L’Angolo del Dialogo – Fatti e Opinioni
Scritto da giovanna3rm il 17 Giugno 2014 | 43 commenti- commenta anche tu!

Leggo sul cucù di Marcello Veneziani del 23 maggio 2014, riportato su Il Giornale, l’articolo con questo titolo.
Lo ricopio e ve lo faccio commentare insieme a me. Che ne dite?
Ecco l’articolo:
“A sposarsi ci tengono ormai solo i gay, i trans e le amanti dei preti. Chissà se il Papa ha risposto alla lettera di ventisei amanti di sacerdoti che chiedono di poterli sposare. Difficile capire come siano riuscite a riunirsi e far sindacato: escono in comitiva, c’è una setta segreta dei preti fidanzati?
Il quotidiano più papista, La Repubblica, ha titolato in prima pagina:
"Il matrimonio è un diritto anche per i preti". Di tutti gli argomenti anche ragionevoli in favore delle nozze ai preti e rispettosi del loro tormento, quello del diritto al matrimonio mi pare il più grottesco: si è preti per scelta e il celibato è una conseguenza del dono al Signore della propria vita. Sarebbe come dire: è un diritto per i militari essere obiettori di coscienza…Perché non far valere anche il diritto inverso:
"Farsi preti è un diritto anche per gli atei"? Il prossimo argomento in favore del prete ammogliato sarà: meglio sposati che pedofili. Ciascuno è libero di fare le sue scelte ma non pretenda di adeguare le regole generali alle sue mutazioni personali.
Resta però un dubbio atroce: quanti preti fidanzati hanno perso la vocazione ma non lasciano l’abito talare perché non saprebbero poi cosa fare?
E un dubbio ancora più irriverente: quanti diverrebbero preti pur senza vocazione, come pura professione, se fosse consentito loro di sposarsi e avere una libera vita sessuale? La disoccupazione fa miracoli…
Comunque, sappiate: il matrimonio è un sacrificio più pesante del celibato, un ergastolo col carceriere in casa”


Non sono stata mai favorevole al celibato dei preti!
Questo argomento mi ha sempre intrigato ed ecco, quindi, l’occasione per esprimere il mio pensiero al riguardo.
Gli Ortodossi (Cristiani) possono sposarsi, i Protestanti pure, i Pastori Valdesi ammettono il matrimonio e, credo, anche altre Chiese.
Questa incongruenza riguarda soprattutto i Preti cattolici! E dire che Gesù Cristo non ha mai parlato di celibato ai suoi seguaci o ai discepoli!
Ho voluto documentarmi a fondo, per quanto riguarda alcuni dati storici ( questo, naturalmente con l’aiuto del Web).
Occorre arrivare a Ildebrando, che divenne poi Papa Gregorio VII. Fino ad allora il celibato dei preti non esisteva. Fu lui, monaco potentissimo della curia romana, nel 1073, a eliminare il matrimonio per gli ecclesiastici: come al solito, ne fecero le spese innanzitutto le donne e anche i figli.Gregorio VII aveva come unico interesse la grandezza morale e politica della Chiesa. I suoi obiettivi miravano a ridare autorità e autonomia al papato, moralizzare il clero e rendere la Chiesa indipendente dall’Impero.
Una volta eletto, Gregorio VII si diede da fare per attuare i suoi obiettivi. Subito tentò di eliminare il matrimonio tra gli ecclesiastici e ciò per garantire alla Chiesa che le sue proprietà non passassero mai di mano. E’ certo che uno di motivi che hanno portato alla legge ecclesiastica del celibato fu la costituzione di una classe sociale formata da chierici, che doveva essere potente per salvare una civiltà minacciata, e una delle forze di questo corpo sociale stava nel non disperdere in eredità i loro beni fondiari. L’effetto di questa legislazione fu di creare migliaia di virtuali prostitute tra le mogli innocenti di piccoli sacerdoti confusi e adirati. Quando furono separate dai mariti, per colpa di Ildebrando molte di loro si suicidarono.
Nonostante il divieto di Gregorio VII, molti prelati e papi continuarono a sposarsi, per lungo tempo, basti pensare ad Alessandro VI (Rodrigo Borgia 1431-1503).
Proprio al tempo del Concilio di Trento (1545-1563) accadde che il parroco basco Pedro Lopez, fratello di Ignazio di Loyola, fondatore dell’ordine dei Gesuiti, lasciò alla morte quattro figli. Non era un’eccezione: infatti nel 1542 l’arcivescovo Alberto di Brandeburgo confessò al nunzio pontificio Morone: «Io so che tutti i miei preti vivono in concubinato. Ma che posso farci?». «La Chiesa è stata quasi sempre in crisi per quanto riguarda il celibato degli ecclesiastici». «Il voto di castità per i sacerdoti non ha quasi mai funzionato; anzi ha probabilmente provocato più danni alla morale di qualsiasi istituzione dell’Occidente, prostituzione compresa». (Peter De Rosa).
Tutti questi eventi, mi confermano, se mai ce ne fosse bisogno, che il celibato per gli ecclesiastici è un aspetto assolutamente negativo e poiché sono uomini anche loro, inevitabilmente sono soggetti a mille tentazioni, soprattutto oggigiorno. Non potendole, soddisfare si cercano altre soluzioni, apparentemente più gestibili e occulte, ahimé, con effetti deprecabili e dannosissimi, soprattutto per i giovani che le subiscono: la pedofilìa e piaceri connessi.
Sono assolutamente convinta che se il dramma del celibato dei preti non esistesse, la pedofilìa nell’ambiente ecclesiastico sarebbe, in pratica, inesistente.
E il dialogo, infatti, è cominciato già, con l’intervento di Giovanna, che rimgrazio particolarmente. A più tardi.
Però, ripartiamo dall’inizio. Hanno forse scritto i preti a Papa Francesco? No, sono state le loro donne. Osservo che le donne, come sempre, hanno una marcia in più.
Lorenzo a me l’ironia intelligente piace moltissimo e Marcello Veneziani , pur non condividendo spesso le sue idee, questa volta a mio parere a fatto centro.
L’affermazione cardine , al di la delle piacevoli divagazioni sulla sessualità dei sacerdoti è…” A sposarsi ci tengono ormai solo i gay , i trans e le amanti dei preti….”
E’ di questo cher mi piacerebbe parlare , prendendo se vuoi in mezzo Freud , l’emancipazione sfrenata della donna , le paturnie e paure del maschio e la società edonistico/misegono/menefreghista.
Che dire, Franco? La società muta, e non sempre in meglio. In fondo, che il prete abbia famiglia si inserisce nel solco della famiglia, e quindi sarebbe un bene. Ma se poi, come accade sempre più spesso in questa società che vuole “evolversi” (le virgolette danno il senso dell’ironia), cammin facendo, ci fosse la richiesta del matrimonio gay anche per i preti? Papa Francesco sembra che stia a meditare, ma la lettera delle donne fidanzate (o meglio, amanti) c’è e pesa come un macigno.
La meditazione di Papa Francesco può essere una prima mossa o forse solo una prima riflessione sulla opportunità o meno dell’obbligo del celibato dei preti cattolici. La strada è sicuramente ancora molto lunga e seguiranno altri Papi prima che il prete possa avere la libera scelta di sposarsi o no. Le donne avranno sicuramente il loro peso, un prete è pur sempre un uomo e non possono lasciarselo sfuggire visto pure che gli uomini disposti al matrimonio oggi scarseggiano. “Attenti alle donne”, in senso ironico, s’intende.
Bene Lorenzo, argomento stuzziccante come sempre.
Questione mai risolta e sempre rimandata quella del matrimonio dei preti, celibato si celibato no, un tema che Papa Francesco ha aperto un dialogo che vorrebbe portare a termine con la massima trasparenza come lui vorrebbe, ma dietro di lui come tutti questi anni c’è una massoneria silenziosa dove le istituzioni eclesiastiche – dissacratori-hanno sempre fatto silenzio accettando le aberazioni (pedofilia)e altre storie ancora con la politica “si fa ma non si dice” storie che sempre sono state messe sotto il tappeto chiamato silenzio e, se in qualche paesino si parlava che il prete andava con qualche pia donna…immediatamente lo si allontanava dalla diocesi con motivazioni istituzionali. Altre religioni consentono il matrimonio e figli, ricordiamo che il celibato è invenzione dell’uomo e non dettame del Divino, la chiesa Greco-Ucraina, è solo una delle tanti chiese cattoliche che ammettono il matrimonio per i preti senza alcun problema, oltre ai preti protestanti e ortodossi. Avere famiglia credo altresì aiuti il prete a comprendere di più a fondo come relazionarsi con altre persone e famiglie e non solo per cosi dire di “facciata”. Un saluto Lorenzo.
D’accordissimo con Giovanna!!Gli Apostoli scelti da Cristo stesso, alcuni erano sposati, altri no, come ad esempio l’Apostolo Giovanni.I teologi e i vari esperti in materia ripassano i brani del Vangelo, la vita dei Santi e degli Apostoli, alla ricerca dei riferimenti che possono avvalorare una delle due ipotesi, ma non si trovano elementi decisivi e inoppugnabili. Gesù non ha mai fatto una precisa dichiarazione a proposito.
L’obbligo del celibato per i sacerdoti non è un dogma, ma una legge disciplinare della Chiesa. Tale legge è tuttavia molto antica, poggia su una tradizione consolidata e su forti motivazioni.Fu proprio il concilio di Nicea (325) a introdurre ufficialmente il celibato ecclesiastico, dico ufficialmente perché formalmente era già praticato, fin dalla nascita della Chiesa nel senso di non usare la carnalità del matrimonio.per i monaci, e le suore vige perfino l’obbligo della castità (non possono avere rapporti sessuali).
Certamente la verginità non è richiesta dalla natura stessa del sacerdozio. La riprova è che il celibato vale per la Chiesa latina, ma non per i riti orientali, dove, anche nelle comunità unite alla Chiesa Cattolica, è norma che vi siano sacerdoti sposati. Questi peraltro si possono sposare prima e non dopo di essere ordinati sacerdoti.
Tuttavia anche nella Chiesa Orientale vige il celibato per i Vescovi, oltre che per i monaci.Facciamo una simulazione e vediamo cosa potrebbe succedere eliminando la regola del celibato dalle istituzioni religiose. Considerando tutto, la scelta di revocare il celibato per i preti: minori costi di gestione nella vita di tutti i giorni, abitazione, spese personali, la famiglia inciderebbe non poco sul bilancio famigliare appartamento piu grande, tempo da dedicare alla famiglia, figli da mantenere a scuola, da vestire, da sfamare, pensione etc. Spese che il celibato mantiene con le offerte alla chiesa. Una famiglia, un matrimonio, per un prete potrebbe aumentare i costi per i fedeli di circa 10 volte.Il celibato, quindi, dal punto di vista pratico, è una soluzione economica molto conveniente, perché permette di utilizzare il personale al massimo, con il minimo delle spese.
Vediamo le altre religioni che ammettoni l matrimonio
La Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa hanno due dottrine quasi identiche. I preti che si possono sposare sono quelli della riforma luterana, quelli della riforma anglicana, insomma i “protestanti”. Lutero introdusse il concetto di “pastore”, una figura che poteva anche sposarsi.Cosi facendo i preti non lasciano eredità ai parenti, ma se la spartiscono i confratelli.
Il pope sono i preti della chiesa ortodossa che, rispetto a quella tradizionale, hanno la possibilità di poter diventare preti senza rinunciare alla felicità del matrimonio. Una differenza importante se si pensa che il celibato è una delle regole fondamentali su cui si fonda la chiesa cattolica tradizionale. In fondo non sono in pochi a sperare che i recenti avvicinamenti tra cristiani e ortodossi siano l’inizio di uno smussamento dei rigidi canoni della chiesa cattolica. I”muezzin” o l'”imam” non è una “carica sacerdotale”,non sono membri di una qualche sorta di “casta sacerdotale” ( nell’Islam è assente), bensì “normali Musulmani” che hanno studiato la religione e che per il resto fanno la stessa vita degli altri Musulmani: si sposano, lavorano, etc.
Siccome l’ebraismo insiste molto sulla famiglia e il rabbino è il rappresentante dell’ebraismo, è consigliato che egli sia sposato perché ogni buon insegnante deve mostrare la via con il suo proprio esempio.Giovanna non direi che i preti se sposati non cadrebbero nella pedofilia? «Saremmo ingenui e disonesti» ha detto nel 2002 per quanto riguardava la situazione degli Stati Uniti il vescovo di Chicago della Chiesa Episcopaliana «se dicessimo che quello della pedofilia è un problema della Chiesa Cattolica e non ha nulla a che fare con noi anglicani perché abbiamo preti sposati e donne prete.(Con l’aiuto della rete)
Caro Mario, il celibato dei preti fu introdotto da Gregorio VII nel 1073, lo sostengono molte fonti.
Se rileggi il mio commento, puoi verificare cosa confessa l’Arcivescovo di Brandeburgo al Nunzio Apostolico Morone, nel 1542……
Mario, se i preti potessero sposarsi, anzitutto vivrebbero una vita sessuale, chiamiamola “normale”, nel senso che non avrebbero l’angoscia del peccato, la colpa di aver infranto un precetto fondamentale, avvicinando una donna; in ogni caso, le loro pulsioni sessuali avrebbero un giusto sfogo che, oggi, nella maggior parte dei casi, viene represso. Tutto ciò, ovviamente, lo pone in condizioni molto disagiate, talvolta insopportabili, ed ecco, perché affermo che, in molti casi, può intervenire il pensiero nefasto, ma più controllabile, della pedofilia. La frequentazione di ragazzi, sia per ragioni scolastiche che di oratorio o altro, li mette a contatto continuo con giovanissimi, ciò che facilita enormemente i loro rapporti, ne converrai. Non scomparirà del tutto la pedofilia, quando sarà eliminato il celibato dei preti, ma sicuramente si ridurrebbe enormemente il numero dei pedofili!!!
Se al giorno d’oggi non si sposa più nessuno, sono aumentate vertiginosamente le convivenze e sono calati in modo drastico i matrimoni in Chiesa….perchè lo devono fare i preti ?
Possono vivere la loro vita sessuale e sentimentale come fanno gli altri.
Queste mie parole sono ovviamente provocatorie …..ma sarebbe strano che da ora in avanti si sposassero solo i preti ,perchè sono gli unici (o tra i pochi), che credono ancora al matrimonio come sacramento.
Spero quasta mia provocazione non offenda nessuno, se è così mi scuso preventivamente, è solo per uscire dallo storico ed entrare nei problemi delle convivenze , dei matrimoni, delle unioni ecc.
Egreggio Sig.Mario33-CO-Mi permetta di fare un breve accenno al suo commento molto esaustivo che ringraziamo, al rigo 24 del suo commento, menziona i “costi di gestione” senza polemica o critica volevo fare una precisazione: In primis i preti vengono pagati non con le offerte, ma bensi con una parte dell’otto per Mille, che noi cittadini della Rep. Italiana versiamo, ovvero soldi pubblici a tutti gli effetti che la chiesa cattolica riceve abbondantemente dalla Rep. Italiana circa -1Miliardo- altresì con un mistero della furbizia cattolica, nelle casse arrivano altri 6Miliardi. Volevo rammentarle che è vero che molti preti vivono in piccoli appartamenti, vedi anche il nostro Papa francesco che vive in un bilocale, ma volevo ricordarle anche che ci sono molti cardinali e preti che vivono in regge tipo Card.Bertone che ha un attico di 700mq., in centro a Roma e, che lo stesso non paga ne Imu, ne Tasi, ne Tarsu, ne altre tasse, lo stesso magari nella Clerichissima Italia dal suo attico ci guarda dall’alto per osservarci meglio. un Saluto
Pino, certamente Papa Francesco sta meditando, e non da ultimo sul fatto che le donne dei preti esistono ed hanno posto un problema reale: cioè, presumo, il desiderio di poter sposare i loro uomini. E la cosa, secondo me, dovrebbe continuare sul concreto e non nella teoria. Come finirà non lo so e, in fondo, mi interessa fino ad un certo punto. Ma una domanda vorrei pormela: siamo sicuri che i preti, quei preti, siano d’accordo? La legge è legge ed è certo che loro l’hanno trasgredita.
Sì, Nembo, il problema, messo in modo corretto, è se sia giusto che i preti abbiano famiglia e non che devono, sposandosi, essere aiutati a risolvere i loro problemi sessuali (che soddisferebbero, se non sposati, in altro modo). Quì si dialoga e non si danno soluzioni, specie se personali. Ma se fosse vero quel che scrive Veneziani, che il matrimonio sia ben più pesante del celibato? Dal punto di vista della Chiesa, poi, occorrerebbe sentire pareri autorevoli, e non certamente basati su pensieri utilitaristici come quelli che danno i preti irrimediabilmente condannati al sesso. Ma chi glielo ha consigliato, al prete, di fare il ministro di Dio?
Caro Mario, ti ringrazio delle informazioni sul celibato, che così cortesemente fornisci (come faremmo senza la tua pazienza e competenza?). Ho visto che Giovanna ha formulato qualche osservazione su quanto hai scritto e sono certo che troverete un punto d’incontro. Io non so quale sia l’organo ecclesiastico competente ad adottare il superamento del celibato dei preti, se mai si arrivasse a tale assunto. Forse questo Papa, così diverso dai suoi predecessori, potrebbe? Ma ne sono davvero convinti i preti?
Che ti devo dire, Franco, che potresti aver ragione? Già, perché? Ma sarei contento di verificare lo stato d’animo, i suggerimenti e le osservazioni delle nostre amiche, quelle più vicine alla religione e anche le altre. Che ne pensate, signore di Eldy?
Un grazie affettuoso all’amico Nembo, che puntigliosamente e maliziosamente chiarisce i misteri dell’8 per mille e delle entrate della Chiesa.
Lorenzo nella risposta al mio commento hai posto un punto interogativo ovvero chi ha consigliato al prete di fare il ministro di Dio. Io dico perchè si fanno preti? Sottolineando l’importanza di questa risposta, descrivo quello che ho visto nella mia giovinezza e, ben due amici sono andati a fare i preti, a quei tempi non c’erano i smartphone i scooter e altro ancora, ma tante bici,e motorini traballanti e assemblati, altresì si usava fare nei paesini la festa dei “Coscritti” prima di andare a militare e, proprio in quella occasione che un mio caro amico mi disse..a bruciapelo..io stasera non vengo con voi…perchè voglio andare a fare il prete, subitamente mi sono messo a ridere…ma guardandolo negli occhi avevo capito il suo sincero desiderio e quella sera nemmeno io andai con gli altri a girovagare…io le dissi prendi tempo e poi decidi, ma lui mi rispose più ci penso e più sono sicuro di servire Dio, lo stesso andò in seminario a Venegono prese i voti ed è rimasto un prete alla vecchia maniera. l’atro invece si è fatto prete quando io ero già a militare e, quando ebbi occasione di vederlo qualche anno dopo le chiesi il perchè della sua scelta, lo stesso mi disse:Sono andato in seminario così studio, la ma famiglia come tu sai si è sfasciata e mia madre non può mantenermi ecc…,lo stesso tutt’ora non c’è più, un brutto male lo ha portato via, ma credo che lo stesso una volta preso l’abito talare e i sacramenti li abbia onorati con grande fede. Allora i tempi erano duri e si viveva con la campagna e la scelta per noi non era molto chiara, come vedi Lorenzo le scelte per farsi prete sono tante e, ognuna ha la propria storia. Anche se il cristianesimo lo si può vivere in modo soddisfacente anche come persona normale vivendo e basandosi sulla parola di Dio, perchè la coerenza è fondamentale nel credere. Un saluto
Nembo, che devo dirti, che hai ragione? Si dice che ci sia la famosa “chiamata” e che questa riguardi tutti, sia i laici che i ministri di tutti i gradi. Quello che non si può sopportare è il fatto utilitaristico: cioé, faccio una cosa, anzi dico di farla, ed in realtà ne faccio un’altra. Si chiama peccato, o mi sbaglio?
Carissima Giovanna io sono in accordo con te ma secondo le mie fonti (senza scendere in polemiche),Gregorio VII (1023-1085)Gregorio VII fautore dell’enciclica. Fu il Papa impegnato in una missione di reimpostazione della Chiesa cattolica tra il basso e l’Alto Medioevo. Infatti la Chiesa allora viveva un momento di vera crisi e non erano rari fenomeni come simonia (vendita di cariche ecclesiastiche), religiosi senza vocazione (per molti poveri entrare nella gerarchia cattolica rappresentava l’unica salvezza), nepotismo (da nepos=nipote, successione alle cariche ecclesiastiche) e consacrati senza gli ordini maggiori (eletti preti o vescovi dall’aristocrazia e dall’impero invece che dalla Chiesa). Così realizzò una delle più grandi riforme della storia seguendo i voleri del suo predecessore papa Niccolò II. Nel 1074 pubblicò quindi un’enciclica che assolveva la gente dall’obbedienza verso RELIGIOSI SPOSATI. Questa non fu solo una manovra di carattere spirituale, ma effettivamente servì ad evitare la disgregazione dei possedimenti della Chiesa. Come hai scritto tu Giovanna. Ma… il celibato secondo le mie fonti, parti molto prima! Nel 325 d.c. Gregorio VII mise ordine ribadendo il celibato (come riportato sopra da fonte Wikipedia). Riguardo alle frustrazioni di una sessualità normale negata sono in pieno accordo con te Giovanna, lo premesso nel mio primo commento, lo ribadisco. Riguardo la pedofilia,quello che volevo affermare mi sembra doveroso dirlo non è solo prerogativa dei preti cattolici ma penso riguardi un po’ tutti gli uomini del mondo. (vedi turismo sessuale).
Caro Nembo, non darmi del signore sono marc52 riciclato in mario33.co.Si è vero quello che tu affermi sull’8 per mille! Ma… penso che esso vada alla chiesa cattolica come istituzione, per finanziare progetti umanitari (cosi dicono loro) tipo CARITAS. La mia fonte parla di introiti per il sostentamento dei preti presi dalle questue e dalle offerte in chiesa durante messa. Se ciò corrisponde al vero non lo so! rimango comunque in sintonia con i vostri commenti
C’è una canzone di Lucio Dalla “nell’anno che verrà”che parla dei preti che si possono sposare.
Ma Santa Romana Chiesa su questo resta muta e ferma.
Per i secoli passati le vocazioni era in parte per la gran fede e in parte per carriera. ora sono diminuite non vale la pena la società ofre di che sopravvivere senza prendere i voti, in modo particolare fare il voto do castità e al celibato. Senza dubbio che il divieta eccenti il crollo delle vocazioni ed infatizi dal punto di vista statistico la percentuale di omosessulitànei ranghi del clero
Vivendo in GRECIA ,sono logicamente a contatto con la religione greco-ortodossa,religione seguita anche dai miei nipoti.Sono pochi i punti che dividono i cattolici dagli ortodossi ,dal punto di vista religioso ,grande sotto punto vista umano .I preti ortodossi (POPE )sono sposati.La cosa inizialmente mi ha lasciata piuttosto perplessa ,poi ho avuto modo di avvicinare e conoscere qualche pope ,la moglie ,i loro figlioli .Stranamente ,mi ha dato l’impressione di un uomo completamente soddisfatto .in chiesa era l;uomo di Dio ,in famiglia era il Padre ,il marito.
Ti ringrazio ancora una volta, Mario. Vedo che il vostro confronto con Giovanna sta proseguendo proficuamente. E’ vero: senza risorse non si va da nessuna parte e, in ogni caso, faremmo torto alla Chiesa se pensassimo che i programmi umanitari che svolge siano in funzione soltanto dei vantaggi che ne può ricavare sul piano istituzionale. Il matrimonio dei preti come antidoto alla violenza o alla pedofilia? Non credo: queste fidanzate dei preti vogliono avere un legame stabile con i loro uomini- preti ed, essendo seguaci della Chiesa come fedeli, vogliono il sacramento del matrimonio. Il fatto è che deve , dovrebbe, preliminarmente decidere la stessa Chiesa e non per sanare una decisione già da loro assunta.
Sì, Alba, i difetti nei comportamento dei prelati non c’è dubbio che vengano aggravati dalle richieste castità e celibato. Ma la fede dovrebbe venire prima di ogni cosa: come dicevo, la “chiamata” dovrebbe esserci “a prescindere”. Se non c’è perché fare i preti?
Sandra, il quadro che ci offri tu in merito ai preti sposati, secondo la tua esperienza greca, è del tutto rassicurante. E così pensavo anch’io. Allora, eliminiamo dalla questione ogni aspetto utilitaristico e diciamo che si può essere buoni preti sposati come cattivi preti celibi.
dai che da quando ce mondo i preti anno sempre avuto buone amanti clandestine,, poi come puoi avere fiducia sulle confessioni ????che non diventi una confessione x appuntamenti,
Ah Giosué, mi sei sempre piaciuto per la tua schiettezza. Se è vero, come è vero, che ci sono stati costantemente degli accomodamenti sul piano pratico fra quello che i preti dicono e quello che fanno (tanto è vero che si consiglia ai fedeli di seguire i loro dettami e non i loro esempi), allora hanno fatto bene le donne a scrivere al Papa. Loro sì che hanno coraggio e determinazione. Che si superino le situazioni di fatto e si rientri nella legalità (e nel sacramento).
lorenzo almeno le donne rischiano meno andare col prete , sono già confessate , e le da la penitenza ????tutto in diretta,,
Ah, ah, ah, Giosué. Ma, come vedi, le donne vorrebbero di più e, secondo il loro parere, di meglio. A parte gli scherzi, la lettera scritta al Papa non ò davvero poca cosa. Rivendicano la fine del celibato dei preti, e non è chiaro come Papa Francesco vorrà affrontare il problema. Se c’è qualcuno, tanti certamente, più ferrato di me nelle cose di Chiesa, potrebbe intervenire, per favore?
Il matrimonio è permesso ha quasi tutte le altre forme di religione, quella cattolica non lo ammette, per me devono essere i preti stessi che portano avanti questo loro battaglia, senza che noi laici, o cattolici interveniamo, visto che non possiamo cambiare noi le leggi della chiesa Cattolica, dal Santo Padre, e via giù fino all’ultimo studente nei Seminari, si riuniscano per decidere sul da farsi.
I credo che esista qualche cosa al di sopra di noi, purtroppo non cedo a chi predica le religioni varie, da sempre sinonimo di guerre, morte e distruzione, nel nome di un Dio che dovrebbe essere unico.
Perciò che decidano per il matrimonio , o meno, poco mi interessa, mi interesserebbe di più che facessero veramente opera di povertà come qualcuno prima di me ha già scritto.
Saluti Riccardo Avanzi.
Dopo tutti questi commenti, che hanno affrontato il tema con conoscenza e competenza, riporto parte di un articolo pubblicato su Vatican Insider il 18/05/ 2014, premetto che condivido il pensiero
dell’Abate benedettino:
“Per secoli la Chiesa ha considerato la donna un demonio tentatore, invece, mai come da quando sono sposato, ho compreso il senso della rivelazione cristiana”, afferma Giovanni Franzoni, teologo e scrittore di fama mondiale, un manifesto vivente contro il celibato ecclesiastico. “Meglio i sacerdoti sposati dei missionari cattolici che nel Terzo Mondo vivono more uxorio con le loro compagne», aggiunge l’ex abate benedettino di San Paolo fuori le mura, uno degli ultimi protagonisti viventi del Concilio Vaticano II che da quarant’anni fa da controcanto alle posizioni ufficiali della Santa Sede: dal referendum sul divorzio alla petizione al Vicariato di Roma per fermare il processo di beatificazione di Karol Wojtyla.
Grazie, Lucia, del tuo contributo, che fa chiarezza in merito alle diverse posizioni che esistono nell’ambito della Chiesa. Mi domando: qual è la strada per giungere ad abolire il celibato dei preti: una decisione del Papa, un concilio, un sinodo, o che cosa? Rilevo ancora una volta che manca fino a questo momento una informazione circa il pensiero dei preti interessati, le cui donne hanno rivelato il fatto. Si rendono conto che anche da loro dipende il corso degli eventi successivi?
Teologicamente parlando i preti sono sposati con Dio, tecnicamente invece parlando il prete dovrebbe dar esempio di come si forma la famiglia ideale e di come far crescere i fanciulli nella fede, quindi essendo sposati e avere figli.
Grazie anche a te, Anna. Personalmente mi piace molto l’idea del prete come simbolo pratico della famiglia ideale: non solo ministro di Dio, quindi, ma anche interprete della famiglia come l’ha pensata il Creatore.
Ci sono sempre stati i sacerdoti che avevano amanti, l’unica differenza è che ora le amanti hanno fatto gruppo e si sono rivolte all’amministratore delegato della Società.
Diventando sacerdote, e accettando il voto di castità, l’uomo fa una scelta, la castità e di conseguenza deve venire meno al matrimonio,
Non ha nulla a che vedere con la fede, sono solamente regole stabilite dalla Chiesa. Trasgredire alle regole, per i ministri di Dio, sembra ultimamente la regola che conferma l’eccezione. Diversi apostoli erano sposati, molti ministri straordinari che sostituiscono i sacerdoti sono sposati e hanno famiglia, forse,Papa Francesco da persona normale cercherà di rendere più elastiche le regole, così rigide della religione Cattolica, sono convinta può farlo….
Grazie, Enrica, di avere concluso la nostra indagine con espressioni di ragionevolezza. Troviamo soluzioni nel concreto, dunque, senza gridare allo scandalo. Già è un fatto positivo che il problema sia emerso, per merito delle donne, insisto, più che dei sacerdoti interessati. Facciamo di questa vita, valle di lacrime per eccellenza, anche un luogo di speranza per chi i problemi, grandi o piccoli che siano, li vive e li rappresenta.
Lorenzo,ho letto attentamente il tuo articolo e merita 1 commento.I preti fanno il giuramento di castita’ e gli sposi quello di fedelta’ e quindi i giuramenti sono analoghi x tutti davanti a Dio,se i prete nn si sente piu’ x vari motivi di continuare su quella srtada,chiede la dispensa al Papa e esce x fare la sua vita.Tengo a precisare che x diverse necessita’restera’ prete in eterno,ma potra’ vivere con serenita’la vita matrimoniale come anche le persone divorziate e risposate.la cosa che nn capisco è tutto questo can can da parte delle donne,sanno benissimo che la strada è tutta in salita se decidono di fare una determinata scelta anche x spesso e volentiere sono loro a creare determinate situazione la (donna è eva e riesce nel suo intento)Vedo che come sempre nn vi è molta chiarezza da parte del giornalista,butta la notizia alle alle ortichee si nasconde,queto nn è fare informazione ma creare scompiglio volutamente.Ti ringazio Lorenzox aver toccato 1 argomento cosi’ importante ma è tutto da meditare con serenita’ ed onesta’,,,,,,,,,,
Ti ringrazio, Elisabetta. Sì, la strada è davvero in salita e non facile è la conclusione. Noi, nel nostro piccolo, abbiamo offerto un modesto contributo all’approfondimento. Grazie, Eli, con tutto il cuore.
Riporto un pesiero di Riccardo, che era rimasto incagliato.
————————————————————–
Il matrimonio è permesso ha quasi tutte le altre forme di religione, quella cattolica non lo ammette, per me devono essere i preti stessi che portano avanti questo loro battaglia, senza che noi laici, o cattolici interveniamo, visto che non possiamo cambiare noi le leggi della chiesa Cattolica, dal Santo Padre, e via giù fino all’ultimo studente nei Seminari, si riuniscano per decidere sul da farsi.
I credo che esista qualche cosa al di sopra di noi, purtroppo non cedo a chi predica le religioni varie, da sempre sinonimo di guerre, morte e distruzione, nel nome di un Dio che dovrebbe essere unico.
Perciò che decidano per il matrimonio , o meno, poco mi interessa, mi interesserebbe di più che facessero veramente opera di povertà come qualcuno prima di me ha già scritto.
Saluti Riccardo Avanzi.
Grazie a Giovanna e grazie a te, Riccardo. Penso che le tue opinioni abbiano molti fans. E’ una battaglia che gli stessi preti, se la condividono, devono svolgere all’interno della Chiesa cattolica. Ciò non vuol dire, però, che non possiamo esprimere un parere: per me, se il problema davvero esiste, non vedo perché non potrebbe essere risolto, visto anche ciò che accade serenamente altrove. Cambiano le leggi e tutto nella vita. Vi ricordate che la Chiesa ha chiesto scusa a Galileo, dopo averlo torturato? E, a proposito di tortura, sentivo che Papa Francesco ha definito il torturatore un essere abominevole da scomunicare.
Se posso dire la mia, e se fossi Papa Francesco, risponderei alle ” stimatissime signore fidanzate di sacerdoti” che: se hanno ” il fascino della tonaca” se la comprino! Quando si sceglie di fare il voto di castità,per servire Dio quello è…. senza se e senza ma. E’ una scelta e non una via di fuga alla realtà, o l’alternativa ad una società che non offre possibilità “de campà” dignitosamente….
A mio modesto parere, visto che il problema c’è…per ovviare a questi inconvenienti, basterebbe istituire due ordini: I casti. e quelli che invece no…Però questi ultimi dovrebbero tenersi davvero “la carceriera” finchè vita non li separi!!!
Croce o delizia che sia….
Bell’articolo Lorè come sempre offri spunti di meditazione non male….un abbraccio a Bosco e a tutti gli eldyani e le eldiane che mi conoscono.
Grazie, Lieve, del regalo che ci hai fatto con il tuo commento. In linea di principio, il tuo ragionamento non fa una grinza. L’ordine sacerdotale ed il matrimonio sono due sacramenti distinti. D’altra parte, non ci sono leggi che non possono essere cambiate e ciò vale anche per le disposizioni della Chiesa cattolica. Vinceranno le donne? Chissà. Certo è strano il silenzio dei preti. E saranno le donne, “carceriere”. Meglio essere incarcerati da una donna, ritengo, che vivere in altro modo. Tu sai che io sono per le donne, senza se e senza ma.
Non ci credo proprio , Lorè, non saranno le donne che vinceranno, fiiiguuuuurt! La Chiesa per prima le ha relegate schiacciate, bruciate…. Immagina mo che seccatura…-“Che scoccianti ste donne ma che vonno? nun ponno sta zitte?” No caro Lorè se ci sarà un vincitore sarà ancora l’uomo, il tipo d’uomo ipocrita che se ne sta silenzioso e spinge la donna a rivendicare il diritto di essere “amante autorizzata”… Non credi che sia così?
PUO’ ESSERE, LIEVE. PUO’ ESSERE. PURTROPPO.