LA DOMENICA DEL BOSCO

 

Barra div. - GIF - Rametto con fiori fucsia Le_nostre_ru_35331   B.D. 01 Giuseppe_35555   Barra div. - GIF - Rametto con fiori fucsia     La_radio_a_G_35888 Altro_episod_37421

  Scoiattolo - simbolo della radio fino al 2010Simbolo della radio fino al 2010

   

La storia di Piero non è finita e oggi raccontiamo un altro episodio.

Il desiderio di Piero di possedere un apparecchio radio parte da lontano, infatti,

quando il bambino era ancora in età prescolare, nel paese dove erano sfollati, Piero si fermava spesso vicino ad una finestra semiaperta di una casa dove avevano la radio, per sentire soprattutto la musica ma anche i comunicati sugli episodi di guerra. La padrona di casa che lo conosceva e aveva capito questa sua curiosità, lo faceva entrare in casa e gli permetteva di operare sulle manopole della radio per la ricerca di qualche stazione emittente, raccomandandogli di tenere basso il volume.

 

radiorurale anni 1940(la  meno cara dell'epoca , circa 600 Lire)Radiorurale, anni 1940,  voluta da Mussolini.

(La meno cara dell'epoca, circa 600 Lire)

 

Il padre, che conosceva questa ‘fissa’ del proprio figliolo, un giorno portò a casa una scatola metallica, residuo di una radio che aveva recuperato dalla carcassa di un aereo francese che era stato abbattuto dalla postazione antiaerea della caserma militare dove prestava servizio come richiamato alle armi nel periodo bellico. Si trattava solo di un telaio a forma di parallelepipedo, ormai internamente vuoto ma che esternamente aveva sul frontale due manopole colorate ancora in grado di girare e quello divenne il giocattolo preferito di Piero che, manovrando queste manopole, immaginava di avere a disposizione un apparecchio radio e di ricevere le trasmissioni imitando egli stesso voci e musica.

Questo fu un episodio che legò ancora di più Piero al desiderio di possedere la sua radio personale, era il suo pallino e abbiamo raccontato la scorsa domenica con quanta fatica riuscì a realizzarlo.

  Scoiattolo - simbolo della radio fino al 2010

Ma ci fu anche una vicenda intermedia che, purtroppo, ebbe esito negativo e costrinse Piero a rimandare il suo sogno. Anche da questa vicenda il ragazzo riuscì a trarre esperienza. Fu un episodio che gli servì per conoscere il comportamento di certe persone quando detengono un seppur minimo potere.

Piero, ragazzo inizi anni ’50, nel suo bisogno di conoscenza, si approcciò agli studi di radiotecnica e riuscì, con mezzi semplici procurati per vie traverse, a costruirsi una radio a galena ma gli mancava la cuffia d’ascolto per verificarne il funzionamento.

 

Radio a Galena DarioRadio a Galena

 

La galena è un minerale che si trova abbondante in Sardegna ma anche in Lombardia, nel Varesotto e Valsassina. É un solfuro di piombo contenente anche tracce d’argento e il suo cristallo ha la proprietà di rivelatore delle onde hertziane. Nella struttura più semplice erano sufficienti un’antenna, una messa a terra, una bobina di filo di rame, una punta metallica da appoggiare sul minerale di galena, il tutto opportunamente collegato ad una cuffia sensibile che permette di ricevere le onde elettromagnetiche delle trasmissioni radio.

imagesSchema della ragio a Galena

 

Voci, musiche ed anche trasmissioni radiotelegrafiche in codice ‘Morse’. Ma a Piero mancavano proprio le cuffie, il pezzo più pregiato di tutto l’apparato ricevente. Ne aveva visto diversi tipi in una vetrina di un negozio specializzato, aveva chiesto il prezzo che partiva dalle 3.500 lire: troppo caro per le sue misere finanze.

 

Cuffia d'ascoltoCuffie d'ascolto

 

Ma ecco un colpo di fortuna, a Piero capitò di leggere su un giornale un trafiletto pubblicitario di una ditta del continente che vende per corrispondenza una radio a galena, completa di cuffia, per la modesta somma di 1.850 lire, comprese le spese di spedizione, il tutto da pagare alla consegna. Controlla i suoi risparmi, un gruzzoletto accumulato con cura facendo le commissioni e qualche piccolo lavoro a due anziane vicine di casa che, nella maggior parte dei casi lo ricompensavano con una manciata di semi di girasole o un dolcetto ma a volte anche con qualche moneta che lui conservava gelosamente.

Scoiattolo - simbolo della radio fino al 2010

 

Poteva farcela ad arrivare a quella somma, era un’occasione da non perdere, acquistò una cartolina postale e inviò la richiesta. Due settimane dopo ricevette l’avviso per ritirare il pacchetto all’Ufficio Postale. Si presentò allo sportello pronto a pagare la somma di 1.850 lire faticosamente racimolata. L’impiegato postale gli chiese cosa fosse il contenuto del pacco e Piero ingenuamente rispose: “Una radio a galena”. Bene rispose l’ufficiale di posta, in totale c’è da pagare 2.550 lire.

 

Radio a Galena Ruma dei Fratelli RomagnoliRadio a Galena Ruma, dei Fratelli Romagnoli

 

Come?, rispose Piero con grande sorpresa, il costo previsto è di 1.850 lire. Si, disse l’impiegato, ma c’è da pagare una tassa di 700 lire prevista per le radio. A nulla valse il tentativo di Piero per spiegare che non si trattava di una vera e propria radio, ma di una coppia di auricolari e di una aggeggio che avrebbe permesso, si, di ricevere, se tutto andava bene, uno scorcio di trasmissioni dall’etere ma che in fondo non era una radio. L’impiegato fu categorico: 2.550 lire.

Piero tornò a casa deluso, non possedeva una simile cifra ma era deciso ad avere quel pacchetto. Sapeva che la mamma non poteva dargli niente e lui non ebbe neppure il coraggio di chiedere ma si rivolse alle sorelline più piccole, nella speranza che anche loro avessero qualche piccolo risparmio, in fondo si trattava di 700 lire.

 

RadioaGalena-viAltra radio a Galena

 

Promise che anche loro avrebbero potuto ascoltare, a turno, questa sorta di radio per una persona alla volta e riuscì, dopo una settimana di trattative, ad avere il prestito della differenza fino alla somma totale di 2.550 lire come richiesto dall’impiegato postale. Tornò all’ufficio postale, si presentò allo sportello felice di poter avere finalmente il suo agognato pacchetto. Stavolta c’era una impiegata che alla richiesta di Piero si voltò verso il collega chiedendo di quel pacchetto con la radio. Il collega rispose, quasi in malo modo, che era già stato restituito al mittente. Piero sentiva che aveva subito un torto e tornò a casa, mogio, mogio, in uno stato di disillusione pietosa, restituì le 700 lire alle sorelline e si rinchiuse nella sua cameretta a piangere in solitudine. Il suo desiderio più grande era stato tradito e negato. Da come si erano svolti i fatti aveva avuto l’impressione che l’ambito e prezioso pacchetto se lo era furbescamente ritirato l’impiegato delle poste e, probabilmente, senza pagare alcuna tassa.

 

Scoiattolo - simbolo della radio fino al 2010  

Così andava l’Italia e gli italiani in fase di lenta e faticosa ripresa economica: chi aveva un minimo di potere prevaricava sui più deboli. In questo caso, l’impiegato delle poste, con il suo potere di sportello, per un proprio tornaconto, aveva abusato dell’ingenuità dello sprovveduto ragazzino. Per Piero era stata una lezione molto negativa ma sicuramente formativa sul comportamento degli esseri umani nei confronti dei propri simili. Da quel momento in poi sarebbe stato più guardingo.

  Giuseppe_35685 A

 

Barra div. - GIF - Rametto con fiori fucsia  

Richard Clayderman -   (Quelqu'un comme toi) (Romantique 2013)

 

 


COMMENTI

  1. il 06 luglio, 2014 lorenzo.rm dice:

    Una lezione di vita, dunque, per Piero. C’erano anche allora i furbetti, che vincevano contro i ragazzi con un signo. Mah, almeno la radio, i ragazzi di oggi possono comprarla senza angosce. Proprio una bella storia, Pino. Inutile dirti che ho trepidato con Piero e ho fatto il tifo per lui. Buona domenica a noi tutti, dunque.

  2. il 06 luglio, 2014 giuseppe3ca dice:

    Vero Lorenzo, per Piero è stata una vera lezione di vita. Erano tempi difficili ma un ragazzo, nella sua purezza d’animo, non s’aspetta la fregatura da una persona adulta che dovrebbe dare il buon esempio educativo che, tra l’altro, ha l’incarico di svolgere un servizio pubblico, ma così è stato.
    Mi fa piacere che hai colto l’aspetto umano della storia, grazie, Buona Domenica.

  3. il 06 luglio, 2014 aquilafelice44 dice:

    bravo giuseppe legendo questa storia me tornata in mente quando ero ragazzino che facevo il fabro io alepoca prendovo come paga mensile 2000 lire poi se vacevo il bravo sicome si lavorava pure la domenica mattina il mio capo mi regalava 50 lire questi soldi li metevo via perla dela mancia il mio sogno era una bici x lo meno usata molte volte ferravo buoi e il padrone dei buoi mi regalava 20ho 30 lire metevo sempre via in un salvadanaio di legno che mi aveva costruito un mio amico falegname arrivai ala cifra x comprare la bici andai dal quelo che le vendeva visto che avevo gia parlato con lui patuito un prezzo un bel po di tempo prima avevo in tasca 3000 lire che x me era un mese mezzo di lavoro io tutto contento di portare a casa la bici il negoziante mi rispose la bici che tu ai visto lo venduta ne ho unaltra ma costa 4000 lire io da ragazzo son rimasto molto male quel negoziante aveva tradito la mia fuducia stessa storia sucesso alamico piero quando si e ragazzi

  4. il 06 luglio, 2014 aquilafelice44 dice:

    scusate non avevo finito il comento lo inviato senza finire la stessa storia di piero e sucessa a me x la bici tornai a casa mia madre mi vede triste lei seduta in carrozina mi disse cosa ai giovanni le risposi che il negoziante aveva venduto la bici ne aveva unaltra che costava 4000 mia madre si mete a piangere mi disse figlio mio so che la bici la desideri e tu fai tanto x me di guarda nella tasca dela gonna dela mamma ci sono i soldi che ti mancano x la bici vai a prenderla io felice diedi un bacio a mia madre andai a prendere il mio regallo piu prezioso grazie mamma bravo giuseppe ci 6 riuscito ancora farmi piangere

  5. il 06 luglio, 2014 giuseppe3ca dice:

    Bellissima anche la tua storia Vanni, e tu sei riuscito a commuovere me, bravo! La tua vicenda aveva avuto un finale positivo e ne sono contento. Se andiamo ad analizzare bene, le storie di quel periodo un pò si somigliano tutte: ragazzi di sani princìpi, piedi di desideri che nella maggior parte dei casi restavano insoddisfatti per le insufficenti risorse economiche. Ma nel caso di Piero il fallimento del progetto era dovuto al sopruso di una persona di pochi scrupoli, priva di coscenza umana, e questo fa scaturire sentimenti di rabbia infinita.
    Grazie per il tuo intervento veramente proficuo.

  6. il 06 luglio, 2014 nembo1 dice:

    Anche questa è una bella storia di Piero che con la sua onestà dichiarando cosa conteneva il pacco, con la sua ingenuità, con la sua onestà e, poca malizia si è fatto raggirare da quel dipendente postale poco serio. Volendo ricordare lo scenario del dopoguerra l’Italizzazione era dura per tutti, e tutti noi nel nostro cuore abbiamo dei ricordi…io mi ricordo che allora per vedere la trasmissione -lascia o raddoppia-mi portavo la sedia da casa e la tv la si vedeva nell’unico bar(circolo) del paese. Povero Piero dopo tanti sacrifici il suo desiderio è svanito, la sincerità a volte è come una lama affilata che ti ferisce senza avvertire il dolore al momento, ma poi ti fa molto male. Piero poi si è sfogato piangendo e, per lui è stata una lezione di vita.

  7. il 06 luglio, 2014 giuseppe3ca dice:

    Si Nembo, hai inquadrato benissimo il contesto della storia. Se poi si aggiunge che in conseguenza di quell’episodio, il ragazzino Piero, deluso e amareggiato, aveva abbandonato gli studi di radiotecnica, si capisce che al danno morale si era aggiunto anche un probabile danno materiale che era ben maggiore di una semplice delusione. Ti ringrazio per la perfetta intesa. Buona domenica.

  8. il 06 luglio, 2014 Gugli dice:

    Continua la storia di Piero, e continio ad aprire la valigia dei ricordi. Come vi ho raccontato i miei ricordi della galena che è il nocciolo della storia di piero, ampiamente descritta la funzionalità di quel desiderato oggetto di noi ragazzie del dopo guerra. Mio Babbo lavorava parlo degli anni 50 e comperò una radio il nome della marca non ricordo, ricordo solo che era molto voluminosa. La radiao allietava e faceva compagnia a mia madre che faceva le pulizie e preparava il mangiare, ascoltava le canzonette dell’epoca. Guglielmo le piaceva l’opera e non ricordo il giorno della forse era il giovedì o il sabato, una nota casa
    La (Martini& Rossi),se sbaglio correggetemi, sono passati tanti anni, è la memoria si inceppa. Mi mettevo seduto su una sedia vicinissimo all’aradio, con l’oreccio bene attento ad ascoltare la Callas, l’opera non la ricordo il nome. Quella meravigliosa voce mi affascinava, mi faceva vivere il dramma stesso di cuoi cantava. Come vede Giuseppe ci bastava poco per farci contento, Piero con la sua galenana io ascoltando la Callas.Per qunato riguarda il brutto gesto all’uffio postale di quel disonesto uomo, che si approffittava di un ragazzo. Giuseppe quante persone disoneste che usano il piccolo potere per pervalicare il più debole….erano gli anni cinquanta giuseppe ma anche adesso nell’era della moderntà esistono ancora purtroppo questi cattivi esimpi di uomi. Le dico questo Giuseppe di quelle persone sono in minoranza perchè l’Italia ha anche tanta tantissima gente onesta e solidale, quindi combattiamo questi brutti atti di disonestà. Un saluto con simpatia e aggiungo solidarietà.

  9. il 06 luglio, 2014 giuseppe3ca dice:

    Guglielmo, per prima cosa diamoci liberamente del ‘tu’, ci conosciamo solo nello scambio di questi commenti ma qui in Eldy siamo tutti amici e nel Bosco, in particolare, non ci sono barriere ma libero scambio di pensiero e di pareri, come fossimo veri amici.
    Bello quanto ci hai raccontato, una storia nella storia, molto interessante ed esaustiva. Pensa che ho preso spunto dal tuo commento della scorsa settimana per scrivere la pagina di oggi e continuare la storia di Piero.
    Grazie, restiamo uniti in questo meraviglioso Bosco.

  10. il 06 luglio, 2014 gianna dice:

    Giuseppe3,sono contenta che stai portando avanti il racconto di Piero,spiegandolo in un modo molto semplice e preciso, come del resto tu sai fare,nei suoi particolari certo la Passione di ,Piero era grande per quella radio a Galena,ma Piero, nn riuscivo comperarlo i suoi risparmi nn bastavano per pagare quella sua grande passione certo in quelli anni i ragazzi nn avevo molte possibilita’ come oggi, era impossibile ma per Piero come per altri ragazzi della sua eta,’tutto era difficile ma era un grande dispiacere aspettare ancora, per poter avere tra le mani, quella sua grande passione,ora aspettiamo Piero, sapere quando sarai riuscito poterlo comperare dunque aspettiamo con ansia che questo tuo bellissimo racconto possa continuare grazie, Giuseppe3 siamo molto presi nel sapere ancora la storia di ,Piero,grazie a, Giovanna sempre con il suo splendido lavoro video e foto grazie Piero, il tuo racconto avra’ avuto un lieto fine ora alla prossima, ciao

  11. il 06 luglio, 2014 giuseppe3,ca dice:

    Grazie Gianna, il lieto fine era già incluso nel racconto della scorsa domenica: la pagina di oggi è un intermezzo della storia di Piero e per ora penso sia conclusa ma se ci saranno altre storie le racconteremo volentieri. Un saluto.

  12. il 06 luglio, 2014 giovanna3rm dice:

    Il giovane Piero ha avuto i suoi dispiaceri e ne ha sofferto. Sicuramente le sue disavventure avranno temprato il suo carattere, com’è accaduto a molte persone, e mi auguro che Piero ne abbia fatto buon uso nella vita.
    Certo, l’insensibilità dell’impiegato postale deve averlo ferito molto ma, da buon combattente, è andato avanti per la sua strada.
    Di quante cose hanno dovuto privarsi, bambini e adulti in quel periodo? La maggior parte, temo, non li abbia mai più ricuperati.

  13. il 06 luglio, 2014 giuseppe3,ca dice:

    Un particolare elogio, con annesso ringraziamento, va alla bravissima Giovanna sia per il video musicale che per l’accurata ricerca delle immagini appropriate all’argomento.

    Giò che posso dirti, sei andata a scovare lo scoiattolo quale simbolo rappresentativo della radio per tantissimi decenni e con questo, il servizio è completo. Buona Domenica.

  14. il 06 luglio, 2014 giuseppe3,ca dice:

    Verissimo Giovanna, le occasioni perse da bambini restano perdute per sempre e lasciano il segno anche se poi riesci ad ottenerle da grande, non sono mai la stessa cosa. Brava e ancora grazie. Ciao.

  15. il 06 luglio, 2014 alba morsilli dice:

    nelle favole l’orco si presenta in un orso, ma nella storia di Piero si è presentato con la cravatta tutto elegante,
    fregare l’innocenza di un bimbo, lo considero un grave peccato.
    Uomo senza scrupoli, avido, è come averlo ucciso,nella vita far del male a un bambino è la cosa peggiore che possa esistere.
    Tanto è vero che Piero non ha più voluto proseguire a studiare, la vita è anche
    questa sperando che Piero ne abbia
    preso lezione per il suo avvenire, diffidare, diffidare.

  16. il 06 luglio, 2014 Gugli dice:

    Giuseppe dare del “lei” non è per fare lo snob e alzare barriere, ma è forma di rispetto. Forse col tempo riuscirò a dare del “tu”-
    Mi fa un grande piacere che sul mio intervento della scorsa settimana sia stato spunto per seguitare il racconto di vita di Piero.
    Un grazie a tutto lo staff del blog, siete veramente bravi.
    Mi scuso se nuovamente o commentato. ma era doveroso farlo.

  17. il 06 luglio, 2014 giuseppe3ca dice:

    Si Alba, l’esperienza negativa è stata di grande utilità al bambino Piero per la sua formazione alla vita. Da quel momento è stato sempre molto accorto nei rapporti col prossimo. Non è che non abbia subìto altri torti nel corso della sua esistenza ma aveva imparato a valutare i pro e contro nei rapporti con i propri simili, conscio che esistono “buoni” e “cattivi”.
    Così è la vita. Grazie per la raccomandazione.

  18. il 06 luglio, 2014 giuseppe3ca dice:

    Provaci subito Gugli, il “tu” ci farà sentire più vicini oltre che amici.
    Puoi commentare quante volte vuoi: è un tuo inalienabile diritto. Ringrazio a nome di tutto lo staff per i complimenti ma, come vedi, il nostro lavoro dipende anche dalla collaborazione con i lettori e la pagina di oggi è nata proprio in conseguenza del tuo suggerimento della scorsa settimana sulla radio a galena.
    Grazie Gugli, un saluto fraterno.

  19. il 06 luglio, 2014 gabriella BZ dice:

    Piero ha avuto una lezione molto dura. L’ impiegato della posta ha tradito la fiducia di un ragazzo che non chiedeva tanto dalla vita. Ascoltare la radio e quello che più conta riuscire a fare tutto da solo.

  20. il 07 luglio, 2014 giuseppe3,ca dice:

    La grande voglia di riuscire a fare tutto da solo spingeva Piero ad una grande autonomia nel perseguiva i suoi obiettivi con ferma determinazione, purtroppo non mancavano ostacoli, tipo quello dell’impiegato delle Poste ma Piero è riuscito lo stesso a continuare la sua strada. Grazie Gabriella, molto veritiero il tuo commento.

  21. il 07 luglio, 2014 lucia1.tr dice:

    Il racconto dei tempi passati, mi ha sempre incuriosito e affascinato, cose semplici che parlano della mia infanzia e della mia famiglia , ho sempre avuto una passione per la radio, amica e compagna delle mie giornate, ricordo benissimo quella, in casa di mia nonna, dove tutta la famiglia si riuniva per sentire le notizie del giornale radio. Più tardi, nei primi anni ’50, per le feste di Natale, il mio papà portò a casa una radio bellissima, di legno chiaro, sopra aveva un coperchio che nascondeva un giradischi e qualche prezioso 78 giri in vinile che ancora ricordo benissimo. Tutto il vicinato, veniva ad ascoltare la radio per le trasmissioni di successo, aveva sostituito il focolare, si rideva, ci si teneva compagnia, si raccontavano gli avvenimenti del giorno, ricordo la trasmissione di Corrado; “Rosso e nero”, quella di Carosone che proponeva canzoni proibite; “La pansé”, quella di Talegalli, che seguivamo con grande entusiasmo, perché quasi nostro concittadino, e tante altre storie….
    Mi complimento con Giusuppe.ca e Aquila che hanno portato una testimonianza commovente, bravi!!

  22. il 07 luglio, 2014 giuseppe3ca dice:

    Anche il tuo racconto è piacevolissimo Lucia ed è bellissimo ricordare il nostro vissuto, riportarlo alla mente e condividerlo con gli amici del Blog. É come rivivere episodi di vita giovanile, mai dimenticata e si può ritornare ragazzi anche solo con i ricordi. Grazie per il prezioso intervento, Lucia, a presto.

  23. il 07 luglio, 2014 sandra vi dice:

    Un ringraziamento anche per questo bel racconto della storia di Piero ,anche se indigna vedere come si possa sfruttare indegnamente l;ingenuita; di un ragazzo.Non pensano quanto male possa fare ,come incida negativamente sul suo animo giovanile.Ricordo quando papa ordino’ la nostra prima radio ,a me sembrava bellissima ,aveva anche il giradischi ,Una meraviglia!Quante canzoni ,bastava girare un bottone…..mi piacevano i dialoghi della Morelli e STOPPA .Ricordo ancora ,una volta ,per punizione non potei ascoltare la radio per un giorno intero ,penso che nn ebbi mai una punizione peggiore.Un ringraziamento a Giovannna per il bellissmo pezzo .

  24. il 07 luglio, 2014 giuseppe3ca dice:

    Quanti bei ricordi Sandra. Siamo tornati indietro nel tempo, fino agli anni precedenti all’avvento della televisione in Italia… anni belli quando il nostro contatto con il mondo esterno era la radio. Bellissime le commedie alla radio: si riusciva ad immaginare la scena anche senza vederla. Hai citato due attori veramente bravi e di grande versatilità: Rina Morelli e Paolo Stoppa, compagni anche nella vita oltre che in scena, era veramente un piacere ascoltare le loro interpretazioni.

    Il ragazzino Piero aveva subìto un grave torto ma proprio da quella ingiustizia ha saputo trarre esperienza per realizzarsi nella vita. Grazie di tutto Sandra, un saluto.

  25. il 31 luglio, 2014 francesco. Scaglioni dice:

    Mi auguro che piero nonostante tutto abbia coronato il suo sogno anche se ha dovuto aspettare un pò di tempo. Mi auguro che in futuro abbia incontrato l’impiegato per dirgliene quattro. Sono convinto che con questa esperienza gli abbia cambiato la vita in meglio e che questa passione per la radio gli sia rimasta. Di certo credo sia diventato un btavo tecnico e preparato visto che faceva esperienza diretta con semplici mezzi elettronici e semplici mezzi economici e la tenacia di riuscire nonostante tutto nel suo intento.
    Leggevo tempo fà su una targhetta esposta all’uscita di una chiesetta nell’ospedale: La cattiveria umana è più grande della misericordia di Dio.
    Questa frase mi è rimasta in mente per parecchi anni come se mi fosse stata scolpita nella mia mente.
    Auguro al signor Piero tanta fortuna perchè lo merita.
    Morale di questa storia mai deludere i ragazzini anzi vanno aiutati nel esaudire i propri sogni. In fondo era un piccolo scienziato nel suo genere perchè amava sperimentare direttamente. Per questo motivo il piccolo Piero non andava deluso, ma aiutato. L’impiegato ci avrebbe di certo guadagnato aiutando il piccolo Piero, in fiducia e abilità nel suo lavoro. Agiungo un proverbio; si prendono più mosche con lo zucchero che con l’Aceto.
    Voglio provare questo esperimento la radio a galena il tempo non mi manca, capire come funziona la radio è unn bel esperimento. Però al posto della Galena userò un diodo recuperato da una radio vecchia e rotta. Auguri a Piero e tanta fortuna.

  26. il 31 luglio, 2014 Francesco. Scaglioni dice:

    Io sono appassionato di fotografia, faccio molte foto a tutti. Quando mi chiedono una foto la faccio e quando posso la consego il compenso è solo quello che mi è costata a farla stampare, senza guadagnarci sopra. In alcuni casi mi chiedono anche l’ingrandimento della foto e io ben volentieri la faccio fare. Chiedo solo il prezzo che mi è costata. Quando chiedono l’ingrandimento sono ben felice, significa che l’hanno gradita.
    Fra pochi giorni ci sarà una festa al mio paese, una festa rinascimentale con abiti in stile rinascimentale per mè è un divertimento a fotografarli molti mi conoscono e si fanno fotografare mi hanno dato anche un nome: Click, dal famoso film di Celentano fotoreporter.
    quando fotografo i bambini cerco di non deluderli, specie nei loro giochi a pallone il preferito, all’ora fotografo la squadra e alcuni momenti del gioco, poi le espongo all’oratorio. Si divertono e fanno anche dei commenti, a volte mi dicono che non sono tanto bravo, ma lo so che scherzano, perchè poi mi chiedono l’ingrandimento.

  27. il 31 luglio, 2014 giuseppe3.ca dice:

    Grazie per i tuoi interventi Francesco, anche se in ritardo rispetto alla edizione dell’articolo, sono sempre graditissimi. Relativamente al tuo hobby della fotografia ti invito a scrivere un raccontino sull’argomento, saremo lieti di pubblicarlo nel nostro Bosco incantato per il piacere di tutti e per farti conoscere ai numerosi amici lettori del blog. Ciao, a presto.


LASCIA UN PENSIERO


Inserite il vostro commento.
I COMMENTI DEVONO ESSERE PERTINENTI ALL ARGOMENTO A CUI SI RIFERISCONO E NON DEVONO ESSERE INSULTANTI PER CHI HA SCRITTO L'ARTICOLO O PER UN ALTRO COMMENTATORE

Performance Optimization WordPress Plugins by W3 EDGE