LA DOMENICA DEL BOSCO

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Oggi il simpatico racconto dell’Amica Gabriella ci induce a fare delle riflessioni o meglio dei paragoni e analogie che possono esserci tra le stagioni climatiche e le stagioni della vita. Gabriella mi sembra che, a modo suo, le abbia fatte, un po’ per sé ma anche per noi.

Leggete il suo racconto, poi dite la vostra.  

 

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E’ arrivato l’Autunno, ma come a farsi beffa della stagione il sole continua a farsi vedere nel suo splendore e a darci caldi raggi che rallegrano le nostre giornate, quasi a volerci restituire quanto è mancato in questa ultima Estate con tante settimane nelle quali era apparso pallido e velato, tale da farci pensare ad un sole anemico e avaro.

 

Bosco autunnaleBosco autunnale

 

Ma è pur sempre Autunno e nelle nostre case cuociono le saporite castagne e troviamo anche ai lati delle strade e alle feste le gustose caldarroste. Oltre alle castagne troviamo gli altri frutti di stagione: mele, pere, uva, melograni, cachi, noci e compaiono già tutti i tipi di agrumi che porteremo sulla nostra tavola anche nell’Inverno che non tarderà a farci sentire i rigori del suo freddo.

 

caldarrosteCaldarroste

 

E’ bello passeggiare al confine dei meleti per entrare poi nel bosco, raccogliere le foglie cadute dagli alberi e confrontarne i colori che variano dal giallo paglierino alla ruggine ma ne troviamo di una infinita varietà di forme: ovate, lanceolate, aghiformi, cuoriformi e con i bordi, lobati, dentati, seghettati. Chissà perché una vota pensavo all’Autunno come la stagione più malinconica e non trovavo niente di gioioso, forse vedere le foglie staccarsi dai rami e cadere per terra per essere poi calpestate e spazzate dal vento mi trasmetteva tristezza.

 
melograno

Melograno

Uva

Uva

 

 

 

 

 

Mentre pensavo queste cose giunge nella mia mente una riflessione: Anche noi abbiamo il nostro autunno e mi domando? “Io sono già arrivata al mio autunno e tra poco sarà inverno anche per me?. Al mio giro di ruota manca l’ultima stagione, ma tutto va bene, basta avere la salute e sapersi accontentare. Una volta si diceva: “Basta la salute ed un paio di scarpe nuove”, ora forse al posto delle scarpe nuove bisognerebbe dire: “Basta la salute e un bel conto in banca”.

rose canineRose canine

Mentre penso a come, una volta, prendevano forse con più filosofia la vita i nostri vecchi, mi giro e vedo che ci sono ancora le rose canine fiorite, non sono belle come nella primavera, ma continuano a sbocciare, forse perché queste sono riparate da un muro che le protegge dai freddi venti del nord. Come sarebbe bello se anche noi avessimo un bel paravento che ci allungasse la vita. Cammino e mi immergo nel silenzio del bosco, come è bello si sente solo il rumore delle foglie che cadendo toccano terra: un fruscio lieve che sembra non voglia disturbare il sottile sibilo di qualche leggera folata di vento che mi accarezza il viso ma non ha la forza di scompigliarmi i capelli.

 

bosco con panchinaBosco autunnale accogliente

 

In lontananza ora si sente il gorgoglio dello scorrere dell’acqua di un ruscello, ma il tutto fa parte del sottofondo della natura, non sono dei veri rumori. Il sole sparisce all’improvviso, sembra quasi che una lastra nera lo abbia nascosto di colpo, grosse nuvole scure stanno arrivando, è meglio che mi incammini alla svelta dove so con certezza che c’è una baita che può darmi un provvisorio riparo. Porto sempre con me il cellulare nel caso avessi bisogno di aiuto. Ora piove e che pioggia, ma sono al coperto!

ruscello di montagnaRuscello di montagna

Rimango seduta ad attendere che questo temporale finisca. Mentre sono seduta penso ancora alle stagioni della vita: La mia primavera è stata gioiosa, l’estate un po’ meno ma l’autunno è una seconda primavera; chi può vantare di aver avuto due primavere? Il temporale non è durato molto ma il cielo è ancora scuro, ritengo sia meglio avviarsi verso casa. Come mio solito io parto per faredue passi ma vado avanti parecchio senza rendermene conto tanto sono assorta nelle mie riflessioni interiori. É autunno e l’aria può rinfrescare alla svelta in montagna, l’acqua cade ancora dalle piante e bisogna stare attenti a non bagnarsi troppo.

 

pioggia-autunno03Pioggia copiosa nel bosco

 

Mentre mi avvio verso l’uscita dal bosco sento un pianto soffocato, mi guardo intorno ma non vedo nessuno, eppure il pianto continua, allora chiedo: “Chi piange?”. Da dietro un tronco compare un bambino che può avere si e no, sei anni. Chiedo come mai sta nascosto lì, mi risponde che nel correre per rientrare presto a casa si è fatto male al piede, mi avvicino e noto che ha una caviglia gonfia. Metto la mia maglia sopra un grosso masso e lo faccio sedere, quella caviglia non mi piace, il bambino si lamenta per il dolore e non è in grado di camminare.

 

bambino che si è slogato la cvigkliaBambino che si è lussato la caviglia

 

Cerco di rincuorarlo, la mia presenza è già un aiuto rassicurante, ha smesso di piangere ma è ancora spaventato per il persistere del dolore e dice di non ricordare il numero di telefono di casa e ancor meno il cellulare della mamma o del papà. Non è facile decidere il da farsi in queste situazioni, anche se il paese è vicino non posso portarmelo in braccio. Mi dice però il suo indirizzo di casa e poiché ho un’amica proprio nel suo condominio, tramite la mia amica, riesco a rintracciare la sua mamma che arriva con la macchina e tanta paura. Decide di portarlo subito in ospedale come è logico fare, mi ringrazia e si offre per accompagnarmi a casa ma rifiuto, lei mi chiede di darle il mio numero di cellulare e parte alla svelta. È più importante che porti subito il bambino per una visita. Dentro di me dico, per fortuna c’è stata questa donna d’autunno a trovare il bambino della primavera.

 

sole che filtraSole che filtra attraverso i rami delle conifere

 

Continuo il mio cammino verso casa tenendo in mano la mia maglia ormai bagnata. Mi fermo un attimo ad osservare una cosa bellissima, un raggio di sole che filtra attraverso i rami delle conifere, poco prima pioveva ed ora il sole manda un po’ del suo calore per scaldarmi, ne avevo bisogno, forse,  per la mia buona azione. É strano ma vedo un solo raggio di sole, riparto con quella visione che mi sembra magnifica. Volevo raccogliere qualche foglia da conservare tra la pagine di un libro, ma sono bagnate, lo farò un’altra volta in una giornata più calda, ormai sono quasi a casa.

foglie autunnali 2Foglie autunnali

 

Ecco l’autunno stagione dai mille colori, forse colori non allegri come l’estate ma esaltanti sempre, molto belli e vari. Mi arriva una chiamata dalla mamma del bambino, il bimbo sta già meglio, tra poco rientrano a casa. Sono felice, al pensiero che se non fossi passata da lì, chissà quanto avrebbe pianto e sofferto. Sono a casa, asciugata e rifocillata con un buon caffè. Poco dopo suona il campanello, sono sorpresa, non aspetto nessuno, vado ad aprire con un po’ di circospezione. Un signore mi offre un mazzo di fiori bellissimi dicendomi che è il papà del bimbo e voleva ringraziarmi.

mazzo di fiori autunnali

 

Resto un po’ imbarazzata da questa visita inaspettata, gli dico solo che non era il caso. Mi dice che è di passaggio di rientro dal lavoro e che la moglie gli aveva raccontato al telefono quanto era avvenuto e i fiori me li manda la signora. Ringrazio e lo saluto mentre va via, noto che ha premura di raggiungere il bambino. Chiudo la porta e mentre vado a sistemare i fiori in un vaso, penso: “Guarda Autunno quanti bei fiori mi hai portato!”

Parlo con me stessa o con la colorita stagione d’Autunno?

Ciao amici e amiche del Bosco, Buona Domenica.

 

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Seguirà il video  di Antonio Vivaldi - "L'Autunno" .


COMMENTI

  1. il 26 ottobre, 2014 giuseppe3,ca dice:

    Mattino d’autunno
    di Federico Garcia Lorca

    Che dolcezza infantile
    nella mattinata tranquilla!
    C’è il sole tra le foglie gialle
    e i ragni tendono fra i rami
    le loro strade di seta.

    Buona Domenica a tutto il Bosco

  2. il 26 ottobre, 2014 lorenzo.rm dice:

    Un servizio semplicemente delizioso, Gabriella, Pino e Giovanna. E’ come dire che le tre G hanno colpito ancora il bersaglio.

  3. il 26 ottobre, 2014 Nembo dice:

    Vero Gabriella questo autunno ci sta restituendo un pò di sole che non abbiamo visto questa estate non però in tutte le regioni. Le stagioni sono come la vita non si possono cambiare, arriverà l’inverno lo stesso terminerà e ricomincerà un nuovo ciclo nel succedersi delle stagioni nella speranza che la natura non ci porti distruzioni o altro. Le tue storie sono sempre belle, conme quella di oggi del bambino un gesto spontaneo come spontanei sono i colori delle stagioni. Un saluto.

  4. il 26 ottobre, 2014 gabriella BZ dice:

    Giovanna con le tue immaggini sempre molto belle e ricercate , hai dato lustro al racconto. Avrei giurato che mettevi L’ Autunno di Vivaldi e come ben sai questa notte l’ho sentito. Non mi resta che ringraziarti per esserti addoperata tanto. Un abbraccio e ciao

  5. il 26 ottobre, 2014 gabriella BZ dice:

    Giuseppe ho trovato al posto del commento una poesia , come posso commentare il grande F. Garcia Lorca? Ti posso ringraziare di cuore per tutte le spolverate forti o meno forti che dai a tutti i miei racconti, più di una volta ho detto che chi non si vede lavora di più. Ti ringrazio e auguro una buona domenica Ciao

  6. il 26 ottobre, 2014 gabriella BZ dice:

    Lorenzo una delle tre G. ti ringrazia per il tuo pensiero . Ciao

  7. il 26 ottobre, 2014 gabriella BZ dice:

    Nembo dici bene che non tutto il paese ha avuto un tempo come il nostro, metto nostro perchè abbitiamo in posti vicini,e la stagione che quando scrivevo il racconto era bella , da un paio di giorni ha cambiato, imbiancando le montagne, ma è la sua stagione la ruota continua a girare per tutti. Basta come dici bene tu che non faccia altre distruzioni.Il bimbo ora è in quinta elementare , e mi saluta sempre con gioia. Un saluto a te e grazie ciaooo

  8. il 26 ottobre, 2014 aquilafelice44 dice:

    brava gabry molto bello il tuo post devo dirti che dopo la primavera la stagione che io amo di piu e lautunno a poi certo pure linverno a i suoi belli colori le montagne inbiancata dalla neve ma lautunno mi piace molto vedere tutti i suoi colori che la natura ofre ,pasegire nel bosco in silenzio e meraviglioso ascoltare tutti i rumori del canto di un qualsiasi volatile il rumore del ruscello ama lautunno ti da anche tristeza ti fa pensare a tante cose anche alamore se vogliamo le stagioni sono 4 ma tutte belle . mi fa pensare a quel bambino che piangeva vedi gabry x lui che piangeva dietro lalbero asp il suo angelo che lo a coccolato e rassicurato in tutto asp il suo angelo che eri tu gabry brava gabry brava giovanna e gioseppe buona domeni a tutti

  9. il 26 ottobre, 2014 gabriella BZ dice:

    Vanni sono contenta che ti sia piaciuto il racconto ,non mi confondere con un angelo per aver soccorso un bimbo chi non lo avrebbe fatto ?? Sono d’accordo con te , per i colori molto belli che l’autunno ci offre. In autunno è bello entrare nel bosco per il silenzio , la quiete che si trovano,cose che in altre stagioni non ci sono. Ciao Aquila

  10. il 26 ottobre, 2014 giovanna3.rm dice:

    Cara Gabriella, i tuoi racconti sono sempre molto piacevoli, sentiti, esprimono grande sensibilità, in una parola attraggono grande attenzione.
    E’ vero, ho cercato le immagini che aderissero il più possibile al racconto e, come dici tu, l’intento sembra riuscito. Vivaldi non poteva che coronare il tuo lavoro. Grazie Gabriella.

  11. il 26 ottobre, 2014 mario33,co dice:

    (PRESO DAL WEB) Primavera e autunno, lontani dai rigori dell’inverno e dall’afa dell’estate, sono le stagioni che più facilmente si identificano con gli stati d’animo dell’uomo.
    Quel senso di attesa ineluttabile, ora gioiosa, ora nostalgica, si attaglia bene all’indole riflessiva dell’essere umano che, più di agire, gode di contemplare, riflettere, programmare.
    Per Vincenzo Cardarelli, l’autunno si identifica con Ottobre, il mese dai colori più belli, il mese dai cambiamenti più impercettibili eppure irrevocabili.
    Nella poesia famosa che vi ripropongo qui sotto, tutto è finito. Il sospetto che l’estate stava sfuggendo, sollecitato dai venti agostani e dalle piogge settembrine, è diventato certezza: ottobre “passa e declina” come l’estate, come la stagione della vita piena e vera. È un addio, al sole come alle forze della piena maturità ed è struggente e doloroso come tutti i saluti irrevocabili.

    Autunno. Già lo sentimmo venire
    nel vento d’agosto,
    nelle pioggie di settembre
    torrenziali e piangenti
    e un brivido percorse la terra
    che ora, nuda e triste,
    accoglie un sole smarrito.
    Ora che passa e declina,
    in quest’autunno che incede
    con lentezza indicibile,
    il miglior tempo della nostra vita
    e lungamente ci dice addio.
    (Vincenzo Cardarelli)

    $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$

    Autunno, una stagione ancora tutta da scoprire, bella e triste allo stesso tempo. Accompagna i nostri pensieri in versi, cogliendone l’intima essenza poetica.
    L’amore non ha età si dice, ma fare i conti con il declino fisico ed una stanchezza dei sensi, non è un dettaglio da poco.
    E’ l’ineluttabilità degli eventi che ci pongono un freno di fronte all’impietoso tempo, che avvolge con il suo mantello il nostro essere umani. Il sogno è l’anticamera dell’illusione e viceversa, a volte servono anche quelli, per sostenere l’intensità vitale, affievolita dal trascorre degli anni. La comparazione alle foglie secche d’autunno rende l’idea della metafora della vita.

  12. il 26 ottobre, 2014 gabriella BZ dice:

    Mario 33 L’autunno sarà pur sempre il declino di una persona come nel racconto ho detto , ma può essere un autunno delizioso se lasci la porta aperta ai sogni e se l’amore c’è. SEnza dubbio il crak, crak delle foglie secche alle volte ti fa soffermare e pensare,che non per tutti è così , ma io lo auguro a tutti con il cuore che l’autunno ci faccia sentire in forma e il bel colore che ci offre lo possiamo donare a una persona amica. Bella la poesia che non conoscevo. Un saluto

  13. il 26 ottobre, 2014 edis.maria dice:

    I racconti di gabriella sono sempre molto piacevoli perchè sa unire la bellezza della natura,con una descrizione dei suoi sentimenti osservatori.Molto interessante aver appaiato l’evolversi dei cicli dei boschi con la nostra vita vissuta!.L’episodio del bambino completa in modo tenero e dolce Che dire poi delle splendide fotografie con le quali oGiovanna ,con colori autunnali di una bellezza stupenda ,ha saputo arricchire il tutto? Grazie a tutti!

  14. il 26 ottobre, 2014 giuseppe57 dice:

    ho fatto gia una passeggiata e rientrando a casa sono entrato nel bosco ed ho trovato questo piacevole racconto di gabriella che a me a fatto molto piacere leggerlo in quanto sembra che sia scritto da un poeta ,ma forse tu lo sei gabriella.ti lerggo sermpre con piacere,aribrava.

  15. il 26 ottobre, 2014 gabriella BZ dice:

    Edis.maria mi piacciono i tuoi commenti , perchè riesci a leggermi dentro non solo quello che stà scritto, è vero che alle volte sono di una semplicità disarmante, ma sono come ho scritto altre volte fatti avvenuti, se poi aggiungo un pò di fantasia arricchisco il racconto. Le stagioni del’anno sono come quelle delle persone secondo il mio pensiero, certo molto più lunghe se abbiamo la grazia di viverle.Un caro saluto ciao

  16. il 26 ottobre, 2014 gabriella BZ dice:

    Giuseppe 57, non mi dire che sembra scritto da un poeta, è troppo , piace anche a me non mi vergogno a dirlo anche se la semplicità è una sua prerogativa. Sono felice che tu sia ritornato a leggere nel bosco. Un saluto ciao

  17. il 26 ottobre, 2014 alba morsilli dice:

    Forse il motivo per cui chi vive in città non ama l’autunno è perché non esce spesso fuori dai confini. Basta farsi una passeggiata in campagna per rendersi conto che fuori c’è tutto un altro mondo che vive di questa stagione. Per gli agricoltori è tempo di raccolto, per i vigneti è tempo di vendemmia, e per molti è tempo di sport. Che siate praticanti o amatoriali, una corsa o una passeggiata a piedi o in bicicletta assume tutta un’altra dimensione se si è circondati da tronchi di fogliame giallo. È qualcosa che non si può descrivere a parole, ma che sicuramente si condivide bene in gruppo. Le famiglie con bambini si dedicano volentieri a gite nei boschi o anche solo a passeggiate nei parchi cittadini: il divertimento massimo dei piccoli è quello di calpestare le foglie secche per sentirle crepitare sotto i propri piedi. E il tappeto di fogliame che si stende sull’erba riempie il paesaggio unitamente alle foglie che ancora resistono sugli alberi
    L’unica nota stonata è come fa un bambino atrovarsi da solo nei boschi?

  18. il 26 ottobre, 2014 edis.maria dice:

    Gabriella la semplicità nello scritto è un “valore” non uno sbaglio ,ma un voto superiore! Significa che lo scrittore non necessita di cercare negli scritti altrui, su internet, su poeti famosi, le parole per esprimere ciò che la sua mente vuole condividere con i ” suoi” lettori, Lo scrittore e i ” suoi ” lettori sono una cosa unica, che si apprezzano così,e provano piacere s comunicare! Continua così, non cambiare mai! Un abbraccio

  19. il 26 ottobre, 2014 gabriella BZ dice:

    Alba , ti dico subito una cosa, io abito a Merano, ma non in centro, se esco di casa mi trovo nei meleti, ma se faccio 300metri scarsi di strada sono nel bosco, e i bambini da noi hanno una certa libertà, c’è poi da dire che erano in gruppo e appena ha cominciato il temporale sono scappati tutti a casa, di solito vanno nella casa più vicina, o sotto un porticato, nel caso del bimbo nessuno s’è accorto che mancava,io non ti so dire quanti erano, aggiungo che nel racconto ho detto che è stato una pioggia breve, vedevi altrimenti le mamme se cominciavano a chiamare ognuno il proprio figlio!!Alle volte vorrei vivere in centro , per non dover prendere l’autobus e andarci , ma poi penso che posso uscire di casa senza nessuna preocupazione, farmi le mie passeggiate nel bosco che è davvero bello in questa stagione, anche se in questi giorni è freddo al mattino e la sera, abbiamo le montagne imbiancate, è la sua stagione!! Quello che mi regala il bosco, anche in compagnia dei nipotini è tanta gioia, tanti colori e l’entusiasmo di fare crak, crak con le foglie secche che i bimbi si divertono a calpestare. Un saluto Ciao

  20. il 26 ottobre, 2014 gabriella BZ dice:

    Edis.maria, con piacere ho visto il tuo commento non sul racconto ma sul mio modo di raccontare , ossia con la semplicità di cui sono capace senza trovarmi con internet acceso. Hai notato che non uso frasi di poeti, anche in quel caso mettere delle frange non sarebbe facile per me.Nel bosco sanno che chi mi legge trova sempre una lettura semplice, spero solo di essere apprezzata come lo sono da te. Un abbraccio grazie

  21. il 26 ottobre, 2014 gianna dice:

    Gabriella, il tuo racconto e bello parli di una qualsiasi giornata vissuta nel bosco.Certo siamo in Autunno un mese molto triste, camminando tra i prati sentivi cadere le foglie che la nuatuta dipinge le foglie di mille colori meravigliosi, il silenzio del bosco che sentivi solo il tuo passo, ma vedi il bosco che si spoglia da tutte le sue bellezza,trovi piccoli frutti rimasti da occhi indisceti, qualche Melograno, noci, castagne qualche grappolo d’uva, ma poi nella tua mente scorrono ricordi belli e brutti l’autunno porto la tristezza, strada facendo nel tuo ritorno comincia piovere ma sei costretta ripararti dalla pioggia e da quel vento freddo che ora comincia arrivare, appena finita la pioggia allunghi il passo perche’ stai avvicinandoti fuori dal bosco,al tuo paese sei ormai a casa, ma nel mentre senti un lamento di un bimbo che piange, purtroppo aveva avuto una luzssazione alla caviglia,con mille premure chiedevi chi fosse e dove abitava per rintracciare al piu’ presto i suoi genitori, per soccorerlo portandolo in ospedale, ma nei tuoi pensieri volevi avere la certezza che nulla di grave avesse subito, quel bimbo fortunato che nel corso dl tuo cammino sentivi lamenti veri,dunque sei stata bravissima il tuo primo intervento e stato importante riuscire rintracciare la tua amica per poi avvisare i suoi genitori. quei fiori che ti hanno fatto pervenire ero un segno di gratitudine per il tuo grande gesto, per quel figlio chi avrebbe potuto trovarlo, l’autunno passera’ e poi arrivera’ la neve e poi tutto ricomincera’,giustamente basta la salute e per molte cose cì sara’ sempre un rimedio,le cose naturali e semplice sono le migliore la penna scrive con il cuore,brava grazie Giuseppe3, per la sua prsentazione e poesia, Giovanna per il suo video e la sua dolce musica grazie, ciao

  22. il 27 ottobre, 2014 gabriella BZ dice:

    Gianna tu la stagione del’autunno la vedi triste , forse vivi in città, io abito in periferia dove i meleti e gli alberi immensi delle noci e castagne mi fanno compagnia. Finiti quelli c’è il bosco, non è fitto di piante al’inizio ci si passeggia bene, e non si ha paura di niente (di giorno)la natura è bella , che siano foglie che cadono , o le ultime rose canine. Se poi ti succede di vedere un bimbo con un caviglia gonfia, ti aiuti con tutto quello che puoi per avvisare. Ti posso dire che per quello che ricordo io è stato l’unico ad essere lasciato solo dai compagni di gioco.Sono felice che ti sia piaciuto, ti ringrazio dei complimenti fatti a chi mi aiuta ,e tanto!Ciaooo

  23. il 27 ottobre, 2014 giuseppe3ca dice:

    Grazie Lorenzo hai voluto elogiare ancora il lavoro del trio ed è giusto che ognuno abbia il suo meritato riconoscimento. Io potrei dire che la casa si costruisce pietra su pietra. L’ingegnere fa il progetto poi il muratore mette i mattoni uno sull’altro ma sono i manovali che svolgono la fatica maggiore, montano le impalcature, preparano l’impasto, trasportano i materiali e portano tutto sottomano al rifinitore affinché possa realizzare quanto previsto dal progetto. Quando il palazzo è terminato gli abitanti che ne usufruiscono, se la casa è di loro gradimento, al massimo potranno dire che l’ingegnere è stato bravo e ha fatto un bel progetto ma dimenticano completamente coloro che con gran fatica sono stati gli esecutori materiali dell’opera e questi resteranno sempre degli illustri sconosciuti.
    Io mi ritengo l’ultimo dei manovali, non vado in cerca di gloria personale, faccio il mio lavoro con spirito filantropico a beneficio di tutti, sono contento e mi va bene così. Grazie ancora. Un saluto.

  24. il 27 ottobre, 2014 robertadegliangeli dice:

    Molto tenero il tuo raccontino Gabriella tenero come il cuore che ho conosciuto bevendo un caffè nella tua casa.
    Paseggiare in questo periodo nel bosco è davvero piacevole, per i colori per i suoi profumi, chi come te vive così vicino al bosco, lo vive in maniera sentimentale, lo descrivi anche con il paragone alla nostra vita, così simile nelle sue stagioni, anche nei colori dei nostri capelli che se non colorati nell’ultimo periodo sono candicìdi come la neve. E le emozioni che ci hai passao nel descrivere il bimbo che grazie a te si è sentito meno solo. Ciao Gabriella

  25. il 27 ottobre, 2014 gabriella BZ dice:

    Roberta sono felice di sentirti, come hai visto e girato prima di trovarmi , sono quasi al confine del bosco,e se da gionane andavo solo per raccogliere funghi,ora vado per passeggiare pensando alla vita che stà tramontando ma non per questo deve essere triste ci sono ancora tante cose da fare e da imparare. Non importa se i capelli in realtà sono bianchi, basta passare dalla parrucchiera e diventiamo giovani.Ti abbraccio forte e stai attenta che profumo di bosco!!!ciao

  26. il 28 ottobre, 2014 lorenzo.rm dice:

    Sei grande, Pino. Ti abbraccio.

  27. il 28 ottobre, 2014 elisabetta8.mi dice:

    Gabry,il tuo racconto mi ha portata ad una riflessione.La natura è uguale al percorso della vita dell’uomo.In primavera,nascono le prime delicate piantine,mettono piccole foglie,delicati fiorellini e i frutti che maturano in estate,dopoin autunno piano piano cambiano colore,le belle foglie assumono colori sfumati,molto belli ma inesorabilmente,cadranno e tante saranno calpestate e altre ammirate con tenerezza.Gli alberi rimasti spogli,sembrano delle braccia ,alzate in preghiera verso il cielo,cosi’ come fara’ l’uomo nel momento piu’ delicato della sua vita.Tu nel bosco hai soccorso un bimbo piccino solo,cosa molto strana,ma è come se tu avessi sollevato un piccolo ramo ,che il temporale aveva piegato e lo hai appoggiato alla sua pianta naturale(la mamma)Brava Gabry ,l’autunno è il percorso naturale della vita,in tutti i sensi,,,,,,,

  28. il 28 ottobre, 2014 gabriella BZ dice:

    Elisabetta da noi e in tutte le città che confinano con i boschi troverai bimbi che corrono, saltano giocano, e forse perchè correva si è lussato la caviglia. Hai ragione nel dire che gli alberi nell’autunno, spogli sembrano uomini nel loro ultimo atto , va vedi se io vedessi uomini e non semplici piante le mie passeggiate sarebbero un incubo. Vedrei tutti gli uomini che lasciano la terra per andare nell’ al di là. IO penso che hanno ancora l’inverno da passare, l’autunno non è la fine..è l’anticamera. Un saluto Ciao

  29. il 28 ottobre, 2014 giuseppe3ca dice:

    Lorenzo, nella tua saggezza hai voluto attribuire l’appellativo di “grande” anche ad un piccolo portatore d’acqua che nella sua umiltà ritiene che per dedicarsi al bene del prossimo si può fare anche senza il bisogno di avere in testa una corona. Grazie.

  30. il 28 ottobre, 2014 elisabetta8.mi dice:

    Gabry tu hai inteso solo la fine,nn è cosi’ le braccia alzate in preghiera in momenti difficili,sono tanti x l’uomo,ci sono anche momenti di ringraziamento che x molti è veramente difficile il poterlo fare x vari motivi,sono anche braccia protese in cerca di quell’amore infinito che solo Lui potra’ donarci,ma è anche difficile chiedere.Spero di essere stata un pochino capita.Io di bosco ,conosco solo questo di eldy ,che amo moltissimo,gli alberi pero’ sono uguali anche nelle citta’,,,,,,,,,,,

  31. il 28 ottobre, 2014 gabriella BZ dice:

    Hai ragione Elisabetta io mi sono lasciata per così dire impressionare da l’ultima frase, me ne scuso avrei dovuto leggere attentamente.Dentro di me mi ero detta: Se vado nel bosco come il mio solito non andrò più con la mia solita gioia, e me ne dispiaceva, perchè se sono libera è il mio posto preferito, forse per quello mi piace QUESTO BOSCO !!!Ancora scusa ed un saluto

  32. il 31 ottobre, 2014 sandra vi dice:

    Complimenti Gabriella per questo tuo racconto ,cosi’ vero nella sua semplicita’ ,una pennellata di colori ,che haiaputo descrivere con tanto verismo da farceli vedere .Bello quel raffronto colle stagioni della vita .Io amo l’autunno piu’ di tutte le altre stagioni ,l’infinita gamma dei suoi colori mi hanno sempre affascinata .Che tenero il tuo aiuto al bimbo ,e che fortuna x lui averti trovato sulla sua strada ,A Giovanna un grazie Pe il video e Vivaldi

  33. il 31 ottobre, 2014 gabriella BZ dice:

    Ti ringrazio Sandra per i tuoi complimenti, l’autunno è una stagione che amiamo in tanti e la semplicità nello scrivere è il mio unico modo. Sono felice che tu abbia fatto un giretto questa mattina nel bosco, così hai letto il racconto. Grazie ciao


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