La Pagina della Musica
Scritto da giovanna3rm il 26 Marzo 2014 | 26 commenti- commenta anche tu!
Un nostro caro amico, il musicista di sax, Giulio Salvatori, che molti Eldyani conosceranno come “il maledetto Toscano” - questa è la definizione di se stesso che preferisce usare - ci ha mandato un breve, ma pregevole racconto, che abbiamo il piacere di pubblicare. Non appena sarà possibile estrarre dei brani singoli dal suo CD, ve li faremo ascoltare. Fino ad allora ci deliziamo con il portentoso sax di Fausto papetti: penso che non dispiaccia a nessuno!
Alcuni giorni fa, (era un Venerdì), verso le 21.30 ricevo una telefonata da un amico: - Non ti prendere impegni per domenica prossima - pomeriggio perché siamo invitati a suonare a Villa Serena.- Continua con l’indirizzo, luogo etc. Cerco di ricontattarlo ma il suo cellulare è sempre spento: non è la prima volta che si comporta così; grande musicista ma di poche parole e non c’è niente da fare. Raccatto diversi spartiti e mi presento demotivato all’appuntamento. Parcheggio la macchina e mi guardo intorno, non ci sono né manifesti né locandine …nulla. Solamente una grande costruzione su due piani con la scritta: Villa Serena. Schiaccio il campanello e si apre un cancello. Mentre mi avvicino sento che qualcuno suona: forse sono in ritardo; una signora col camice bianco mi fa strada. Mi guardo intorno e saluto timidamente le persone che mi scrutano come se fossi un Marziano: i miei amici suonano motivi dolci.
Infermiere e infermieri accompagnano gli ospiti sistemandoli a semicerchio di fronte al complesso, non faccio domande, non servono a nulla e mi preparo per far parte della timida orchestra: fisso il leggìo, il reggi sax, la musica e, prima di prendere posto, faccio un giretto nella grande sala. Arrivo anche in fondo al corridoio che dà sulle camere e nella sala pranzo: insomma ci hanno chiamato a suonare in una casa di riposo per anziani, altro che Villa Serena. Mentre ritorno indietro, una signora seduta sulla poltroncina mi chiede di aprire la cerniera della sua giacca, cosa che faccio volentieri, vengo ripagato da un sorriso radioso e da un grazie.
Casa di riposo
Non chiedetemi perché, ma le ho dato un bacio. I miei amici mi presentano e mi invitano a suonare; inizio molto titubante con un semplice valzer lento e altri brani, alcuni si mettono a ballare: il ghiaccio è rotto. Partono anche gli applausi e la mia rigidità si scioglie. Si avvicina un signore e mi chiede se suono il silenzio di Nini Rosso, proprio così: per fortuna fa parte del mio repertorio; mentre suonavo mi si chiudeva la gola e mi bruciavano gli occhi, ma ce l’ho fatta: il cuore del Maledetto Toscano non è più refrattario, il sorriso di quel Signore mi ha gratificato.
Sassofono
Ho voluto dividere con voi questa meravigliosa giornata, non cerco applausi credetemi, ma a volte basta così poco per far felice qualcuno. Credo che sia stato per me il concerto più bello.


