Felice Anno 2015
Scritto da giovanna3rm il 31 Dicembre 2014 | 86 commenti- commenta anche tu!
Riteniamo che il 2014 sia stato un anno proficuo per il Bosco e ci auguriamo lo sia stato anche pe tutti coloro che ci seguono, ci aiutano e ci spronano, affinché i suoi contenuti siano sempre più graditi. Ricordiamo che siamo noi a determinare le scelte della nostra vita nei vari campi: ognuno con le proprie idee ma con un comune impegno. Ogni scelta fatta ha un valore e quel valore lo diamo noi. Riflettiamo soprattutto sui valori di solidarietà, fratellanza e amore per aprire il nuovo anno in questa direzione, per far sì che ogni singolo individuo non sia mai più privato della sua dignità . Con questo spirito, auguriamo a tutti Voi e ai vostri cari un sereno e felice Anno 2015.
Giovanni Marradi - The color of music
“Cecilia Zenari ci ha inviato un articolo che parla di un’importante iniziativa che potreste seguire. Riteniamo sarà apprezzata. La possiamo commentare insieme….serenamente….all’insegna dell’arrivo del Nuovo Anno, che sia colmo di sobrietà, saggezza e… armadi di abbracci!!”
A Capodanno abbracci al posto dei brindisi A Mantova il primo “Capodanno astemio” per lanciare una nuova tradizione e fare a meno dell’alcol nei calici
Questo articolo è apparso su Corriere della Sera Salute - Nutrizione esattamente un anno fa:
Lo diamo per scontato: il 31 dicembre, a mezzanotte, si brinda con un bicchiere di spumante o di champagne. Ma è una tradizione che potremmo spezzare a favore di un “Capodanno astemio”, per abituarci a non innaffiare di alcol le occasioni di festa: succederà per la prima volta a Mantova per “L’abbraccio di Capodanno, incontriamoci fra persone e non fra bicchieri”, un’iniziativa dell’Associazione Provinciale Club Alcologici Territoriali di Mantova promossa da Enrico Baraldi e Alessandro Sbarbada, autori dei libri “Vino e bufale” e “La casta del vino”.
MESSAGGIO – Una “festa rivoluzionaria”, come la chiamano gli organizzatori, perché accanto al consueto cenone e all’intrattenimento non ci saranno bottiglie di vino o spumante: al centro dello stare insieme saranno le persone e a mezzanotte i partecipanti si scambieranno un abbraccio. Perché Baraldi, medico e convinto sostenitore del no all’alcol, spiega: «L’alcool fa male: l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha preso una posizione molto netta sull’argomento, sottolineando che è cancerogeno anche a piccole dosi e che meno se ne beve, meglio è.
L’unica dose sicura è l’astinenza. Detto ciò, associarne il consumo ai festeggiamenti è un messaggio pericoloso che instilla abitudini poco sane: in altre situazioni lo si è capito e al Tour de France, ad esempio, il vincitore non brinda più con la bottiglia di champagne.
Quello che vorremmo è una piccola “rivoluzione culturale”: partiamo dal Capodanno 2013 ma vorremmo far sì che nei prossimi anni, pian piano, si diffondesse l’idea che per festeggiare compleanni, vittorie, momenti felici è meglio un abbraccio di un calice».
TRADIZIONE – In effetti nessuno si chiede perché ci sia la tradizione del brindisi alcolico, tutti lo facciamo senza renderci conto del vero senso del gesto. «Non ci accorgiamo che si tratta di una forzatura, un’abitudine che non è né naturale, né scontata, né tantomeno irrinunciabile: perché mai per fare gli auguri a una persona cara occorre far incontrare due bicchieri? – osserva Baraldi –.
Se ci pensiamo, la tradizione del brindisi arriva dal passato remoto, quando si scambiavano i bicchieri di vino per essere certi che l’altro non avesse avvelenato il proprio. O da ancora più lontano, quando si brindava con il sangue dei sacrifici agli dei. Nulla di estremamente gioioso, quindi: molto meglio gli abbracci, soprattutto perché l’alcol etilico è tossico e spesso e volentieri è causa dell’esatto opposto della salute, felicità e buona fortuna che ci si augurano brindando. Basterebbe ricordare il numero di incidenti sulle strade provocati dall’alcol, che offusca i sensi, per capire quanto bere possa essere pericoloso». …
Quest’anno altro articolo e l’iniziativa prosegue egregiamente così:
L'Abbraccio di Capodanno 31/12/2014 - Comunicato stampa del 27 dicembre 2014
Nessuno si chiede perché a mezzanotte dell’ultimo dell’anno si brinda coi calici di vino. Lo si fa e basta senza rendersi conto che il senso non c’è e, se c’è, è imposto da un sistema consumistico che a vantaggio di pochi, consuma molti. Perché mai per fare gli auguri a una persona cara occorre fare incontrare due pezzi di vetro sotto forma di bicchieri?
In più essi contengono il vino, e col vino una sostanza tossica e cancerogena come è l’alcol etilico, tante volte causa dell’esatto opposto di tutte le cose positive che ci si augura brindando: salute, felicità, buona fortuna. Basterebbe in tal senso ricordare il numero di incidenti sulle strade del primo mattino, quando l’alcol, ancor più del sonno offusca riflessi e capacità di valutazione del conducente. E non serve brindare tante volte: il rischio è presente fin dal primo bicchiere. ….
“Troviamoci per l’abbraccio di mezzanotte” è l’invito che Enrico Baraldi e Alessandro Sbarbada, gli ideatori della festa, rivolgono a quanti vogliano ritrovarsi divertendosi in un modo fuori dagli schemi. Feste all'insegna dell'abbraccio si sono diffuse quest'anno in tutta la Penisola dove, a discapito della cattiva pubblicità, i non-bevitori costituiscono una presenza forte. In più il logo del cuore che abbraccia sta diventando virale … (anche su un noto social network) . Nell’attesa del fatidico scoccare dell’ora dell’abbraccio, la serata offrirà una cena analcolica e intrattenimenti per tutti. Cosa c’è di meglio di un abbraccio in un inverno di crisi, quando freddo e depressione sembrano volere consumare le speranze??!! ….
Il comunicato stampa prosegue con data e luogo dell’iniziativa. Quello che conta di più è che di questa formidabile (non scrivo formidabile a caso!, lo è veramente!!!) iniziativa ci ricorderemo all’ultimo dell’anno, negli anni a venire ed è fonte di tanta, tanta salute e serenità per ogni occasione che arrivi!
E gli abbracci proseguono non costano nulla, donano energia e, soprattutto, sanno riscaldare il cuore!
BUON CAPODANNO DI SOBRIETA’ A TUTTI … E ABBRACCI COLMI DI SINCERITA’ E DI PACE


Grazie a Cecilia e grazie a voi per avere dato spazio alla nostra iniziativa.
Armadi di abbracci (anziché brindisi)!!!
Lodevole iniziativa, cari Cecilia e Alessandro, come lodevole è l’impegno di chi porta avanti gli insegnamenti del dott Houdolin.
Io però mi fermerei qui, non trovo giusto proporre di non brindare con un goccio di spumante chi non ha problemi di alcolismo, sono totalmente d’accordo quando questo deve riguardare persone con problemi alcool correlati, loro e i loro famigliari devono trattare anche un solo bicchiere di spumante come forre Cianuro.
Dietro ad una bottiglia di spumante c’è la vita di tante persone che con sudore e fatica, si guadagnano il pane quotidiano lavorando le vigne, o producendo ottimo vino.
Non demonizziamoli, non facciamo di tutta l’erba un fascio, cerchiamo piuttosto come stai facendo tu Cecilia, di aiutare questi fratelli che hanno bisogno del nostro aiuto.
Ma non trasformiamo questa iniziativa in una guerra tra poveri.
Buon 2015 in sobrietà a tutti.
Nessuna guerra, laddove ci sono abbracci Riccardo, ma tanta sincerità e solidarietà, umiltà e buon esempio!
caro Riccardo, magari tutte le guerre utilizzassero l’arma degli abbracci… Qui non c’è nessuna guerra, si propone semplicemente di portare la persona al centro del gesto augurale, perché il momento degli auguri, se sincero, è un momento importante: invece di fare incontrare due pezzi di vetro (indipendentemente dal loro contenuto) facciamo incontrare due persone, che si stringono in un abbracccio, superando le barriere della vergogna e tutti gli ostacoli psicologici, in una cultura fatta di timore e reciproca diffidenza. Intende essere una rivoluzione vera e propria, antropospirituale (per usare una parola difficile), cui i produttori di spumante sono invitati a partecipare, insieme a noi. Io sarò lieto di abbracciarli.
Mi associo a tutte le iniziative che prevedono una presa di coscienza, e la promozione da parte di tutti, per quanto concerne la responsabilità.
Questo termine, pare aver perso tutto il suo antico valore nei tempi moderni del consumismo e della gara sfrenata a chi produce più immondizia. Noi, dovremmo imparare…riportare in auge le vecchie tradizioni legate ai valori, e non alla mera forma. certo, siamo tutti capaci d’innalzare un calice e gridare a squarcia gola !”Ma saremmo in grado d’abbracciare lo straniero, lo sconosciuto senza farci sopraffare dal pregiudizio? Andiamo oltre alle formalità e immergiamo la testo nel cuore dell’Altro, per carpirne le sofferenze ed alleviarle per quanto ci è possibile: non per giudicarne la provenienza e la cultura.
Abbracciamo il mondo con la solidarietà che nasce dal cuore: lasciamo da parte quelle tradizioni, si antiche, ma vuote di contenuti, come i calici che appena svuotati altro non lasciano che l’indifferenza rivolta a chi è come noi, però soffre più di noi.
Auguro a tutti una vita serena, con l’amore come colonna sonora.
Nella vita ci sono sempre due scelte, accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la responsabilità di cambiare, quella proposta nel Post è un’ottima iniziativa. Auguro un Sereno Anno Nuovo a tutti Voi.
Importante è iniziare da noi stessi: questo è essenziale! Senza consigliare o aiutare. Chi vuole star bene sceglie quando lo decide … la libertà è un diritto, senza ledere il prossimo! Il divertimento è sano dievertimento quando sappiamo rendere felici chi ci sta accanto.
Pensare e sperare in un rapporto umano senza cattiverie, egoismi e tradimenti, mette la persona al di sopra di ogni sospetto, e ci coinvolge tutti in un abbraccio fatto di amore, amicizia e solidarietà. Con il finire del 2014, una parte importante della nostra storia si chiude e col 2015 un’altra se ne apre. Apriamo le finestre al nuovo sole, e godiamoci il suo calore!!! Auguroni a tutti!!!
Mi piacciono molto gli interventi fin qui scritti, tutti saggi, moderati e aperti al dialogo. In particolare quello di Riccardo: non demonizziamo nessuno. Infatti, per chi non ha problemi di alcolismo, un normalissimo brindisi non è certo nocivo. Diffondiamo, però, l’amore, l’amicizia e la solidarietà in tutti i sensi. Vi voglio bene, cari amici!
Ongi scelta ha un valore, certo che si, organizzarsi e prepararsi a un nuovo stile di vita è una scelta, cambiare è come indossare un abito nuovo, ma la serenità, i buoni propositi vengono vissuti dapprima interiormente per poi espanderli alle altre persone accanto a noi e, a tutti quelli che ci circondano. L’Anno che verrà è un libro con 365 pagine bianche resta a noi scrivere la storia e colorarle di emozioni.
Non sono d’accordo con Riccardo, ne abbiamo discusso anche oggi a pranzo, io che non ho mai bevuto, ho sempre brindato con un bicchiere di acqua, certo la libertà di scegliere è importante, che chi si sa controllare per una volta può bere un goccio di spumante, ma la verità è che tutte le persone che hanno una dipendenza dall’alcol hanno iniziato solo con un goccio, ogni medaglia ha la sua faccia, e io ricordo quella brutta dell’alcol, la faccia del disturbo, la faccia della dipendenza,la faccia delle bugie….
insieme agli abbracci, invito a guardarsi negli occhi e se proprio si vuol brindare, lo si faccia con dell’acqua,
spero inoltre che non ci sia la solita follia dei botti, che causano drammi notevoli, ad adulti e bambini…
Ma come sempre lA LIBERTA’ di scegliere viene in prima persona…
Auguro a tutti Voi, una buona fine e un miglior principio
Auguro inoltre alla nostra amica Elisabetta, una ripresa veloce dall’intervento che ha subito ieri, insieme a tutti Voi del bosco sono certa sarà un abbraccio enorme e collettivo
Auspico a tutti una buona fine e un miglior principio
Leggendo le parole dell’articolo di Cecilia, mi viene spontaneo rivolgervi una domanda; quando avete abbracciato l’ultima vota qualcuno? Un compagno, un amico, un genitore, perché oggi questo gesto è diventato raro, tutto sostituito da un messaggino telefonico accompagnato da un faccino ridente. Ho trovato interessante la lettura del brevissimo libro di David Grossman “L’abbraccio”. L’autore racconta la commovente storia di un bimbo e una mamma, una storia sull’amore e la solitudine, destinato ai ragazzi e agli adulti, ci fa notare l’autenticità dei sentimenti più profondi. La mamma che abbraccia il suo piccolo riesce ad allontanare da lui la paura dell’abbandono e a non farlo sentire più solo, “Se ti abbraccio non sei più solo e nemmeno io sono più sola”, dobbiamo ridare a questo gesto, spesso dato per scontato, un valore diverso. In questo racconto viene narrato il legame tra madre e figlio con una luce speciale, un bambino che, come spesso accade, ha paura di perdere i suoi punti di riferimento e l’amore che solo una mamma può dare. L’Abbraccio ha un valore e una forza universale che può vincere la solitudine che tutti sentiamo.
Auguro un Buon Anno al Bosco e a tutti quelli che si affacceranno qui!
Mi auguro che diminuiscano sempre più i botti, gli spari e i vari petardi, di fine anno, perché per gli animali, gatti, cani e altri, sono una tragedia. Per fortuna sono diminuiti, rispetto a un tempo, ma sempre troppi. I miei gatti si rifugiano sotto i letti, impauritissimi, figurarsi i poveri randagi!
Finiamola, una volta per tutte!
…. e per fortuna che c’è Riccardo…..
..il brindisi con i bicchieri colmi d’acqua è di una tristezza infinita, come in tutte le cose ci vuole moderazione, un bicchiere di vino (uno solo) non fa male …..anzi fa bene ..lo dicono i medici.
Ha le sue ragioni anche Enrica….è una sua scelta, come la mia di non aver mai fumato….e mai lo farò….
Per finire mai esagerare …nel mettere …..e nel togliere…….BUON ANNOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
Hai centrato, Lucia! L’abbraccio non è solo un gesto, ma un valore universale che ci aiuta ad affrontare paure e sofferenze: a non sentirci più soli. Sentirci accolti, amati per quello che siamo. Accogliere ed amare. Che bello!
Ho apprezzato quello che ha scritto Nembo. Sì, anche per me le cose si vivono dapprima interiormente e goccia dopo goccia tutto diventa più grande, forse, forse immenso, e acquista il giusto valore.
Tutti lo possiamo fare e possiamo anche iniziare per primi: non è mai troppo tardi.
E’ proprio vero, la vita è un continuo evolversi e se sappiamo trasmetterci questi gesti d’affetto, che sono vitali, tutto diventa più facile e gioioso. Immenso!
Sono d’accordo con Franco Muzzioli quando dice che il brindisi con l’acqua è di una tristezza infinita, infatti noi proponiamo un abbraccio, che è di una gioia infinita. I medici che sostengono che un po’ di vino fa bene ci sono, ma avrebbero bisogno di un aggiornamento, perchè l’evidenza scientifica dice diversamente, come io e Baraldi abbiamo documentato ni nostri tre libri. Ma non è questo il luogo per parlarne.
Molto belli questi commenti, Giovanna, un normalissimo brindisi, con affetto per poter diffendere L’amicizia, la solidarieta’, l’amore verso tutti i sensi,cerchiamo di pensare hai nostri animaletti che con i forti botti stanno male ,vi prego solidali verzo le 4 zampe,(voglio bene a tutti affetto e simpatia sempre) Buon Anno amici !
Sono d’accordo con Giovanna ,mi piacciono gli interventi fin qui posati ,saggi e moderati nn demonizziamo nessuno.Noi a Natale abbiamo mangiato il Panettone mscanbiandoci gli auguri con un bichiere d’acqua,mentre guardavo stupita mia figlia che la versava nei bicchieri /,Lei ridendo “il costo del vino e’ nel carrello del super con altri viveri ,noi siamo qui tutti al caldo ,uniti ,ci vogliamo bene ,un bel abbraccio ……mi aveva dato una bella lezione di vita.Pero’un goccio a Capodanno almeno poi …continueremo con acqua.Giovanna grazie del video
Caro dottore mi sono espresso male probabilmente, se devo rinunciare al brindisi che sia con acqua o vino, e farlo con un abbraccio sono felice di farlo, come sono d’accordo con te che il vino sia un pericolo per chi ne abusa o ne ha abusato, mai detto che un bicchiere di vino faccia bene, ne mai lo sentirai dire da me, frequento un CAT come accompagnatore ho visto persone rifiorire dopo pochi mesi di sobrietà, ho visto persone senza la voglia necessaria di combattere l’astinenza dall’alcool, ho visto persone ricadere pesantemente, mai in loro presenza mi sono permesso di esprimere il mio pensiero.
Posso fare benissimo a meno di bere alcolici, mi è anche capitato di brindare con un bicchiere di vino, poi sono anche stato mesi senza bere. Posso ritenermi un fortunato.
Ribadisco il mio concetto l’alcool fa male se si abusa, di certo non è ne terapeutico, ne fa buon sangue come si suol dire.
Buona fine e miglior principio in sobrietà.
il commento è scritto dal pc di Enrica perche il mio è rotto
Sono Riccardo Avanzi.
La verità, come sempre, sta nel mezzo. Esiste una giusta misura per tutte le cose: l’alcool è un problema per molti ma non per tutti. Io propendo per un abbraccio generale, senza nessuna guerra. Oggi ci sono molte persone sole che sentono la mancanza di una parola di conforto e di un abbraccio, anche virtuale e siamo in tanti pronti a scambiarlo, a darlo e a riceverlo reciprocamente. Questa è una buona occasione per farlo.
Grazie Cecilia, Alessandro, Giovanna e tutti gli intervenuti. BUON ANNO NUOVO, che sia ricco di serenita, gioia, salute e amore per tutti.
Ma guarda che bel dialogo è scaturito dal post di Cecilia. Mi piace sempre più quando ci confrontiamo amichevolmente. Così si fa. Buon anno a tutte e tutti.
Mi complimento con la redazione per aver accolto l’articolo di Cecilia, ho sempre ammirato chi, con convinzione per il raggiungimento di un obiettivo, riesce ad andare contro corrente e proporre delle sane novità. Per scardinare gesti radicati nelle abitudini tradizionali richiede del tempo, ma certo è importante incominciare. Pur cogliendo il positivo della proposta, non posso andare oltre altrimenti sfocerei nell’ipocrisia, ho la personale convinzione che la convivialità ha un suo valore intrinseco e se noto che ogni qual volta, nelle attività umane, si vuole sottolineare gioia e festa, per qualche meta raggiunta, ci si raduna attorno ad una mensa ciò deve avere una sua valenza ed un suo significato profondo che certamente si può nella moderazione conciliare con la sobrietà. Solo in questa ottica rientra anche il gesto del mio cin cin di fine anno, che ancora non son convinto di eliminare ma che comunque non manterrei in presenza di persone con problema algologici. Insomma pur plaudendo alla iniziativa esercito la mia libertà di non rinunciare alla convivialità sobria con baci ed abbracci ed un unico e piccolissimo cin cin. AUGURI A TUTTI DI UN FELICE ANNO NUOVO.
Lo sapete che sono un pò carogna ….quando qualcuno con tanta sicurezza dice delle “cose”…vado a vedere.
Il giovane Alessandro Sbarbada da Mantova….che ringrazio di essere d’accordo con me almeno per qualcosa, mi pare parli pro domo sua ….avendo scritto anche un libro in proposito !!
Ma mi permetta, credo più nel prof.Veronesi che dice che un bicchiere (uno) di vino rosso è un ottimo antiossidante….mentre la carne è cancerogena. A chi credere …ad un luminare della scienza o ad un baldo volontario degli astemici ?
ops errata corrige: alcologici.
Felice 2015, colmo di cose belle, serene, condivisione sincera e gioia di vivere.
Il mio proposito di quest’anno?
Portare serenità, mai tristezza.
Grazie ai miei cari che lo fanno in continuazione.
A tutti gli abbracci che ricevo ogni giorno, fatti anche di parole e di Verità, di comprensione e di impegno di Vivere positivamente.
Grazie agli amici che vivono per questo!
Grazie a Bosco di aver accettato di pubblicare questa pagina: grazie a chi ha letto.
Il mio abbraccio colmo di rispetto e fratellanza giunga ad ogni creatura. Buon Anno a tutti. Felice Anno da parte mia, con queste parole scritte da una bimba ad un incontro tra famiglie: “Vi voglio bene, non con il cuore, ma con l’anima, perché un giorno il cuore smetterà di battere e l’anima vivrà in eterno”.
A tutti Voi! Un augurio di gioia!
SORRIDERE SEMPRE – Renato Zero
https://www.youtube.com/embed/huuqWwEZY4Q
Sto bene ! Buon Anno ! Ieri sera con gli amici ho mangiato un ottimo arrosto farcito ed ho bevuto un bicchiere di Rosso di Montefalco …avrò perso con questo ..qualche secondo di vita….ma scusate…..che me frega!!!!!!!!!!!!!!
Serata molto sobria, con carissimi amici, e molti abbracci!!!
Ma che piacere leggere che l’amico franco3.mo ha pasteggiato con un buon bicchiere di Rosso di Montefalco!
Sono certa che un buon bicchiere di vino fa bene alla salute, rinnovo ancora gli auguri per Sereno 2015 a tutti!
Franco Muzzioli ha scoperto che ho scritto (insieme al dottor Enrico Baraldi) un libro su vino e salute. Se avesse letto il post di Cecilia che sta commentando avrebbe letto che ne ho scritti due. In realtà ne ho scritti tre, ma pazienza. Se proseguirà i suoi studi, su fonti più autorevoli dei miei libri, scoprirà che la posizione del Professor Veronesi sul vino rosso che farebbe bene a merito degli antiossidanti è smentita dalle più autorevoli agenzie modiali che si occupano di cancro, compresa… la Fondazione Veronesi.
Buon anno a tutti!
https://www.fondazioneveronesi.it/i-blog-della-fondazione/il-blog-di-emanuele-scafato/il-codice-europeo-iarc-contro-il-cancro-meglio-non-bere-alcol#commenti
JAMA
Uno studio su 105.986 donne, seguite per 28 anni, ha concluso che da 3 a 6 unità alcoliche a settimana (meno di un bicchiere di vino al giorno) aumenta del 15% il rischio di cancro al seno, due bicchieri al giorno aumentano questo rischio del 51% (“we did not find any difference by type of alcoholic beverage”):
Istituto Australiano contro il cancro
“Even drinking small amounts of alcohol increases your cancer risk. The more you drink, the greater the risk.”
“The type of alcohol you drink doesn’t make any difference. Beer, wine and spirits all increase your risk of cancer.”.
Istituto Francese contro il Cancro
“Aucun seuil de consommation sans risque n’a été identifié, et même une consommation faible ou modérée d’alcool augmente le risque de cancers” … “L’augmentation de risque est significative dès une consommation moyenne d’un verre par jour.”, “Tous les types de boissons alcoolisées ont le même effet Toutes les boissons alcoolisées (bière, vin, champagne, alcools forts…) augmentent le risque de cancers.”
IARC
“Alcohol consumption is carcinogenic to humans” (Group 1).
“Ethanol in alcoholic beverages is carcinogenic to humans” (Group 1).
“Acetaldehyde associated with the consumption of alcoholic beverages is carcinogenic to humans” (Group 1).
L’American Cancer Society dice che due bicchieri al giorno di buon vino rosso per un uomo ed un bicchiere per una donna ,sono la quantità ottimale di apporto di resversatolo e di sostanze ossidanti in grado di proteggere il cuore ed i vasi sanguigni.Si dice poi che i detrattori dell’uso moderato di vino a base scientifica ,abbiano effettuato queste indagini in modo poco chiaro. Non si tratta infatti di studi classici “a doppio cieco” , con comunità di pazienti che bevono vino e comunità di pazienti che bevono acqua colorata, ma essenzialmente di ricerche di tipo epidemiologico , condotte incrociando database nazionali delle abitudini dei cittadini con quelle dei decessi di cancro , quindi con basi puramente statistiche.Da questo incrocio di dati sarebbero emerse le percentuali di bevitori di alcool che sono “anche” morti di cancro, come dire che quest’anno centomila persone sono morte di cancro e diecimila di queste portavano abitualmente maglie di lana, quindi le maglie di lana per il 10% dei casi fanno venire il cancro!
Come si può vedere citazioni balorde di questo tipo se ne possono trovare pro e contro l’uso del vino a bizzeffe ..e a mio parere valgolo il tempo di uno sguardo.
Quello che non posso soffrire è la demonizzazione tout court di un prodotto come il vino ,che in Italia è un vanto ,un motivo di guadagno e di lavoro e che a mio parere fa vivere meglio (sempre usato con moderazione ,come per tutte le cose).
IO penso sia giusto non demonizzare ma nello stesso tempo mi piace poter pensare che l’informazione sia alla base della possibilità di scelta di chiunque. L’alcol, lo dice l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) è una droga perchè droga e tutto ciò che agisce sul comportamento della persona, Euforia, sonno, agressività che si evidenziano a seconda della quantità e dello stato fisico della persona che lo assume. Dare queste informazioni non è demonizzare, ma informare nel pieno rispetto del pensiero altrui ma con la libertà di non condividerlo. Scientificamente si è evidenziato che il resveratrolo contenuto nella scorza dell’uva sopratutto rossa o uva passa, perchè faccia effetto benefico su quanto alcuni dicono, deve essere assunto in quantità decisamente più alte di quanto ne contiene un bicchiere, una bottiglia o un bottiglione di vino che chiaramente prima di produrre i suoi effetti benefici ha già ucciso la persona. Si può essere d’acordo o no, ma questo è!!!
Purtroppo la diffusione di una cultura sbagliata si vede Ricordiamoci che tutte le persone che hanno od hanno avuto problemi con l alcol hanno iniziato con un solo bicchiere a cui purtroppo ne sono seguiti molti altri ma si inizia con un solo bicchiere come nel fumo si inizia con una sola sigaretta a cui purtroppo ne seguono molte altre eppure nel caso delle sigarette viene scritto la loro pericolosità sul pacchetto purtroppo questo non succede sulle bottiglie delle varie bevande che contengono alcol eppure l alcol è più dannoso del fu Non dico che i fumatori smettono di fumare per le avvertenze che ci sono scritte sui pacchetti la loro è una libera scelta di farsi del male ma questo lo leggono ogni volta che comprano una sigaretta ecco facciamo che anche per l alcol sia così Per quanto riguarda il lavoro di chi coltiva le viti perché non pensiamo a chi coltiva tabacco Mi dispiace di avere letto la parola guerra noi vogliamo la pace e la vera pace parte da noi Solo se ci rispettivamo se ci vogliamo bene per noi stessi possiamo volere bene veramente agli altri È dentro di noi che nasce la pace che poi condividiamo con gli altri Buon 2015 pieno di Pace e di bene a tutti da luciana
Bene…..”informiamo” come vengono allevati i polli e quante sostanze cancerogene vengono somministrate per farli cresecer in fretta, parliamo di quanti anticrittogamici vengono riversati sulle nostre verdure e che danno hanno sulla salute, quanto le carni ,soprattutto le rosse, sono apportatrici di cancro, come dice il prof. Veronesi.
Non sono le informazioni ad essere demonizzate , ma il modo assoluto perentorio da “verità rivelata” col quale vengono propinate. Si è visto che viene scritto tutto e il contrario di tutto…..credo che la cosa migliore sia non credere nei saccenti e nelle varie istituzioni più o meno qualificate ….ma andare dal proprio medico, dato che si tratta di salute….e chiedere che cosa fare…..quello almeno ha una laurea in medicina!!!!!!!!!!!!
Questo Franco Muzzioli mi legge nel pensiero!!! Sottoscrivo in toto ciò che lui sostiene e non ho (per ora..) null’altro da aggiungere.
Vieni qua che ti ABBRACCIO!!!!
P.S. – Ma perchè aspettare la fine dell’anno per abbracciarsi???
Franco Muzzioli scrive:
“Non sono le informazioni ad essere demonizzate , ma il modo assoluto perentorio da “verità rivelata” col quale vengono propinate. Si è visto che viene scritto tutto e il contrario di tutto…..credo che la cosa migliore sia non credere nei saccenti e nelle varie istituzioni più o meno qualificate ….ma andare dal proprio medico, dato che si tratta di salute….e chiedere che cosa fare…..quello almeno ha una laurea in medicina!!!!!!!!!!!!”
Il problema è che, su questo tema, anche i medici dicono tutto o il contrario di tutto, non avendo ancora la formazione universitaria che ha conferito loro la laurea in medicina un obbligatorio percorso alcologico.
Dunque sottoscrivo il suo pensiero, con una piccola modifica: “… andare da un medico ALCOLOGO AGGIORNATO, dato che si tratta di salute…, e chiedere che cosa fare”.
I medici alcologi aggiornati possono garantire un’informazione univoca e coerente a chi si rivolge loro.
Forse Franco dovresti andare in un CAT ( circoli alcologici territoriali)
per toccare con mano la situazione degli alcolisti. Non basta vederli ubriachi per strada o nei bar, deridendoli come molti usano fare, dietro al loro bere c’è il più delle volte un dramma, ben vengano chi come Cecilia, Enrica, Alessandro, e molti altri, parenti o chi si presta ad aiutare queste persone.
Non so se è verità ciò che dice Alessandro, o ciò che affermano le varie voci che si levano, pro e contro, di una cosa sono sicuro che non abbiamo una cultura del bere, beviamo nella maggior parte dei casi, tanto perche lo fanno molti, io mi considero un fortunato, perche mi è stato insegnato l’assaggio del vino, io la sera di s, Silvestro ho assaggiato un goccio di vino, non era di mio gradimento, non l’ho bevuto, se lo fosse stato avrei gustato un bicchiere al massimo, perche associare gli aromi degli alimenti a quello del vino molte volte è un piacere per il palato.
Ribadisco però che chi ne ha fatto abuso dovrebbe avere terra bruciata tutto attorno per quanto riguardo l’alcool.
Ogni giorno è occasione per abbraccirci e molti di noi lo fanno da sempre, non è una novità. Potrei mettere anche i nomi di tanti amici che salutano sempre con un abbraccio … ma a che serve?
Questa è stata una bella iniziativa estesa a tante care persone e ringrazio tantissimo, per la proposta di festeggiare così il Capodanno: con tanta gioia.
Leggendo le parole di Riccardo mi sono commossa, perché ha scritto di getto, questo lo sento! ed ha portato la sua bella testimonianza diretta e da moltissime persone condivisa.
Grazie a tutti.
Come non dire grazie ad Alessandro che, con le informazioni raccolte con una mole di lavoro di anni e anni, ci espone in modo corretto ciò di cui è venuto a conoscenza, con semplicità e chiarezza?
La “prima informazione”, sottolineo, viene dall’ esperienza della nostra vita e se osserviamo bene la vita ci offre tante opportunità per conoscere e valutare.
Carissimo Signor Franco, come è fortunato lei, lo dico senza retorica e senza invidia, ma con un po di rabbia, benevola ma sempre rabbia, lei non ha idea di quanto male facciano i suoi 2 bicchieri di Vino, e il messaggio che lei vuol far passare, certamente ognuno di noi è libero di pensare ed agire, la Libertà è primaria, ma mi sento anche un po presa in giro, perchè Lei minimizza il dolore, le fatiche e le delusioni, che le famiglie degli alcolisti provano,quanti incidenti perchè chi era alla guida era sotto l’effetto dell’alcol, quante famiglie distrutte, quante malattie, e invalidità, Francesca mi stupisce che proprio tu non abbia afferrato il senso del messaggio, un abbraccio si può fare in ogni momento della giornata, in occasione di queste feste era un gesto in più, per evitare ulteriori danni, era un modo per prevenire, e tu da volontaria dovresti ben sapere che prevenire è meglio che curare. Io sono fiera di frequentare un Cat, eppure io, mai ho assaggiato nei miei 53 anni un solo sorso di alcol,ma l’ho subito con tutta la sua forza e brutale malvagità, per cui ribadisco che si può vivere e festeggiare comunque anche senza alcol,
Ho interpellato un medico alcologico di un centro dove mia nipote opera come psicologa del comportamento, questo professionista agisce nei casi di sospensione della patente per l’art. 186 e nelle situazioni , purtroppo sempre più frequenti , di minori che si affacciano all’alcolismo da superalcolici e da birra e in tutti quei casi dove è necessaria una terapia farmacologica e di sostegno , soprattutto nei fenomeni sociali, famigliari, individuali dove vi è abuso di alcol.
Mi ha detto che l’alcol può portare dipendenza come tutte le sostenze ed azioni che coinvolgono il cervello , ad esempio : dipendenza da droghe , cibo, gioco ,sesso ecc.
Ovviamente non mi interessava approfondire l’argomento “degli abusi” , ho chiesto se un uomo anziano e mediamente sano ,può bere un paio di bicchieri di buon vino al giorno senza correre rischi fisici .
Mi ha risposto laconicamente che correvo più rischi a non bere più i desiderati due bicchieri di vino.
Questa mia piccola polemica ,nulla vuol togliere a quel volontariato che combatte l’abuso di alcol…anzi , ma non accetto quel terrorismo a tutto tondo ,anche se suffragato da possibili dati,che unifica alcolisti con modesti bevitori di buon vino .
Esimio Signor Sbarbada, ho letto il Suo primo libro “Vino e bufale” e mi son fatta delle grandi risate. Si, Lei sa trarre dalla cultura proibizionista del vino, un vero e proprio manuale di esilarante comicità. Vede, caro (..posso..?) signor Sbarbada, io vivo tra Langhe e Monferrato, conosce vero? Saprà che è per eccellenza la terra dei grandi vini, senza nulla togliere ad altre regioni d’Italia, tutte validissime in questo campo. In un’intervista, il Suo esimio collega di penna, Enrico Baraldi, si scandalizza perchè qui, in Piemonte, le scolaresche vengono accompagnate a visitare le cantine dove si produce il vino. Ma lo sapete che questo è un percorso didattico non certo per inizializzare i piccoli studenti alla pratica alcolica ma, come tanti altri percorsi scolastici fa parte dei progetti atti a dimostrare ai ragazzi il passaggio dalla teoria alla pratica? Come, ad esempio, la produzione del latte e i suoi derivati, la creazione e produzione della stampa, l’intaglio del legno, la lavorazione dei metalli preziosi o meno, e tanti altri ancora.
Sono spesso all’I.E.O. e purtroppo vedo cose che lei conosce benissimo. E ho visto morire persone, non bevitori d’alcol, di tumore al fegato (o cirrosi epatica). Gli oncologi che cercavano di salvare la loro vita ce l’avevano la laurea in medicina, eccome!!! Forse non erano ALCOLOGI AGGIORNATI..????? Non oso rivolgere loro la domanda…!!
Come non oso andare dai miei amici contadini delle colline astigiane, dai quali prendo il vino che bevo in quantità di mezzo bicchiere ogni sera, a dir loro di estirpare assolutamente e completamente i loro vigneti perchè fonti di rischi mortali.
Probabilmente morirò anch’io di cancro, ma non sarà certo quel mezzo bicchiere quotidiano che me l’avrà provocato.
Con tutti i miei rispetti e Auguri per un Buon Anno Nuovo!
Noi del Bosco siamo molto lieti che si sia sviluppato un dibattito intenso, corretto e proficuo, intorno al pericoloso aspetto dell’alcolismo, nel nostro Blog, e ci auguriamo di poterlo ripetere in futuro. E’ in questo modo che ci si misura e si apprendono notizie sempre più precise rispetto al grande problema. Ho sempre stimato tutte le persone che offrono la loro piena, continuativa ed efficace solidarietà a chi è affetto da alcolismo: è decisamente un grande impegno sociale.
Noi tutti possiamo aiutare chi si occupa del grande dramma con il nostro esempio di assoluta moderazione nell’assunzione di alcol, ed evitandolo totalmente in presenza di alcolisti.
Sono però anche dell’opinione che una dose moderata di vino, durante i pasti, per chi non abbia problemi di alcolismo, non possano danneggiare. E’ possibile che tutti i medici che consigliano questa moderazione (1/2 bicchiere di vino a pasto) siano tutti degli incompetenti? Non avranno la specializzazione in (“alcologia”?!) ma sapranno l’effetto che l’alcol procura ai vari organi, non vi pare?
Cara Francesca, sono felice che “Vino e bufale” l’abbia divertita. Mi dispiace, piuttosto, che non ne abbia afferrato il senso. Il nostro libro, infatti, sta proprio all’opposto di una cultura proibizionista e da estirpazione delle vigne. Lo abbiamo ribadito più volte, in maniera esplicita, ma evidentemente, nonostante i nostri sforzi, non ci siamo saputi far capire.
Esistono non bevitori che si ammalano di cirrosi? E’ vero. Esistono anche non fumatori che sviluppano il cancro del polmone. Questo significa che fumare non incide sul rischio di cancro al polmone?
Cara Giovanna3rm, la triste realtà è che i medici non specilizzati in alcologia, su vino e salute, non avendo alcuna formazione specifica, il più delle volte dicono nè più nè meno il loro parere personale, spesso condizionati dal loro rapporto con il vino. Lo dico per esperienza, avendo partecipato moltissime volte a esperienze formative alcologiche rivolte a medici.
Caro Alessandro, apprendo senz’altro con interesse quello che affermi, rimane tuttavia assai singolare che nessun medico – perché ammetterai che di medici esemplari qualcuno deve pur esserci – non abbia voluto approfondire il problema dell’alcol e delle reazioni che avrebbe prodotto nell’apparato del nostro corpo, tessuti, cervello e quant’altro. Nel caso che sostenete, ossia che danno c’è, in ogni caso, per chi asssume alcol, anche in lievissima quantità, nessun illustre medico ne avrebbe parlato, in qualche libro, conferenza o altro? E non è possibile sostenere che fossero o siano tutti possessori di vigneti, ti pare?
Allora ….questo medico alcolista ( che si dedica specificatamente alla cura degli alcolisti) ,da me citato, è un eretico da bruciare in piazza ?
Mi scusi sig.Sbarbada , ma a titolo di informazione Lei che titolo di studio e che tipo di specializzazione possiede ?
E’ stato detto e ripetuto che non si proponeva alcun proibizionismo, solamente un cambiamento di stile di vita, volete farmi credere che intorno a Voi non c’è nessuno che alza il gomito, non avete un amico, un vicino di casa, o magari un cognato uno zio o addirittura un fratello che lo fa, vivete in un mondo incantato!! spesso parlate di ipocrisia e questa che cos’è..
Non siamo un gruppo di malati di mente, ne degli estremisti. mentre ti leggevi il libro e ti facevi una bella risata, cara Francesca, un ubriaco occasionale, bada bene, non un alcolista cronico, ma una persona normaleche dopo un bel paio di bicchieri in compagnia investiva una mamma e due bimbi piccoli, poi sei molto brava a mettere post sulla violenza sulle donne, forse non sei informata, ma buona parte di quegli uomini si son bevuti un paio di bicchieri e poi son tornati a casa e hanno fracassato di botte la moglie, perchè se non fossero stati ubriachi non avrebbero avuto il coraggio per farlo….
Io rispetto il tuo impegno come volontaria verso la malattia, chiedo e pretendo che venga rispettato anche il mio impegno, anche perchè viene proposto solamente un cambiamento, senza chiedere niente altro, ci autogestiamo e proponiamo alternative, al degrado dell’alcol a chi ne è dipendente ea chi non lo regge…
Perchè non siamo tutti uguali, se a qualcuno due bicchieri ai pasti, fanno bene, a qualcun’altro fa male anche solo mezzo bicchiere…..
Così come non ci sono solo alcolisti cronici, ma tante tipologie di alcolisti, persone che bevono solo il sabato e la domenica e durante la settimana non toccano alcol, persone che non frequentano i bar, non toccano le bottiglie che hanno nel mobile in casa, ma se ne scolano una bottiglia e più acquistandole al supermercato bevendole in casa propria finchè riescono a nasconderlo ai propri cari, e poi c’è l’alcolista cronico.Vi invito a frequentare i Cat, così forse per una volta ascoltereste anche gli altri scendendo un po dal Vostro piedestallo
medico alcolista, cosa vuol dire?
leggete qualunque bugiardino, o indicazioni riguardo a qualsiasi farmaco, e vedrete che non è consigliata l’assunzione di alcol, probabilmente penserete che ci siamo inventati anche questo,—-
riguardo alla competenza, a volte anche solo l’esperienza è importante….
Certo Giovanna che molti medici hanno approfondito la questione. I libri che ho scritto li ho scritti insieme a un medico. Di più, le nostre fonti sono le più autorevoli fonti mediche al mondo, a partire dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, fino al più autorevole organismo scientifico del pianeta che si occupa di cancro, lo IARC, da me citato alla lettera in un commento precedente. Nella letteratura scientifica ci sono sconfinate autorevolissime fonti mediche a confermare l’effetto psicotropo, tossico e cancerogeno dell’etanolo, senza effetto soglia.
Gentile signor Muzzioli, il medico da lei interpellato non so chi sia, e non conosco i termini precisi della vostra discussione. Per quel che ne so, può anche darsi che, conoscendo la sua vis polemica, abbia pensato di darle subito ragione per risparmiarsi discussioni infinite: si sa che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Il mio titolo di studio è la maturità scientifica, cui posso unire uno specifico curriculum in campo alcologico – teoria e pratica – che pochi laureati in medicina possono avvicinare, e che fa sì che più volte io sia stato chiamato come formatore in corsi i cui discenti erano medici.
Enrica, nei bugiardini c’è l’indicazione che chi assume farmaci non dove bere alcol, ma questo è noto a tutti. Si parlava di chi, in maniera molto moderata, almeno io lo faccio, a pranzo spesso mezzo bicchiere di Lambrusco (perché è l’unico vino che mi piace), anche con un po’ d’acqua, lo bevo. Non credo proprio che sia nocivo alla mia salute. Rispetto, ovviamente chi non beve affatto, e cerco di convincere gli amici che “alzano troppo il gomito” di limitarsi, quando mi capita di pranzare o cenare insieme.
Rispondevo, ovviamente a chi sosteneva che anche mezzo bicchiere sia nocivo, a chi si limita solo a questo, e non ad alcolisti che anche solo qualche goccia
per loro è veleno!
fate confusione con l’alcolista cronico, e l’ubriaco occasionale, ognuno è libero di bere quel che ritiene giusto a tavola, ma non c’è regola che valga per tutti, non si può generalizzare. Mi spiace che abbiano travisato il senso e l’impegno profuso, anche il Vostro, della redazione del bosco,non mi va di sentire ridicolizzare quello che per me è un impegno
era un’iniziativa che non proibiva di bere un bicchiere al brindisi, ma di usare come singolo individuo e come scelta libera un gesto di solidarietà come l’abbraccio, non hanno o non avete capito, siete usciti dal tema
la prevenzione, viene fatta in questo periodo per evitare i botti, perevitare che chi abbia patologie fisiche, non abusi, era solo un suggerimento
Cara Enrica, è il caso che ti calmi un pochino e fose dovresti rileggere i vari commenti, perché è stato detto che anche un solo bicchiere – a chi non alza il gomito, ovviamente – è nocivo. Da qui alcune risposte e precisazioni. I baci e gli abbracci sono senz’altro stati accettati con gioia, a parte iol fatto che non c’è bisogno di brindare per scambiarseli. Imoltre, nessuno deride l’impegno dell’aiuto costante e assai poroficuo che svolgono gli antialcolisti, anzi se leggi bene i miei commenti non ho fatto che rinraziare tutte le persone che rivolgono la loro grande solidarietà verso le persone sofferenti!
E’ stato detto che l’alcol è cancerogeno, non è stata tolta la libertà di bere, a nessuno
na proposto un abbraccio
Dev’essere che c’è un peso e una misura, chi può dire di tutto e di più, chiedendo addirittura referenze e chi come me non può dire il proprio pensiero che viene invitato a calmarsi
Enrica scusa, e questa è l’ultima replica, perché affermi che c’è chi può dire tutto e chi no: mi sembra che tu stia dicendo esattamente tutto quello che ritieni e nessuno te lo sta contestando, si replica soltanto a qualche affermazione che non si condivide, tua, come di altri, esattamente come stai facendo tu, quindi smettiamola col dire che alcuni possono esprimere il loro pensiero e altri no: tutti mi sembra, sia pure in disaccordo o in accordo, esprimono tutto ciò che vogliono: lo dimostra proprio questo dibattito, e ciò mi sembrta chiarissimo! !
Intervengo perché mi è pervenuta in modo diretto una segnalazione con la quale si affermava che c’erano alcuni commenti non pubblicati e che conseguentemente la Redazione si arrogava il diritto di censura pubblicando solo ciò che gli fa comodo, cassando, viceversa, i commenti non graditi.
Premesso quanto indicato nella apposita casella di postazione dei commenti, ovvero che:
I COMMENTI DEVONO ESSERE PERTINENTI ALL’ARGOMENTO A CUI SI RIFERISCONO E NON DEVONO ESSERE INSULTANTI PER CHI HA SCRITTO L’ARTICOLO O PER UN ALTRO COMMENTATORE,
e che comunque, per effetto di una errata indicazione della propria mail o altro, i commenti potrebbero andare temporaneamente in moderazione per essere sottoposti a verifica, posso confermare che al momento non risulta alcun commento non pubblicato.
Come responsabile del Bosco, confermo quanto appena affermato da Giuseppe.ca. Ho fatto anch’io un’indagine, poco fa, nel caso ne fossero giunti altri, ma non risultano commenti in attesa di moderazione. Sono passati tutti regolarmente.
ENRICA cra ,sono rimasta molto indecisa se intervenire o non farlo ,sai che ti sono amica ,ma mi ha lasciata veramente perplessa il tuo commento .Con Giovanna devo ripeterti calmati Enrica ,sono andata a rileggermi tutti i commenti e tutti i dibattiti si sono svolti in un clima corretto ,pacato ove ognuno ha potuto esprimere il suo pensiero liberamente ,come hai fatto tu,ricevendo al caso ampi apprezzamenti .Nessuno e’ salito sul piedestallo ,nessuno e’ stato imbavagliato ,il problema esposto e’ veramente enorme ,riportiamolo nelle giuste dimensioni e,…..riciminciammo Enrica cara con un bel stritoloso abbraccio come dice Franci ,
cara cecilia io sono stato broibito di bere vino non fumare e tante altre cose compreso fare lamore x la mia malatia ma ti assicuro che ho disteto tutto cio che mi anno detto i medici fumo bevo un bichiere di vino e se dovesse capitare faccio anche lamore ala faccia di chi non crede che far lamore bere un bichiere di vino fa bene
Faccio eco al caro Acquila…per ricordare che siamo in un blog per ANZIANI e che già molti di noi hanno limitazioni per il colesterolo, la glicemia, l’uricemia,i trigliceridi alti…..il toglierci il piccolo piacere di un bicchiere di vino suona quasi come una cattiveria.
Poi, cari signori, non è che bevendo solo acqua …campiamo in eterno!
Anzi……solo se ci garantire una QUASI eternità ,prenderemo in considerazione le vostre circostanziate, sentite, ponderate argomentazioni.
Torno a scrivere solo per chiedere scusa al signor Muzzioli. Riferendomi a lui, avevo scritto “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”.
Non avevo capito che la sua difficoltà era legata all’età.
cecilia te puoi avere ragione certo noi non dipendeti DALL’ALCOL FACCIAMO TUTTE 2 LE COSE, NON CI SENTIAMO COLPe
Complimenti alla sua signorilità, “signor” Alessandro Sbarbada. La sua impertinenza e scarsa conoscenza e pratica delle minime regole di buona educazione non ha limiti.
Mi assoccio a Francesca, Signor Alessandro Sbarbada
la più piccola regola del galateo l’ha forse dimenticata.
Vediamo se ho capito bene: Francesca può educatamente e rispettosamente deridere il mio lavoro, il signor Muzzioli può farmi il terzo grado, mettere in dubbio la mia preparazione e spandere ironia e sarcasmo. Ok, per me ci sto, davvero non ci sono problemi. Peccato che poi io, al primo accenno di ironia (che voglio sperare non abbia minimamente disturbato il Muzzioli), faccio scatenare le sdegnate proteste delle “bon ton girls”! Ah, che impertinenza senza limiti! A me sta bene il confronto, anche vivace, lo trovo piacevole e stimolante: ma squando si mette in campo l’ironia, poi non si deve fare la permalosina offesa alla prima battuta del mio interlocutore…
Il sigor Sbabada in quella misera offesa …ha vanificato tutto quello che forse di buono ha scritto….peccato… un giovane di 49 anni che si comporta come un vecchio isterico fa veramente tristezza.
C’è solo una cosa più desolante di fare l’ironia e non accettarla: fare l’ironia e non capirla.
Firmato: il vecchio isterico
Alessandro Sbarbada, anche il tuo amico Cosimo Piovasco, al quale hai mandato la prima copia del tuo libro, ti avrebbe forse deriso sul blog?
(riporto testualmente dal web):
“Alessandro Sbarbada, nome noto in questo blog per la sua prosa fluviale, e fuori da questo blog per essere uno dei portavoce più ascoltati e seguiti di quella che io chiamo (anche se a lui questa espressione non piace) cultura proibizionista in tema di vino, Alessandro Sbarbada, dicevo, mi ha regalato una copia del suo primo libro (Vino e Bufale: Tutto quello che vi hanno sempre dato da bere a proposito delle bevande alcoliche – Edizioni Stampa Alternativa, 2009 – Euro 12), firmato insieme allo psichiatra Enrico Baraldi. Il libro mi è arrivato puntuale per posta un paio di giorni fa, accompagnato da una tenera e amicale dedica per la quale ringrazio l’autore: “X Cosimo, eccoti il primogenito di Sbarbada e Baraldi, con la speranza che ai tuoi occhi, non diventi un gemito”.
No, caro Alessandro, non fu un gemito. Fu una risata. Un godimento della carne e dell’anima. Una risata e un godimento che ieri hanno accompagnato il mio pomeriggio e quello del mio amico Giuseppe. Il tuo libro, e tu insieme, ci avete tenuto compagnia per un paio d’ore, mentre stavamo seduti al sole della ridente piazzetta di un’altrettanto ridente località turtistica del Trentino. Il libro lo abbiamo letto insieme ad alta voce, alternandoci alla lettura. Attorno a noi, dopo un po,’ si è radunata una piccola folla di attenti e divertitissimi ascoltatori. Un cabaret, insomma. Un paio d’ore di relax in un sabato pomeriggio di quasi estate. Naturalmente, fra una pagina e l’altra e fra un godimento e l’altro, siamo riusciti a far fuori una bottiglia di Trento (io) e 6 birre medie (Giuseppe). Insomma, caro Alessandro ci sei costato la bellezza di cinquanta euro. Ma ne è valsa la pena. Questo libro (136 pagine per altrettanti capitoletti che si leggono tutti d’un fiato, risate permettendo), che naturalmente non ho alcuna intenzione di recensire seriamente, è esilarante. Un manuale di comicità involontaria (?) raramente dato alle stampe. Almeno che io sappia. E’ una lettura godibilissima, amena, gustosa. Un libro che non può mancare nella piccola biblioteca di casa di ogni famiglia italiana. E’ un bestiario di amenissime e amabilissime curiosità attorno al vino e ai suoi detrattori. Oltre che ai suoi consumatori….ecc….ecc..”
Caro Alessandro, io e il tuo amico Cosimo abbiamo capito benissimo il senso del tuo libro e se tu fossi un tantino più umile avresti capito che la mia, come quella di Cosimo Piovasco, era ironia arguta. Ma tant’è…..noi qui siamo un gruppo di vecchietti sordi e rimbambiti..!!
Ebbene, Alessandro Sbarbada, un’ultima cosa voglio dire a te e a tutti gli sputasentenze che in questo blog sono convinti di essere i depositari del sapere e avere la verità in tasca. Sai come ho festeggiato il Capodanno? Sugli Champs Elisèe, a Parigi, mentre tutti brindavano con fiumi di champagne io mangiavo panini e bevevo aranciata abbracciando tutti quelli che mi stavano intorno.
firmato: una bon ton girl.
Gentile Francesca, il mio amico Cosimo è persona arguta e intelligente, capace di utilizzare l’ironia con efficacia e maestria. Con lui ci siamo poi chiariti, e oltre all’amicizia esiste oggi un reciproco rispetto.
Quanto a te e al tuo amico Giuseppe, avete la libertà di giocarvi la salute come meglio credete: perlomeno ora, grazie anche al libro che avete letto, lo state facendo in maniera più informata.
Avete il vantaggio di essere in Trentino, dove ci sono molti Club: se doveste in futuro realizzare di avere un problema, sapete già a quali porte bussare.
io non la penso come cecilia , un bicchiere di vino non ha fatto mai male a nessuno, basta sapersi controllare,
Alessandro svegliaaaaaaaaaa……Vedo che non sai neppure leggere i post che il tuo amico Cosimo ti ha dedicato dal suo blog. E’ lui che sta in Trentino, non io. E Giuseppe è il suo amico col quale leggeva il tuo libro, non io…..
Ahahahahahah……….. (e questo prova che non hai capito neppure il senso dei miei commenti…!!!)
Per aiutarti ti metto il link. Visualizzalo, che è meglio, altrimenti il tuo amico Cosimo chissà cosa pensa……
http://www.liquida.it/alessandro-sbarbada/?coolbox=0_99_0_19403937
ach… 1-0 per te.
L’O.M.S. considera l’alcol una droga a tutti gli effetti, ne sconsiglia l’uso. La Corte Europea di Giustizia ha stabilito con una sentenza che è vietato dire che l’alcol fa bene alla salute. si proponeva un abbraccio soprattutto come esempio per i nostri giovani che nelle piazze delle tante città italiane non brindavano una sola volta ma più volte diventando un pericolo per se’ stessi e per gli altri. parlo da persona informata, non si può far passare il messaggio che l’alcol sia terapeutico e men che meno minimizzare l’opera e le fatiche degli altri. un abbraccio è un simbolo di solidarietà e avvicinamento per tutti …bevitori e non. non ho notato in questi commenti la voglia di abbracciare ma semmai di screditare chi opera!
Io una mia idea da 25 anni me la sono fatta. Però purtroppo ci ho messo 34 anni a capire che le bevande alcoliche non riempivano e non risolvevano i problemi della mia vita, anzi la complicavano con altri elementi distruttivi che ora non vi elenco. Personalmente penso che il bere bevande alcoliche sia una scelta individuale, ma nulla vieta alle persone di buona volontà e magari con un passato come il mio, di lanciare messaggi di avvertimento a chi sottovaluta il velato pericolo dato dall’uso di alcol. Abbracci anziché brindisi vuole essere un messaggio gentile verso la bellezza della vita, dove nell’abbraccio c’è l’incontro tra voci e volti. La discussione avvenuta in questo blog fa capire che di alcol e di bevande alcoliche bisogna continuare a parlarne. Senza dualismi di posizione, senza motivi di creare ruggine tra persone che meritano tutte di essere felici. Un grazie a Cecilia, alla redazione di questo blog, a chi vi ha partecipato e un augurio di buona vita a tutti.
La “fine ironia” del sig. Sbarbada era dire ad un anziano che il non capire le sue “verità” era solo un problema di sordità o di demenza senile incipiente ….data l’età!
Ricordo nuovamente al sig.Sbarbada …che questo è un blog per ANZIANI …e quindi la sua “fine ironia” si estende d’obbligo a tutti quelli che “non hanno capito” e che hanno dissentito in maniera civile.
Ma il sig. Sbarbada ha un ego di difficile contenimento soprattutto in un blog come questo….vuoi vedere che ha sbagliato platea!!!!
Franco forse ha ragione il sig Sbarbada, perche in eldy si ascolta una sola ragione, che è quella dei gestori di blog e dai loro seguaci.
Eppure tu che sei sempre il primo in tutto, con nobili antenati, vissuto sempre nell’agio, sempre pronto nel ribadire, quello che per te è ingiusto, avresti dovuto capire questa “fine ironia”.
Mi chiedo provate con i tuoi compagni/e se vi riesce anche con Sbarbada di fare lo scherzetto che avete fatto a me.
Caro Riccardo ti rivolgi a me in maniera specifica quindi per educazione rispondo.
Per prima cosa , pensi che sia una colpa aver vissuto e vivere nella tranquillità economica ?
Non mi pare di essere il primo su tutto , ci mancherebbe altro, mi piace partecipare perchè credo nella bontà di informazione dei blog di Eldy.
Non mi pare neppure che ci sia una “sola ragione”, dettata da una “casta” tutta immaginata ….e questo lungo dibattito lo attesta.
Per quello che riguarda la “fine ironia” , vorrei fosse applicata agli altri anziani di Eldy ….ne hanno titolo.
Non so che scherzetto hanno fatto a te , ma penso che il sig. Sbarbada (del quale mi pento di aver parlato tanto)lo scherzetto se lo è fatto da solo.
Non citatemi più ve ne prego!!!!!!!!!!!!!!!
Non rispondo ulteriormente a chi lancia il sasso e nasconde la mano (“non citatemi più ve ne prego”).
Specifico solo per gli altri lettori che io non avevo fatto ricerche su di lui, come lui ha fatto con me, non avevo dunque idea di quanti anni avesse. La mia battuta era a seguito dell’affermazione “questo è un blog per ANZIANI”, di cui non ho trovato riscontro da nessuna parte nella descrizione di questa pagina.
O davvero esiste un regolamento che riserva la possibilità di partecipare solo agli over 70?
Se c’è, chiedo scusa.
Ho scritto “C’è solo una cosa più desolante di fare l’ironia e non accettarla: fare l’ironia e non capirla”, e mi sono tirato la zappa sui piedi, quando sono stato il primo a dimostrare di non capire (non ricordare) quello che aveva postato “bon ton” Francesca. Ho pestato la cacca, e ci ho sorriso sopra: nella vita succede.
Così è capitato che, paradossalmente, siamo passati dalla proposta di abbracciare ad una discussione in alcuni passaggi un po’ antipatica: nella vita succede anche questo.
Ma c’è una cosa che desidero aggiungere: se davvero a leggere questa pagina ci sono degli anziani, occorre che sappiano che tutto quanto avevo scritto sui rischi del vino per loro vale a maggior ragione.
In primo luogo perché nella terza età acciacchi vari portano molte persone ad assumere farmaci, incompatibili con l’assunzione di etanolo (per chi vuole approfondire https://www.fondazioneveronesi.it/i-blog-della-fondazione/il-blog-di-emanuele-scafato/alcol-e-farmaci-un-binomio-pericoloso-che-se-lo-sai-lo-eviti#commenti).
In secondo luogo perché il fegato dell’anziano ha una minore capacità di metabolizzare l’alcol etilico.
Lo dicono i medici alcologi aggiornati, mica io.
Negli ultimi anni in Eldy si è parlato (scritto) di tutto, con commenti spesso azzeccati che hanno chiarito, criticato,approvato l’argomento stesso.
Ho sempre auspicato che se l’articolo fosse suffragato dall’apporto di un addetto ai lavori , di un relatore , di un esperto , l’articolo avrebbe preso corpo , dignità giornalistica , informazione costruttiva.
Ho assistito spesso a seminari e a conferenze e la metodologia classica era quella che il relatore esponeva la sua tesi e poi nasceva il naturale contraddittorio che tendeva a sviscerare meglio l’argomento ,anche con contestazioni …se era necessario.
Penso che solo il prete in Chiesa non possa essere contestabile per l’argomento ed il luogo.
Credo che chi entra in un ambito come il nostro ,dove le persone si consoscono da anni , dove già per naturali diversità di carattere , di opinioni e di mentalità è difficile una stessa identità di vedute , debba farlo in punta di piedi, con la correttezza che dovrebbe essere tipica di chi entra in un luogo per parlare ad un consesso che non conosce e soprattutto senza la pretesa che le sue parole siano prese come verità rivelate.
La normale dialettica porta ad arricchire lo svolgersi degli argomenti ,che non sempre possono essere accettati supinamente.
E’ proprio dal contraddittorio che nascono le idee e che si sviluppano le tesi…..il “bene bravo bis ” normalmente lo si dedica ad un artista ….che però deve accettare eventuali fischi dal loggione.
Spero che in futuro , se auspicabili relatori torneranno ad argomentare nei nostri blog ,lo facciano con la dovuta oculatezza ,senza pretendere d’esser presi come portatori di un verbo.
Leggo ora i commenti di Luigi Zarpellon e di Luciana Bartolini, che solo oggi vedo postati, Vi ringrazio, amici cari!
Leggo oggi anche altri due commenti, (che prima non leggevo), e per questo mi sento di rispondere che non ho chiesto mi si dia ragione, ho solo parlato di una bella iniziativa, un’iniziativa che ho vissuto anch’io e vivo da tanti anni: abbracci colmi di serenità.
La ripeterò ogni anno, finché avrò salute e vita.
Questa è una scelta condivisa, come me, da tante persone. Senza imporre o proibire nulla a nessuno … ma per carità!
Personalmente non amo contraddire: di solito ascolto e rifletto. Non si finisce mai di imparare!
Con i commenti a ciò che ho postato, qualcosa è andato in un certo modo.
Ma non importa. Sì, la vita presenta cose diverse da ciò che, molte volte, ci si aspetterebbe.
Era, comunque, previsto che non a tutti sarebbe piaciuta un’ iniziativa analcolica. Nessuno era tenuto a parteciparvi!
Ognuno ha il diritto di dire ciò che pensa, nel rispetto di tutti. Sono certa che la buona qualità del dialogo esista quando lo si sa condurre in armonia reciproca.
Per me, sapere relazionarmi con le persone con correttezza è una conquista! Non penseranno tutti così: io ho parlato per me!
Un vecchio proverbio indiano recita:
“Quando una persona punta il dito contro un’altra, ne ha già puntati tre contro se stessa!”.
Ecco, io non ho puntato il dito contro nessuno: ho parlato di abbracci … e ho letto anche altre cose …
A proposito: “Grazie Luigi Mariano per la bella canzone! Avrei voluto e dovuto ringraziarti prima!”.
https://www.youtube.com/watch?v=u_kqzk0_11U
Ho, comunque, colto serenità nei commenti di tante belle persone e questo mi ha fatto tanto, tanto piacere.
Ora voglio ringraziarVi per tutto il bene che sapete donare, perché, ne sono convinta, il bene è il motore della Vita ed è proprio quella Forza che ci rende decisamente liberi.
Ho letto con attenzione il post di Cecilia e poi tutti i vari commenti. L’argomento è molto serio e non mi parrebbe il caso di fare ironia o di farne discussioni anche personali. Io sono d’accordo sugli abbracci… ne dispenso e ne ricevo tantissimi, ogni giorno, dai miei tanti amici. Il problema dell’alcol è altra cosa: sono convinta che un bicchiere non fa male, ma ho anche visto, purtroppo, la devastazione provocata dall’abuso della sostanza in una persona a me cara. Penso anche che parlarne è sempre un bene, sempre nei limiti del rispetto verso tutti, questo sia chiaro.
Cara Cecilia, la tua è una iniziativa lodevole è c’è da augurarsi che sia presa in considerazione. Gli abbracci e baci al posto del fatidico brindisi sono certamente auspicabili. Gli è che di solito, specie l’alcol dipendente, cerca l’occasione del brindisi augurale perché è un’ulteriore occasione per bere un altro bicchiere, e poi, magari, si passa anche agli abbracci e baci e ci si riempie di nuovo il bicchiere… Questo è ciò che ricordo dopo anni di astinenza.
La mia idea personale è che il brindisi può anche essere sostituito dagli abbracci e baci (magari) ma niente vieta che rimanga nelle usanze della gente: è un’usanza di per sé innocua. Però, quando capita, per me è una delle tante occasioni per far capire che si può vivere anche senza alcol. Infatti, vedendo che io brindo con l’acqua, di solito la gente si scandalizza e, quando va bene, mi domandano se non mi piace il vino o se me l’ha ordinato il medico. La mia risposta è che il vino mi piace tanto e poi tanto, ma che da quando non bevo più alcolici sono io che comando e non l’alcol: non bevo perché non voglio bere! Perché così sto bene, solo così posso ragionare, solo così posso trovare la serenità, ecc. ecc. Ma cosa vuoi che sia un bicchiere?! Già, ma con la scusa che un bicchiere in fondo non fa male (?) mi sono ubriacato troppe volte.
Questo, cara Cecilia, è il mio parere che mi chiedi con la tua iniziativa. Auguri di ogni bene per il nuovo anno appena iniziato. mario
Grazie, Mario, le tue sincere parole sono in armonia con la vita.
Conta il RISPETTO, conta la DIGNITA’ e spesso l’alcol ce la toglie, infatti molti di noi l’hanno ben capito e ne hanno avuto prova!
Auguro ogni bene a tutti e di nuovo ringrazio chi non teme di dire le cose come sono e di proporre nuove iniziative che male non fanno, anzi, sono speciali: esempi ammirevoli anche per nostri amati figli e nipoti, per giovani uomini e donne di ogni razza e colore, vicini e lontani, che hanno bisogno di conoscere, capire, essere informati, prevenire … e non disdicono il dialogo costruttivo, volto a promuovero un mondo migliore.
Cecilia non sono io l’autore del pensiero qui sopra riportato.
Co quelli di Pasqua gli auguri di unquotidiano cammino migliore.
ciao!
mario