Archive for maggio 11th, 2014

LA DOMENICA DEL BOSCO

 

Barra div. - Stelline Le_nostre_ru_56314     B.D. 14   Giuseppe_56456   Barra div. - Stelline       festadellamamma  

“Primavera, un’aria leggera carica della promessa di calore, il sole che penetra tra le foglie e una giovane madre con la sua bambina serenamente addormentata tra le sue braccia sotto un albero.

Cosa c’è di più bello nella vita?”

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Casetta su un alberoNel bosco una casa può essere costruita anche sopra un albero e la casa è simbolo della famiglia e quindi di maternità, ovunque venga costruita. W la mamma.

 

Anche quest’anno il Bosco vuole ricordare la Festa della Mamma che in Italia ricade nella seconda domenica di maggio.

Non tutte le donne sono Mamma ma è certo che tutti, uomini e donne, hanno una Mamma, ciascuno la propria Mamma, unica, imprescindibile, insostituibile.

 

Maternità di PicassoMaternità di  Pablo Picasso -  (Periodo rosa)

 

Da quando Scoiattolina, nel 2011, mi affidò l’incarico, è il quarto anno che vengo a postare nel Bosco il ricordo della Festa della Mamma. Negli anni scorsi abbiamo ricordato la storia, le motivazioni che ne hanno dato origine, quindi la nascita, l’istituzione e le date nelle quali si festeggia nei vari paesi del mondo, per cui non voglio dilungarmi oltre e nel formulare gli

 

 

Auguri_a_tut_07811 Mamme_del_mo_07980   Tulipani  

Passo a presentare il racconto che ci ha inviato l’amica Gabriella.bz e che descrive la vicenda di una donna che diventa mamma.

Nel ringraziare Gabriella per la bellissima storia, invito tutte e tutti a dare una risposta alla domanda contenuta nelle ultime righe del racconto.

 

Cosa ne pensate?

 

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In uno sperduto paesino di montagna viveva una famiglia composta dai genitori e una bambina. Le loro risorse economiche venivano dall’allevamento di alcune mucche sia per il latte che per i formaggi che potevano essere prodotti; da un frutteto che produceva diverse varietà di frutta anche se non di ottima qualità

 

casale 2Casale   di   montagna

 

e, infine, da un vigneto abbastanza vasto ma situato in forte pendenza su gradoni di terra rocciosa per cui la lavorazione comportava una fatica non indifferente ma che produceva un’uva pregiata, molto richiesta per il suo profumo e la sua alta concentrazione zuccherina che la rendeva buonissima al palato.

   

Vigneto a gradoniVigneto  di  montagna  a  gradoni

 

I produttori la ricercavano ed andavano a ritirarla nel periodo della vendemmia per farne il Passito, un vino dolce da dessert, ottenuto con una speciale lavorazione di queste uve, che prima della spremitura venivano parzialmente essiccate al sole proprio per aumentarne il grado zuccherino.

 

Uva per il vno passitoUva   per  il   Passito

 

Con il ricavato si doveva vivere tutto l’anno ma nel complesso non se la passavano male. Il papà dopo aver sbrigato tutti i suoi lavori, la domenica era solito pulire la gabbietta, dove teneva una coppia di canori uccellini. Mentre puliva il tutto, lasciava liberi i piccoli volatili nella cucina, ma la bimba aveva una fobia terribile di questi animali svolazzanti liberamente. Il pensiero che potessero posarsi sopra la sua testa la faceva stare terribilmente male.

 

gabbietta con uccelliniGabbietta   con   due  uccellini

 

Il papà non credeva a questa sua paura e, forse per castigarla delle sue urla o per cercare di farle vincere la paura con la terapia d’urto, non le dava il permesso di ritirarsi nella sua cameretta, costringendola a restare nella stanza con gli uccellini liberi di volare. Tante volte interveniva la mamma in suo soccorso, ma alle volte, anche lei si domandava il perché di tanta paura, alla fine erano solo un paio di uccellini, non beccavano, né potevano farle del male.

uccellini animatiUccellini  che  si beccano

 

Gli anni passavano un po’ alla volta, l’uva era sempre più richiesta ed il vigneto ormai copriva quasi tutto il terreno, anche quello prima adibito a prato o altre coltivazioni. Le mucche le portavano al pascolo più in alto, tutto sembrava essere tranquillo, se non per la figlia, Marta, questo è il nome della bimba, che tante volte, la notte, aveva l’incubo di sentire gli uccellini con le zampette tra i suoi lunghi capelli. Erano sogni, è vero, ma sogni che la tenevano nel dormiveglia ed al mattino era tutta sudata per la grande paura. In casa sembrava che nessuno prestasse attenzione alle sue ansie, a scuola andava bene, anche se era una ragazzina molto chiusa ed introversa.

 

Bambina impauritaMarta    impaurita

 

I volatili erano morti di vecchiaia ma lei non era guarita. Di giorno tra la scuola, gli amici e il tempo che trascorreva ad aiutare la mamma nelle faccende domestiche, andava tutto bene. Solo la sera al momento di andare a letto il suo pensiero tornava alla sua paura per gli uccelli. Si chiedeva: come dormirò? La stanza buia la opprimeva, alle volte si alzava per aprire un po’ gli scuri(1), ma non era una cosa ben fatta dicevano in famiglia, la notte si deve tenere tutto chiuso. Erano gli anni che non si conoscevano certi mali, dovuti ad uno spavento o per una paura, tutto doveva essere lineare, se avevi mal di testa d’accordo c’era una compressa, ma niente di più. La parola stress non si conosceva e non si sapeva cosa volesse dire. Ma anche i mali psicologici, quelli più nascosti ad un certo momento scoppiano, come è successo per questa ragazza. Stavano vendemmiando, quando la ragazza mise un piede in fallo, su quel terreno ricco di uva, sì, ma anche di pendenze molto forti. Marta cadde per parecchi metri.

 

Marta contusa dopo la cadutaMarta  contusa,  dopo  la  caduta

 

La fecero trasportare in ospedale ma nella visita le riscontrarono solo lievi contusioni per cui doveva essere rimandata a casa. Un giovane dottore con l’occhio esperto, che sapeva guardare dove forse un collega anche più anziano non avrebbe visto, notò il tremore e la paura che in una ragazza di quella età non era normale. La fece tenere in osservazione per qualche giorno per un ulteriore controllo al fine di indagare sull’origine di quella paura, sicuramente di natura psicologica, che aveva notato in quegl’occhi.

 

medico che visita una ragazzaMarta  visitata  da uno specialista

 

In un primo tempo la ragazza era restia a parlare, poi con la gentile persuasione del medico, si lasciò convincere e cominciò a confidare, piano, piano tutto quello che aveva nel cuore: paura, ossessione, dormiveglia, sogni terribili e, tutto questo, per due uccellini in volo libero in una stanza chiusa per loro ma più di tutto per lei. Ovvero per quella bambina che aveva una fobia incredibile che le zampette di due volatili si andassero a posare sul suo capo. Al momento del ricovero Marta era poco più che maggiorenne, a guardarla era veramente bella soprattutto nei momenti che dal sul suo viso scompariva il terrore che si portava da anni nel cuore, e da tanto, soprattutto, anche nel cervello.

  Pastiglia

Terapia   farmacologica

 

Era una malattia psichica e il medico che aveva capito la prese in cura. Dopo una terapia, neppure tanto lunga, la ragazza riuscì a superare le sue fobie e guarì perfettamente. I genitori che a suo tempo non avevano creduto in lei, ora si erano ravveduti e si rammaricarono di non averlo fatto prima. Anche se tardi avevano raggiunto la consapevolezza che anche un semplice innocente uccellino, alle volte può far paura e provocare dolore in una persona sensibile come la loro bambina.

cuoricini minuscoli

Durante il periodo di cura che prevedeva una pastiglia giornaliera e una visita settimanale di controllo nello studio del medico, era avvenuto un fatto nuovo…

Paolo, questo è il nome del medico, prese la mano della paziente per tastarne il polso e Marta trasalì a quel contatto, non le era mai successo prima. Paolo si rese conto che c’era qualcosa di diverso, Marta aveva abbassato lo sguardo e il suo viso era diventato rosso. Paolo allora sollevò la mano di Marta e la strinse sul proprio petto. Marta sollevò il viso e i loro sguardi si incrociarono: questo bastò per capire che tra loro era nato l’amore. Si, erano perdutamente innamorati.

 

cuoricini

 

Quella sera stessa uscirono insieme per una pizza e così le sere successive, vuoi per un film, per una cenetta romantica o per uno spettacolo a teatro. Non potevano più stare l’uno senza l’altra e viceversa. C’era una bella differenza d’età tra loro ma questo non ha impedito la nascita di un amore intenso e duraturo. Si erano fidanzati e arrivarono presto al matrimonio. Hanno avuto due figli meravigliosi, un ragazzo e una ragazzina che non hanno mai avuto paura degli uccellini svolazzanti.

 

Fuochi d'artificio  

A distanza di anni rimane ancora il dubbio su cosa abbia guarito Marta dalle sue fobie: saranno state le cure pazientemente prescritte dal dottore o l’amore nato tra il medico curante e la paziente?

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(1) - imposte di legno alle finestre per oscurare i vetri.

 

Barra div. - Stelline

Paul Mauriat  - Feelings

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