Archive for ottobre 21st, 2014

ARTE

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Ritengo utile ripetere qui, ciò che ebbi già  modo di precisare  in un post precedente, per ricordare  quale sia la mia visione rispetto alle  pittrici nella storia. La “pittura al femminile” non ha mai suscitato grandi dibattiti,  ahimé! Vi siete mai domandati perché il numero delle  pittrici-donne, soprattutto nei secoli passati, fosse tanto  limitato? La risposta non è difficile. Anzitutto la pittura era  esclusivo appannaggio maschile. Per la famiglia, poi, non era certo producente  investire in una figlia femmina,  per gli studi, l’apprendistato ecc., poiché  essa  doveva, innanzitutto, occuparsi   della casa e della famiglia, in seguito si sarebbe sposata, preferibilmente molto giovane,   quindi sarebbe stato inutile e anche uno spreco di denaro...!  Era poi inammissibile che  una donna frequentasse da sola ambienti artistici e si intrattenesse alla pari con uomini, giacché il mondo della pittura ruotava esclusivamente intorno a loro. Sembra, infine, che fossero anche alquanto impedite nei movimenti, a causa delle gonne lunghe e ampie del tempo, soprattutto per trasportare la pesante cassetta  con  gli arnesi necessari per dipingere. E’ chiaro che chi avesse voluto perseguire le proprie inclinazioni artistiche avrebbe dovuto  avere un temperamento assai particolare  e del tutto determinato,  per affrontare ogni sorta di difficoltà.  Tutto ciò  ne ha, inevitabilmente, limitato il numero. Questa è la ragione principale per la quale si conoscono le opere di poche artiste di grande talento e  temperamento a tutto tondo. Ve ne elenchiamo alcune, tra le  più conosciute e famose:    Artemisia Gentileschi, Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana e Fede Galizia, – nate nel ‘500 -  Elisabetta Sirani e Rosalba Carriera  nel ‘600. In tempi più recenti, spiccano Tamara de Lempicka, Polacca nata nel 1898,  Frida Khalò, messicana nel 1907, Felicita Frai,  Cecoslovacca  nel 1909 e, ancora più vicina a noi, Novella Parigini, nata negli anni ’20.  Alcune di queste artiste  le ho già presentate in tempi precedenti, ad eccezione di due o tre. Oggi parlerò  di una di queste pittrici, dal talento eccezionale.  Le stesse remore riguardavano, naturalmente, anche le donne  che avessero una particolare  inclinazione   alla scultura, alla musica  e ad ogni altra espressione artistica. Poche sono le eccezioni, che confermano la regola, com'è stato il caso fortunato  dell'artista di cui parliamo in questo servizio. Alcuni dati provengono dal Web.

  Farfalla policroma gif  

Sofonisba Albissola nacque a Cremona, intorno al  1532, da Amilcare Anguissola e Bianca Ponzoni. Il padre, di idee molto aperte per quei tempi, l’avviò agli studi di pittura con la sorella Elena.   Sofonisba si applicò al disegno e alla pittura presso lo studio del giovane pittore manierista Bernardino Campi.

 

Sofonisba Anguissola - Le sorelleSofonisba e le sorelle

 

Nel 1550 quando Campi  si trasferì a Milano alla corte di Ferrante Gonzaga,  Sofonisba e Elena  Anguissola continuarono a dedicarsi alla pittura con il pittore Bernardino Gatti, dal quale assimilarono lo stile del Correggio, cui  il maestro si ispirava, trascurando i soggetti religiosi e dedicandosi ai ritratti “dal naturale”.

 

Sofonsba A. - Bambino morso da un ramarroBambino morso da un ramarro

Il padre continuò ad incoraggiare il lavoro delle figlie, facendo conoscere le loro belle opere  nei salotti dei notabili, specialmente quelle di Sofonisba.  Pareva che attorno a lei si schierassero in ammirazione artisti e letterati di gran fama,  quali il Vasari. Persino il grande Michelangelo si mosse  incontro  alla pittrice per conoscere i suoi alti meriti nella pittura.

Sofonisba Anguissola - Elisabetta di ValoisLa Regina Elisabetta di Valois

 

Nel  1559 Sofonisba fu invitata alla corte di Filippo II  di Spagna, come dama di corte della nuova regina, la francese Elisabetta di Valois. Per il re  dipinse numerosi ritratti e per alcuni mesi insegnò

portrait-of-diane-d-andouins-and-her-daughter-1565Diane d'Andouins e sua figlia

alla giovanissima regina a disegnare dal  vero, sostituendo, con tale novità, le normali attività ritenute adatte alle donne. La pittrice, fino alla morte della regina nel 1568 per parto, prese parte intensamente alla vita di corte, suscitando sorpresa e interesse da parte di molti  ambasciatori accreditati presso il re e, al tempo stesso,  entrando in contatto con i maggiori ritrattisti spagnoli del tempo.

Ritratto di Alessandro FarneseAlessandro Farnese

 

Dopo la morte della regina, Sofonisba restò a corte al seguito delle infante, Isabella Clara Eugenia e Caterina Micaela, continuando sempre a dipingere. Sofonisba Anguissola, storicamente,  fu la prima donna a ottenere il riconoscimento internazionale come pittrice; anche se non fu  la prima donna a dipingere, ma  la prima ad affermarsi  in una professione fino allora dominata dagli uomini,  e diventò una nota e rispettata artista.

 

Sofonisba Anguissola - L'Infanta Catalina Micaela di SpagnaL'Infanta Catalina Micaela di Spagna

 

Ebbe una vita sentimentale sfortunata:  si avviava  ormai verso la quarantina, e si sposò, per procura  nel 1573, con don Fabrizio Moncada, cadetto siciliano, appartenente a una nobile e titolata famiglia. Rimase presto vedova e si risposò, contro il volere della famiglia e della corte spagnola, con un giovane capitano di marina,  il genovese Orazio Lomellini.

 

Ritratto di Anna d'AustriaAnna d'Austria

 

Nel 1615 Sofonisba fece ritorno a Palermo, dove il marito aveva accumulato cariche e impegni, comprò casa  nell’antichissimo quartiere arabo di Seralcadi e qui forse cessò di dipingere a causa del progressivo indebolimento

della vista anche se fu consultata quando, a Genova, iniziarono i dipinti per la chiesa di San Giorgio.

 

Sofonisba Anguissola - Ritratto di famigliaRitratto di famiglia

Nel 1624, a poche settimane dallo scoppio di una tremenda epidemia di peste che sconvolse Palermo, Sofonisba ricevette la visita del giovane Anton Van Dyck, chiamato in città per dipingere il ritratto del viceré Emanuele Filiberto di Savoia. Sofonisba era  ormai più che novantenne e cieca, tuttavia affascinò il pittore  olandese con la propria lucidità e vivacità di conversazione, tanto da indurlo a scrivere di lei nel suo diario di viaggio.

 

Ritratto di Gentildonna con caneDama con cagnolino

 

Durante la sua lunga vita,  la pittrice produsse molti quadri, che si trovano nei musei di tutto il mondo, almeno una cinquantina; amava dipingere cagnolini nei suoi ritratti, fare autoritratti e ritrarre i componenti della sua famiglia.

Grazie al  suo straordinario talento, Sofonisba riuscì a vincere i pregiudizi del suo tempo nei confronti delle donne artiste,  tanto da conseguire una chiara fama ed

anguissola_sofonisba-portrait_of_giuliano_ii__cesarini~OM0d7300~10509_20120418_38A20418_615Giuliano II Cesarini

essere grandemente celebrata in un’epoca in cui,  per la prima volta, le  opere e la biografia delle donne attive nell’arte vennero divulgate. Le sue opere – i mirabili ritratti -   si rivelano ancora oggi  particolarmente interessanti per la vivacità e l’attenzione dedicata allo sfondo e ai dettagli degli abiti indossati dai protagonisti dei suoi quadri. Sofonisba Anguissola morì a Palermo nel 1626 e fu sepolta in San Giorgio dei Genovesi.

 

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Vivaldi - La Primavera (Allegro)

 
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