L’Angolo del Dialogo – Fatti e Opinioni
Scritto da giovanna3rm il 17 Giugno 2014 | 43 commenti- commenta anche tu!

Leggo sul cucù di Marcello Veneziani del 23 maggio 2014, riportato su Il Giornale, l’articolo con questo titolo.
Lo ricopio e ve lo faccio commentare insieme a me. Che ne dite?
Ecco l’articolo:
“A sposarsi ci tengono ormai solo i gay, i trans e le amanti dei preti. Chissà se il Papa ha risposto alla lettera di ventisei amanti di sacerdoti che chiedono di poterli sposare. Difficile capire come siano riuscite a riunirsi e far sindacato: escono in comitiva, c’è una setta segreta dei preti fidanzati?
Il quotidiano più papista, La Repubblica, ha titolato in prima pagina:
"Il matrimonio è un diritto anche per i preti". Di tutti gli argomenti anche ragionevoli in favore delle nozze ai preti e rispettosi del loro tormento, quello del diritto al matrimonio mi pare il più grottesco: si è preti per scelta e il celibato è una conseguenza del dono al Signore della propria vita. Sarebbe come dire: è un diritto per i militari essere obiettori di coscienza…Perché non far valere anche il diritto inverso:
"Farsi preti è un diritto anche per gli atei"? Il prossimo argomento in favore del prete ammogliato sarà: meglio sposati che pedofili. Ciascuno è libero di fare le sue scelte ma non pretenda di adeguare le regole generali alle sue mutazioni personali.
Resta però un dubbio atroce: quanti preti fidanzati hanno perso la vocazione ma non lasciano l’abito talare perché non saprebbero poi cosa fare?
E un dubbio ancora più irriverente: quanti diverrebbero preti pur senza vocazione, come pura professione, se fosse consentito loro di sposarsi e avere una libera vita sessuale? La disoccupazione fa miracoli…
Comunque, sappiate: il matrimonio è un sacrificio più pesante del celibato, un ergastolo col carceriere in casa”

