ARTE – Pieter Bruegel
Scritto da giovanna3rm il 10 Giugno 2014 | 30 commenti- commenta anche tu!
Pittore, disegnatore e incisore fiammingo, fu il più grande artista del suo tempo nel nord Europa.
Le notizie riguardanti Pieter Bruegel sono estremamente scarse: non è certa la sua data di nascita, forse il 1526, e neppure la sua formazione. In ogni caso, nacque ben 80 anni prima di Rembrandt. Secondo un suo biografo, Karl van Mander, fu allievo di Pieter Coecke van Aelst, colto artista che visitò a lungo l’Italia e laTurchia, pittore e disegnatore di arazzi, architetto e traduttore di Vitruvio e del Serlio, la cui cultura umanistica contribuì sicuramente ad allargare gli orizzonti culturali di Bruegel. Il nostro artista ne sposò la figlia Mayken Coecke, che gli darà due figli e anch’essi diventeranno pittori. Per questa ragione, il padre sarà noto come Pieter Bruegel il Vecchio, uno dei figli sarà Pieter Bruegel il Giovane e il secondo Jan Bruegel dei Velluti o dei Fiori.
Porto di Napoli
La prima data certa della vita di Bruegel è il 1551, quando si trasferì ad Anversa, dove finì il suo apprendistato. L’anno seguente intraprese il suo viaggio in Francia e poi in Italia, come testimoniano alcuni disegni dedicati a numerose località della penisola: La veduta di Reggio Calabria e la Veduta del golfo di Napoli. I suoi interessi, tuttavia, sembravano esclusivamente volti alla natura.
Paesaggio fluviale
La pittura di paesaggi costituì il tema principale delle sue prime opere di sicura attribuzione, come Paesaggio fluviale e La parabola del seminatore, prima tavola firmata e datata (1557).
Il Seminatore
Il passaggio delle Alpi ebbe un ruolo determinante nell’esperienza di Bruegel e segnò una svolta fondamentale nella pittura di paesaggio nordeuropea. La serie dei Grandi paesaggi consacrò un canone strutturale poi lungamente accettato: la messa in evidenza del primo piano a sinistra e l’inserimento di figurine umane, e il panorama ripreso dall’alto. Nello stesso anno Bruegel concepì la serie calcografica dei Sette peccati capitali. Al 1560 risale il quadro I giochi dei fanciulli.
Paesaggio invernale
L’impostazione moralistica e il senso del grottesco del suo predecessore, Hyeronimus Bosch – molto amato - ebbero su Bruegel una forte influenza (quando era in vita veniva anche definito “un secondo Bosch”)
I Cacciatori nella neve
L’artista, con la sua composizione I pesci grossi mangiano i piccoli, rappresentò un ritorno al mondo enigmatico e metaforico di Bosch. Seguiranno i temi morali, I sette peccati capitali, il disegno dell’Alchimista via via fino alla Caduta degli Angeli ribelli, che segnarono l’itinerario delle interpretazioni originali date da Bruegel al mondo di Bosch.
Paesaggio invernale
Bruegel non fece uso né di speciali effetti luminosi né di violenti contrasti di colore. Il Trionfo della morte fu, con La parabola dei ciechi (Gal. Naz. Di Capodimonte a Napoli), l’opera più suggestiva e più tragica di Bruegel, ma tra l’uno e l’altro di questi due dipinti, composti a più di cinque anni di distanza, il pittore passò da una elaborazione fantastica e allucinata dell’immaginario a una gravità spoglia di ogni artificio.
La sua opera più nota fu La Torre di Babele, soggetto che Bruegel aveva già trattato in un’opera giovanile, andata perduta, testimoniò la sua maestrìa di architetto, capacità che doveva essere nota giacché Karel van Mander riportò che, poco prima della morte, gli erano stati affidati, dalle autorità di Bruxelles, i lavori “per lo scavo del canale fra Bruxelles e Anversa”.
La Torre di Babele
Il dipinto impone di prepotenza la scelta del cerchio come elemento principe della composizione, schema che sarà portato al massimo rigore nella Salita al Calvario del 1564; e conservò, nonostante la grande dimensione, una forte tendenza al miniaturismo.
L’ultimo periodo della vita del pittore, trascorso a Bruxelles, fu caratterizzato da una generosa ricerca di soluzioni diverse, di cui ogni tappa è una perfetta realizzazione creativa.
Il Censimento di Betlemme
Ci sarà così l’esperienza profondamente innovatrice dei Mesi, Il massacro degli Innocenti e Il censimento di Betlemme.
La mietitura annunciò i quadri di soggetto contadino degli ultimi anni, come Il paese della Cuccagna, Il pranzo di nozze e il Ballo dei contadini, temi che affondano le radici nella tradizione popolare.
Pranzo di Nozze
Il misantropo e La parabola dei ciechi, entrambe del 1568, illustrano ossessioni assai simili tra loro e costituirono con I mendicanti una svolta verso un accentuato pessimismo: svolta che permetterebbe di interpretare in senso analogo il magnifico quadro La gazza sulla forca, immagine di vibrante malinconia.
La Gazza sulla forca
Bruegel credeva nelle virtù del mondo contadino, così legato alla terra, ma due ombre turbavano questo modello di vita: la croce e la forca; la gazza è il simbolo della precarietà della vita, di cui vuole rapire la scintilla. La tempesta, una marina di intensa suggestione drammatica, testimoniò ancora una volta l’infaticabile rinnovarsi e le infinite risorse tecniche del pittore.









