescita reale. Se dei bambini, prima ancora del loro cosciente sviluppo della personalità, sono messi in condizione di trarre confusamente delle risposte sul proprio essere, avranno una mente distorta anche in futuro.

  13. il 11 marzo, 2014 edis.maria dice:

    Torino si è discusso già nel novembre scorso di questo argomento.In Un liceo cattolico il Faà di Bruno , aveva in programma alcuni incontri con genitori ed allievi sulla questione. Anche in una scuola media di Settimo Torinese se ne discusse.Tutto finì lì per le forti pressioni di gruppi e categorie che contestavano l’impostazione della teoria: troppo omofoba!!

  14. il 11 marzo, 2014 lucia1.tr dice:

    Lorenzo,difenderli dalle insidie di una società in crisi di valori morali,ma se non abbiamo fiducia nei nostri educatori e ci poniamo verso di loro con un atteggiamento negativo,e non diamoloro nessuna fiducia,come potremo credere in futuro sereno per i nostri giovani? E’ dalla famiglia in primis e dalla scuola poi che devono venire gli insegnamenti e gli esempi,cerchiamo di dare il giusto valore a certe affermazioni e non demonizziamo tutto…

  15. il 11 marzo, 2014 Lorenzo.rm dice:

    Sì, Lucia, lo dicevo anche nella presentazione: non dobbiamo fare crociate, ma dobbiamo stare bene attenti a ciò che viene insegnato ai nostri figli e nipoti. E non è solo di specialisti che abbiamo bisogno, ma di persone che difendono i bambini e danno loro un supporto d’amore e di fiducia. Sulle questioni sessuali, poi, ci sarebbe da attardarsi non poco. Il concetto del “multi”: multiculturali, multidisciplinari, multisportivi e chi più ne ha più ne metta, ha invaso le nostre società. Così c’è anche una conoscenza, una moda, multisessuale. Si vuole dire che, oltre ai bambimni maschi e alle bambine femmine, ci sono i/le multigeneri? Lasciamo ai grandi le loro scelte di libertà anche sul piano sessuale e lasciamo stare i bambini.

  16. il 11 marzo, 2014 edis.maria dice:

    Da alcuni mesi al Senato si discute sulla teoria Gender coinvolgendo politici, scuole, insegnanti. E noi non eravamo informati particolarmente perchè giornali, Tv , radio ecc. non trovavano l’argomento interessante o forse troppo ostico! Ripeto, noi a Torino, già dal novembre scorso ne discutevamo , ma poi ci siamo arresi! Gli insegnanti non c’entrano nulla!!! Difficile ormai anche il problema sessuale da discutere e , diciamolo chiaro e tondo , da affrontare senza sembrare retrogradi!!!!!!E’ un po’ come il discorso : razzisti o non razzisti!!! Buona serata a tutti!

  17. il 11 marzo, 2014 lucia1.tr dice:

    Ringrazio Edis per aver menzionato il progetto Gender che ex governo Letta- Alfano aveva promosso e finanziato.
    Dal web ho copiato la bozza del decreto legge, per capire meglio il problema di cui si parla:
    “Al fine di migliorare il rendimento della didattica, con particolare riferimento alle zone in cui è maggiore il rischio socio-educativo e potenziare le capacità organizzative del personale scolastico, è autorizzata per l’anno 2014 la spesa di euro 10 milioni, oltre alle risorse previste nell’ambito di finanziamenti di programmi europei e internazionali, per attività di formazione e aggiornamento obbligatori del personale scolastico». In particolare alla lettera d, appellandosi al decreto che ha preparato il terreno a tale decisione, la cosiddetta “legge sul femminicidio” approvata lo scorso 14 agosto, viene specificato come tali fondi saranno indirizzati «all’aumento delle competenze relative all’educazione all’affettività, al rispetto delle diversità e delle pari opportunità di genere e al superamento degli stereotipi di genere, in attuazione di quanto previsto dall’articolo 5 del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119.”
    La scuola non serve solo a imparare nozioni, ma ad acquisire un pensiero aperto e rispettoso.

  18. il 11 marzo, 2014 giovanna3.rm dice:

    E’ vero quello che sostieni, Lucia, che la scuola non serve solo a imparare nozioni ma ad acquisire pensieri di ampie vedute, di solidarietà e di rispetto, verso tutti, ma ciò, purtroppoo, non accade spesso. Lo dimostrano molti esempi negativi, che si verificano, e non sono solo in casi saltuari.
    Sono d’opinione che l’insegnamento di una materia così delicata, come l’educazione sessuale, dovrebbe anzitutto essere affidata a insegnanti qualificati nel settore, psicologi, sessuologi, previo consenso delle assemblee dei genitori.
    E’ inammissibile, oltre che pericoloso, che un bimbo dell’asilo si presenti a casa con un pamphlet dell’UNAR o fiabe gay, di cui non è in grado, ovviamente, di capirne nemmeno il titolo, ma rimarrà sicuramente disturbato da termini, gestualità e metodi inusitati!

  19. il 12 marzo, 2014 Lorenzo.rm dice:

    Eh già, Edis, questi tempi non favoriscono il dialogo. O si è da una parte o si è dall’altra. Ma è profondamente sbagliato. Comunque, la famiglia non deve lasciare soli i bambini, nelle mani di pseudo specialisti.

  20. il 12 marzo, 2014 Lorenzo.rm dice:

    Per non farla troppo lunga, mi limito a ringraziare di cuore Edis, Lucia e Giovanna, che hanno aggiunto interessanti argomenti al tema di cui ci stiamo occupando.

  21. il 12 marzo, 2014 Lorenzo.rm dice:

    E aggiungo una considerazione di merito: siamo qui per confrontarci fra noi e non per dividerci fra quelli che hanno ragione e quelli che hanno torto. Abbiamo tutti ragione e torto, ma il problema non è questo. Se solo riuscissimo a parlare , anche degli argomenti più scabrosi, in amicizia tra noi, avremmo raggiunto il più importante obiettivo.

  22. il 12 marzo, 2014 elisabetta8.mi dice:

    Lucia,nn sono d’accordo,,,la scuola si è assunta la responsabilita’di preparare i bimbi della materna sulla sessualita’?Con il metodo descritto nell’articolo,tu lo trovi giusto,,,io x niente anzi lo trovo assurdo,,,siamo andati sulla luna siamo tornati e abbiamo fatto un fragore tremendo,,che cosa si vuole dimostrare ancora nn l’ho capito

  23. il 12 marzo, 2014 lucia1.tr dice:

    Le problematiche della scuola sono complesse e presumono delle conoscenze che molti di noi non hanno. Parlarne e discuterne ci da una visione più ampia, ognuno è libero di avere la propria idea, nessuno ha intenzione di convincere gli altri. E’ compito degli educatori, genitori e insegnanti, stare con i bambini, leggere con loro, raccontare storie, farli crescere curiosi e sereni, pieni di immagini positive e far si che superino la paura e la diffidenza verso l’altro, il diverso, si deve fare un passo avanti. L’accoglienza, non è solo quella che i bambini vedono in tv a Lampedusa, ma anche quella di accettare il compagno di banco che viene da lontano, che non conosce la lingua, che ha una famiglia diversa dalla sua, che fuori dalla sua casa c’è un mondo pieno di pericoli che deve conoscere per poterli affrontarli senza paura

  24. il 12 marzo, 2014 Lorenzo.rm dice:

    uanto dice Elisabetta presenta una parte non poco importante di verità: non deleghiamo tutto alla scuola in merito alla sessualità. E’ vero che sarebbe alleviato di molto il compito delle famiglie, spesso imbarazzate ad affrontare certi temi. Tuttavia i tempi che viviamo non lasciano sicuri che anche il fortilizio della scuola non possa lasciar passare messaggi sbagliati che i nostri bambini si porteranno sulla loro pelle per tutta la vita.

  25. il 12 marzo, 2014 Lorenzo.rm dice:

    Sono d’accordo con te, Lucia. La scuola è l’istituzione delegata a dare una preparazione completa e complessa ai nostri ragazzi. Su questo non ci piove. Ma qui ci sriamo occupando di una fetta, peraltro non molto ampia, degli eventuali programmi, in poche parole, dell’avvio alla sessualità.

  26. il 12 marzo, 2014 edis.maria dice:

    Lorenzo il dialogo è sempre utile .Naturalmente penso che i bambini non sarebbero mai lasciati in mano a pseudo specialisti, ma affidati a personale qualificato e idoneo all’età dei discepoli., come viene fatto per qualsiasi materia di studio!A proposito non ho più letto nulla sulla discussione in Senato, della teoria gender.Tu ne sai qualcosa oppure tutto è finito nel dimenticatoio? Magari per far passare il tutto ” zitti zitti”?Non ci sarebbe da stupirsi, visto l’argomento ” caldo”!!!

  27. il 12 marzo, 2014 scoiattolina dice:

    letto attentamente l’articolo….. direi che forse dovrebbero cambiare il modo di spiegare la sessualità a quei bambini, xche’ nn c’è nulla di male nello spiegare a dei bambini il significato della visione dei gay, dell etero e di altro…… certo però deve essere spiegato in modo giusto ed equilibrato ….. anche se credo che l educazione dovrebbe partire dai stessi genitori. …. magari accompagnarli questi ragazzi e creare dei bei dibbatti e forse si creerebbe qualcosa di buono …..””” alla fine parliamo sempre dei ragazzi ma in realtà non parliamo mai con loro….”””….questa frase mi è stata detta da Padre Teodoro e lui quello fa ascolta e parla molto con tt ma in modo eccelente con ragazzini in modo semplice e pacato e gli fa vedere sempre tutti e due i lati della medaglia….. nn so se questi bambini umbri abbiano un insegnante che mostri loro i lati della medaglia forse dovrebbero lavorare su quello ….ovm questo è un mio parere …. ma a volte basta capire di che colore vogliamo il nostro cielo per dipingerlo e poi viverlo e i bambini nn sono ne ottusi ne stupidi sapranno loro di che colore dipingere la loro vita

  28. il 12 marzo, 2014 Lorenzo.rm dice:

    Chissà, Maria. Io non ne sapevo e non ne so nulla. Se Nembo legge può dare lui qualche informazione perché se ne è interessato. Grazie della tua attenzione.

  29. il 12 marzo, 2014 Lorenzo.rm dice:

    Sabrina, è proprio vero quello che dici. In fondo non siamo tranquilli perché non crediamo alla bontà del mondo in cui viviamo. Putrooppo, d’altra parte, non è la prima volta che succedono cose non belle. In tutti i campi.

  30. il 14 marzo, 2014 wanda dice:

    credo proprio che in nome di una malintesa emancipazione o di paura di essere etichettati come retrogradi, abbiamo perduto il senso del limite, il senso del pudore, il senso della misura. Noi genitori nn sappiamo più fare i genitori e parlare con i nostri figli, e raccontare loro che l’amore è il sale della vita e che senza, si vive male.Sta a noi genitori cercare le parole giuste per parlare con i nostri figli e nn ci saranno corsi o libercoli o incontri che ci possano sostituire. La scuola nn sa più insegnare:oggi a scuola si va con i cellulari e si fotografano incontri strani, violenze,sniffamenti e nessuno prende un serio provvedimento, perchè “sono ragazzate”. Si tollera e si giustifica tutto ma il compito della scuola nn è quello di formare i giovani all’aiuto, al rispetto,alla morale? E ci stupiamo se sentiamo cori razzisti, o ci meravigliamo se il fior fiore della nostra società frequenta ragazze squillo minorenni, o si droga, o è insofferente alla presenza di gay o lesbiche o persone diversamente abili, o diversamente colorate. Trovo questa “educazione gender” altamente lesiva dei miei diritti di genitore, io so come parlare ai miei figli degli affetti che legano le persone e per chi nn lo sa fare, che deputi a tale ruolo un famigliare, un sacerdote, una persona di cui si ha davvero fiducia.


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