Pensieri e non solo…!!

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Non passa settimana o mese che non si apprenda che agenti, appartenenti alle forze  dell’ordine o militari,   si suicidino. Una sequenza di morte più alta della criminalità, morte che non si spiega o che, forse per svariate ragioni, non si vuole spiegare. Quando un rappresentante delle forze dell’ordine o un militare muore in servizio se ne parla su tutti gli organi di informazione e l’indignazione è condivisa da tutti. Invece, quando avvengono delle stragi silenziose -suicidi- a volte non se ne  parla o se ne  parla poco.

 

omicidi forze dell'ordineOmicidi delle forze dell'ordine

   

Tutti indossano una divisa e temono, pertanto, di finire – com’è   accaduto  ad altri colleghi -  in un drammatico vortice  senza spiegazione, almeno per chi rimane. In questi ultimi anni nel mondo militare c’è  la percezione di un male oscuro,  lo si intuisce,  quasi  lo si assapora amaramente ma,  dopo qualche riga in cronaca nera,  tutto tace e riprende la solita routine, in attesa   del prossimo… impotenti. Per principio,  queste persone,  tutori dell’ordine e del benessere delle società, non dovrebbero mai essere preda  del mal di  vivere. La condizione militare ha i suoi grandissimi e irrinunciabili valori: guardare in faccia determinati problemi è sempre difficile, figuriamoci  nell’attuale periodo, se qualche politico o  qualcuno ai vertici militari  dovesse porsi  il problema di comprendere la ragione di tale malessere! Uomini e donne che sacrificano tutto per l’istituzione e per il  Paese,  proprio per onorare questi principi e ideali di lavoro comune.  E’, quindi,  essenziale che chi di dovere, rifletta profondamente su  questo problema,  insieme a tutte le forze dell’ordine, poiché  nessuno può ritenersi  immune  da  queste gravi incognite,  come purtroppo le statistiche dimostrano.

 

Stretta di manoStretta di mano

 

I dati noti al ministero  non sono da sottovalutare, senza aggiungere i tentativi di suicidio. Sarebbe, tuttavia, utile  comprendere  come mai  e da che cosa siano  provocati questi incresciosi eventi. Si potrebbe partire da alcuni presupposti:  cause dovute allo stress,  a seguito delle precarie  condizioni lavorative, mancanza di supporto psicologico, che non dovrebbe   mancare,  senso di frustrazione, umiliazione dovuta, ad  es.,  al fatto che tutti gli sforzi  compiuti per  il bene  della  collettività  vengano, poi,  quasi sempre elusi dalla magistratura o dalle forze politiche, o  per altre ragioni ancora. Talvolta, possono esserci azioni indiscutibili,  prese per ragioni prioritarie e per  prevalenti motivi di servizio, riguardanti  sicurezza,  e tali  provvedimenti  talora finiscono per legittimare  trasferimenti punitivi disciplinari  vessatori e dinieghi ingiusti  di progressione di carriera, o  perché l’agente  o l’ufficiale è diventato “uomo scomodo”.

 

Distintivi di vari corpi di PoliziaDistintivi delle forze dell'ordine

 

In primo luogo, occorre ricordare che sono tutti  esseri umani, -  uomini e donne - tutti hanno cuore e sensibilità e,  e quando si interviene si compie   un ruolo attivo  verso la società o  la Patria e, in alcuni casi,   occorre far tacere  il cuore e attaccare un’altra “spina” per applicare le leggi  adeguate al caso del  momento. Non sempre queste procedure sono  facili  e, spesso,  si mette a repentaglio lo stato psicologico del militare addetto. La propria forza può  vacillare, se non si trova un modo di operare giusto e non traumatico, ecco allora  intervenire il timore di sanzioni disciplinari o, ancor peggio, il ritiro della “Pistola e del  tesserino” e, infine,  il posto di lavoro. In seguito, si avranno  colloqui con persone che dovrebbero aiutarti, ma questo non accade. Si è sottoposti a quiz attitudinali. Qualora risultassero negativi o ne   derivasse un quadro incerto sulla propria autonomia decisionale…ovvero la  perdita di idealismo,  al malcapitato/a  verrà accreditata una cultura scientifica chiamata –Stressogeno - che colpisce le persone che esercitano una professione d’aiuto: “Helping Profession.” Qualora queste non rispondano  in maniera adeguata, a causa dei  carichi eccessivi da stress,    tale mansione viene tolta,   di conseguenza  si finirà  dietro una scrivania o ad altro incarico.  Tutto ciò, ovviamente,   incide notevolmente  sulla vita quotidiana e psicologica, e viene assorbito in modo negativo, portando l’individuo a compiere gesti estremi come il terribile fenomeno  del suicidio. Mi auguro sinceramente   che nuovi metodi vengano  introdotti in tutte le strutture militari e nelle varie sedi operative delle forze dell’ordine, come la prevenzione,  per rendere realmente efficace e non solo  di facciata una strategia operativa che tenti di ridurre  le condizioni di disagio, di  trascuratezza d’insensibilità, e la difficoltà di  vivere per chi opera giornalmente per la sicurezza pubblica. Secondo voi, amici Eldyani, come mai episodi così gravi avvengono nelle varie forze dell’ordine? Vogliamo parlarne?

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COMMENTI

  1. il 25 giugno, 2014 mario33,co dice:

    Ho fatto 15 mesi(allora la ferma era di 15 mesi) il Carabiniere ausiliario nel biennio 1972/73 sono legato all’arma da ricordi affettivi. Il colonnello mi chiese di convalidare la ferma mi avrebbero messo nella scientifica. allora avevo 20 anni optai per aprire uno studi fotografico. come poi feci nel 1974. partii contento della mia scelta da carabiniere, da bambino l’arma la divisa facevano presa su di me. Sono vivamente rammaricato di questa situazione che da 20 anni si protrae con un evoluzione incredibile. Leggevo che in 20 anni si sono suicidati 300 Carabinieri. Riporto alcuni dati, con cause e concause ed eventuali rimedi, che vengono addotte dai media, riguardo a questa spirale di suicidi. Presi dal web ma già ipotizzati in maniera esaustiva da nembo.
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    La percentuale più elevata di suicidi spetta all’Arma dei carabinieri con circa il 66% dei casi.
    Un dato che andrebbe corretto tenendo conto anche dell’organico superiore della benemerita rispetto ad altri corpi di polizia.
    Ognuno può attraversare un momento di particolare fragilità e certo, non tutti arrivano al suicidio.
    Ma i comandanti, i dirigenti, nelle forze di polizia sono ancora quelli di un tempo? E le nostre forze di polizia hanno ancora spinte motivanti?
    Partiamo dalla fine della nostra domanda. Si avverte epidermicamente, parlando con poliziotti o carabinieri, una generalizzata, diffusa demotivazione. Frutto della crisi? Anche: Stipendi bloccati, straordinari non pagati e l’incertezza della pensione, generano frustrazioni.
    Atteggiamenti da burocrati e mancanza di carisma e umanità sono caratteristiche sempre più diffuse dello “stile di comando” nei quadri intermedi delle forze dell’ordine. E questo non aiuta.
    Come si fa a capire se un collaboratore sta attraversando un momento di “particolare fragilità” se per il proprio comandante è solo una pratica ed una matricola?
    Forse è proprio qui che qualcosa vacilla… Come è possibile che non ci si interroghi più profondamente sulle cause dei suicidi, nonostante in polizia siano 600-700 gli agenti con diagnosi psichiche, tra i carabinieri siano almeno 3.500 (come afferma un dossier ad uso interno dell’arma) e stime varie contemplino un altrettanto cospicuo numero di finanzieri?. dal 1978 al gennaio 2000 ben 293 militari si sono uccisi in ambienti appesantiti da comportamenti opprimenti e vessatori .
    ricordando Dante che molti di noi hanno abbandonato sui banchi di scuola non possiamo non citarlo quale uno dei più antichi testimoni di un particolare caso di “mobbing”(comportamenti violenti verbali e/o fisici): Pier della Vigna che visse fra il 1190 ed il 1294, proprio come molti poliziotti, carabinieri e finanzieri fu spinto al suicidio a causa delle pressioni psicologiche cui venne sottoposto dopo esser stato accusato ingiustamente di congiura e tradimento nei confronti di Federico II, presso la cui corte prestava servizio. Così, in realtà, Pier delle Vigne non fu altro che una vittima innocente, simbolo della giustizia oppressa e vilipesa proprio come molti lavoratori di Pubblica Sicurezza che hanno perso la vita a causa del silenzio e dell’omertà che li attorniava.

    Il sindacao Coisp(Coordinamento per l’Indipendenza Sindacale delle Forze di Polizia), ritiene indispensabile effettuare un’opera di prevenzione per il controllo ed il supporto del personale coinvolto in situazioni critiche, come, ad esempio, nel caso di conflitti a fuoco, episodi traumatici che possano avere luogo durante ed al di fuori dell’orario di servizio. I poliziotti italiani, i cui sacrifici quotidiani si trovano spesso alla base di situazioni di forte stress, debbono sapere di poter contare e ricevere un adeguato supporto psicologico, ove potersi rivolgere volontariamente, senza che ciò comprometta la loro professionalità. Riteniamo che sia doveroso ed improcrastinabile un Suo autorevole intervento affinché la Polizia di Stato possa dotarsi di strumenti adeguati e professionali per capire se possono, o debbano, essere adottati correttivi in fase di reclutamento del personale e, contemporaneamente, analizzare e trovare soluzioni mirate ad evitare ulteriori lutti – si legge nelle lettera inviata dal Coisp al Capo della Polizia Manganelli”.

  2. il 25 giugno, 2014 nembo1 dice:

    Amici di Eldy e sopratutto del Bosco, ho voluto mettere questo -Post-, che è un fenomeno estremo attuale che, non può prescindere dal porre una serie di riflessioni che devono portarci all’analisi di comportamenti che sempre più spesso,non rigurda solo l’uomo in primis che fa gesti estremi, il poliziotto, il carabiniere, il militare o altro, ma riguardano tutta la società, perchè le varie forze dell’ordine producono quel bene intangibile che è la sicurezza, la libertà, per l’ordinata convivenza sociale.

  3. il 25 giugno, 2014 mario33,co dice:

    Beh Nembo, penso tu abbia fatto bene, che riguardi un po’ tutti, noi siamo attaccati alle forze dell’ordine, esse sono un baluardo di democrazia, ci si lega anche in modo affettivo, hanno sempre dimostrato (eccetto rari casi)di essere sempre dalla parte del cittadino,e di abnegazione nella difesa della leggi dello stato.

  4. il 25 giugno, 2014 nembo1 dice:

    Mario33-CO, Condivido tutto quello che ampiamente hai scritto nel tuo commento e, ringrazio che hai dato anche dei dati con delle percentuali, io non le ho messe per puro rispetto a tutte queste persone che per vari motivi si sono tolti la vita, comunque Mario si nota che avevi indossato una divisa e, sai perfettamente quello che si prova in certe situazioni durante il compito di istituto. Mario, nei primi due punti interogativi rispondo No, negli altri due rispondo Si, Marck52, i comandanti di una volta non ci sono più e, questo è colpa anche della politica indistintamente dal colore e tu sai a cosa mi riferisco…ormai ci sono atteggiamenti da burocrati e mancanza di carisma e umanità queste caratteristiche sono sempre più diffuse dallo stile di “Comando” sui quadri intermedi delle varie forze dell’ordine e questo non aiuta gli agenti sommando poi come hai descritto…parlando di crisi conomica attuale, straordinari non pagati, stipendi bloccati, incertezza della carriera, si è senza motivazione, si è soli, anche se ci sono ideali che vorresti esprimere, tutto questo ti porta ad avvicinarsi alla realtà psicologica e sociale di questo fenomeno che spinge l’individuo a togliersi la vita. A fronte poi di condizioni di stress a cui si possono sommare quelle del disagio generale, il mancato controllo sulle condizioni psicofiscale che dopo la prima visita di arruolamento arrivi fino alla pensione senza mai più essere sottoposto a nulla, se non sei in qualche reparto speciale.I nostri politici su tutto questo devono fare una grande riflessione lucida e equilibrata su un fenomeno così dilagante, senza spendere parole più al vento atte all’occasione. Marck ti ringrazio per aver avvalorato e sviscerato con il tuo commento questo mio post.

  5. il 25 giugno, 2014 sandra vi dice:

    Enoi come sempre nn possiamo che ringraziarti Nembo ,metti il dito su una vera piaga.Stringe il cuore vedere come sono trattati coloro deiquali siamo sempre andati fieri ,quelli che portano le ns belle divise ,coloro che ci devono difendere ………..che pena e che strazio Nembo ,grazie. Grazie a Giovanna per il bellissimo pezzo

  6. il 25 giugno, 2014 franco muzzioli dice:

    Distinguerei tra militari e forze dell’ordine!!!!
    Forse per i secondi è il senso dell’inutilità, ad esempio rischiare la vita per una partita di calcio, o per arrestare qualcuno che verrà scarcerato il giorno dopo, o farlo per uno stipendio da 1200 euro al mese , mentre colonelli e generali rubano.

  7. il 25 giugno, 2014 nembo1 dice:

    Vero Sandra, quando si sentono queste drammatiche notizie, ci si domanda il perchè, la risposta esatta è sempre difficile trovarla, noi possiamo solo immaginare forse… le cause che portano a determinati gesti perchè la vita a volte ci fa trovare davanti a delle scelte e, come abbiamo già scritto come motivazione dovute a stress, depressione, frustazione, sconforto,sentimenti di rabbia e risentimento,mobbing e altro ancora…sono tutti dei fattori che non proteggono le crisi personali, portandoti a gesti estremi che credo che per chi lo fa sia un gesto di forma liberatoria. Mi auguro che su questo problema sia più focalizzato dai nostri politici.

  8. il 25 giugno, 2014 nembo1 dice:

    Franco ringrazio per la tua domanda che è interessante, sfatiamo subito dicendo che la sicurezza è un bene collettivo e la stessa non la si produce con le tradizioni o i ricordi, ma solo con senso di responsabilità di tutti e di tutte le forze dell’ordine aggiungendo anche i militari vedi i Carabinieri, gli stessi hanno doppia natura diciamo forza militare e di polizia in base alla pianificazione stabilita dal capo di stato maggiore della difesa (Ministero).Le forze di polizia hanno il compito di tutelare la libertà dei cittadini, vigilando sull’osservanza delle leggi, dei provvedimenti emanati dalla pubblica autorità, prevenzione e repressione dei reati, socorrere la popolazione in caso di calamità, ma sopratutto tutela dell’ordine e sicurezza pubblica, gli stessi fanno capo al ministero dell’interno. Dopo la soppressione di leva con la sua sospensione abbiamo dei militari professionisti, con nuove tecniche di addestramento mezzi e, con strumenti nuovi confacenti ai vari servizi, possiamo dire che le sembianze si differenziano solo per i vari compiti istituzionali ma non di molto a parte che lo scopo principale del militare è diffendere la propria Patria e i suoi interessi in caso d attacco da altre forze straniere…,altresi gli stessi come tutti noi sappiamo possono intervenire in paesi all’estero in caso di guerre con sopprusi verso i civili, conflitti di natura terroristica ecc…,sempre sotto l’elgida deliberatoria del consiglio di sicurezza dell’ONU. Essere miltare rappresenta ordine, strategia, regole, valori, ideali per la Patria e, non per questo anche tra i miltari ci sono delle tragedie e la loro forza psicologica può vacillare forseancora di più, forse le tragedie sono più -nascoste- o mascherate. Posso dirtiFranco che comunque a livello psicolgico sono un ò più seguiti.

  9. il 25 giugno, 2014 nembo1 dice:

    Franco dimenticavo e me ne scuso di dirti che hai detto bene.., si rischia la vita per pochi euro, mentre le alte “stelle o torri” che a volte non brillano, prendono molto molto di più stando dietro una scrivania, e anche per questo è da aggiungere ai vari malumori e fattori che ti portano in determinate situazioni, a parte il discorso che a volte non fai in tempo a generalizzare un malvivente e ti giunge l’avviso del sostituto procuratore di denunciarlo a piede libero o altro ancora mentre tu e tuo collega per quell’arresto hai rischiato la tua incolumità.

  10. il 25 giugno, 2014 nembo1 dice:

    A Giovanna un ringraziamento per il bel pezzo messo in lettura del Post.

  11. il 25 giugno, 2014 gianna dice:

    Nembo, l’articolo di oggi è veramente profondo, con molta verita,’quando succedono queste drammatiche notizie, ci fermiamo chiedendoci i perche’, senza una risposta le cause sono molte ,ma per noi rimangono sempre segrete, nessuno sapra’ mai la vera ragione le motivazoni di certi gesti di sconforti,frustazioni, risentimenti, rabbia ,una forma di liberarazione, spero che questo problema sia osservato dai nostri politici,grazie

  12. il 25 giugno, 2014 lorenzo.rm dice:

    Grazie, Nembo. E’ sempre molto interessante ciò di cui ci fai partecipi. Che dire se non condividere ?

  13. il 25 giugno, 2014 gianna dice:

    Grazie ,Giovanna3, del tuo pezzo meraviglioso, e grazie Nembo del tuo articolo. ciao

  14. il 25 giugno, 2014 nembo1 dice:

    Gianna,ti ringrazio del tuo commento, si quando sentiamo determinate notizie tutti noi ci chiediamo il perchè, fa più rumore la notizia di un’albero che cade che una foresta che cresce dice un detto…speriamo che questi gesti vengono presi in considerazione dei nostri politici mettendo a disposizione gente preparata a supporto degli operatori di tutte le forze di polizia garantendo a la privacy a tutti coloro che intendono avvalersi.

  15. il 25 giugno, 2014 gabriella BZ dice:

    SApevo che c’erano molti suicidi nel mondo dei carabinieri , un amico un giorno me ne parlò , ma mai sarei arrivata a pensare fosserò così tanti. Il mio amico ex carabiniere ,non era così informato.Se si pensa a tutto il lavoro che fanno, a tutto lo stress che tanti sono costretti a subire, dovrebbero essere seguiti da persone competenti ,non si può levare il sangue fino all’estremo, e lasciarli poi soli.Uomini che ci aiutano,e vengono poi lasciati soli nel momento del loro bisogno .

  16. il 25 giugno, 2014 ENRICA BOSELLO dice:

    Non sono sufficientemente preparata per dare una spiegazione,, e ma questo argomento mi tocca da vicino, ho dovuto confrontarmi con il corpo dei carabinieri, proprio 11 anni fa, mio marito si è suicidato.
    Non c’è giorno in cui io, non mi chieda perchè e dove ho fallito, perchè non ho capito, e cosa avrei dovuto fare, ma non ho risposte, direi che anche a seconda del mio stato d’animo cambiano anche le mie supposizioni.
    Il Maresciallo con il quale mi sono dovuta rapportare,da subito, è stato gentile, disponibile e discreto, per ovvi motivi si mettono in moto diversi meccanismi, per cui ci si trova, oltre al dolore a rapportarsi, con la burocrazia, con le cattiverie gratuite, con le indagini che devono essere svolte, non fosse altro per appurare la verità.
    E’ durissimo perdere qualunque persona cara, ma così oltre al dolore personale della perdita, ci sono i dubbi, le risposte mai date e che mai avrai, ci sono inevitabilmente le congetture fatte da chi nemmeno conosci, e poi ci sono le forze dell’ordine, nel mio caso i carabinieri. Dopo l’autopsia, e il nulla osta del giudice che mi autorizzava a poter continuare con le pratiche del funerale e della sepoltura,il maresciallo non era più solo un uomo di legge ( non so come altro chiamarlo, ma una persona che spesso, molto spesso mi ha consigliato.
    Questo Signore è stato trasferito,ricordo ancora perfettamente cosa disse a mio figlio, il giorno della tumulazione.
    ” Sei diventato adulto in fretta, dimostra a noi tutti, sopratutto al tuo papà, che sei in gamba, rendilo orgoglioso, fa che da dove egli è, ti guardi pensando…”è bravo, è mio figlio”.
    Forse ho divagato ma volevo portare la mia esperienza.

  17. il 25 giugno, 2014 nembo1 dice:

    Grazie Lorenzo, cerco di mettere notizie che a volte vengono distorte o non dette o scritte in quarta pagina, nella speranza di renderle a conoscenza di tutti.

  18. il 25 giugno, 2014 nembo1 dice:

    Enrica, mi spiace per quello che ti è successo, non hai divagato e ti ringrazio del tuo intervento commentando la tua storia con grande umiltà e umanità. Nessuno di noi è preparato per dare spiegazioni a fatti tragici e dolorosi come il suicidio e, nessuna risposta mai si potrà sapere nemmeno con riflessioni lucide e equilibrate.

  19. il 25 giugno, 2014 nembo1 dice:

    Non voglio fare nessuna pubblicità ma su questi fatti tragici c’è un bellissimo libro intitolato ” Caduti senza L’Onore delle armi, di Luigi-Lucchetti. Distribuito dalla Larus edizione.

  20. il 25 giugno, 2014 giovanna3rm dice:

    Nembo, grazie. Le tue informazioni, per molti di noi,sono preziose, perché sconosciute. Non immaginavo che ci fosse tanto sconforto e malessere nelle forze dell’Ordine, insomma i militari tutti. Se si considerano tanti aspetti: orari pesanti, incarichi gravosi, rischi continui, insulti e, non ultima, l’esigua retribuzione si possono capire depressioni e scontento generale. Tuttavia, l’atto estremo del suicidio, sicuramente porta con sé inevitabili segnali psicologici che dovrebbero essere capiti, individuati dai capi e immediatamente segnalati al corpo sanitario.
    Su questii aspetti dovrebbero riflettere gli alti gradi militari, e non lasciare soli i loro sottoposti.

  21. il 25 giugno, 2014 anna b. dice:

    Cosa sta succedendo all’interno dell’Arma dei Carabinieri? Cosa spinge veramente alcuni suoi effettivi a togliersi la vita? Tuttavia l`aspetto che preoccupa maggiormente è la cappa di silenzio omertoso che circonda alcuni di questi casi di suicidio. Quante altre “morti invisibili” devono aggiungersi prima che si prenda veramente coscienza del problema? E intanto la lista si allunga…….

  22. il 25 giugno, 2014 elisabetta8.mi dice:

    Quando si viene a conoscenza di uno di questi fatti,si rimane stupefatti,ma noi sappiamo che cosa c’è dietro?No se nn x vie traverse.Questi uomini coraggiosi che mettono la loro vita al sevizio e tutela di tutti noi forse loro stessi nn sono x nulla tutelati x vari motivi ,quando eseguono degli arresti ,sono interrogati x diverse ore dai maggistrati come e x quasi che i delinguenti siano loro senza contare le ore interminabili di servizio e lo stress a cui vengono sottoposti x questo tipo di lavoro,dimentichiamo spesso che sono persone come noi con i loro poblemi e le loro preoccupazione come tutti,ma che quando indossano la divisa devono azzerare tutto come se fossero delle macchine ma cosi’ nn è.le persone nn sono macchine tutti abbiamo la nostra fragilita’,la cosa che fa male come sempre è che tutto scivola nel dimenticatoio,anche i soldati che muoiono in missione in terre sstranire è uguale,tante belle parole ai funerali e dopo piu’ nulla.Questa è la vita grama di chi indossa 1 divisa x difendere noi e la Patria,che cosa succede in queste persone nn si puo’ capire e forse nn si sapra’ neanche mai,ma è una brutta realta’.Grazie Nembo di aver messo il dito in questa piaga che passa quasi sempre inosservata,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,

  23. il 25 giugno, 2014 nembo1 dice:

    Si Giovanna c’è tanto sconforto altrimenti no si spiegherebbero così tanti suicidi nelle forse dell’ordine, con l’atto estremo del suicidio. E’ tutto un’insieme di circostante che tu hai descritto, nonostante i cambiamenti prodottosi negli anni con il sacrosanto riconoscimento dei diritti sindacali e all’apertura alla società civile, resta purtroppo immutata l’aiuto reciproco es. se un adetto alla sicurezza pubblica si diffende magari dopo doppi turni e notti senza dormire, immediatamente viene immortalato e messo su tutti i giornali e trasmesso in tutte le tv nazionali e private, mentre se viene malmenato, insultato, e altro ancora…sembra del tutto normale, silenzio assoluto assoluto da parte della informazione e (forse)anche nella nostra coscienza…L’ansia, la paura, sono emozioni normali, che proviamo tutti, così pure l’andrelanina che entra in circolo nel sangue dunque, l’ansia e la paura sono necessarie per un essere umano che non è un -robot- a ciscuno di noi queste sensazioni consentono di affrontare situazioni delicate e temute sia mentali che fisiche, però se queste situazioni si ripetono troppo frequentemente ti portano a uno stress molto forte e emotivo. Se poi aggiungi altri problemi quotidiani arrivi a un punto che non vorremmo mai arrivare. Purtroppo Giovanna molti si trovano soli, e per i motivi ampiamente descritti tengono tutto dentro perchè non c’è nessuna valvola di sfogo, mentre invece ci dovrebbe esserci supporto psicologico adeguato. Un Saluto.

  24. il 25 giugno, 2014 nembo1 dice:

    Condivido Anna b- il tuo commento succedono nn solo nei Carabinieri ma in tutte le forze dell’ordine, a volte non riportano nemmeno il nome di queste vittime, specialmente se sono le mogli che si suicidano perchè succede anche questo, c’è silenzio e omertà per non avere polemiche specialmente in un paese fallito governato non dal Popolo. Vero un problema che si sta dilagando speriamo che si fermi per il bene di tutta la collettività.

  25. il 25 giugno, 2014 nembo1 dice:

    Elisabetta, ti ringrazio per il tuo prezioso intervento e nel modo che ti sei espressa sembra lo sfogo di una collega o mamma di un appartenente alle forze dell’ordine che sa quali sono le problematiche quotidiane di queste persone ovvero il malessere che attraversa il nostro paese queste persone lo vivono in prima persona con tanti sacrifici. gli stessi vorrebbero proteggerci di più, vorrebbero certezza della pena per chi ci fa del male e, non ottempera alle varie prescrizioni di leggi, purtroppo non è così, non hanno supporto da nessuno, nemmeno da chi dovrebbe diffendere la legalità in modo parziale per una legalità non offuscata, sotto una divisa ci sono persone che sono al fianco dei cittadini e non contro i cittadini. Qualunque lavoro può essere gratificante, se si è motivato e partecipe nel raggiungimento dei vari obiettivi, però se si hanno tutti contro, se non si hanno supporti anche psicologici e altro ancora allora lo stress arriva, ci si sente demotivati depressi con tanto sconforto non si hanno più motivazioni da focalizzare e si arriva al suicidio.

  26. il 26 giugno, 2014 giuseppe3,ca dice:

    I dati sono allarmanti e basterebbe questo per mettere in piedi un gruppo di studio con il preciso compito di arrivare alla conoscenza delle cause e alla soluzione del problema. Agenti inquadrati che devono “obbedir tacendo”, che pur vedendo le cose da vicino non possono parlare o intervenire in prima persona perché c’è un superiore che “comanda”, uomini che si sentono “numeri” perché è annullata la loro entità di persona umana. Potrebbe essere questa una delle cause che fa sentire inutile l’individuo e fa scattare la molla del suicidio. Penso che proprio l’Arma dei Carabinieri, ma non solo, abbiano le strutture e le persone giuste per lo studio del problema, per risalire alla fonte e rimuovere le cause. Si sprecano tante risorse per cose futili e invece si dovrebbe investire per sanare questo malessere e salvare la vita umana, sempre sacra e inviolabile.
    Grazie Nembo, argomento tosto ma utile.

  27. il 26 giugno, 2014 nembo1 dice:

    Affermativo Giuseppe i dati sono allarmanti, veritiera è la frase che hai scritto virgolettata,si sono dei numeri e, devi fare come il famoso detto…non vedo, non sento, e non parlo, anche se si ha un sindacato che diffende i propri diritti ma arriva fino a un certo punto poi…, come ho avuto modo di dire….vieni trasferito causa esegenze di servizio o altro…tantè che quando vai in pensione si dice in gergo: Mi sono ripreso la mia vita. Condivido il tuo pensiero sullo spreco di tante risorse mentre si potrebbe investire molto per ricercare i vari fattori che portano a delle crisi che si trasformano in tragedie umane. Un Saluto

  28. il 28 giugno, 2014 lieve dice:

    …. “Di Re custodi e della legge, schiavi sol del dover,USI OBBEDIR TACENDO E TACENDO MORIR…..
    Modesti ignoti eroi , vittime oscure:E grandi anime salde in salde membra, mostran nei volti austeri nei securi occhi… fiera indomata la virtù latina.
    risuonate tamburi, salutate aste vessilli!
    ONORE, ONORE AI PRODI CARABINIER!!
    -uno stralcio da” la rassegna di Novara”-

  29. il 28 giugno, 2014 lieve dice:

    Quando un fardello diventa pesante da portare , e quel fardello si ama con ogni fibra del proprio corpo, diventa difficile abbandonalrlo…E’ allora che la vita appare inutile…..

  30. il 28 giugno, 2014 giovanna3rm dice:

    Bellissimo il tuo pensiero, Lieve e la citazione che hai fatto.
    Di questi eventi tragici, i giornali, in pratica, non ne parlano, ma siamo di nuovo al “MINCULPOP”, di Mussoliniana memoria? Andiamo proprio bene, ragazzi!!!

  31. il 28 giugno, 2014 nembo1 dice:

    Bellissima Frase Lieve utilizzata da gente in divisa è un alto significato di Onore e Fedeltà di un sacro giuramento, detta in politica descrive altro. Un saluto.

  32. il 28 giugno, 2014 Avanzi Riccardo dice:

    ANNO 68/ 69 Autunno caldo, ogni minuto sentivi la tromba che risuonava in tutta la caserma Gandin l’allarme, e noi coetanei dei quelli che all’altare della Patria piuttosto che in via dei Fori Imperiali, manifestavano per un domani migliore.
    Già ai tempi si sentiva parlare di questi suicidi, ma era tabù, guai parlarne, se poi eri anche un piccolo gruppo era adunata sediziosa, un giorno è arrivata la notizia di un commilitone che era stato male, se chiedevamo, al serg magg, la risposta era, non aveva il fisico per reggere la nostra vita, ora è al Celio, poi lo manderanno in congedo con onore.
    Ora la situazione si è ancor più aggravata, pochi sanno, e chi di dovere tace.
    Nembo, non possiamo che far sentire la nostra protesta di pensionati, e scusa se aggiungo anche per i due Maro dimenticati in India.
    w l’Italia, Riccardo.

  33. il 28 giugno, 2014 lieve dice:

    Peggio , giò . molto peggio… questo è un “male di vivere” che si dilaga subdolamente, atto a minare la menti, a scatenare odio e frustrazioni, agisce indirettamente influenzando e condizionando i costumi , le abitudini; scava profondamente e mina i valori di cui eravamo fieri,provocando dubbi ed amarezze… si dalaga a macchia d’olio e si insinua ledendo chi, ai valori più alti ha creduto più profondamente.Non so se ci sia una mente dietro a questo,(come fu per la MIN CUL POP), Giò… e per la verità non voglio crederci, penso piuttosto che sia l’epilogo di molti errori…

  34. il 28 giugno, 2014 lieve dice:

    Nembo , è lo stralcio di una poesia che sentivo da bambina. l’ho cercata e l’ho trovata tal quale la recitava mia madre.
    si chiama ” la ressegna di novara”
    un saluto!

  35. il 29 giugno, 2014 nembo1 dice:

    Riccardo…, come non condividere quello che tu hai commentato, a quei tempi era veramente così, ora le cose sono ancora peggio, speriamo che tutto questo cambi o, quantomeno migliori per non avere più queste tragiche conseguenze umane. Si Riccardo W i nostri Marò, l’Onore non si vende, ma si Diffende. Un Saluto Riccardo Ciao

  36. il 29 giugno, 2014 nembo1 dice:

    Lieve poesia veramente significativa e bella, Grazie. Un Saluto.


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