L’Angolo del dialogo – Politica ed Economia

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Trovo l‘articolo sulla news letter di  Sabato, 01 Novembre 2014 di www.lsblog.it, il nuovo nome del vecchio Legno storto, e mi sembra interessante.

Leggiamolo insieme.

Foglia rossa animata

“Gli italiani che hanno aumentato la loro capacità di risparmio e quelli che, all’opposto, sono a rischio di povertà, si equivalgono: il 33% i primi e il 28.4 i secondi. C’è di buono che i primi, misurati da Ipsos, crescono (di 4 punti dal 2013 al 2014), mentre i secondi, contati da Istat, diminuiscono (di 1.5 punti dal 2012 al 2013). L’accostamento dei due dati può indurre a credere che quello italiano sia un problema redistributivo: togliamo ai primi per dare ai secondi. Ricetta suicida.

Foglia rossa animata

Sarebbe uno schiaffo all’onestà. Il nostro problema è produttivo, ovvero riprendere la via che fa crescere la ricchezza, non il prelievo fiscale e la redistribuzione della miseria. Fa un certo effetto sentir celebrare la “giornata del risparmio” in un Paese che tende ad eliminarlo anche dal vocabolario: adesso le chiamano “rendite finanziarie” così riescono a tassarle maggiormente. Satanismo fiscale che colpisce anche il risparmio obbligatorio, come il Tfr. Rendita finanziaria è un concetto che invita a immaginare lo speculare, il profittare,

Foglia rossa animata

l’ingrassare a scapito altrui. E’ appena il caso di ricordare che il risparmio delle famiglie consiste in redditi su cui già si sono pagate le tasse. Accantonamenti per il futuro, rinunce a consumi immediati. Un tempo si diceva che era un comportamento encomiabile. Ora solo tassabile. Se si guarda la curva del risparmio, ci si accorge di un fenomeno istruttivo. All’alba del secolo gli italiani che riuscivano a risparmiare erano decisamente più numerosi, il 48%. Sono andati

Foglia rossa animata

costantemente diminuendo e il calo è cominciato ben prima della grave crisi finanziaria. Leggo così il dato: l’Italia era già in perdita di competitività, il reddito disponibile diminuiva, ma i tassi d’interesse scendevano, grazie all’euro (ogni tanto vale la pena ricordarlo), la fiducia nel futuro era notevole, quindi si è risparmiato un po’ meno, lasciando stabile il proprio tenore di vita. Oggi continuo a consumare, domani tornerò a risparmiare, perché le cose andranno meglio. Dal 2008 al 2010 la crisi finanziaria era un titolo del telegiornale. Dopo, con il 2011, s’è sentita la

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botta nella vita reale. Nel 2012 il sabba tributario ha rischiarato le notti. A quel punto si poteva immaginare che sempre meno persone si sarebbero dedicate al risparmio, invece è avvenuto il contrario: dal 2012 si risparmia di più. E’ cresciuto il reddito? No, è cresciuta la paura: smetto di consumare come prima, accetto che il mio tenore di vita scenda, perché temo che il futuro sia peggiore del presente e, quindi, è necessario mettere da parte qualche cosa. Andare dagli impauriti e spiegare loro che sono i ricchi mantenuti dalle rendite finanziarie,

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talché si può e si deve tassarli maggiormente, è una politica di diffusione del terrore. Anche perché i risparmi dei quali stiamo parlando sono quelli delle persone normali, in quantità unitarie contenute. Se fossero davvero ricchi, liquidi e in grado d’investire molto … non sarebbero qui loro, in ogni caso non sarebbero qui i loro capitali. Per la stessa ragione per cui una donna libera ed evoluta, che voglia vivere in totale autodeterminazione la propria vita sentimentale e sessuale, non va a vivere dove governa l’Isis. Quelli costretti a pagare più tasse

Foglia rossa animata

sono i presi per il collo. Mentre i 17 milioni di italiani a rischio di povertà li si prende per i fondelli, se si fa credere loro che si possa risolvere il problema con la redistribuzione. Qui si deve andare a lavorare, il che comporta che si sia potuto investire in attività produttive e che il fisco non si mangi la gran parte del profitto. Sono i più poveri ad avere interesse a che la ricchezza produca ricchezza, mentre solo gli agiati possono accettare che la ricchezza propizi solo sicurezza (ammesso che sia possibile, e non lo è).

Foglia rossa animata

Eppure sento sempre dire: chi ha di più deve dare a chi ha di meno; si mandino in pensione i lavoratori più anziani, così si trova lavoro per i giovani. Teorie stupefacenti, nel senso che sono droghe che inibiscono il ragionare: dobbiamo lavorare di più, più numerosi, per più tempo, senza che il frutto del lavoro venga depredato a favore della spesa corrente improduttiva”.

  Foglia rossa animata

Questo è l’articolo, che mi sembra andare abbastanza contro corrente ma che, soprattutto, spinge a ragionare. Vogliamo parlarne fra noi?

  Lorenzo_07018     Barra div. stelline dorate     Richard  Claydernan  -  (Triste coeur)            


COMMENTI

  1. il 10 dicembre, 2014 lorenzo.rm dice:

    Eh già. La lotta stavolta. la discussione, il dialogo, sono contro i luoghi comuni: redistribuiamo, diamo ai poveri. Ma in economia bisogna produrre prima di redistribuire. Lo capiremo in questi momenti duri? Vi ringrazio anticipatamemnte dell’interesse che vorrete dare all’argomento.

  2. il 10 dicembre, 2014 elisabetta8.mi dice:

    Caro Lorenzo, dici bene ma quandi si toccano i portafogli…tutto cambia ,da sempre sento dire questo e mai è stato messo in pratica,ognun x se’ e Dio x tutti.Basta vedere tutto il marciume che sta venendo a galla in questi giorni,da pertutto.Sarebbe piu’ che giusto che si mettesse ordine ma da dove si puo’ cominciare?Grazie x la tua grande volonta’ di farci aprire gli occhi e farci riflettere,vorrei tanto vedere anche solo un piccolo passo avanti ,in questa nostra societa’ dove tutto è(APPARIRE)e nn essere,un caro saluto,,,,,,,,,,

  3. il 10 dicembre, 2014 Nembo dice:

    Lorenzo, un post il tuo che si potrebbe scrivere per ore con percentuali, dati e pensieri diversi, tu hai detto bene, bisogna produrre prima di redistribuire, perfetta la tua analisi che condivido, ma iniziamo a dire che i ricchi non producono ricchezza, la frase…la luce in fondo al tunnel sta per finire…ecc, ormai è vetusta come chi l’ha inventata e, tutti quelli che sono succeduti stanno facendo una macelleria sociale, distruggendo la Costituzione, altresì si sente anche dire che per Marzo 2015, ci sarà una integrazione alla manovra di 50Miliardi, dico anche che stamattina ad uno dei vari centri di ” Pane quotidiano” a Milano erano circa 1500 persone in fila tra questi un 30% erano Italiani e anche giovani, e a proposito di giovani che sono sempre pi senza lavoro, 1 su due vogliono andare all’estero. Distribuzione della ricchezza, assume sempre di più il divario economico sociale, oggi il ricco diventa sempre più ricco e il cetio medio di una volta non esiste più, questa situazione avanti così avrà conseguenze negative e pericolose, non solo in Italia ma in tutta Europa, in questa fase storica il capitalismo aiutato da non politici o politici abusivi non eletti dal popolo sta facendo da padrone a discapito della classe sociale sempre più impoverita con aumento delal disoccupazione, negozi chiusi senza parlare delle fabbriche, chi continua parlare a vanvera mettendo sempre tasse a prezzo pieno e senza un ritorno di quanto si paga (lavoro) dovrebbe pensare che le parole dette sono sempre parole se non sono seguite dai fatti. A volte la vita può sembrare un ring, l’unica soluzione è mettere dei guantoni e prendere a pugni tutte le avversità che cercano di metterci al tappeto ma, nonostante le ginocchia sbucciate, abbiamo il nostro orgoglio e dignità di continuare a credere nei propri ideali, altro che dire…gli Italini dovrebbero cercare il lavoro…a se non c’è? Lo stesso che ha pronunciato questa frase, è daccordo di una politica chiamata Merkelismo detentrice di un potere assurdo e su questo va fatto un’analisi politica seria ma non questi suoi seguaci. La parola crisi ad es. in Cina è fatta di due ideogrammi: simboleggia una fase di pericolo o opportunità di crescita ma ci vuole lavoro, senza questa parola e con sempre più tasse si andrà sempre controcorrente a discapito dei poveri che già ci sono. Mi fermo e penso…cosa è cambiato in questo 2014? Un saluto.

  4. il 10 dicembre, 2014 franco muzzioli dice:

    Caro Lorenzo …c’è risparmiatore e risparmiatore.!Il buon Giacalone fa finta di non sapere che la META’ della ricchezza italiana è in mano al 10% della popolazione.
    Qusti “risparmiatori” milionari …. che ….poverini …..vorremmo maggiormente tassare per rendere più equa la ridistribuzione della ricchezza nella società, a sentire il giornalista dovrebbero suicidarsi. Suicidarsi …loro? Ma non ci pensano neanche…chi “risparmia” qualche milione di euro l’anno anche se gli porti via un 10% non si ammazza di certo, mette se mai in moto una selva di commercialisti per fregare il fisco e fregare quindi noi veri “poveri risparmiatori”.

  5. il 10 dicembre, 2014 sandra vi dice:

    caro Lorenzo ,interessante e attuale l’articolo di Giacalone vero ridistribuiamo ,diamo ai poveri e poi?Mi ricorda la parobola dei talenti.Mi sembra che sia il caso prima di pparlare di dare ,di distribuire ,parlare di lavorare dare lavoro cercare di produrre .Perche’ senza lavoro il motore nn gira ,nn si produce e tutto si ferma .Noi ci siamo rinboccati le maniche ,abbiamo lavorato sodo ,prodotto ……ora vediamo il risultato delle parole…………………..Giovanna sempre bello il tuo video ,sai come mi piace Clayderman,grazie

  6. il 10 dicembre, 2014 lorenzo.rm dice:

    Elisabetta, grazie. Attraversiamo davvero una fase di scoramento e non ci sentiamo rappresentati sia sul piano politico che economico. Per stare in quest’ultimo campo, ci siamo mai chiesti come vengono impiegati i nostri risparmi? Spesso e volentieri si trncerano dietro la cosiddetta professionalità e se sbagliano, cosa sempre più facile a verificarsi, non pagano. E noi “normali” rimaniamo con un palmo di naso.

  7. il 10 dicembre, 2014 Lorenzo.rm dice:

    Grazie, Nembo, chi ci rappresenta, al livello politico ed economico è affaccendato in altre faccende diverse dai nostri interessi di cittadini. E poi c’è quel “mostro” di libera circolazione di persone e capitali. E poi c’è chi non paga mai errori e furti. Parliamone, però.

  8. il 10 dicembre, 2014 Lorenzo.rm dice:

    Grazie, Franco, dicevo che c’è chi non paga mai, al livello politico ed economico. Ma siamo davvero convinti che gli interessi dei risparmiatori vengono tutelati?

  9. il 10 dicembre, 2014 Lorenzo.rm dice:

    Grazie Sandra. A prescindere dalle diverse sensibilità fra noi, c’è una verità incontrovertibile in ciò che dici. Per redistribuire bisogna prima produrre. Aggiungo: e vendere. Ma mai il cosiddetto mercato è stato così insicuro come oggi e chi tiene il banco non siamo certo noi cittadini.

  10. il 10 dicembre, 2014 giovanna3rm dice:

    Caro Lorenzo, come sempre ci induci a riflettere, seppure amaramente, ma siamo tutti costretti a farlo.
    Secondo me, ha pienamente ragione Sandra, se non si produce come può sostenersi la nostra economia? Diminuiscono, di conseguenza le esportazioni, si bloccano fabbriche, piccole e grandi, come purtroppo sta accadendo con grande frequenza. In un paese assai disastrato, com’è il nostro, in questo momento, chi ha voglia di rischiare capitali per investire nel nostro Paese? Ecco l’incapacità dei nostri politici, Governo e istituzioni varie: non sono stati in grado di trovare le misure adeguate per far ripartire l‘economia, arrestare la disoccupazione e procurare posti di lavoro per i giovani, i quali, appena ne hanno la possibilità, fuggono dall’Italia senza esitazione. Come giustamente dice Giacalone “che redistribuiamo, la miseria?” I Piccoli risparmiatori, che fino a qualche anno fa avevano un grande pregio di mettere da parte piccole cifre, talvolta evitando anche qualche capriccio, come seguire un bel concerto, una pièce di teatro, ecc. ora non potrebbero comunque fsrlo, giacché da quando è entrato in vigore l’euro tutti i prezzi sono raddoppiati. Poi è intervenuta la crisi, che ci sta facendo passare guai seri.
    Fino a qualche tempo fa, avevo speranza nelle giovani leve, ormai è svanita anche quella. Non riesco proprio a intravedere qualche cambiamento dell’attuale situazione: dovrebbe avvenire un grosso scossone politico – di segno positivo, beninteso – ma perché ciò accada necessiterebbero l’unione e la coerenza d’intenti. Mi sembra, viceversa, che la nostra classe politica continui a dividersi,a farsi la guerra ecc. Ora, poi, occorre fare i conti anche con la mafia romana, umbra e via recitando. Siamo proprio in un “cul de sac”!

  11. il 10 dicembre, 2014 Nembo dice:

    Lorenzo tu hai scritto parliamone…, si parliamone anche perchè dopo aver sentito Junker che minaccia l’Italia e Francia dicendo che se non ci saranno riforme non saranno piacevoli le conseguenze, dopo aver sentito un discorso sull’antipolitica del capo dello Stato!!!Che dire? Molto o nulla, ma come tu sai sono sempre per la legalità, con le varie indagini, arresti, indagati, che sentiamo tutti i giorni che coinvolgono vari partiti e politici, mi viene da dire…vai avanti tu…che mi viene da ridere…,la sfattataggine, la volgarità, la ruberia, le truffe, i tradimenti politici, sono all’ordine del giorno, finito la gogna mediatica, non ci sarà nessuna conseguenza per i grandi, come sempre avranno preparato il dossier personalizzato per le varie discolpe e, democraticamente tutto sarà sottomesso alla volontà della cupola che tutt’ora li sta coprendo, perchè i politici non pagano mai per i loro errori che coinvolgono interessi dei cittadini onesti ovvero sottraggono denaro pubblico, troppe sanguisughe ci sono anche mascherate, loro avranno sempre le tasche piene, il popolo sempre più le tasche vuote. troppe persone sguazzano di privilegi, e ancora troppe persone usano i soldi nostri per i loro comodi speculando su di noi e su persone indigenti e bisognose, troppo spesso fanno riforme che non servono a nulla, solo per la loro casta politica. Parli anche dei risparmi degli risparmiatori alla risposta di Franco, mi permetto di dire che non sono molto addentrato sulla finanza come lo siete Voi, ma oggi i tempi sono cambiati, e i risparmiatori stanno iniziando a capire chi sono e cosa fanno i vari istituti di credito,gli stessi ultimamente vngono commissariati precisando però che non vuol dire fallimento, ma semplicemente che la banca d’Italia verifica situazioni di sbagliato investimento credo…e se il caso risanandole, investire senza rischi è impossibile ed è quello che hanno imparato, a proprie spese, vedi i vari investimenti degli anni passati, anche se ora ci sono nuove formule e regole a favore dei risparmiatori, ma gli stessi non hanno nulla di investire solo i ” Mostri” dei capitali sguazzano in materia. Produrre, vuol dire occupazione e, la stessa produce economia sociale con maggiore richiesta dei consumi.Sincerità e competenza costituiscono in politica è un’accoppiata vincente, purtroppo ai giorni nostri non lo è.

  12. il 11 dicembre, 2014 lorenzo.rm dice:

    Grazie Giovanna. Condivido la tua amarezza e mi faccio coraggio. Ciao.

  13. il 11 dicembre, 2014 lorenzo.rm dice:

    Nembo, se c’è una cosa che mi fa venire l’orticarie è attualmente la parola riforme. Ma che riforme sono quelle che ci propinano? E che peraltro non fanno? Il capo dello Stato si impiccia della mafia dopo giorni e giorni di silenzio. La UE ci rimprovera. Ecc. ecc. Amico mio, non ci resta che sperare.

  14. il 11 dicembre, 2014 lorenzo.rm dice:

    O PIANGERE

  15. il 11 dicembre, 2014 Giuseppe3.ca dice:

    Si parliamone Lorenzo. Ogni anno ci sentiamo dire che la ripresa è dietro l’angolo e il cambiamento inizierà l’anno “prossimo” ma è dalla fine dello scorso millennio che ce lo sentiamo dire dai politici di turno e di anno in anno viene rimandato all’anno successivo. Anche quest’anno ci dicono che i miglioramenti e la ripresa inizia dal 2015 (dicono tutti la stessa cosa, è diventato ormai un ritornello). Dobbiamo crederci?
    Ora, ma non da ora, si viene a scoprire delle connivenze di alcuni politici con le organizzazioni di mafia, camorra e ‘ndrangheta per l’assegnazione di appalti, finanziamenti vari e movimenti di denaro sporco. Viene da chiedersi: “Dov’è lo Stato?” In che cosa dobbiamo sperare per il futuro? Stiamo andando incontro ad ulteriori delusioni ma spero di poter essere smentito. Grazie Lorenzo, come sempre argomento attuale e interessante.

  16. il 11 dicembre, 2014 franco muzzioli dice:

    La ripresa non parte…per il malgoverno….per le mafie….per i politici corrotti !
    Ma chi è che ha votato negli ultimi vent’anni ? Chi ha messo al vertice i politici che si sono fatti corrompere da mafie e da imprenditori senza scrupolo ? Chi ha portato i guadagni in Lussemburgo o nei paradisi fiscali invece che riinvestirli nelle proprie aziende ? Chi evade milioni di euro l’anno ? Il pensionato ? Il cassintegrato ? L’operaio?
    Chi negli ultimi vent’anni ha fatto leggi per i suoi interessi, per aumentare le prescrizioni e per evadere meglio ? Chi sta cavalcando ora il malcontento avendo
    negli ultimi vent’anni governato e contribuito a creare questo stato di cose ?
    Nel Vangelo Gesù ha detto …” Chi è senza peccato scagli la prima pietra” ….. lo potrò fare chi non ha mai pagato od acquistato in nero e non ha mai votato coloro che ci hanno portato in questo casino……se ci sono solo gli astenuti cronici, puri come angeli…bè …allora tiriamoci tutti su le maniche e cominciamo a partecipare e a capire nella confusione generale …chi è meno peggio.

  17. il 11 dicembre, 2014 lorenzo.rm dice:

    Pino, no, non possiamo essere ottimisti e non solo perché ci dicono sempre fandonie ma perché , stando ai numeri, le cose non vanno bene. Poi, ognuno tira la coperta per sé: la Ue si interessa solo dei parametri comunitari, noi non siamo capaci di fare abbassare il debito pubblico, che ha una parte reale ed una affidata all’andamento dei mercati. Aspettiamo e vediamo, ma senza facili ottimismi.

  18. il 11 dicembre, 2014 lorenzo.rm dice:

    Franco, sono tentato davvero di darti ragione e ce l’hai certamente. Non è facile riavvicinre alla buona politica chi ha sbagliato o ha fatto finta di non vedere. Non sarà una cosa facile ma è l’unico modo per raddrizzare la rotta.

  19. il 12 dicembre, 2014 Nembo dice:

    Lorenzo, tu hai scritto…ma senza facili ottimismi e, …non è facile ravvicinare alla buona politica chi ha sbagliato. Credo che sul tuo Post è stato sviscerato le nostre idee, in ultimo dico: La politica da parecchi anni è diventata un parco giochi (sulla pelle dei cittadinisenza distinzione di colori)colei che spinge l’altalena siamo noi il Popolo, ma forse per molti lo si è dimenticato!

  20. il 12 dicembre, 2014 lorenzo.rm dice:

    Già, Nembo, penso che il popolo, malgrado quello che comunemente si dice, non sia ben rappresentato. E’ vero che si chiedono favori ai politici, ma non credo che i cittadini costituiscano un’associazione a delinquere.


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