Oggi vi accompagno a vedere un po’ della valle dove sono nata:
È poco quello che vi descrivo, ma quel poco lo faccio con amore.
E’ una delle valli principali del Trentino Alto Adige; nella parte sud occidentale appartiene alla provincia di Trento e la parte settentrionale alla provincia di Bolzano. Il periodo ideale per visitarla sarebbe la primavera, con tutti i meli in fiore. Fermarsi lungo la provinciale e osservare la vallata, sembra che il respiro si fermi nel vedere tanta rigogliosa bellezza. Quel fiore che poi ci darà il frutto e non per niente è chiamata anche “Valle delle mele”. Non sto ad elencare tutti i comuni della valle, che dovrebbero essere circa quaranta.
La strada della mela
La valle è attraversata dal torrente Noce e il rio Novella. Il centro più abitato e importante è Cles, che è anche capo luogo di valle dove è stata trovata nell’anno 1864 la Tabula CLESIANA o Tavola ANAUNENSE, è una tavola in bronzo che contiene l’editto di Claudio Tiberio del 46 d. C., con il quale concedeva la cittadinanza Romana agli ANAUNI. (gli anauni sono gli abitanti della val di Non). La chiesa monumentale e parrocchiale di Cles, dedicata a S.M. Assunta, è stata ricostruita nel XVI secolo, ma prima era ricordata già nel 1128.
Chiesa Parrocchiale di Cles
E’ in stile gotico/rinascimentale, l’interno ha un'unica navata ad arco, oltre all’altare maggiore, ha altri due altari ai lati. In fondo alla chiesa un notevole fonte battesimale. Il portale maggiore reca un affresco dell’Annunciazione sormontato dallo stemma dei Clesio. Nel campanile è conservata la “Barona”, una campana voluta da Bernardo Clesio.
Tabula Clesiana
Oltre a numerose industrie locali c’è la stamperia Mondadori, il paese sorge a lato del lago artificiale di S.Giustina con l’omonima diga, molto importante, è profonda 152 metri, è la seconda in Europa per grandezza.
Diga di Santa Giustina
Il lago di S.Giustina sorge in mezzo alla valle, nelle acque del Noce vi si tuffano tanti ruscelli e torrenti che lo percorrono e nei millenni hanno scavato la terra sino a formare quell’insieme di canyon, gole, cascate e burroni grazie ai quali, oggi, è chiamata anche “Valle dei Canyon”. Volete provare l’entusiasmo di un’escursione con una canoa canadese nel rio Novella?
Lago di Santa Giustina
O volete fare un po’ di rafting nel Noce? Bellissimo ed emozionante al massimo. Un gioiello è il lago di Tovel o è meglio dire la perla della valle, il lago che fino al 1964 in estate diventava rosso, ed era noto, appunto, come “Lago rosso”, come sfondo il Parco Naturale Adamello Brenta.
Lago Tovel
Nei tempi passati che si poteva chiedere di più: un lago dove immergevi le mani nell’ acqua rossa e alzare gli occhi per vedere lo splendore delle Dolomiti. Nella valle poi ci sono molti castelli, cominciando dal più noto Castel Thun, costruito nel XIII secolo, fu la sede dei conti Thun;
Castel Thun
Castel Cles le prime testimonianze le troviamo nel XII secolo, ma la figura più emblematica è quello del principe vescovo di Trento, Cancelliere Supremo, nonché Presidente del Gran Consiglio segreto del Re Ferdinando che promosse il concilio di Trento nel 1530 Bernardo Clesio;
Castel Cles
Castel Malgolo in origine era costruita solo una Torre Grande, il castello viene ricordato nel 1342; Castel Bragher prende il nome dal suo primo proprietario Bragherio di Coredo che lo ricevette verso la fine del XIII secolo; Castel Belasi affonda le sue radici nel XII secolo;
Castel Bragher
Castelfondo le prime attestazioni risalgono al XII secolo era sotto il controllo dei Rottenburg prima e i Thun poi. Castel Coredo fu fabbricato verso la fine del secondo XII; Castel Nanno dalla famiglia Nanno, l’atmosfera che aleggia fuori, non basta a cancellare il macabro ricordo di tragici eventi.
Castello di Nanno
Lo testimonia una pietra incisa con tre croci ricordo di tre donne arse nel 1600; Castel Valer. le notizie risalgono al 1211 quando di proprietà dei conti Appiano, fungeva da Guardia Militare. Oltre i castelli ci sono molti palazzi di rara bellezza. Ci sono parecchi passi nella valle, ma vi parlerò del più conosciuto e forse più importante. Il passo della Mendola, la cui strada ha ben 15 tornanti e congiunge la val di Non a Bolzano.
Funivia del Passo della Mendola
La costruzione durò dal 1880 al 1885, sul passo c’era un antico maso dei conti Thun che, successivamente, venne trasformato in albergo e stazione termale. Stazione Termale che divenne nota in tutta Europa e che, nella sua storia annovera illustri frequentatori come: Giuseppe Francesco I d’Asburgo; l’imperatrice Elisabetta d’Austria che lo scelse più volte per trascorrervi le vacanze; Il premio Nobel Wilhelm Conrad Röntgen; il leader indiano Mahatma Gandhi. La prima guerra mondiale mise fine all’attività termale ma il passo non fu mai dimenticato, per diversi anni fu inserito nel Campionato Nazionale delle gare automobilistiche delle Mille Miglia, le ultime tre edizioni (1958 / 1959 / 1961). Il passo è sede di cultura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Sempre alla Mendola c’è la funivia che arriva alle porte di Bolzano, ed è una delle più importanti esistenti in Europa, ha un dislivello del 65%. Si trova a sud del passo Palade che collega Cles a Merano. Girando per la valle troviamo il Santuario di S.Romedio.
Santuario di San Romedio
Nelle sue effigie tale Santo è sempre accompagnato dall’orso e posso darne la spiegazione, Le leggende citano che erano gli anni 300/400, ci sono molte variazioni sulle date. S.Romedio, appartenente ad una famiglia benestante Bavarese, decise di andare a Roma in pellegrinaggio e prima di partire donò tutti i suoi averi alla chiesa, per lui tenne solo un cavallo. Lungo la strada dormiva in grotte e utilizzava il cavallo solo in caso di estremo bisogno. Un giorno, era a Sanzeno con due amici e si fermarono a dormire in mezzo a boschi e grotte. Al mattino uno degli amici di S.Romedio si alzò per sellare il cavallo, ma al posto del cavallo trovò un orso che quasi sicuramente, durante la notte, aveva soddisfatto il suo appetito mangiandosi il cavallo. Il Santo allora decise che si doveva sellare l’orso. L’orso mansueto si lasciò sellare ed ecco il motivo per cui in tutte le effigi di S.Romedio si trova sempre l’orso al suo fianco.
Confluenza del Noce nell'Adige
Verso gli anni 1000, costruirono il Santuario su un ripido sperone di roccia molto alto, a guardare il panorama dall’alto la visione è impressionante, pensando che pure il Santuario è molto alto con il campanile che sovrasta di molto la struttura. Ci sono cinque chiesette una sovrapposta all’altra anche se costruite tutte in epoche diverse, nei giro scale i vari pezzi in oro o argento per grazia ricevuta. Per andare al Santuario, si può fare una bella passeggiata attraverso l’itinerario nella roccia, realizzato su traccia. Oppure andarci in macchina per chi vuole fare solo una visita al Santo. A poca distanza c’è la Basilica dei Santi e Martiri, Sisinnio, Martirio, e Alessandro, sacerdoti che vennero inviati dal vescovo a evangelizzare la regione Anaunia. Furono barbaramente uccisi e bruciati dai pagani locali.
San Vigilio - Deliziosa chiesina alle porte di Cles
Sono per questo venerati come santi e martiri della chiesa cattolica. In un primo tempo venne costruita una chiesetta dove vennero sistemati i resti e le ceneri dei martiri. Nel 1480 per volere del principe vescovo Giovanni Hinderbach venne costruita la basilica dei martiri anaunensi di Sanzeno. Continuando un po’ sulla provinciale, si arriva ad un campo da golf, ritenuto uno dei più belli e importanti delle Alpi. Con 18 buche disseminate in 50 ettari nel mezzo di un bosco di abeti, alcune buche inquadrano paesaggi diversi. La buca 12 inquadra il paese di Cavareno, la 13 il comune di Sarnonico, la 14 la borgata di Fondo, la 16 il campanile e la chiesa di Seio e come sfondo gli ultimi paesi della val di Non, ma già dell’Alto Adige fino al passo Palade. Mi fermo a Romeno dove è nato il 31 dicembre 1751 Giovanni Battista Lampi, grande pittore che studiò a Trento, Verona, Vienna e Innsbruck.
L'Imperatrice Caterina II ritratta da G.B. Lampi
Andò a Varsavia dove ritrasse il re Stanislao II ed in Russia dove fu accolto da Caterina II che ritrasse. Passò qualche periodo nella valle dove dipinse la Pala che si trova nella Basilica dei Martiri a Sanzeno. Dipinse un quadro per la chiesa dei Francescani di Cles e altre pale per le chiese di Trento. Tornò a Vienna dove ritrasse Giuseppe II che lo nominò professore all’Accademia ed ebbe la cittadinanza onoraria con titolo nobiliare. Dipinse ritratti e Pale. Morì a Vienna l’11 febbraio 1830. Andando avanti si arriva a Fondo dove si trova il lago Smeraldo.
Frutteti di mele
Anche questo è un bacino artificiale che, inserito in mezzo all’ambiente montano riesce a far risaltare il fascino e la bellezza. E’ stato realizzato nel 1964 sbarrando il corso del Rio Fondo. Al lago si può arrivare in macchina, ma suggestivo sarebbe fare la “passeggiata del Burrone”. E’ un angusta forra lunga 300 mt. e profonda 60 mt., che collega il centro del paese al lago. E’ uno spettacolo orrido inciso dal rio Sass, concrezioni, marmitte dei giganti e fossili. Il sentiero è attrezzato da comode passerelle.
Giardino della Rosa
Lungo il tragitto si può ammirare un antico lavatoio, il ponte romano, la ricostruzione di un vecchio mulino. Volete una giornata rilassante?, andiamo a Ronzone al “Giardino della Rosa” come una bella addormentata si adagia su una delle più caratteristiche terrazze della Val di Non. Il roseto, una rarità a 1000 mt. d’altezza vi trascina in sogno tra tante rose con la loro storia, il loro profumo e il loro fascino. Il “Giardino della Rosa” è una scoperta delle rose nel mondo. Oltre 400 varietà e migliaia di rose; botaniche, antiche, ibridi inglesi, autoctone dell’arco alpino, formano l’essenza di questo giardino.
Giardino della Rosa
Siamo in un paesaggio agrario primitivo un anfiteatro al naturale, dove rose, prati verdi, boschi di conifere e catene montuose fanno da scenario meraviglioso. Continuando la strada, e siamo nell’Alta Anaunia, arriviamo in provincia di Bolzano, c’è un ultimo Santuario dedicato alla Madonna di Senales, chiamata anche “Nostra cara Signora del Bosco”. Dal XII secolo è meta di pellegrinaggio.
Santuario della Madonna di Senales
Era dapprima un convento per ospitare i passanti che transitavano dal passo Palade. Da fuori sembra una semplice chiesetta, ma dentro si scoprono delle vere bellezze. Ricca di altari e opere d’arte tutto in stile gotico. Al centro spicca l’immagine della “Madonna del Bosco” risalente al 1430. Qui il bosco ci circonda di cervi, caprioli e selvaggina varia ed è facile che attraversino la strada, soprattutto di notte. Si parla in tedesco, arriviamo poco a poco alla fine del settentrione della valle e con essa la fine della Val di Non.
PASSA IL TEMPO....
Le lancette della vita ... scorrono nella perfetta sincronizzazione dei secondi....
e ad ogni movimento del tempo....nulla sara mai come prima....
E anche se non potrò vederti, parlarti, ascoltarti ....in questo presente....
Ti vedrò , ti parlerò, ti ascolterò nei secondi di tempo che ho fermato nel mio cuore.....
m.d