Non solo una passeggiata nelle tiepide giornate primaverili o un momento di relax all'ombra degli alberi del bosco nelle calde giornate estive possono stuzzicare la fantasia di una mente sempre frizzante e vivace come quella dell'Amica Gabriella.bz che ci ha regalato già tante sue belle storie, ma anche una fredda giornata invernale non vuole essere da meno ed ecco un'altra bella storiella della nostra versatile collaboratrice.
Vedevo la neve che scendeva con un’allegria insolita, le falde bianche si divertivano a volteggiare leggere. Tutto inazzurrava mentre scendevo per un sentiero isolato ma, proprio per questo, solitario, bello e silenzioso, neppure un volo d’uccello a rompere la monotonia, attorno a me solo un velo di candore. Sentivo un’improvvisa voglia di correre come fanno i bimbi quando sono contenti ma la pendenza del sentiero molto accentuata me lo sconsigliava: le gambe non sono più quelle di una volta.
Paesaggio innevato
Era stata una gioia sentire le prime stelline di neve cadere sul mio viso, poi, a seguire, arrivarono i fiocchi come tante farfalle che per effetto del vento leggero si rincorrevano giocose davanti ai miei occhi.
Che c’è di più magico nel vedere la neve che danza sul tuo cammino? Ora la neve comincia a imbiancare il paesaggio, un velo bianco copre gli alberi, le vie e le case, ma è inverno e la neve dovrebbe essere un fatto normale, ma da alcuni anni non lo è più pensavo, nevica in altura, sulle nostre montagne, ma nella vallata ne cade poca ormai, non è più come una volta.
Fiocchi di neve
Ricordo quando il considerare di uscire di casa ti faceva temere e lo facevi solo se era proprio indispensabile. La mente corre ai primi anni di scuola; ricordo che ai lati della strada i cumuli di neve erano più alti di me. Si spalava la neve per creare un sentiero che conduceva fino al portone della scuola, non solo per non doverci camminare sopra, ma soprattutto perché, con la neve alta, i piccoli non avrebbero potuto raggiungere la scuola.
Nevicata eccezionale
Era bella anche a quei tempi la neve, anche se immancabilmente si rientrava a casa con i piedi gelati e le scarpe e le calze bagnate. La mamma ci scaldava i piedini con l’acqua calda e metteva subito ad asciugare le scarpe attorno al focolare dove la legna bruciava in continuazione e sprigionava il rifocillante calore. Le scarpe, dopo un’ora, erano pronte da poter essere usate di nuovo per ritornare ancora a scuola.
Copiosa nevicata
In quegli anni la neve cominciava a cadere verso la fine di ottobre ed a marzo ci faceva ancora compagnia ai lati delle strade e nelle campagne. Il pensiero si dissocia da quei tempi meravigliosi, mi guardo attorno e vedo che cade veramente in fretta la neve, non sono più stelline ma falde vagabonde che volteggiano causa il vento che comincia a sibilare, devo tornare a casa alla svelta. Nel ritornare sui miei passi noto che non sono sola; una persona sta salendo a passi svelti, mi raggiunge, chiede se ho bisogno d’aiuto, rispondo prontamente di no.
Il ponte innevato
Continua a salire ma a passo meno svelto, non ha più quel passo elastico di prima, è poco più avanti di me ma rimane silenzioso e non mi rivolge più nessuna frase, forse è rimasto spiazzato dalla mia risposta con quel “no” secco e deciso. Il vento ora sibila ed il sentiero non mi piace, per un tratto non posso uscire sulla strada principale, dovrei salire ancora per poter chiamare un taxi o attendere l’autobus.
Arriva il taxi
La montagna è bella e buona, ma non la si deve mai sottovalutare, il signore che ho sempre davanti, mi avvisa: alla prima uscita esco, e per favore esca anche lei, prendiamo un taxi e torniamo in via san Carlo. È la strada dove abito io, mi fermo un secondo per osservarlo meglio e chiedo: scusi come sa dove abito?
La neve nel guanto
Perché ci vivo anch’io da tre anni nella stessa casa. Andiamo avanti senza parlare più, il vento è forte, c’è pericolo di cadere o scivolare, finalmente arriviamo alla prima uscita per la strada, noto che sta già telefonando per chiamare un taxi, spiega dove siamo e chiude, ora dobbiamo solo attendere, ma è un niente, ormai siamo sulla strada.
La strada nel canyon di neve
Arriva presto il taxi, in pochi minuti siamo a casa, entriamo alla svelta mentre il vento ulula, osservo, senza farmi notare, il mio occasionale accompagnatore, si forse l’avevo visto entrare o uscire qualche volta, ma avevo pensato che fosse uno che venisse a trovare un parente non che fosse un inquilino lui stesso. Ringrazio della gentilezza ed entro al caldo del mio accogliente appartamentino, contenta di essere ormai al riparo. Sento che il vento fischia e dalle finestre vedo che gli alberi si abbassano quasi fino a terra, è scoppiata una vera bufera. Penso tra me che forse avrei potuto offrire un caffè al mio accompagnatore non solo per ringraziarlo della sua gentilezza ma anche per un gesto di socializzazione tra condomini, ma il desiderio di sentirmi protetta dentro la mia casa era stato più forte.
Panorama serale innevato
Mi sto rigirando nel letto e piano, piano mi sveglio. Capisco che ho fatto un sogno molto bello, ma com’era? Mi rigiro ancora, mi stiracchio e cerco di ricordare, la memoria sfugge e sono incerta tra sogno e realtà. Mi alzo, bevo il mio primo caffè e aperte le finestre vedo la neve, ecco il mio sogno, ora ricordo tutto: c’era la neve che mi accarezzava, le falde che si posavano su di me, e un’ombra che nel momento del pericolo è venuta in mio aiuto.
È stato un sogno, ora ne sono certa e i sogni, si sa, finiscono all’alba così come una leggera nevicata si scioglie al primo sole ma, chissà, che il sogno non diventi realtà?
Mai dire mai.
Richard Clayderman - Love song in Winter
COMMENTI
il 08 febbraio, 2015 lorenzo.rm dice:
Stavolta una bella avventura in montagna. Grazie all’amica Gabriella. E grazie a Pino.E grazie a Giovanna. Buona Domenica.
il 08 febbraio, 2015 Giuseppe3.ca dice:
Come una leggera spruzzatina di neve arriva puntuale l’elogio mattutino di Lorenzo agli artefici della pagina domenicale del Bosco. Grazie, Buona Domenica.
il 08 febbraio, 2015 Giuseppe3.ca dice:
In un periodo che la neve imperversa impietosa dagli Stati Uniti all’Italia, bloccando aerei, treni, auto e i grandi Tir, impegnando la Protezione Civile per i necessari soccorsi di emergenza, Gabriella riesce a darci un momento di relax con questo piacevole raccontino che, però, nasconde nel finale un sottile arcano mistero. Quale sarà la verità? Brava Gabriella, grazie.
il 08 febbraio, 2015 gabriella BZ dice:
Lorenzo il primo della nostra compagnia , grazie ciao
il 08 febbraio, 2015 Giuseppe3.ca dice:
Musica rilassante e video di ambientazione invernale adatta all’argomento neve, bravissima e impareggiabile Giovanna, grazie.
il 08 febbraio, 2015 aquilafelice44 dice:
ciao gabry, sempre precisa a regalarci i suoi bei raconti certo che 6 una che le montagne e la neve la conosci bene ma una cosa e certa ami la neve e te la 6 goduta caminando su quei sentieri non avevi paura di niente ti bastava veder la neve che scendeva x darti coraggio a caminare verso la scuola poi rientrare a casa dove la mamma ti asp vicino al camino ,poi se questo forse e un sogno e bellissimo il tuo conpagno di viaggi che anche se con lui 6 stata un po molto fredda ma a capito che doveva acompagnarti a casa dove anche lui abitava nello stesso condomine il tuo sogno sta diventando realta sogna ancora gabry sognare e bellissimo bavra GABRY giuseppe e giovanna
il 08 febbraio, 2015 Nembo dice:
Una bella storia sulla neve,ed è ancora più bella perchè mentre scrivo vedo ancora neve in giardino, la neve da serenità e non guarda dove cade, però poi da anche dei problemi specialmente in città. Gabriella descrive che è un sogno ma a volte la neve non si scioglie al primo sole così pure i sogni che possono diventare realtà. Buona Domenica
il 08 febbraio, 2015 gabriella BZ dice:
Se la neve non è troppa come in questi giorni, non a Merano, perchè io non ho visto neppure una falda, la neve mi fa ritornare bambina , mi fa gioire, se sono triste mi rincuora, ripenso a tanti giorni felici, questo Giuseppe per me è la neve!!ciao
il 08 febbraio, 2015 gabriella BZ dice:
Giovanna sei stata grande come al solito, bellissime immagini, e un video bellissimo con la mia amata neve e una musica bella ! Grazie
il 08 febbraio, 2015 gabriella BZ dice:
Giuseppe colui che nel retro , spolvera e nessuno vede. Sei forte per il tuo modo di incoraggiare e aiutare. Grazie ciaoo
il 08 febbraio, 2015 gabriella BZ dice:
Aquila proprio tu , che dovresti conoscere le montagne molto bene non sai che anche i bimbi vanno a scuola e non con strade come quelle che abbiamo oggi!!Annnni fa nelle valli c’erano sentieri, ma forse tu a quei tempi eri ancora un’ aquilotto, non volavi lontano !!non hai mai visto i sentieri e tanta neve,ora se vado a passeggiare è per soddisfare la mia voglia di calpestare la neve e ritornare indietro con gli anni!!Ciaoo
il 08 febbraio, 2015 alba morsilli dice:
Amo la montagna e bonariamente ti invidio perchè tu ci stai di casa, la neve ha un sapore diversoin montagna, è candida sembra che ti parli “toccami lascia la tua impronta ”
Nel silenzio e nel candore della neve è vivere in un mondo di fiabe e oggi tu ci hai raccontato un sogno bellissimo, fatto di solitarietà e di amore di mamma e di candore.
Continua a sognare a occhi aperti perchè si rimane eternamente bambini
il 08 febbraio, 2015 gabriella BZ dice:
Nembo quanto ti invidio , hai la neve in giardino, io che dovrei poterla calpestare non ne ho,il tempo cambia in modo incredibile, una volta di questa stagione eravamo sommersi, ora niente.E’ vero che la neve non si soglie al primo raggio di sole, ma la vorrei almeno vedere da vicino..Ciao grazie
il 08 febbraio, 2015 aquilafelice44 dice:
tropo pessimista gabry aspeta che arriva la neve e come un sogno prima ho poi arriva la realtà
il 08 febbraio, 2015 gabriella BZ dice:
Alba, spero di ritornare bambina, mettendo le mani nella neve,calpestandola…se arriva,perchè il racconto l’ho scritto in dicembre quando la neve era caduta, ma pochi giorni dopo non c’era più.Sono felice che pure a te la neve metta gioia. Ciao e grazie
il 08 febbraio, 2015 giovanna3.rm dice:
Da bambina ho vissuto anch’io per tanti mesi nella neve, in alta montagna. La prima e la seconda elementare l’ho seguita in un paesino vicino Bormio. La mattina c’erano più o meno 18° sotto zero; la scuola era al centro del paese e mi ci portava mio zio sulla canna della sua bici. Il ricordo, che per anni non mi ha mai abbandonato, erano “gli uccellini” – così si chiamavano – il gelo alle dita delle mani, che durava molto a lungo e finché non cessava non si poteva scrivere, né usare le mani…..
Lo spettacolo della neve tra i monti è affascinante e irreale e colpisce sempre la nostra mente, soprattutto quella dei bambini. Arrotolarsi nella neve è un gioco piacevolissimo.
In città, ammettiamolo tranquillamente, diventa molto spesso un grande problema.
Grazie Gabry di avercene parlato.
il 08 febbraio, 2015 gabriella BZ dice:
Giovanna tu eri a Bormio ,io in Val di Non , non avevamo nessuno che ci portasse a scuola, ma ricordo i sentieri che ci facevano altrimenti non si poteva passare, la neve era alta, non mi posso ricordare quanto, ma ricordo che guardavamo in alto ai lati del sentiero e non si vedeva niente , solo neve, ma chissà perchè eravamo felici come forse non lo siamo mai stati. A scuola poi la maestra ci faceva stare per un pò vicino alla stuffa che c’era nella classe,ma pensa che abitavamo un gruppo di cui facevo parte a più di un km di sentiero dalla scuola !!Ricordi belli, anche se era freddo e che freddo !! Ciaoo Grazie
il 08 febbraio, 2015 Giuseppe3.ca dice:
Nella storia si sente tantissimo la gioia del tuo cuore di bambina Gabriella e ti apprezziamo anche per questo: ci fai ritornare col pensiero alla nostra gioventù. Grazie!
il 08 febbraio, 2015 gianna dice:
Gabriella, il racconto di oggi è veramente pieno di gioia nel tuo cuore, quanti ricordi di quando eri bambina,quante corse in qui prati e strade innevate, che importava i piedini bagnati! tornando a casa da scuola tutto si asciugava vicino al cammino, le scarpe dovevano essere asciugate per fare ritorno a scuola,bellissimi ricordi per chi voleva giocare con la neve, le corse in quei viali non serviva la slitta ,allora le tue gambe frenavano da sole qualche anno di meno, sappiamo bene gli anni passano per tutti,e le forze vengono a mancare, non si rimane elastici per tutta la vita,ma da capire che gli anni passano e cambiano molte cose,ma la neve ha sempre portato allegria, specialmente a chi poteva stare a casa, si usciva solo per grandi necessita’, ma nel tuo cammino senti dei passi era un signore che volevo chiederti se tutto andava bene,ma te prevvenuta risposi un secco no. certo non lo conoscevi dunque ti sei comportata bene,ma poi si presento dicendoti che abitava nella stessa casa, allora di sei rilassata chissa’ sara’ un sogno oppure realta’, lo scopriremo magari in altri racconti. grazie Giuseppe e Giovanna per il racconto di Giuseppe, per i video e foto di immagine stupende sulla candida neve, grazie a voi tutti è una domenica dentro il candore della neve, che qui la vedo mentre ti scrivo.ciao e buona domenica a tutti
il 08 febbraio, 2015 gabriella BZ dice:
Gianna hai ragione a dire che è tutto una gioia per me parlare della neve e magari camminarci.La mia prima età è stata tutta una gioia,per ogni stagione c’era un qualcosa che mi entusiasmava, ma l’inverno era una bellezza con le scuole è vero, ma poi il ritorno a casa e scappare a slittare fare le gare per vedere chi arrivava prima. Da grande la bellezza di vedere le falde di neve è una cosa magica.Ci saranno persone che non mi capiscono, ma ognuno di noi avrà un qualcosa che più le piace.Ti saluto e ringrazio ciaoo
il 08 febbraio, 2015 franco muzzioli dice:
Novella romantica ed estremamente femminile . Per quanto riguarda la neve, soprattutto ora, la gradisco nei racconti di Gabriella, nelle fotografie e in montagna , per chi ci vuole andare.
il 08 febbraio, 2015 gabriella BZ dice:
Franco posso capire chi non ama la neve,certo in foto non si sente il freddo,ma io vivo in un ambiente che dovrebbe essere innevato, anche se al momento non la vedo, se non in alta montagna. Un saluto
il 08 febbraio, 2015 franco muzzioli dice:
Qui in Emilia …è bastata una bella nevicata di una notte (30 cm.), per abbattere alberi, togliere la corrente elettrica in molti quartieri, bloccare il traffico , chiudere le scuole, far spendere un mare di soldi ecc. ecc.
Ecco perchè la lieve ,romantica neve mi piace lontana da qui.
Oppure una bella nevicata …per faro ohhhh!!!! e delle belle foto..ma che poi sparisca alla prima alba.
il 08 febbraio, 2015 gabriella BZ dice:
Franco , forse ricordi che abito a Merano , luogo che conosci, se non la si aspetta quì …eppure non ho visto nemmeno imbiancate le montagne più basse. Poi arriva da voi e ho visto il lavoro che è sucesso. Perciò ti capisco! ciaooo
il 09 febbraio, 2015 sandra vi dice:
Bello il tuo racconto Gabriella ,e che nostalgia delle belle nevicate.Io e mia figlia per le vacanze Natalizie eravamo ospiti di amici in un paesino vicino ad ASIAGO e ci godevamo qurei paesaggi innevati.Ricordo un anno siamo andato alla Messa di mezzanotte ad Asiago -17 gradi ,ma al ritorno i fari illuminavano i pini sembravano costellati di stelle.ora tu hai il sole e io vedo cadere ….dei fiocchi…di neve .Grazie a Giovanna per il bellossimo videoe per la musica.
il 09 febbraio, 2015 Ignazia dice:
In una città al livello del mare come Cagliari, le nevicate che hanno lasciato il segno si possono contare sulle dita di una mano nell’arco di una vita. Ne ricordo due significative ma in particolare quella del febbraio 1956, quando ero ancora ragazzina: in una notte caddero 30 cm. di neve che impiegò diversi giorni a sciogliersi completamente, noi bambini ci eravamo divertiti un mondo.
Brava Gabriella, è sempre un piacere leggerti, ciao.
il 10 febbraio, 2015 gabriella BZ dice:
Sandra grazie per aver scritto, avevamo appena parlato di Asiago e del freddo in quella notte di Natale! Ora tu in Grecia vedi cadere le stelline di neve, ed io mi riscaldo al sole che batte al sud della casa. Sembra di scrivere una barzelletta ma non lo è. Ti abbraccio Ciao
il 10 febbraio, 2015 gabriella BZ dice:
Ignazia grazie di essere entrata, e la nevicata del 56, penso che la ricordino tutti, io ti dirò che come tanti bambini eravamo ben felici , le scuole erano chiuse, e a quei tempi non le chiudevano spesso anzi !!capisco che a Cagliari le nevicate siano poche, tu mi dici che si possono contare sulle dita di una mano, nella tua vita. Vedi tu hai il mare che ti affascina, io ho i monti e di solito le belle nevicate. Quest’inverno ho visto la neve solo in dicembre.Se voglio vedere la neve devo alzare il viso e guardare in alto, nemmeno nei monti vicini c’è una leggera spolverata di neve, poi nevica dove combina solo disastri. Un abbraccio ciaoo
PASSA IL TEMPO....
Le lancette della vita ... scorrono nella perfetta sincronizzazione dei secondi....
e ad ogni movimento del tempo....nulla sara mai come prima....
E anche se non potrò vederti, parlarti, ascoltarti ....in questo presente....
Ti vedrò , ti parlerò, ti ascolterò nei secondi di tempo che ho fermato nel mio cuore.....
m.d
Stavolta una bella avventura in montagna. Grazie all’amica Gabriella. E grazie a Pino.E grazie a Giovanna. Buona Domenica.
Come una leggera spruzzatina di neve arriva puntuale l’elogio mattutino di Lorenzo agli artefici della pagina domenicale del Bosco. Grazie, Buona Domenica.
In un periodo che la neve imperversa impietosa dagli Stati Uniti all’Italia, bloccando aerei, treni, auto e i grandi Tir, impegnando la Protezione Civile per i necessari soccorsi di emergenza, Gabriella riesce a darci un momento di relax con questo piacevole raccontino che, però, nasconde nel finale un sottile arcano mistero. Quale sarà la verità? Brava Gabriella, grazie.
Lorenzo il primo della nostra compagnia , grazie ciao
Musica rilassante e video di ambientazione invernale adatta all’argomento neve, bravissima e impareggiabile Giovanna, grazie.
ciao gabry, sempre precisa a regalarci i suoi bei raconti certo che 6 una che le montagne e la neve la conosci bene ma una cosa e certa ami la neve e te la 6 goduta caminando su quei sentieri non avevi paura di niente ti bastava veder la neve che scendeva x darti coraggio a caminare verso la scuola poi rientrare a casa dove la mamma ti asp vicino al camino ,poi se questo forse e un sogno e bellissimo il tuo conpagno di viaggi che anche se con lui 6 stata un po molto fredda ma a capito che doveva acompagnarti a casa dove anche lui abitava nello stesso condomine il tuo sogno sta diventando realta sogna ancora gabry sognare e bellissimo bavra GABRY giuseppe e giovanna
Una bella storia sulla neve,ed è ancora più bella perchè mentre scrivo vedo ancora neve in giardino, la neve da serenità e non guarda dove cade, però poi da anche dei problemi specialmente in città. Gabriella descrive che è un sogno ma a volte la neve non si scioglie al primo sole così pure i sogni che possono diventare realtà. Buona Domenica
Se la neve non è troppa come in questi giorni, non a Merano, perchè io non ho visto neppure una falda, la neve mi fa ritornare bambina , mi fa gioire, se sono triste mi rincuora, ripenso a tanti giorni felici, questo Giuseppe per me è la neve!!ciao
Giovanna sei stata grande come al solito, bellissime immagini, e un video bellissimo con la mia amata neve e una musica bella ! Grazie
Giuseppe colui che nel retro , spolvera e nessuno vede. Sei forte per il tuo modo di incoraggiare e aiutare. Grazie ciaoo
Aquila proprio tu , che dovresti conoscere le montagne molto bene non sai che anche i bimbi vanno a scuola e non con strade come quelle che abbiamo oggi!!Annnni fa nelle valli c’erano sentieri, ma forse tu a quei tempi eri ancora un’ aquilotto, non volavi lontano !!non hai mai visto i sentieri e tanta neve,ora se vado a passeggiare è per soddisfare la mia voglia di calpestare la neve e ritornare indietro con gli anni!!Ciaoo
Amo la montagna e bonariamente ti invidio perchè tu ci stai di casa, la neve ha un sapore diversoin montagna, è candida sembra che ti parli “toccami lascia la tua impronta ”
Nel silenzio e nel candore della neve è vivere in un mondo di fiabe e oggi tu ci hai raccontato un sogno bellissimo, fatto di solitarietà e di amore di mamma e di candore.
Continua a sognare a occhi aperti perchè si rimane eternamente bambini
Nembo quanto ti invidio , hai la neve in giardino, io che dovrei poterla calpestare non ne ho,il tempo cambia in modo incredibile, una volta di questa stagione eravamo sommersi, ora niente.E’ vero che la neve non si soglie al primo raggio di sole, ma la vorrei almeno vedere da vicino..Ciao grazie
tropo pessimista gabry aspeta che arriva la neve e come un sogno prima ho poi arriva la realtà
Alba, spero di ritornare bambina, mettendo le mani nella neve,calpestandola…se arriva,perchè il racconto l’ho scritto in dicembre quando la neve era caduta, ma pochi giorni dopo non c’era più.Sono felice che pure a te la neve metta gioia. Ciao e grazie
Da bambina ho vissuto anch’io per tanti mesi nella neve, in alta montagna. La prima e la seconda elementare l’ho seguita in un paesino vicino Bormio. La mattina c’erano più o meno 18° sotto zero; la scuola era al centro del paese e mi ci portava mio zio sulla canna della sua bici. Il ricordo, che per anni non mi ha mai abbandonato, erano “gli uccellini” – così si chiamavano – il gelo alle dita delle mani, che durava molto a lungo e finché non cessava non si poteva scrivere, né usare le mani…..
Lo spettacolo della neve tra i monti è affascinante e irreale e colpisce sempre la nostra mente, soprattutto quella dei bambini. Arrotolarsi nella neve è un gioco piacevolissimo.
In città, ammettiamolo tranquillamente, diventa molto spesso un grande problema.
Grazie Gabry di avercene parlato.
Giovanna tu eri a Bormio ,io in Val di Non , non avevamo nessuno che ci portasse a scuola, ma ricordo i sentieri che ci facevano altrimenti non si poteva passare, la neve era alta, non mi posso ricordare quanto, ma ricordo che guardavamo in alto ai lati del sentiero e non si vedeva niente , solo neve, ma chissà perchè eravamo felici come forse non lo siamo mai stati. A scuola poi la maestra ci faceva stare per un pò vicino alla stuffa che c’era nella classe,ma pensa che abitavamo un gruppo di cui facevo parte a più di un km di sentiero dalla scuola !!Ricordi belli, anche se era freddo e che freddo !! Ciaoo Grazie
Nella storia si sente tantissimo la gioia del tuo cuore di bambina Gabriella e ti apprezziamo anche per questo: ci fai ritornare col pensiero alla nostra gioventù. Grazie!
Gabriella, il racconto di oggi è veramente pieno di gioia nel tuo cuore, quanti ricordi di quando eri bambina,quante corse in qui prati e strade innevate, che importava i piedini bagnati! tornando a casa da scuola tutto si asciugava vicino al cammino, le scarpe dovevano essere asciugate per fare ritorno a scuola,bellissimi ricordi per chi voleva giocare con la neve, le corse in quei viali non serviva la slitta ,allora le tue gambe frenavano da sole qualche anno di meno, sappiamo bene gli anni passano per tutti,e le forze vengono a mancare, non si rimane elastici per tutta la vita,ma da capire che gli anni passano e cambiano molte cose,ma la neve ha sempre portato allegria, specialmente a chi poteva stare a casa, si usciva solo per grandi necessita’, ma nel tuo cammino senti dei passi era un signore che volevo chiederti se tutto andava bene,ma te prevvenuta risposi un secco no. certo non lo conoscevi dunque ti sei comportata bene,ma poi si presento dicendoti che abitava nella stessa casa, allora di sei rilassata chissa’ sara’ un sogno oppure realta’, lo scopriremo magari in altri racconti. grazie Giuseppe e Giovanna per il racconto di Giuseppe, per i video e foto di immagine stupende sulla candida neve, grazie a voi tutti è una domenica dentro il candore della neve, che qui la vedo mentre ti scrivo.ciao e buona domenica a tutti
Gianna hai ragione a dire che è tutto una gioia per me parlare della neve e magari camminarci.La mia prima età è stata tutta una gioia,per ogni stagione c’era un qualcosa che mi entusiasmava, ma l’inverno era una bellezza con le scuole è vero, ma poi il ritorno a casa e scappare a slittare fare le gare per vedere chi arrivava prima. Da grande la bellezza di vedere le falde di neve è una cosa magica.Ci saranno persone che non mi capiscono, ma ognuno di noi avrà un qualcosa che più le piace.Ti saluto e ringrazio ciaoo
Novella romantica ed estremamente femminile . Per quanto riguarda la neve, soprattutto ora, la gradisco nei racconti di Gabriella, nelle fotografie e in montagna , per chi ci vuole andare.
Franco posso capire chi non ama la neve,certo in foto non si sente il freddo,ma io vivo in un ambiente che dovrebbe essere innevato, anche se al momento non la vedo, se non in alta montagna. Un saluto
Qui in Emilia …è bastata una bella nevicata di una notte (30 cm.), per abbattere alberi, togliere la corrente elettrica in molti quartieri, bloccare il traffico , chiudere le scuole, far spendere un mare di soldi ecc. ecc.
Ecco perchè la lieve ,romantica neve mi piace lontana da qui.
Oppure una bella nevicata …per faro ohhhh!!!! e delle belle foto..ma che poi sparisca alla prima alba.
Franco , forse ricordi che abito a Merano , luogo che conosci, se non la si aspetta quì …eppure non ho visto nemmeno imbiancate le montagne più basse. Poi arriva da voi e ho visto il lavoro che è sucesso. Perciò ti capisco! ciaooo
Bello il tuo racconto Gabriella ,e che nostalgia delle belle nevicate.Io e mia figlia per le vacanze Natalizie eravamo ospiti di amici in un paesino vicino ad ASIAGO e ci godevamo qurei paesaggi innevati.Ricordo un anno siamo andato alla Messa di mezzanotte ad Asiago -17 gradi ,ma al ritorno i fari illuminavano i pini sembravano costellati di stelle.ora tu hai il sole e io vedo cadere ….dei fiocchi…di neve .Grazie a Giovanna per il bellossimo videoe per la musica.
In una città al livello del mare come Cagliari, le nevicate che hanno lasciato il segno si possono contare sulle dita di una mano nell’arco di una vita. Ne ricordo due significative ma in particolare quella del febbraio 1956, quando ero ancora ragazzina: in una notte caddero 30 cm. di neve che impiegò diversi giorni a sciogliersi completamente, noi bambini ci eravamo divertiti un mondo.
Brava Gabriella, è sempre un piacere leggerti, ciao.
Sandra grazie per aver scritto, avevamo appena parlato di Asiago e del freddo in quella notte di Natale! Ora tu in Grecia vedi cadere le stelline di neve, ed io mi riscaldo al sole che batte al sud della casa. Sembra di scrivere una barzelletta ma non lo è. Ti abbraccio Ciao
Ignazia grazie di essere entrata, e la nevicata del 56, penso che la ricordino tutti, io ti dirò che come tanti bambini eravamo ben felici , le scuole erano chiuse, e a quei tempi non le chiudevano spesso anzi !!capisco che a Cagliari le nevicate siano poche, tu mi dici che si possono contare sulle dita di una mano, nella tua vita. Vedi tu hai il mare che ti affascina, io ho i monti e di solito le belle nevicate. Quest’inverno ho visto la neve solo in dicembre.Se voglio vedere la neve devo alzare il viso e guardare in alto, nemmeno nei monti vicini c’è una leggera spolverata di neve, poi nevica dove combina solo disastri. Un abbraccio ciaoo