La mia Terra

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 "Bosco" ha il merito di far conoscere attraverso gli articoli degli eldyani le bellezze d'Italia , vorrei, come solito controcorrente, parlare dei seimila paesi in cerca di abitanti, tanti sono infatti i borghi disabitati nel nostro paese e censiti dal geologo Fabio Di Bitonto.

 

 

Gangi - Perla delle Madonie (Pa)Gangi, Perla delle Madonìe

 

Ad esempio il Sindaco di Gangi , paesino siciliano, ha messo in vendita le case ad 1 euro pur di vederlo ripopolare. La cittadina è assurta agli onori delle cronache nazionali ed internazionali e diversi acquirenti si sono fatti avanti impegnandosi a ristrutturare le abitazioni.

 

 

Panorama_di_Buriano_(GR)Buriano (Grosseto)

Sempre Di Bitonto , dice che solo un migliaio di paesi sono recuperabili a nuova vita , spesso le situazioni idrogeologiche e il degrado ,ormai irreversibili , non lo permettono più. Ho trascorso tutta l'estate a Montese , ameno paesino dell'appennino modenese ad 850 mt s.l.d.m. immerso nei boschi e posto su di un cocuzzolo con torrione di castello compreso.

 

 

Montese  ModenaMontese  (Modena)

 

Quest'anno i turisti sono calati del 50% .......mi direte...."è successo in tutta Italia, per  la crisi economica e le condizioni metereologiche avverse" ........ma non è solo quello, i boschi non sono più  praticabili perché nessuno li pulisce , le castagne non sono più raccolte perché non conviene, evitando queste operazioni di manutenzione  aumentano le frane , i corsi d'acqua  mai puliti,  durante le piogge prendono la forma torrentizia creando spesso catastrofi.

 

 

Apice - (Bn)Apice (Benevento)

 

  Molti casali, difficilmente raggiungibili e non più abitati crollano nel degrado più completo, i giovani fuggono da queste oasi di pace e di bellezza trasformate spesso in "ospizi per anziani". Le località di moda la fanno da padrone a discapito di tutti quei centri che non offrono che bellezze naturali ed aria buona , anche perché spesso sono fuori dagli itinerari turistici principali.

 

San Basile (Cosenza)San Basile (Cosenza)

Molti sono abbandonati dopo fenomeni naturali ,come alluvioni, frane ecc. Sarebbe interessante che gli eldyani di "bosco" , facessero conoscere nei commenti ..... i borghi  lasciati nel degrado...dei quali sono a conoscenza........forse visitandoli o facendo pressione sulle autorità locali qualche bellezza morente si potrebbe salvare.

  Franco_Muzzi_52174

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 Giovanni   Marradi - Solitude


COMMENTI

  1. il 12 novembre, 2014 Nembo dice:

    Salve, molti sono i paesi e borghi abbandonati da Nord a sud, isole comprese, luoghi costruiti da secoli con fatica e ora abbandonati rendendoli tristi e a volte anche superstiziosi con una propria storia. Anche in Brianza ce ne sono alcuni, io conosco un borgo di nome Consonno in provincia di Lecco, lo stesso si trova a 700 mt.di altezza e, anni addietro vivevono circa 200 persone che vivevono di pastorizia, dal 1962 lo stesso è stato modificato e stravolto da un conte che voleva fare la capitale del divertimento tipo “Las Vegas” il progetto non andò in porto, e questo borgo è stato abbandonato, tutt’ora è attrazione di pochi curiosi anche perchè è diventato ritrovo di gente poco raccomandabile e altro…Abbiamo nel nostro paese un patrimonio immobiliare e artistico straordinario abbandonato per diversi motivi, specialmente nei piccoli comuni dove per mancanza di fondi non riescono a valorizzare le bellezze che si ritrovano, spero vivamente che con i fondi della comunità Europea gli stessi riescono a ristrutturare e valorizzare turisticamente con interventi mirati il proprio borgo o paese. Anche i privati in questi ultimi anni hanno acquistato dei veri paradisi nascosti recuperandoli e rivalutandoli come strutture alberghiere e turistiche. Un augurio è che tutti questi paesi un domani vengano censiti come luoghi di turismo e non come paesi abbandonati.

  2. il 12 novembre, 2014 lorenzo.rm dice:

    Un grande problema, quello dello spopolamento. Posso dire che è in gran parte legato al cosiddetto sviluppo economico, che vuole concentrazione di mezzi e persone e desertificazione delle aree “altre”. La crisi attuale, paradossalmnte, potrebbe determinare un “ritorno” nei luoghi prima abbandonati. Così come i cambiamenti nel lavoro al di là dei tradizionali opifici. Mah, vedremo. Per ora è tristemente valido quel che dice Franco, E anche Nembo, nel suo commento.

  3. il 12 novembre, 2014 lucia1.tr dice:

    Vivo in Umbria, una regione che ha dato molta importanza alla cura del territorio e del Paesaggio, anche i Borghi più piccoli e siti in posti disagiati sono stati rivalutati facendo sapienti e oculate ristrutturazioni. In questo momento, in cui la crisi si fa sentire in maniera pesante, molti giovani sono tornati alla cura delle campagne svolgendo le attività che i loro nonni avevano abbandonato, vecchi casali ristrutturati trasformati in agriturismo, dove agli ospiti viene insegnato a svolgere lavori manuali nella cucina, nella stalla e nei campi. Nelle parole di Franco scorgo l’amarezza di vedere il degrado di un territorio cui è legato fin dalla più tenera età, perché ogni piccola pietra di questo borgo parla della sua storia e della sua famiglia, speriamo che le autorità competenti diano priorità alla cura del Paesaggio, tanto devastato dalle calamità di questi giorni!

  4. il 12 novembre, 2014 giovanna3.rm dice:

    Sono anch’io innamorata dei paesini in cima ad un cucuzzolo, con poche case, pochi abitanti dove, tuttavia, sia bello vivere, almeno per alcuni periodi dell’anno. E’ un grande dispiacere apprendere che alcuni di questi, in pratica, scompariranno, se non interverranno decisioni immediate per salvarli.
    Vorrei buttare lì un’idea, secondo me fattibile, ma ci vuole il concorso di diverse persone. Se si formasse un gruppo di persone, ovviamente amanti di quei luoghi, e decidessero di investire una certa somma per ristrutturare alcune casette? Si sa già che diversi Sindaci, pur di non far deperire completamente il paese, sarebbero disposti, in pratica, a regalare le mura, ossia cederle ad un prezzo quasi simbolico. Certo ci vorrebbero bei soldini per strutturarle ma, alla fine, diventerebbero delle multiproprietà, e i partners che ne diverrebbero proprietari in modo cumulativo, decideranno le parti da attribuire ad ognuno e, a turno, i soci potrebbero godere della loro parte per un periodo di giorni da stabilire, tra di. Potrebbero usufruirne anche i familiari,
    qualora il proprietario non potesse in quel peiordo o membri della famiglia,o anche amici. E’ un’dea sicuramente da perfezionare, ma so che esistono già delle situazioni analoghe in Francia e in altri paesi, forse anche da noi, ma non mi sono informata in proposito.
    Secondo voi, potrebbe essere un modo per affrontare la crisi dei meravigliosi paesini, caduti in disgrazia?

  5. il 12 novembre, 2014 sandra vi dice:

    Sai Giovanna,Nembo parla di Consonno un paese della Brianza in collina con splendida vista lago.E’un paese abbandonato,iil sindaco Fcchinetti in questi giorni lo ha messo in vendita per 12.ooo.ooo di euro per creare “la cittadei giovani”Il sogno di Facchinetti e’ creare un luogo dove i ragazzi si possono incontrare ,confrontare,realizzare progetti e imparare un mestiere.Sono 30.000 metri quadrati edificabili in parte residenziali ,in parte commerciale.Aspetta risposte da aziende.Mentre due giovani amici Fabio geologo e MAGGY laureanda in pscologia ,hanno creato il sito Paesifantasma.com.Grazie al satellite di Google Earth hanno mappato finora 150 borghi disabitati.Mentre ,devo cercare l’articolo nn lo trovo,e’ stato ricostruito un paese si sono messi in diversi ,ognuno la sua casa ,ora il paese vive una nuova vita e vi si svolgono incontri ,convegni ,serate musicali ,Faccio ricerche per ritrovare il sito.Un grazie Giovanna per il video

  6. il 13 novembre, 2014 alba morsilli dice:

    Paesi disabitati ? no in Liguria paesi franati c’è un terreno fragile che con le piogges si sgrettolano paesi interi,Metto una poesia di Montale per ricordare la mia Liguria
    domenica 26 febbraio 2012

    La Liguria poesia di Eugenio Montale poeta ligure

    La Liguria

    è la Liguria terra leggiadra
    il sasso ardente, l’argilla pulita,
    s’avvivano di pampini al sole.
    è gigante l’ulivo a primavera
    appar dovunque la mimosa effimera
    Ombra e sole s’alternano
    per quelle fondi valle,
    che si celano al mare,
    per vie lastricate
    che vanno in su, fra campi di rose,
    pozzi e terre spaccate,
    costeggiando poderi e vigne chiuse.
    In quell’arida terra il sole striscia
    sulle pietre come serpe,
    il mare in certi giorni
    è un giardino fiorito.
    Reca messaggi il vento
    venere torna a nascere
    ai soffi del maestrale.
    O chiese, come navi
    disposte a essere varate!
    O aperti ai venti e all’onde
    liguri cimiteri
    Una rosea tristezza vi colora
    quando di sera, simili ad un fiore
    che marcisce, la grande luce
    si va sfacendo e muore

  7. il 13 novembre, 2014 franco muzzioli dice:

    Caro Nembo…questo modesto articolo cercava di arrivare a questo……un piccolo censimento tra noi eldyani….Conoscete un paesino disabitato , “o quasi” parlatene nei commenti!.

  8. il 13 novembre, 2014 franco muzzioli dice:

    Lorenzo, chissà forse il ritorno alla terra non è una idea così peregrina. A Montese ho conosciuto una insegnante milanese che ha lasciato tutto, ha acquistato una piccola casa tra i boschi con parecchio terreno e si è messa a coltivare lavanda…ora realizza essenze e saponi a base di questa splendida pianta e mi risulta vada molto bene.

  9. il 13 novembre, 2014 franco muzzioli dice:

    Lucia docet!!!!! E Giovanna propone una cosa interessantissima ….portata avanti anche da Sandra….forse….se un qualche sindaco è disposto a vendere case per 1 euro potremmo pensare ad un piccolo investimento per fare centri estivi per gli Eldyani …..Se un paese intero “con vista sul lago” costa 12.000.000 euro …che cosa costa una bella casa? Pensiamoci.

  10. il 13 novembre, 2014 franco muzzioli dice:

    Alba ….puoi immaginare se non amo la Liguria ….quest’anno non ho potuto andare a La Serra di Lerici dove da 250 mt vedi tutto il golfo di La Spezia il Tino e la Palmaria……Nostalgia!!!!

  11. il 13 novembre, 2014 elisabetta8.mi dice:

    Anche oggi,il bosco ci mette a conoscenza di cose ,che nn tutti possiamo sapere,Giovanna ,potrebbe essere una bellissima proposta e far ripartire anche un pochino di lavoro,comprando delle casine,ristrutturarle e passarci le ferie(potendo)in posti molto belli e salutari.Vedere tutti questi paesini abbandonati,mette tristezza,le persone che sono andati via,certamente lo avranno fatto x necessita’ e forse anche con la speranza di poterci ritornare un giorno.Le tue foto ,fanno sognare gente come me,che viviamo nel frastuono delle citta’,dove certamente nn abbiamo ,la tranquillita’,come sempre,il bosco ci fa anche sognare.Grazie,siete una fonte d’informazione inesauribile ,un caro saluto x tutti i collaboratori,,,,,,,

  12. il 13 novembre, 2014 giuseppe3,ca dice:

    Tanti ammirevoli animi romantici che sognano di trasformare in sontuose ville reali paesi che, per vari motivi, sono stati abbandonati, vuoi per gli effetti postumi a calamità naturali come frane, alluvioni ecc. ma soprattutto per mancanza di risorse economiche locali che hanno provocato la migrazione naturale degli abitanti verso le località che potevano offrire occasioni di lavoro e di vita.
    Le intenzioni sono lodevoli ma dove troviamo i finanziamenti necessari?
    Franco, in chiusura del tuo articolo per molti versi interessante ma soprattutto informativo, chiedi di segnalare eventuali borghi che sono lasciati nel degrado. In Sardegna ce ne sono tanti ma non sono completamente abbandonati bensì sono abitati solo da vecchi perché i giovani sono emigrati in cerca di lavoro poiché la sua terra non gli offriva abbastanza per poter vivere. Nella maggior parte non torneranno più perché avranno risolto la soluzione del problema vita in regioni più ricche o all’estero. Forse solo qualcuno deciderà di tornare, alla fine del suo ciclo lavorativo, per concludere la vita nella sua amata terra natia, continuando a consolidare la statistica che ha classificato il suo borgo un paese di vecchi, in attesa di aggiungerlo all’elenco dei paesi fantasma. Questa è l’amara realtà che anche il ritorno all’agricoltura potrebbe risolvere solo in parte ma ci si deve provare. Grazie per aver messo il dito sulla piaga, l’importante e parlarne, unire le idee e cercare le soluzioni.

  13. il 13 novembre, 2014 Nembo dice:

    Sandra, vero si è sentito che è stato messo in vendita Consonno che è una frazione del Comune di Olginate(LC)spero tanto che per l’ennesima volta non sia una bufala perchè negli ultimi anni ci sono state notizie fuorvianti con tanto di nulla di fatto per questioni legali. Mi auguro vivamente che non solo Consonno ma tutti i borghi e paesi abbandonati ritornino nel loro splendore, tutti i paesi hanno un sentimento e una loro storia, nascono, vengono fondati, modificati devastati, abbandonati ma possono anche rinascere, un augurio che tutti i paesi rinascono.

  14. il 14 novembre, 2014 franco muzzioli dice:

    Caro Giuseppe …hai ragione siamo forse animi romantici…..ma non è una utopia pensare di avere “una casa vacanze per gli Eldyani”…non so come si faccia da un punto di vista giuridico, non so se una onlus possa avere proprietà e a chi deve essere intestata……ma ti faccio un esempio ,nel meraviglioso parco del Gran Sasso esiste Villa Piola….è un complesso di 15 case con 60.000 mq di bosco che vendono a 550.000 euro. Una casa con 4.000 mq di bosco costa circa 36.000 euro …..bè se gli eldyani sono circa 200 ,come un giorno mi è stato detto ,sarebbero 180 euro a testa .. il costo di un cellulare!!!!!???? Ma ci sono occasioni molto più interessanti anche al nord.

  15. il 15 novembre, 2014 giuseppe3,ca dice:

    Franco, cerco di essere ancora concreto. La multiproprietà è un’idea di qualche decennio fa ma mi risulta che dopo gli entusiastici sviluppi iniziali sia andata via, via in decadenza. Un condominio anche se piccolo crea sempre litigiosità, nel caso proposto come fai a mettere d’accordo duecento teste che la pensa ciascuno a modo suo? Da noi si dice “Centu concas, centu berritas” = Cento teste, cento cappelli, ovvero cento modi diversi di pensare. Ma nulla vieta di continuare a sognare. Progettiamo anche utopie, poi dobbiamo trovare i soldi per realizzarle. Tutto è utile per la dialettica e per lo scambio di opinioni in queste nostre riunioni virtuali. Un saluto.

  16. il 15 novembre, 2014 franco muzzioli dice:

    Giustissimo Giuseppe…..sognare costa così poco!
    Forse ci sono alcuni di noi che “le vacanze” le hanno sempre solo sognate…per loro personalmente mi impegnerei…..capisco l’utopia.

  17. il 15 novembre, 2014 gianna dice:

    Franco, il bosco oggi ci mette a conoscenza che non tutti sappiamo, questi paesi isolati sereni con cascinali e cassine da poter ricostruire anche per passare delle vacanze in santa pace, certo portando lavoro a tante persone ora senza lavoro, magari a prezzi modesti ma ritornare far vivere quei paesi ormai crollano dal tempo e dalle frane, questa acqua senza tregua frane peggiorando sicuramente le condizioni di queste case gia’ fuori uso ma solo per non aver avuto aiuto per la ristrutturazione da nessuno, hanno lasciato paesi nell’orlo del precipizio, la gente scappava ma solo perche’ dovevano andare cercare lavoro,ma senza pensare un domani poterci ritornare in questi paesi di pace, Giovanna grazie per le meraviglie dei tuoi video e foto, certo che i Comuni dovevano pensare a teneri in piedi tutte le belleze di un tempo, dare aiuti alla popolazione per potere cominciare rimettere in piedi, fare certo cosa importanti per i loro cittadini, ma nulla di tutto questo,il bosco anche oggi fa sognare ma quante cose sarebbe possibile fare, basta cominciare amici del bosco!!!


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