LA DOMENICA DEL BOSCO
Scritto da Giuseppe il 6 Settembre 2014 | 35 commenti- commenta anche tu!
- “Gradisce un caffè?” - “Si, grazie!”
- “Vuoi un caffè?” - “Volentieri!”
- “Ci facciamo un caffè?”
“Certo, che aspetti?”
Normale, ristretto, lungo, decaffeinato, macchiato, con uno spruzzo di panna. Quanto zucchero?: “Un cucchiaino”, “Niente, lo preferisco amaro, grazie"
ecc. ecc.
Quante volte, ogni giorno, sentiamo queste frasi o le pronunciamo noi stessi, in casa, al bar o in altre occasioni? Fanno parte della vita quotidiana e tutte le volte che diciamo “Si” per un caffè pensiamo al gusto e all’aroma di questa ormai consueta bevanda che ci accompagna in tanti momenti della nostra giornata ma non pensiamo alla storia del caffè e come questa consuetudine della tazzina, ormai consolidata, sia arrivata fino a noi.
Ce lo racconta l’amica Gabriella.bz con questo simpatico memorandum.
Al mattino il primo pensiero è accendere la macchina del caffè, inserire la cialda e attendere pochi secondi che si riscaldi, poi ecco l’aroma del caffè con il suo gusto un po’ amaro ma delizioso, niente può superare per me un’ottima tazzina di caffè ben ristretto. Mi sovviene un pensiero, ma che viaggio fa per arrivare da me? Come fanno a tostarlo e macinarlo? Devo levarmi la curiosità.
Intanto vengo a scoprire che le maggiori coltivazioni di caffè sono in Brasile, Costa Rica, Vietnam, Colombia, e Indonesia. Ci sono anche Messico, Guatemala, Honduras, Perù, Giava, Arabia, Etiopia, Kenya, India e altre. La qualità del caffè è determinata dall’altitudine e i raccolti migliori si hanno nelle piantagioni che si trovano tra 600 e 2000 metri sopra il livello del mare.
Piantagione di Caffè
Le piantine del caffè vengono prima coltivate in vivaio poi sistemate in filari su terreni precedentemente boschivi. È una pianta sempreverde che inizia a produrre dopo 3÷4 anni e rimane produttiva per circa 30 anni ma che in genere viene sostituita con cicli di 15 anni per mantenere alta la qualità del prodotto.
Piantina del caffé - qualità speciale arabica
Nel mondo si coltivano oltre cento tipi di caffè, ma in commercio da noi ve ne sono una decina e tra le più importanti possiamo citare: l’Arabica (Coffea arabica), la Robusta (Coffea robusta) che sono anche le più diffuse e, specie l’Arabica, è ritenuta tra le migliori. Ogni anno vengono effettuati 11.000 controlli sul caffè, cominciando dal paese di origine, fino allo sbarco in Italia dove vengono sottoposti, a campione, a specifiche e precise analisi per testarne la qualità e la purezza.
Le Bacche del caffè
Mentre in Internet tento di ampliare le mie nozioni sul caffè, il desiderio di una tazzina mi fa sospendere la ricerca ma solo per un paio di minuti. Ecco ho bevuto un espresso ristoratore e mi sento nuovamente in forma.
La scomposizione della bacca del caffè
Il caffè è una pianta tropicale appartenente alle Rubiacee con dei bei fiori bianchi profumati e dalle grandi foglie ovate, lucide, lunghe dai 7 ai 15 cm. Gli arbusti possono raggiungere 8÷10 metri di altezza ma nelle piantagioni vengono mantenute ad un’altezza massima di 3 metri per ragioni pratiche di lavorazione durante la coltivazione e raccolta dei frutti.
La pulitura delle bacche
Le bacche, inizialmente verdi, contengono ciascuna due chicchi contrapposti e raggiungono alla maturazione, dopo circa sei/sette mesi, un bel colore rosso acceso.
Ci sono due metodi per raccoglierle: il picking e lo stripping. Il picking è il metodo più costoso ma più sicuro per un prodotto di qualità, perché la raccolta viene fatta a mano a più riprese, sorvegliando la maturazione ogni 3/4 giorni per cogliere la drupa solo quando è bella rossa.
Chicchi tostati di caffè Arabica - qualità pregiata
Lo stripping, invece, è un metodo di raccolta selvaggio in unica soluzione, ovvero i lavoranti raccolgono sempre con le mani, ma tutto insieme indistintamente per cui tra le dita rimangono sia frutti che foglie e non importa se le ciliegine siano belle rosse o ancora semiverdi, perché la finalità è quella di raccogliere tutto nel più breve tempo possibile.
Chicco tostato di Arabica e Robusta - due delle miglioroi qualità di caffè
È chiaro che quest’ultimo metodo, sebbene più economico, va a scapito della qualità. C’è poi la fase della pulizia dei chicchi che prima di diventare un ottimo caffè, come lo intendiamo noi, hanno bisogno di delicate lavorazioni. Prima vengono essiccati per liberare i noccioli dalla membrana e pellicola che li ricoprono. Il grani vengono poi asciugati al sole o artificialmente prima di essere inviati ai mercati mondiali.
Caffè tostato della migliore qualità
La produzione mondiale del caffè supera abbondantemente i cinque milioni di tonnellate ed è tuttora in crescita. L’uso del caffè si diffuse in Europa dall’Arabia, pare importato dai commercianti veneti sul finire del 1500. Comunque, in realtà, si ritiene che il caffè sia originario dell’Etiopia.
Vecchio macinino del caffè
Secondo un’antica legenda pare che a scoprirne gli effetti tonificanti ed eccitanti sia stato un pastore del IX secolo il quale notò che le sue capre si eccitavano dopo aver mangiato le bacche rosse di questo arbusto per cui le mangiò egli stesso provando un’analoga sensazione di euforia.
La coltura del caffè nell'America Latina ha origine nel 18° secolo per merito degli immigrati del Vecchio Continente.
Caffettiera napoletana
La tostatura avviene a livello industriale con speciali apparecchiature rotanti ed ad elevata temperatura al fine di ottenere l’ossidazione dei chicchi portandoli, in alcuni casi anche ad una parziale carbonizzazione. Abbiamo poi la fase di raffreddamento ed essicazione in appositi cilindri o tubi di aerazione per arrivare infine alla macinazione alla finezza desiderata. Lo troviamo confezionato in cialde, capsule o reso anche solubile in polvere, granulato o liofilizzato. Ce n’è per tutti i gusti.

