Pensieri e non solo…!!
Scritto da giovanna3rm il 2 Luglio 2014 | 27 commenti- commenta anche tu!
Dall’ultimo Post scritto e commentato nel Bosco, sono passati circa 8 mesi. Dopo circa due anni, ovvero…. 966 giorni, stiamo nuovamente parlando di loro: dei due Marò.
Con questo soprannome si indicano i fucilieri del battaglione S. Marco della Marina Militare.
In questi anni, tutti abbiamo sentito parlare di questi due militari e della tragica vicenda che li ha coinvolti. Essi si trovano ancora in India a disposizione di quelle autorità, per definire la loro posizione. I nostri militari, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono accusati, secondo la Corte del Kerala, dell’omicidio di due pescatori.
E’ bene ricapitolare la vicenda, per permetterne una maggiore comprensione.
I fatti accaddero il 15 Febbraio del 2012. La petroliera Italiana Enrica viaggiava al largo della costa Kerala, India Sud-Occidentale, in rotta verso l’Egitto - Missione voluta dal Governo Italiano - A bordo, oltre l’equipaggio, c’erano sei Marò del Reg. S. Marco, con il compito di proteggere l’imbarcazione dagli assalti dei pirati, un rischio concreto lungo tutta la rotta che passa per la Somalia. Poco lontano, un peschereccio Indiano, denominato St. Antony, secondo le autorità Indiane, si stava avvicinando verso la nave Italiana. Credendo che fossero dei pirati, i nostri militari aprirono il fuoco. Nel corso di questo increscioso incidente, vennero uccisi due pescatori. Altri componenti del peschereccio avvisarono dell’accaduto la guardia costiera del distretto indiano competente.
Dopo un certo tempo, la petroliera Italiana venne rintracciata e invitata, con uno stratagemma, a rientrare in un porto Indiano, Koki, per effettuare delle verifiche del caso. La Marina Italiana, avvisata di quanto stava accadendo, ordinò al Capitano Umberto Vitelli di non dirigersi assolutamente verso il porto Indiano e di non far scendere nessun nostro militare. Il Capitano, che in questo caso, era un civile rispondeva solo agli ordini dell’armatore, e assecondò la richiesta delle autorità Indiane, attraccando al porto e consegnando i nostri militari. Da quel momento in poi, iniziarono ricostruzioni false, notizie nascoste e non verificate, doppie versioni da ambo le parti, precisazioni contraddittorie della Farnesina e della stampa compiacente, con storie e interpretazioni ambigue, scritte da persone che non sanno nemmeno cosa sia un fucile. Da allora ai giorni nostri si sono dette molte cose, evidenziate anche attraverso ingannevoli stratagemmi della polizia Indiana. Ad esempio, la perizia balistica (fatta in assenza dei nostri periti), il calibro delle munizioni (che noi non abbiamo in dotazione), la posizione
della nostra petroliera, l’orario, la delimitazione delle acque internazionali e altro ancora. In realtà, dopo svariate testimonianze e perizie, è stato appurato che i nostri due Marò e la petroliera nulla avevano a che fare con il peschereccio St. Antony. E’ altresì doveroso ricordare che altre due petroliere avevano gli stessi colori della Enrica Lexie e facevano la stessa rotta.
In breve, questo è quanto accadde e c’è, inoltre, da precisare, che i nostri due Marò rientrarono in Italia per le festività Natalizie, poi rispediti in India, pur sapendo che in quel Paese vige la pena capitale per omicidio. E’ sconcertante pensare che un paese, che nel suo ordinamento detiene la legge sulla pena di morte, lasci andare, diciamo in “Ferie”, due colpevoli…, anche se i due Marò non furono mai incarcerati ma inviati in altre strutture…. Lo Stato Italiano, in via extragiudiziale, ha pure risarcito le famiglie dei due pescatori. Non si conosce con quale motivazione… azione caritatevole, donazione, atto di generosità… ? Molti sono i punti oscuri di questa vicenda che ha assunto l’aspetto della peggiore débacle della diplomazia Italiana.
C’è ancora da aggiungere che le autorità Indiane, recentemente, dopo le nuove elezioni, ha ordinato di ripetere tutte le indagini per carenze dell’impianto accusatorio, visto che la Guardia Costiera Indiana ha dichiarato un falso scenario e altro ancora…
Il bravo Toni Capuozzo, ha intrapreso un’inchiesta per dimostrare l’innocenza dei nostri due Marò. Chi è interessato, può verificare quanto è riportato in Internet.
Ultimamente, il nostro Ministro degli Esteri Mogherini ha dichiarato che sta lavorando in silenzio. Questo è senz’altro vero, “ il silenzio” del nostro Governo, appare assoluto.
In definitiva, solo alcune associazioni d’arma ricordano i nostri due Marò, con cortei e fiaccolate e anche tramite vari siti internet. Si sono raggiunti oltre 637.4252 “mi piace” e firme per la loro liberazione. E’ tuttavia impensabile combattere, solo a parole, il complesso aspetto politico, nonché le varie istituzioni implicate nell’intera vicenda dei due militari.



