Scritto da Giuseppe il 24 Agosto 2014 |
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Oggi andiamo a conoscere un altro angolo nascosto (ma non troppo) della nostra Bella Italia, ricca di risorse naturali, a volte poco conosciute ma che l’ingegno italico riesce ad utilizzare e mettere in evidenza per illustrarle al mondo.
Quasi un viaggio guidato con la sapiente descrizione presentata dall’amica Enrica Bosello.

L'Italia e le sue regioni, così diverse, ma così simili nello sfruttare tutto quello che la natura metteva e mette loro a disposizione, il sapere antico che con arte e maestrìa, ci fa diversificare agli occhi del mondo.
Regione Friuli-Venezia-Giulia
La forza di una popolazione, che dai sassi, ha trovato una forma di lavoro, da certosini, tanto da diventare una scuola che è, nel suo genere, punto di riferimento e sperimentazione unico al mondo.
Il Tagliamento
Il Tagliamento, il fiume che attraversa la regione Friuli Venezia Giulia, è il più importante di questa regione, ha una lunghezza di 170 km e un bacino di circa 3.000 km. Viene definito il Re dei fiumi Alpini, è l'unico in tutto l'arco Alpino e in Europa ad aver mantenuto, e preservato la caratteristica di fiume a canali intrecciati, un fiume che ha un alveo molto profondo e ampio, ricco di ghiaia, che attraverso una serie di canali i quali intrecciandosi tra loro, trasportano verso valle parecchi sedimenti.
Il Tagliamento e i suoi canali intrecciati
Purtroppo al cambio di pendenza, dopo un tratto montano, trovando la pianura, l'acqua non ha più la forza, per trasportare il carico di materiale convogliato, in questi tratti il sedimento si ferma formando isole ghiaiose e ciottolose che ostacolano lo scorrimento del fiume e lo costringono a dividersi in numerosi canali secondari.
Scuola Mosaicisti - Giovani al lavoro
Il più delle volte la natura fa il suo corso, segue una causa naturale, per esempio, eventi di piena eccezionali, oppure proprio per l'intervento dell'uomo, che estraendo inerti dai letti del fiume, ne restringe l'argine. Dal Web: Il fiume Tagliamento viene ritenuto un ecosistema estremamente prezioso ed interessante, essendo considerato l'ultimo corridoio fluviale morfologicamente intatto delle Alpi.
Spilimbergo - Scuola mosaicisti - Opera musiva
Infatti per buona parte del corso, ed in particolare nel medio tratto fino a Pinzano, l'intervento invasivo dell'uomo è stato pressoché nullo e le dinamiche fluviali presentano un grado di naturalità unico in Europa. Grazie a questa sua caratteristica, il Tagliamento
Scuola mosaicisti - Riproduzione del Bacio di Klimt
viene studiato da Università ed Istituti di ricerca di tutto il mondo ed è stato preso a modello per interventi di ri-naturalizzazione fluviale ed è proprio sul greto del Tagliamento che, agli inizi dell’anno scolastico… si recano gli allievi della Scuola di Mosaico, guidati dagli insegnanti, per farne una scelta ed un necessario rifornimento.
Tagliamento - Pinzano
I sassi vengono aperti con un colpo secco di martello per scoprire l’intima fibra e la recondita vena cromatica, in pratica, il colore, che hanno all'interno, per aver la possibilità di impiegare, tale colore, per realizzare questa o quella figura o qualche particolare di quell'opera.
Il Castello di Spilimbergo
Nel 1922, nasce la Scuola Mosaicisti del Friuli, che assegna a Spilimbergo il nome di “Città del mosaico”, sotto la guida di insegnanti esperti e qualificatissimi, vengono eseguiti, sulle tracce dell’invenzione del mosaico a rovescio vengono eseguiti lavori di ogni tipo, su bozzetti di alcuni tra i più illustri artisti contemporanei.
Piazza del Duomo di Spilimbergo
La fama della Scuola è ben meritata e, ben oltre il comune apprezzamento, lo sta a dimostrare il credito ed il prestigio che essa gode in tutto il mondo, là dove, da Detroit a Los Angeles, da Parigi a Tokio, da Buenos Aires a Canberra.
Organo del '500 - Duomo di Spilimbergo
Spilimbergo, oltre alla scuola, offre ai suoi visitatori, il Castello, il Duomo è uno dei più importanti edifici gotici del Friuli, con all'interno affreschi risalenti al ‘300, e un organo del ‘500 di grande valore.

Giovanni Marradi - Sunrise Sunset
É doveroso aggiungere anche, brillantemente illustrate dalla infaticabile Giovanna. Grazie Giò, splendido video e deliziosa musica che rendono ancora meravigliosa la Domenica del Bosco.
Una nuova bellissima escursione turistica, economica, culturale, scientifica, ecc. ecc. ecc.. Ne potremmo fare a meno la domenica nel Bosco? No, certamente. Un grazie convinto e fortissimo a Enrica, Giovanna e Giuseppe (che io chiamo Pino). Buona domenica, dunque, amiche ed amici.
Si potrebbe dire: Giuseppe per tutti e Pino per gli Amici… Grazie Lorenzo, ma Pino o Giuseppe che sia o comunque lo si voglia chiamare… è sempre l’amico di tutti. Ciao, Buona e serena Domenica per tutti.
Ben tornata Enrica colle tue interessanti descrizioni ,magnificamente illustrate da Giovanna.Io ho sempre ammirato i mosaici senza rendermi conto di quanto e tale paziente lavoro ci fosse alle spalle.Grazie ad entrambe per l’interessante lavoro che ne e’ risultato .A Giovanna grazie del video ,le domeniche del video rimangono sempre qualcosa di particolare .
Ho sempre ammirato i mosaici,ma nn ero a conoscenza di tutto quello che ci stava dietro.Grazie ad Enrica unita al bosco avete messo una bellissima pagina di cultura informativa.Se voi scrivete,tanti di noi vengono a conoscenza di cose stupende.Ho sempre sostenuto che il bosco è la prima fonte di di Eldy dove poterci dissetare di molte bellezze e di sapere.Che nel Friuli ci fosse la scuola del mosaico e che dal suo fiume provenissero i sassi x quelle meraviglie,è stata una cosa veramente interessante ,Grazie a tutto lo staf x questo,,,,,,,,,
Un’altra decrizione virtuale presentata da Enrica che ci fa conoscere le bellezze del Friuli anche per i suoi mosaici decorativi di eccezzionale valore di una antica tradizione, gli stessi abbelliscono nel nostro paese e non solo luoghi e residenze pubbliche. Buona domenica a tutti.
Enrica, molto bella la tua pagina sul Friuli, interessanti e bellissimi i mosaici di Spilimbergo, che trapassano i confini italiani. Mi sono documentato un po’. Se mi permetti allego questo articoletto preso dal web che facendone una crono storia fa onore al Friuli e all’Italia. Per saperne di piu!
I mosaici di Spilimbergo, cittadina friulana in provincia di Pordenone, sono dei veri e propri capolavori artistici di fattura artigianale conosciuti e affermati in tutto il mondo, ancora oggi realizzati rispettando l’antica tecnica romana di lavorazione delle tessere diagonali che vengono ricavate dai coloratissimi sassi del Tagliamento.
La storia moderna di questa antica tradizione, che affonda le sue radici nel lavoro dei mosaicisti e terrazzieri di Aquileia, Bisanzio e Venezia, inizia ufficialmente nel 1920 nel vicino comune di Sequals: la prima guerra mondiale era finita da poco, bisognava darsi da fare per la ricostruzione e, proprio in quest’ottica, nasceva a Sequals la Cooperativa Mosaicisti. Solo due anni dopo, nel 1922, Spilimbergo faceva suo questo indirizzo artigianale e creava la Scuola di Mosaico del Friuli, realtà che ancora oggi tiene alto il valore dei mosaicisti friulani, il cui intervento è costantemente richiesto ben oltre i confini italiani. Non a caso mosaici di Spilimbergo costituiscono tesori artistici che sono patrimonio dei cinque continenti: si va dalla pavimentazione del Foro Italico di Roma alla Chiesa del Monastero di S. Irene a Likovrisi Attikis, vicino ad Atene, dalle decorazioni del Santo Sepolcro a Gerusalemme ai pavimenti dell’Hotel Kawakyu di Shirihama, in Giappone, dagli ornamenti della Library of Congress di Washington a quelli dell’Opèra di Parigi.
Quello che rende grandi e immortali i mosaici di Spilimbergo è il rispetto di antichi metodi di lavorazione esclusivamente artigianali. Ancora oggi, infatti, per la loro realizzazione si utilizza la cosiddetta tecnica “a rivoltatura su carta”, ovvero la composizione del mosaico “a rovescio”. Il procedimento è in fondo semplice, ma richiede estrema abilità, pazienza e attenzione: le tessere ricavate spezzettando i sassi del Tagliamento vengono applicate su un foglio, precedentemente disegnato a rovescio, e poi fissate con una leggera colla di farina facilmente rimovibile a lavoro ultimato.
sono rientrata ora dal lavoro grazie a Giuseppe a Giovanna,insomma a tutti. Elisabetta voglio farti un’altra sorpresa, se riesco a postare un’immagine che mi ha colpito tantissimo quando ho visitato una chiesa di Roma,sono potuta entrare grazie ad una cara amica che in quel periodo viveva a Roma, onestamente non so se è aperta al pubblico.La chiesa di Cosma e Damiano, ritenuta una basilica minore,per me è bellissima, e nell’abside ha un mosaico antichissimo, così come ce ne sono in tante altre chiese di Roma e d’ Italia
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/98/Cosmedamiao9b5.jpg/640px-Cosmedamiao9b5.jpg
Grazie Enrica,x questo regalo inaspettato.La chiesa diS.Cosimo e Damiano con la sua Albiside di mosaico è bellissima,,,,,,
Che meraviglia quel mosaico nell’Abside della chiesa dei SS Cosimo e Damiano un vero regalo Enrica averlo segnalato
Sì, Enrica, la Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, questo è il suo nome esatto, è sempre lì, esattamente in Via dei Fori Imperiali, accanto alla Basilica di Massenzio (ruderi romani ben conservati dove, in estate, hanno luogo concerti e anche rassegne di film). Ebbene la Chiesa, con l’abside pregevole di cui hai parlato ha un’altra caratteristica, importante per i romani: a Natale preparano un Presepe bellissimo.
Circa un secolo fa, quando ero in collegio dalle suore Francesi, che si trovava proprio da quelle parti (ci sono stata per ben 8 anni), la Chiesa di cui parli, insieme a quella molto suggestiva di Santa Francesca Romana, a ridosso dei Fori stessi, facevano parte dei nostri itinerari fissi, del giovedì pomeriggio e della domenica mattina, quando le collegiali di Saint Joseph de Cluny uscivano, con la loro divisa blu, e bottoni bianchi (un’infinità!), il bel cappellino blu, in fila x due, accompagnate da due “mères”, così erano chiamate.
Nell’itinerario, naturalmente, erano compresi il Palatino, i Fori e la salita, che si diparte più o meno a sinistra dell’Arco di Tito, per raggiungere la Chiesa di San Bonaventura, dove c’è il Santo imbalsamato, che si può vedere i attraverso il vetro posto sotto l’altare maggiore. Durante la salita, poiché c’erano delle piccole nicchie con le varie immagini della Via Crucis, era d’obbligo recitare il rosario…… (Queste nicchie ci sono ancora, come allora, di recente ho voluto sincerarmene, per curiosità!)
Cara Enrica , parlando di quella Chiesa era inevitabile che tornassero alla mia memoria anni e anni vissuti visitando così frequentemente quei luoghi……tanto da riconoscerne anche le pietre!
Quando verrai a Roma la prossima volta, se vorrai, ti mostrerò siti molto particolari che i turisti non conoscono e, talvolta, nemmeno i romani, ma le persone munite di grande curiosità per tutto ciò che è suggestivo e artistico, come te e me le scoprono.
Ancora complimenti per il tuo Post, di grande interesse, sia per la descrizione del Tagliamento che per la scuola dei mosaicisti di Spilimbergo.
Non potevo sapere che la chiesa di Cosma e Damiano era per te una meta quotidiana, ne che a Natale vi si allestisce un presepe, sono stata a Roma, tre volte e sempre nel mese di giugno, mi piacerebbe tornarci, ma nella vita si fa come si può e non come si vorrebbe.
Questo racconto nasce da una ricerca, che il mio nipotino stava facendo come compito a casa,
Nonna, diceva, un sasso è un sasso.
Invece nelle mani operose, anche i sassi prendono vita. Poi il resto è venuto da se.
Enrica e Giovanna, possiamo chiamarvi “I tesori del Bosco”. In fatto di cultura dell’Arte siete insuperabili, i vostri interventi sono sempre culturalmente interessantissimi, ricchi di curiosità, con dettagli e particolari sconosciuti ai più e quindi diventano preziosi e da non perdere.
Un sincero e sentito grazie ad entrambe.
Mi permetto… per chi vuol saperne di più sull’apside della basilica dei santi cosmo e Damiano
Basilica dei Santi Cosma e Damiano
Il mosaico absidale
Il mosaico dell’abside, risalente al 530, rappresenta l’ingresso dei due santi fra i Beati
Il catino dell’abside fu decorato intorno al 530 a mosaico con una scena rappresentante l’accoglienza nei Cieli dei due santi titolari della chiesa. Al centro domina la figura del Cristo con un rotolo nella mano sinistra e con la destra indicante una stella, rialzato rispetto alle altre figure e poggiante su nuvolette rosse e bluastre, che invadono anche il cielo blu alle sue spalle, mentre ai suoi lati su un idilliaco praticello si dispongono Paolo, san Cosma e papa Felice IV che offre il modellino della chiesa a sinistra e, a destra, Pietro, san Damiano e Teodoro. Nel tamburo sottostante sono rappresentati gli apostoli sotto forma di pecore.
Si tratta di una rappresentazione di grande potenza espressiva, frutto della capacità di un maestro che guarda a esempi del V secolo cercando di sintetizzarli in una composizione innovativa, che utilizza l’euritmia della disposizione delle grandi figure, la gestualità (si veda la mano di san Pietro che si poggia affettuosamente su quella di san Damiano) e l’espressività un poco congelata ma fortemente caratterizzata dei vólti per risolvere con efficacia il problema di una rappresentazione a sette figure, spesso resa difficile dalla necessità di contenere tutte le immagini senza rinunciare alla loro visibilità dalla distanza.
Ogni domenica il bosco ci porta a visitare cose davvero meravigliose,Ringraziando sempre la nostra Giovanna,con i suoi video musicale,Enrica per i suoi racconti sui mosaici decorativi,meravigliosi senza rendersi conto di un lavoro di pazienza, e precisione,Nel Friuli esiste una scuola del mosaico,chi potrebbe pensare che da un fiume quei sassi potessere diventare mosaici, meravigliosi sparsi in diverse chiese, di San Cosma e Damiano una delle tante,Il bosco ci fa visitare e fare escorsioni ogni domenica, posti culturali di ogni tipo, grazie allo staff, ci fate viaggiare il mondo e vedere citta’ paese luoghi spettacolari, grazie Giovanna3, Giuseppe3,Enrica,Bravissimi per il vostro grande impegno sempre culturale!!
Grazie Mario per i tuoi interventi sempre precisi e documentati, molto utili a completare il “mosaico” della pagina composta a più mani. Ciò contribuisce ad avvalorare ancora di più il lavoro di gruppo e lo spirito di socializzazione tra i partecipanti. Un saluto.
Un grazie sincero a te Gianna, per il tuo apprezzamento che vale come un premio di riconoscenza per il lavoro svolto sempre con grande impegno dai collaboratori e da tutto lo staff di Redazione. Ciao.